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Siena. All’auditorium Santa Chiara Lab la conferenza “La gestione museale tra piani strategici e gaming: l’esperienza del MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli” con Giulierini, Solima e Viola

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L’esperienza del museo Archeologico nazionale di Napoli e le tematiche legate alla gestione del museo: se ne parla mercoledì 5 giugno 2024, alle 16, all’auditorium Santa Chiara Lab in via Valdimontone 1 a Siena, nella conferenza “La gestione museale tra piani strategici e gaming: l’esperienza del MANN Museo Archeologico Nazionale di Napoli” promossa dal dipartimento di Scienze storiche e dei Beni culturali dell’università di Siena che, in qualità di Dipartimento di Eccellenza 2023-2027, sta promuovendo un percorso focalizzato sui temi della sostenibilità culturale, anche attraverso il digitale, con  la collaborazione del Santa Chiara Lab, delle Scuole di specializzazione in Beni storico-artistici e in Beni archeologici, del dottorato in Storia dell’Arte UNISI-UNISTRASI, ma anche del DISPOC – dipartimento di Scienze sociali, politiche e cognitive, del DISAG – dipartimento di Studi aziendali e giuridici, del DFCLAM – dipartimento di Filologia e Critica delle Letterature. La conferenza è inoltre patrocinata da ICOM Italia attraverso il Coordinamento Toscano, dalla Regione Toscana, dalla Fondazione Musei Senesi e dall’Ordine degli Architetti di Siena. L’ingresso è libero ma è consigliata la prenotazione online (ISCRIZIONI APERTE).

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Museo Archeologico nazionale di Napoli: da sinistra, Fabio Viola, Paolo Giulierini, Ludovico Solima (foto mann)

Intervengono: Paolo Giulierini, già direttore del MANN di Napoli; Ludovico Solima, professore ordinario di Economia e gestione delle imprese, Università della Campania “Luigi Vanvitelli”; Fabio Viola, curatore del museo nazionale del Cinema di Torino e fondatore del collettivo TuoMuseo. Modera: Elisa Bruttini, università di Siena; ICOM Toscana. Successivamente, dalle 18 alle 19, sarà possibile visitare il FabLab dell’università di Siena e visionare i prototipi del progetto europeo “Beaucoup” per la fruizione ludica del patrimonio culturale a persone con disabilità.

Verona. Alla Gran Guardia il convegno nazionale “La gestione dei Musei di Enti Locali. Criticità, modelli innovativi, prospettive di sviluppo”: due giorni di confronto tra i responsabili di musei civici, le istituzioni preposte alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali. In presenza e on line

verona_gran-guardia_convegno-la-gestione-dei-musei-locali_locandinaManca ormai pochissimo al convegno nazionale “La gestione dei Musei di Enti Locali. Criticità, modelli innovativi, prospettive di sviluppo” in programma al Palazzo della Gran Guardia in piazza Bra a Verona il 22 e il 23 novembre 2023: i posti in sala sono ormai esauriti, ma se non vi è registrati si potrà seguire le due giornate in diretta streaming sul canale YouTube dei Musei civici di Verona: https://www.youtube.com/@imuv-imuseidiverona. Il convegno è promosso dal Comune di Verona, la Regione Veneto e ICOM Italia, con la collaborazione della direzione generale Musei del MIC, e il patrocinio dell’associazione nazionale Comuni italiani (Anci) e dell’associazione nazionale Musei locali italiani (Anmli), e con il sostegno degli Amici dei Civici musei di Verona. Il convegno si presenta come un’occasione di confronto tra i responsabili di musei civici, le istituzioni preposte alla tutela e alla valorizzazione dei beni culturali e un più vasto bacino di esperti e portatori di interesse, per fare il punto sulla situazione attuale e individuare strategie comuni e condivise nel rispondere alle sfide innovative della società contemporanea. Ai musei, investiti di funzioni sempre più ampie e incisive sul territorio, viene richiesto, infatti di assicurare un’offerta elevata dal punto di vista culturale ed efficace sul piano sociale ed economico, in sintonia con gli standard proposti per l’accreditamento nel Sistema museale nazionale e con le aspettative dei cittadini e dei turisti. Obiettivi che richiedono competenza e consapevolezza degli obiettivi e delle compatibilità economiche, tecniche e operative per raggiungerli. Rappresentanti dei musei di enti locali, accanto a esperti di varie discipline e istituzioni, sono chiamati a testimoniare l’evoluzione delle strutture museali civiche e dei modelli di gestione a circa 60 anni dalla ripartizione operata nel Decreto ministeriale del 1965 sulla base della L. 1080 del 1960 sulle “Norme concernenti i musei non statali”. Tra i punti cruciali, lo status giuridico e la missione, i livelli di autonomia dei musei all’interno dell’ente locale, le forme di governance e di partenariato, le reti e i sistemi locali e territoriali, i contratti, la collaborazione col Terzo Settore, gli strumenti che possano garantire lo studio, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale, la piena accessibilità, la condivisione di conoscenze, il piacere e il benessere dei visitatori, nel rispetto delle diverse identità e sensibilità, promuovendo quel ruolo di agenti di trasformazione sociale, che emerge dalla nuova definizione di museo approvata nel 2022 da ICOM, nel territorio di riferimento e nell’ambito del più ampio sistema museale nazionale.

