Pompei. All’auditorium, in presenza e on line, la conferenza internazionale “Il Trionfo del Tiaso: Dioniso in Italia”: due giorni di interventi per esplorare la figura e il culto di Dioniso (Bacco) nel contesto italiano e mediterraneo, partendo dal recente ritrovamento della “Stanza del Tiaso”
Il 30 e il 31 ottobre 2025 il parco archeologico di Pompei ospita all’Auditorium la conferenza internazionale “Il Trionfo del Tiaso: Dioniso in Italia”, organizzata in collaborazione con il ministero della Cultura e l’università Paris Cité, che si propone di esplorare in profondità la figura e il culto di Dioniso (Bacco) nel contesto italiano e mediterraneo, partendo dal ritrovamento della “Stanza del Tiaso” nei recenti scavi. La conferenza si articola su due giornate ricche di interventi e dibattiti, con la partecipazione di eminenti studiosi provenienti da istituzioni accademiche italiane e internazionali. Ingresso libero su prenotazione fino ad esaurimento posti. Per iscrizioni: iscrizioni@epcongressi.it. La diretta del convegno “Il trionfo del Tiaso: Dioniso in Italia” sarà sul canale YouTube https://www.youtube.com/@PompeiiSites79dc/streams. La giornata inaugurale di giovedì 30 ottobre 2025 sarà dedicata ai saluti istituzionali e a una serie di interventi che esploreranno la figura di Dioniso da differenti prospettive, analizzandone la diffusione del culto e il suo rapporto con il mondo femminile. La seconda giornata di venerdì 31 ottobre 2025 invece sarà dedicata all’esplorazione dell’immagine del dionisiaco e ai festeggiamenti in onore del dio dal punto di vista dell’iconografia, dell’archeologia, dell’epigrafia, al fine di tracciarne un quadro interdisciplinare. Un’occasione per studiosi e appassionati di archeologia classica e storia delle religioni per approfondire la complessa e affascinante figura di Dioniso nel contesto culturale e artistico dell’antica Italia. L’ingresso è libero su prenotazione.
PROGRAMMA 30 OTTOBRE 2025. Alle 9.30, saluti istituzionali; 9.40, Gabriel Zuchtriegel, Alessandro Russo, Giuseppe Scarpati (parco archeologico di Pompei): “La casa del Tiaso: alla ricerca di Dioniso”; 10.40, Coffee break. Dioniso e il mondo femminile Alle 11.20, Luca Cerchiai (università di Salerno): “Dioniso e l’universo delle donne: percorsi iconografici tra mondo etrusco e italico”; 12, Julietta Steinhauer (University College London): “Always present, never there. Women in the cult of Dionysus: a re-assessment”; 12.40, Ria Berg (Institutum Romanum Finlandiae): “Sese tortis serpentibus incingebant – adornarsi come una menade”; 13.20, Lunch break. Dioniso per totam Italiam Alle 14.20, Daniele Miano (Universitetet i Oslo): “Roman Liber in the Italic context (c.500-200BCE)”; 15, Chiara Pizzirani (università di Bologna): “Dionysos / Fufluns in Etruria”; 15.40, Beatrice Lietz (università di Ginevra): “Una statua di Aristeo nel tempio di Liber” (Cicerone, Verrine, 2.4.128): tradurre Dioniso nella Siracusa repubblicana”; 16.20, Francesco Massa (università di Torino): “I misteri di Dioniso: problemi di definizione e di metodo”; 17, visita agli scavi.
PROGRAMMA 31 OTTOBRE 2025. L’immagine del dionisiaco Alle 9, Marin Mauger (École française de Rome): “L’image dionysiaque dans les cultes domestiques en Italie”; 9.40, Federica Giacobello (università di Milano): “Sotto la protezione di Dioniso. Il culto del dio nelle case pompeiane”; 10.20, Stéphanie Wyler (université Paris Cité): “Il tiaso nella casa. Echos et jeux d’échelle dans les décors dionysiaques pompéiens”; 11, Coffee break; 11.40, Christophe Vendries (Université Rennes 2): “Les musiciens acteurs de la transe dionysiaque. La circulation des images et la construction d’un imaginaire musical”. Festeggiare con Dioniso Alle 12.20, Mauro Menichetti (università di Salerno): “Il banchetto degli dèi. Augusto “Apollo” e Marco Antonio “nuovo Dioniso”; 13, Valerie Huet (Centre Jean Bérard): “Animali sacrificati a Dioniso e animali sventrati: a proposito dei rilievi a Roma e in Italia”; 13.40, Maria Chiara Scappaticcio (università di Napoli “Federico II”): “Spezzatini e iniziazioni: il cinghiale squartato e la ‘chiave-bacchica’ della Cena Trimalchionis”; 14.20, Lunch break
Pompei. Nuove scoperte dagli scavi della IX Regio: trovate iscrizioni elettorali all’interno di una casa che invitano a votare un tale Aulus Rustius Verus, candidato per la carica di edile: il “voto di scambio” si promuoveva anche durante le cene. Notizie “in diretta” con l’E-Journal degli Scavi di Pompei. Zuchtriegel: “Esempio di trasparenza scientifica: siamo convinti che in questo Pompei sarà un modello a livello internazionale”