PROGRAMMA MERCOLEDÌ 22 NOVEMBRE. Alle 9.30, registrazione dei partecipanti; 10, saluti autorità e presentazione convegno. Sessione coordinata da ANMLI (Anna Maria Montaldo, presidente): 10.30, Massimo Osanna, direttore generale Musei, “I livelli uniformi di qualità del Sistema Museale Nazionale: il processo di accreditamento e le prospettive di cooperazione tra musei di diversa proprietà e tipologia”; 10.55, Fausta Bressani, direttore direzione Beni Attività culturali e Sport – Regione del Veneto, “Il patrimonio culturale in una visione integrata. La legge regionale n.17 del 2019”; 11.20, Giuseppe Piperata, professore ordinario di Diritto amministrativo allo Iuav di Venezia, “Il quadro giuridico dei musei di enti locali tra tradizione e innovatività”; 11.45, pausa caffè; 12.10, Girolamo Sciullo, già professore ordinario di Diritto amministrativo all’università di Bologna, “Gestione diretta/esternalizzazione di servizi, contratti, partenariati speciali, collaborazioni con il Terzo settore”; 12.35, Stefano Baia Curioni, direttore Fondazione Palazzo Te, “Attivismo, autonomia e governance nei musei locali”; 13, discussione, conclusioni. Pomeriggio. Sessione coordinata da ICOM Italia (Michele Lanzinger, presidente): 14.30, Daniele Ferrara, direttore direzione regionale Musei Veneto, “Reti e sistemi museali locali e territoriali: linee guida e buone pratiche di cooperazione, coordinamento, problematiche di leadership”; 14.55, Pierpaolo Forte, professore ordinario di Diritto amministrativo all’università del Sannio di Benevento, “Musei e rigenerazioni”; 15.20, Ludovico Solima, professore ordinario di Management e imprenditorialità nelle imprese culturali Dipartimento di Economia – Università della Campania “Luigi Vanvitelli”, “Il ruolo della programmazione strategica per un museo”; 15.45, pausa caffè; 16.10, Tavola rotonda “Sistemi museali, aspetti gestionali e rapporti con il territorio”. Coordina Paola Marini (ANMLI, Amici dei Civici Musei di Verona), con i rappresentanti di musei di: Bologna (Eva Degl’Innocenti), Brescia (Stefano Karadjov), Milano (Domenico Piraina), Pistoia (Monica Preti), Roma (Claudio Parisi Presicce), Venezia (Mattia Agnetti), Verona (Francesca Rossi). Dibattito e conclusioni della giornata: Stefano Baia Curioni.

PROGRAMMA GIOVEDÌ 23 NOVEMBRE. Alle 9, registrazione dei partecipanti; 9.30, Tavola rotonda “Per il rafforzamento della rete museale della città di Verona”. Coordina l’assessore alla Cultura del Comune di Verona, Marta Ugolini, con i rappresentanti di: Casa museo Palazzo Maffei (Vanessa Carlon), Fondazione Miniscalchi Erizzo (Giovanna Residori), Musei Civici di Verona (Francesca Rossi), museo Archeologico nazionale di Verona (Giovanna Falezza); 11, pausa caffè; 11.30, Laboratori “I musei di enti locali alla luce del piano di lavoro dell’UE per la cultura 2023-2026”. Coordina ICOM Italia: due tavoli tra rappresentanti di musei di città del Triveneto (direttori / conservatori / professionisti museali). Alle 11.30, “Sostenibilità e innovazione”, tavolo coordinato da Michele Lanzinger, presidente ICOM-Italia, “I musei e gli obiettivi di sviluppo sostenibile. Un ruolo specifico per i musei civici”, con Bassano (Barbara Guidi), Montebelluna (Giorgio Vaccari), Treviso (Fabrizio Malachin), Verona (Cristina Lonardi); 12.15, “Accessibilità e partecipazione”, tavolo coordinato da Pier Luigi Sacco, professore ordinario di Economia all’università di Chieti-Pescara, “Musei civici senza ostacoli: l’accessibilità dalla progettazione alla formazione degli operatori; linee guida e progetti PNRR”, con Belluno (Cristina Busatta), Rovereto (Alessandra Cattoi), Udine (Paola Visentini), Venezia (Monica Rosina). Conclusioni: Michele Lanzinger.

Napoli. Il direttore Giulierini traccia un bilancio del suo mandato nel libro “Otto anni alla guida del Mann”: nella conversazione con Ludovico Solima esce la potenzialità del suo progetto visionario. E con l’arrivo del secondo frammento dell’iscrizione del tempio dei Dioscuri, annuncia la sezione Neapolis, da fine 2024. Lettera di Zuchtriegel

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Paolo Giulierini, direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli, nelle sale che ospiteranno la sezione Vascolare e il Tesoro della Legalità del Mann (foto mann)

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Copertina del libro “Otto anni alla guida del Mann”: una conversazione tra Paolo Giulierini e Ludovico Solima (Arte’m edizioni)

“Quello che non sono riuscito a fare è completare quello che avevamo dichiarato, ci troveremo a uno spartiacque in cui avremo realizzato l’80%, o forse un po’ di più, mentre il restante è in corso, ed è progettato. Chiaramente avrei voluto completare tutto, ma forse è proprio l’idea di completare un progetto di museo che è semplicemente impossibile. Quello che non mi sarei mai aspettato, e lo dico a rischio di essere banale, è l’abbraccio della città. E credo che questo sia l’unico, vero, senso di questi otto anni”. Paolo Giulierini chiude così, con queste parole, la lunga conversazione con Ludovico Solima raccolta nel libro “Otto anni alla guida del Mann” a cura di Serena Venditto, un’ottantina di pagine, corredate da splendide immagini di Luigi Spina, Valentina Cosentino e Claudia Pescatori, in cui il professore di Economia e Gestione delle Imprese e professore ordinario di Management delle Imprese Culturali all’università della Campania “Luigi Vanvitelli”, che collabora con il direttore del Mann fino dal suo arrivo a Napoli nel 2015 dalla piccola Cortona, fa raccontare a Giulierini la sua esperienza. Ne esce un quadro esemplare di come un direttore visionario abbia saputo trasformare un museo straordinario per ricchezza di reperti e storia, ma chiuso in se stesso, avulso dalla città prima ancora che dal mondo, quasi addormentato se non ammuffito, in una macchina culturale che dialoga con Napoli e il mondo, punto di riferimento per studiosi e appassionati, ma anche per non addetti ai lavori che nel grande palazzo borbonico trovano stimoli e risposte in un dialogo costante tra antico e contemporaneità, tra oggetti e persone, tra palazzo e periferia.