Pompei: scavi Regio IX, insula 10, civico 1. L’iscrizione sulla parete ovest del larario: A.R.V. AED. / D.R.P. OVF (foto parco archeologico pompei)
A.R.V. AED. / D.R.P. OVF –– i.e. A(ulum) R(ustium) V(erum) aed(ilem), d(ignum) r(ei) p(ublicae), o(ro) v(os) f(aciatis): “Vi esorto vivamente a votare per Aulo Rustio Vero, candidato edile, uomo degno della carica dello Stato”. L’appello elettorale non lo si legge su una parete di un edificio che si affaccia su una delle strade più frequentate della Pompei romana, ma all’interno della domus in corso di scavo al numero 1 dell’insula 10 della Regio IX, dove si intravede un “voto di scambio” promosso durante le cene: è la nuova scoperta giunta dagli scavi nella Regio IX finalizzati a migliorare le condizioni di conservazione delle case e botteghe lungo via di Nola. A riportare la scoperta nell’area centrale di Pompei è l’E-Journal degli Scavi di Pompei (http://pompeiisites.org/e-journal-degli-scavi-di-pompei/il-larario-della-casa-ix-10-1/ e http://pompeiisites.org/e-journal-degli-scavi-di-pompei/passione-elettorale-nelle-mura-domestiche-un-larario-una-macina-un-candidato/). Le iscrizioni invitano a votare un tale Aulus Rustius Verus, candidato per la carica di edile, un personaggio dell’ultima fase di vita di Pompei conosciuto già grazie a altre iscrizioni e che, insieme a Giulio Polibio, proprietario di una splendida casa su via dell’Abbondanza, negli anni Settanta del I sec. d.C. raggiunse la carica più alta della città, quella di duumvir.

L’affresco con Natura morta, del tipo xenia (doni ospitali) scoperto in una domus dell’insula 10 della Regio IX di Pompei (foto parco archeologico pompei)
Dopo la scoperta di una natura morta con focaccia e calice di vino (vedi Pompei. Nella Regio IX scoperto un affresco con un vassoio di benvenuto, del tipo xenia (doni ospitali), tra cui una “pizza”, una focaccia lontano antenato del piatto napoletano per eccellenza. L’intervento del direttore Zuchtriegel | archeologiavocidalpassato), ora è una serie di iscrizioni elettorali, l’equivalente antico dei manifesti e post elettorali di oggi, scoperte nell’ambiente che ospitava il larario, l’altare domestico della casa, a destare stupore.

L’iscrizione elettorale di Helvium Sabinum ritrovata nella Regio V a Pompei (foto parco archeologico pompei)
Normalmente, infatti, come ricorda Chaterine Chiavia, “i manifesti elettorali riempivano le mura delle abitazioni dei candidati e di influenti cittadini che decidevano di supportarli, ma anche le mura di taverne, botteghe, officine, circoli associativi, terme, teatri e locali di tutti, in piena sintonia con la dinamicità dei dintorni del Foro, delle piazzette, dei crocicchi e delle porte urbiche”. Ma c’era, però, “tutta una parte della campagna elettorale”, sottolineano Maria Chiara Scappaticcio e Gabriel Zuchtriegel nel saggio su E-Journal degli Scavi di Pompei, “che doveva articolarsi nelle mura domestiche, penetrandone le parti più intime. La presenza all’interno dell’abitazione potrebbe trovare una sua spiegazione nella prassi di organizzare, all’interno delle case dei candidati e dei loro amici, eventi e cene allo scopo di promuovere la campagna elettorale”.

Pompei: scavi Regio IX, insula 10, civico 1. L’iscrizione sulla parete sud del larario (foto parco archeologico pompei)

Pompei: Regio IX. insula 10, civico 1. Il larario: particolare del Genius patrisfamilias con cornucopia e patera che compie libagioni presso un altare circolare (foto parco archeologico pompei)
Messaggi elettorali si incontrano su tre delle pareti della stanza 12 della casa IX, 10, 1, in forma più o meno frammentaria. Insieme a messaggi giunti incompleti, la scrittura piuttosto rozza, decisamente meno calligrafica dei programmata (manifesti) elettorali che si incontrano lungo le strade di Pompei, potrebbe indurre a credere che sia propria di un’esercitazione (di uno scriptor?) e che ci si trovi, pertanto, davanti a prove di pennello di qualcuno che avrebbe dovuto, poi e altrove, dipingere questi messaggi; comparare il nostro caso con l’evidenza di quella che è stata reputata una sorta di officina scriptoria negli spazi di I, 7, 6 non può, però, guidare nella stessa prospettiva. L’ambiente è apparentemente tappezzato di propaganda elettorale ma l’elemento che ne caratterizza lo spazio funzionale è un larario particolarmente elaborato e ritrovato in ottimo stato di conservazione, con ancora i resti dell’ultima offerta deposti sul piano dell’altare in muratura.