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Paolo Giulierini, direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli, e Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Pompei (foto proloco pompei today)

Un libro tutto da leggere per capire cosa significa museo nel XXI secolo. Come ha ben sottolineato Gabriel Zuchtriegel, direttore del parco archeologico di Pompei, che non era presente fisicamente alla presentazione del libro-bilancio di Giulierini l’altro giorno al Mann, ma lo è stato con una lettera aperta al “Caro Paolo”: “Avrei voluto essere con te oggi, ma purtroppo non è stato possibile. Dunque ecco una mia lettera per una giornata che rimarrà alla storia del Museo. Ricordo una serata di otto anni fa, durante la Borsa del turismo archeologico a Paestum. Eravamo appena stati nominati. Avevamo cominciato a entrare nel vivo del nostro compito di trasformare dei luoghi bellissimi, ma lontani dall’esprimere la loro immensa potenzialità, in istituzioni museali aperte, dinamiche e propulsive. Oggi forse non tutti ricordano da dove siamo partiti. Al museo di Paestum pioveva dentro le sale. Il Mann era un luogo senza legami con la città, con molte sezioni chiuse. Eravamo forse un po’ spaventati davanti all’enormità della sfida. Ma anche molto entusiasti e con una gran voglia di metterci in gioco. Oggi ti voglio fare i complimenti per due motivi. Uno, perché hai vinto la sfida. Insieme ai tuoi collaboratori e collaboratrici, hai trasformato il tuo museo. Due, non hai mai perso quell’entusiasmo iniziale, nonostante le difficoltà che c’erano, eccome. Grazie per tutto, soprattutto per la tua amicizia”.

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l’arrivo simbolico al museo Archeologico nazionale di Napoli della seconda parte dell’iscrizione che coronava il fregio del tempio dei Dioscuri (I sec. d.C.) (foto mann)

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La prima parte dell’epigrafe del fregio dei Dioscuri, con il nome del dedicatario Iulio Tarso, conservata al Mann (foto mann)

Ma da Paolo Giulierini ci si poteva aspettare solo un “saluto”, per quanto emozionato e ricambiato da grande affetto? Impossibile. Così anche nel giorno del “congedo” dal suo amato Mann, con l’illustrazione del libro sul bilancio di mandato (Arte’m edizioni) e del rapporto annuale 2022/2023 (Electa editore), ecco anticipare la nuova sezione Neapolis che sarà inaugurata tra un anno, alla fine del 2024, con un coup de théâtre: l’arrivo simbolico al museo Archeologico nazionale di Napoli della seconda parte dell’iscrizione che coronava il fregio del tempio dei Dioscuri (I sec. d.C.). Il prestito di lunga durata, garantito dalla Curia arcivescovile di Nola e promosso dalla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli (soprintendente Mariano Nuzzo), consentirà di completare quanto scritto sul fregio del tempio: la prima parte dell’epigrafe, con il nome del dedicatario Iulio Tarso, appartiene al Mann. Così Giulierini ancora una volta ha sottolineato il suo legame con il capoluogo campano: “La sezione Neapolis aprirà a fine 2024 e l’arrivo dell’epigrafe sancisce tre elementi: il riferimento costante alla città, la necessità di interagire con il territorio, la programmazione di ricerche scientifiche di rilievo”.

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La lastra, parte dell’iscrizione a coronamento del fregio del tempio dei Dioscuri, rinvenuta nella chiesa di Santa Maria del Plesco a Casamarciano (foto mann)

L’iscrizione è stata rinvenuta nella chiesa di Santa Maria del Plesco a Casamarciano, dove era stata murata all’interno di un altare (la parte iscritta non era visibile) nel corso del Settecento durante i lavori di rifacimento diretti da Domenico Antonio Vaccaro. Vaccaro, negli stessi anni, era impegnato nel rifacimento della chiesa di San Paolo Maggiore di Napoli, dove si trovavano le rovine del tempio dei dioscuri. L’iscrizione di dedica del tempio dei dioscuri di Neapolis era ben nota da trascrizioni fatte da studiosi sin dal Quattrocento: si conosceva un unico frammento, rinvenuto nel 1901 nella certosa di San Martino ed esposto al Mann nella sezione Neapolis. Questo di Casamarciano è il secondo frammento superstite, scoperto nel 2020 e reca parte del nome dei dioscuri. I Dioscuri erano venerati a Napoli da tempo, sicuramente sin dalla fondazione della colonia.

Napoli. Giulierini: “Il mio mandato termina improrogabilmente il 14 novembre. Grazie al Mann e a Napoli, nella speranza di tornare”. E venerdì presenta il “Rapporto annuale 2022-2023” e il libro “Otto anni alla guida del Mann”

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Paolo Giulierini, direttore del Mann, nei depositi sotterranei delle Cavaiole (foto graziano tavan)

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Una immagine curiosa di Paolo Giulierini con una statuetta del presepe napoletano che lo riproduce (foto mann)

Non ci sarà la proroga alla proroga. Martedì 14 novembre 2023, per Paolo Giulierini, come per gli altri direttori in scadenza, sarà l’ultimo giorno alla direzione del museo Archeologico nazionale di Napoli. Lo ha comunicato lui stesso martedì 7 novembre 2023: “Ieri ho avuto il riscontro ufficiale del termine della mia prorogatio al giorno 14 novembre 2023. Con il cuore pensavo che questa data non dovesse mai arrivare, ma razionalmente ne ero consapevole. Sono stati 8 anni fantastici vissuti con colleghi e cittadini fuori dal comune. Posso solo dire grazie al Mann e a Napoli, nella speranza di poter tornare. Vi ho voluto e vi voglio bene. Tutto quello che potevo fare l’ho fatto”. E a tifare per la sua riconferma non ci sono solo gli amici e i colleghi più vicini, ma anche moltissimi napoletani (che lo hanno “adottato”, un po’ come era successo per Maradona) e moltissimi visitatori che hanno toccato con mano come il museo Archeologico nazionale di Napoli è cambiato sotto la sua direzione.

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Il direttore Paolo Giulierini saluta il ministro Gennaro Sangiuliano al suo arrivo al Mann (foto mann)

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2015: Paolo Giulierini, direttore all’Archeologico di Napoli, proveniente dal museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona (foto maec)

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I direttori Paolo Giulierini (Mann) e Michail Piotrovsky (Ermitage) a San Pietroburgo nel 2018 (foto mann)

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Il direttore Paolo Giulierini con il gioco “Monopoly MANN” (foto valentina cosentino)

Paolo Giulierini è stato nominato direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli il 1° ottobre 2015 per un primo mandato quadriennale, rinnovato poi fino al 2023. Come direttore del Mann, ha progettato e curato la riapertura delle sezioni Egizia, Epigrafica, Magna Grecia e Preistoria. Durante il suo primo mandato, sono state realizzate numerose mostre di materia archeologica e di arte contemporanea al Mann; molteplici i prestiti internazionali con cui sono state progettate importanti esposizioni all’estero. Ha curato, tra l’altro, la stipula dei protocolli d’intesa con l’Ermitage di San Pietroburgo, il J.P. Getty di Los Angeles, il parco archeologico del Colosseo e la Regione Siciliana. Ha favorito una nuova comunicazione del brand museale, tramite la realizzazione del primo videogioco archeologico (“Father and son”) e il programma universitario di disseminazione culturale “Obvia”. Nel 2017, Art Tribune ha riconosciuto il MANN come miglior museo d’Italia per l’innovazione; nel 2018, sempre Art Tribune ha insignito Giulierini come miglior direttore d’Italia.

napoli_mann_rapporto-annuale_libro-otto-anni-alla-guida-del-mann_invito-locandinaSe Giulierini non verrà confermato alla direzione del Mann, ora divenuto museo di prima fascia, venerdì 10 novembre 2023, sarà la sua ultima uscita ufficiale importante alla guida dell’Archeologico. Alle 10.30, all’auditorium del Mann, sarà in programma una doppia presentazione: seguendo il percorso tracciato da due volumi, si partirà dal “Rapporto annuale 2022/2023” del Mann, a cura di Ludovico Solima (Electa), per poi effettuare un bilancio degli otto anni di mandato del direttore dell’Istituto, Paolo Giulierini, col libro “Otto anni alla guida del Mann” a cura di Serena Venditto: conversazione tra Paolo Giulierini e Ludovico Solima.