Pompei: Regio IX, insula 10, civico 1. Il larario (foto parco archeologico pompei)

Pompei: Regio IX. insula 10, civico 1. Il deposito combusto sull’altare del larario (foto parco archeologico pompei)
Sull’altare in muratura del grande Larario (edicola sacra) dipinto, caratterizzato da due serpenti in stucco, noti in rarissimi confronti, sono stati, inoltre, rinvenuti resti di un’ultima offerta votiva, probabilmente avvenuta poco prima dell’eruzione. Le analisi archeobotaniche e archeozoologiche hanno permesso di identificare gli elementi che costituivano tale offerta e di riconoscere diverse azioni del rito effettuato. L’offerta era costituita principalmente da fichi e datteri che erano stati bruciati davanti all’altare. Il combustibile utilizzato è rappresentato dai numerosi resti frammentati di noccioli di oliva a cui era aggiunta la pigna con i pinoli, immancabile nei riti che caratterizzano soprattutto i larari. A chiusura del rito è stato posto un uovo intero direttamente sull’altare in muratura del larario. L’altare è stato poi coperto con una tegola. Sono state inoltre individuate le tracce di precedenti offerte che, oltre a quelle già identificate, includono i frutti della vite, pesce e carne di mammiferi.

Pompei: Regio IX. insula 10, civico 1. Il deposito combusto sull’altare del larario: frammenti di guscio d’uovo dal livello superficiale (A) e da quello più profondo (B) (foto parco archeologico pompei)

Pianta dell’insula 10 della Regio IX in corso di scavo (foto parco archeologico pompei)
“Lo studio di questo contesto molto interessante è un’operazione esemplare per due motivi”, dichiara il direttore del parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel: “uno, è stata una collaborazione interdisciplinare tra Parco e Università che ha visto coinvolti archeologi, archeo-botanici, archeo-zoologi, archeo-epigrafisti, restauratori e architetti. Due, grazie all’E-journal degli scavi di Pompei, oggi possiamo condividere le nuove scoperte già durante lo scavo, quasi in diretta, secondo format e standard scientifici. Per quanto mi risulta, siamo il primo sito archeologico al mondo che pratica questa forma di trasparenza scientifica: siamo convinti che in questo Pompei sarà un modello a livello internazionale per una nuova forma di accessibilità dei dati grazie alle opportunità che ci offrono le tecnologie digitali. Il futuro dell’archeologia è qui”.

Pompei: Regio IX, insula 10: prospettiva della casa al civico 1 dall’ingresso (foto parco archeologico pompei)

Pompei: Regio IX, insula 10, civico 1. Iscrizione su una macina (foto parco archeologico pompei)
La casa, attualmente oggetto di scavo, apparentemente a un sostenitore di Aulo Rustio, forse un suo liberto o un amico, ospita anche un panificio caratterizzato da un grande forno, nei pressi del quale, alcuni mesi fa, furono trovate tre vittime dell’eruzione, due donne e un bambino, morti a causa del crollo del solaio durante la prima fase eruttiva. (http://pompeiisites.org/e-journal-degli-scavi-di-pompei/ri-scavare-pompeinuovi-dati-interdisciplinari-dagli-ambienti-indagati-a-fine-800-di-regio-ix-10-1-4/). La presenza del panificio è un fattore tutt’altro che secondario, anche nell’ottica della campagna elettorale nell’antica Pompei, dove quello che oggi si definisce “voto di scambio” era all’ordine del giorno, come spiega Maria Chiara Scappaticcio, professoressa di latino all’università Federico II a Napoli e co-autrice dello studio appena pubblicato: “Edili e fornai collaboravano ai limiti della legittimità e, plausibilmente come Giulio Polibio, Aulo Rustio Vero potrebbe aver capito fin da subito, quando ancora brigava per diventare edile e nel pieno della sua campagna elettorale, che (soprattutto) di pane vive l’elettore”. Ciò potrebbe spiegare anche perché le iniziali del candidato, A.R.V., appaiono su una macina di pietra vulcanica, appoggiata nell’atrio della casa, dove nel momento dell’eruzione si stavano facendo lavori di ristrutturazione. Aulo Rustio Vero verosimilmente finanziava, direttamente, l’attività del panificio con scopi sia economici che politici.

Commenti recenti