Napoli. Al primo Digital day al museo Archeologico nazionale presentati 26 progetti digitali: Videogames, Tour Virtuali, App, video istallazioni e ricostruzioni 3D, il lancio della pagina sketchfab.com. Ecco alcune importanti novità e anticipazioni

napoli_mann_digital-day_presentazione_locandinaVideogames, Tour Virtuali, App, video istallazioni e ricostruzioni 3D, il lancio della pagina sketchfab.com

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Logo del MANN VRm il Mann Virtual Visit del museo Archeologico nazionale di Napoli

che si aggiunge agli altri social del Mann: l’archeologia non è mai stata così contemporanea. Nel suo primo Digital day, lunedì 19 giugno 2023, dalle 10 alle 17.30, aperto ai visitatori e agli appassionati di tecnologia, il museo Archeologico nazionale di Napoli ha presentato 26 progetti digitali per la valorizzazione realizzati grazie ai fondi PON Cultura e Sviluppo, tra i quali alcune importanti novità ed anticipazioni. “Dal 2015”, spiega il direttore del Mann, Paolo Giulierini, “abbiamo correttamente impiegato tutti i fondi destinati al digitale, per la valorizzazione e per la catalogazione: 4 milioni e 700mila euro circa, di cui 800mila già spesi e due tranches di 2 milioni e 500mila e 1 milione e 500mila spesi al 60% e destinati a progetti tutti già contrattualizzati. Sicuramente l’emergenza coronavirus ha dato una accelerazione alla digitalizzazione anche nel settore dei Beni Culturali, ma non avremmo potuto conseguire certi risultati se non fossimo partiti ben prima con la programmazione, puntando subito su linguaggi vicini ai più giovani, dai videogiochi ai fumetti, coinvolgendo Università e ricercatori. Per raccontare a tutti questa nostra ‘rivoluzione digitale’ abbiamo scelto una formula campus, ovvero presentazioni in Auditorium, con la possibilità per il pubblico di incontrare gli esperti, e attività di svago e relax nel giardino della Vanella, con l’invito a connettersi per scoprire la nostra offerta digitale, giocare e visitare le sale del Museo”. E il prof. Ludovico Solima (università della Campania Luigi Vanvitelli), coordinatore delle linee guida della digitalizzazione nel Piano Strategico del museo Archeologico nazionale di Napoli: “Il Mann è uno dei pochi musei al mondo che ha introdotto il tema delle strategie digitali all’interno della propria programmazione pluriennale, con la presentazione del secondo piano strategico nel 2020. È importante sottolineare che tutti i progetti annunciati sono stati realizzati o sono in corso di completamento. Alcuni di questi sono particolarmente innovativi, perché si collocano sulla frontiera della tecnologia. Come già accaduto in passato il MANN di Paolo Giulierini è stato un apripista, anche sul tema del digitale, dimostrando coraggio e capacità di visione”.

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La piattaforma VRMANN, app del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Ecco le novità assolute presentate in anteprima: VR MANN è la piattaforma di navigazione per la visita virtuale del museo da remoto, illustrata da Francesco Gabellone (Technè. Servizi per comunicazione museale). Nella visita virtuale funzionalità avanzate permettono la fruizione ad altissima risoluzione delle sale (12K), la visione stereoscopica, sistemi multilingua e un tour assistito da una guida reale remota (“live-guided tour”) per gruppi di visitatori che potranno connettersi contemporaneamente sul web. La piattaforma è disponibile come WebApp, sia on-line che off-line, è compatibile con qualsiasi device e sistema operativo ed è integrata con schede di approfondimento, filmati, supporto LIS e modelli 3D interattivi.

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Il direttore del Mann, Paolo Giulierini (primo accosciato a sinistra), con il gruppo dell’app Greenbike (foto mann)

APP “GREENBIKE MANN EST-OVEST: dall’arte al mare”. Segue la vocazione verde del museo la nuova APP, che ha la funzione di accompagnare l’utente alla scoperta della città metropolitana e delle bellezze del suo territorio attraverso il cicloturismo. Un progetto sostenibile che mette insieme paesaggio, storia, arte, archeologia, antropologia, curato da Paolo Giulierini, Daniela Savy, Riccardo Motti, Marialucia Giacco, Francesca Scamardella, Luca Simeone, Ludovica Lanzuise (Procida). Tutti gli itinerari prendono il via dal Mann (che ha appena inaugurato l’area bike esterna con rastrelliere, ricariche per bici elettriche e una fontanella) e Bicycle house nella Galleria Principe (afferente alla rete ExtraMann, progettata dall’Università Federico II nel quadro di OBVIA per il Mann). NAPOLI OVEST / Teatro Bellini, CSI Gaiola Pausyllipon, Chiesa di San Gennaro Pozzuoli, Anfiteatro Flavio, Serapeum, Tempio di Apollo lago d’Averno, Terme di Baia, Casina Vanvitelliana, Lago Miseno, Piscina Mirabile, Castello Aragonese, Museo archeologico di Baia. A questo itinerario è collegato quello di Procida, che si può raggiungere via mare da Pozzuoli. NAPOLI PROCIDA / Marina grande, Palazzo Merlato, i limoneti, il faro, il cottimo, Torre Aragonese in contrada Pozzovecchio, spiaggia del postino, la Parula, isolotto di Vivara, belvedere Centane, la casa di Graziella, Marina di Corricella, piazza dei Martiri, Santa Margherita nuova, Palazzo d’Avalos, Abbazia di san Michele. NAPOLI EST / Circumvesuviana, San Giovanni a Teduccio Polo UNINA, Pietrarsa, MAAV Museo del vino, Portici Reggia MUSA e Orto Botanico, Villa Campolieto, Ercolano. MANN E IL MARE / Acquedotto del Serino, Necropoli ellenistica, Pietrasanta, Chiesa dell’arte della Seta, Chiesa di San Pietro Martire, Porto Immacolatella, sito archeologico piazza Municipio, metro dell’arte, Palazzo Reale, Molo San Vincenzo. L’applicazione è disponibile sia per iOS che Android. L’app comprende svariate funzionalità, in italiano e in inglese, tra le quali sezioni dedicate alla descrizione degli itinerari (divisi per singoli punti di interesse) con collegamento a immagini di opere d’arte del MANN; geolocalizzazione dell’utente e dei siti; possibilità di filtrare il tipo di percorso; indicazione dei livelli di difficoltà dell’itinerario; linea grafica Kids. Il progetto di comunicazione comprende anche un video. L’App, realizzata da SPICI con il contributo di Hack The Duck, è stata illustrata da Mariangela Contursi (Dg SPICI).

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Locandina di Manncraft: il museo Archeologico nazionale nell’universo di Minecraft (foto mann)

MANNCRAFT. Il museo Archeologico nazionale di Napoli è tra i primi musei al mondo ad approdare all’universo di Minecraft (il celebre video gioco “sandbox” prodotto da Mojang e distribuito da Microsoft, capace di coinvolgere oltre 140 milioni di utenti attivi al mese). Per “sandbox” si intende un tipo di videogame che mette numerosi strumenti a disposizione dei giocatori, senza imporre un particolare obiettivo da raggiungere, lasciando loro la possibilità di inventare e modificare il gioco. Minecraft offre quindi ai suoi utenti (target 8-20 anni) piena libertà di invenzione e creazione. Non sorprende che sia stato adottato come strumento educativo da migliaia di scuole nel mondo, utile per avvicinare gli studenti all’apprendimento di varie discipline. Col tempo Minecraft è diventato un vero e proprio ecosistema, aperto ad iniziative di costruttori di mappe e creatori di contenuti. Il Mann approda a Minecraft in grande stile grazie ad una riproduzione in scala 1 a 1 dell’edificio principale e delle sue sale. Al suo interno, trova collocazione una selezione delle più celebri opere del Museo, riprodotte con lo stile a cubetti tipico di Minecraft. Il giocatore può interagire con le opere, ricavando le informazioni principali sulla loro storia, oppure esplorare la mappa dialogando con personaggi che non giocano, in grado di fornire ulteriori informazioni e aneddoti. Il gioco è disponibile da oggi e a fine giugno avrà un sito dedicato.

Fuga dal Museo è il titolo, ancora provvisorio, del nuovo gioco per dispositivi vocali Echo, che sarà distribuito a settembre sullo store digitale di Amazon. Si tratterà, a tutti gli effetti, di un escape game che richiederà all’utente di completare un percorso, le cui tappe saranno caratterizzate da porte da aprire e meccanismi da attivare. Grazie all’utilizzo della voce, il giocatore entrerà “virtualmente” all’interno delle sale del museo Archeologico nazionale di Napoli e diventerà protagonista di una misteriosa avventura, che gli richiederà di risolvere una serie di enigmi e di conoscere celebri personaggi storici legati alla storia del Museo. Interagendo con i dispositivi vocali Amazon Echo sarà possibile, molto facilmente, anche compiere azioni apparentemente complesse, come muoversi tra le sale, osservare oggetti posti in alto o in basso, aprire porte, azionare meccanismi, raccogliere indizi e tanto altro ancora. Fuga al Museo offrirà un’esperienza immersiva, in cui la curata componente sonora ricreerà un’atmosfera ricca di fascino e di mistero. Il progetto è presentato da Fabio Viola (Mobile idea srl).

Plastico di Pompei: Pompei e il MANN, la nuova video installazione. Opera del videoartista Pietro Galifi della Bagliva, prodotta da IMAGO MUSE, sarà collocata nella sala del Plastico di Fiorelli (attualmente in fase di montaggio). Sei monitor di differenti dimensioni illustreranno in loop la corrispondenza tra il plastico ricostruttivo e la città antica di Pompei. Un’intricata rete di relazioni che si arricchisce degli oggetti rinvenuti e conservati nelle collezioni del Museo.

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Rielaborazione 3D del Toro Farnese conservato al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Ecco gli altri progetti presentati nel corso della giornata, divisi per tematiche. ARCHEOLOGIA IN 3D: Digitalizzazione, modellazione e ricostruzione 3D di reperti della sezione Egizia del MANN, presentato da Davide Maria Calandra (DMC S.R.L.). Digitalizzazione e realizzazione con tecnologia 3D in metallo e polimeri del Toro Farnese, presentato da Alessandro Manzo. Il risultato è, per la prima volta, una riproduzione assolutamente fedele dell’opera, che potrà essere osservata da prospettive diverse e, toccata senza rischi per l’originale.

napoli_mann_mannapp_locandinaLE APP. MANNapp, presentata da Gianluigi De Lucia di Artware, da due mesi è la app gratuita riservata ai visitatori del museo. “ArtWareCaronte” è scaricabile gratuitamente inquadrando un QR Code o attraverso app-store. I contenuti audiovisivi, anche inediti, sono nel segno dell’inclusività. Tra le novità anche la possibilità per i visitatori di interagire commentando in tempo reale. Ulteriore elemento di innovazione è rappresentato da Archimede, la Web App dedicata alla visualizzazione dei dati sui visitatori mediante modelli di Data Science e Machine Learning. APP extraMANN: l’app di mappatura collaborativa che promuove il protagonismo attivo delle persone nel racconto dei siti extraMANN e del patrimonio culturale della città di Napoli, illustrata da Ilaria Vitellio di Cityopensource coinvolge gli oltre 40 siti della rete Obvia-ExtraMANN.  

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Il direttore del Mann, Paolo Giulierini, gioca col videogioco “Father and son 2” (foto mario laporta / Kontrolab)

GAMING. Father and son 2 – Sequel di Father & Son, il primo videogame prodotto da un museo archeologico, è stato illustrato da Fabio Viola (Associazione culturale TUO Museo). Se nel primo episodio, l’utente era proiettato dall’Antico Egitto alla Napoli borbonica del Settecento, passando attraverso l’eruzione del Vesuvio vista da Pompei nel 79 d.C., nel secondo si può incontrare Cleopatra e Marco Antonio, in navigazione attraverso il Mediterraneo nel I secolo a.C. Arrivando in epoche più recenti, ci ritroviamo nel 1844 in compagnia di Charles Dickens durante la sua visita agli scavi di Ercolano e poi catapultati nella Napoli della Seconda guerra mondiale. Il videogame è stato recentemente segnalato con menzione speciale al Premio Gianluca Spina. Supervisore del progetto è il Prof. Ludovico Solima (Università della Campania L.Vanvitelli). “Project Ulisse – Le donne dell’Odissea come non sono mai state raccontate” è il titolo del videogioco i cui contenuti sono stati anticipati da Matilde Finarelli e Siro Toracchio di 20tab. Al centro della narrazione la storia di Ulisse e delle figure femminili che incontra nel suo percorso, cambiandolo per sempre. Un’avventura interattiva che farà riflettere sul ruolo della donna, in un contesto tanto antico quanto eccezionalmente attuale.

ACCESSIBILITÀ. I Capolavori del MANN – Raccontati dal Responsabile scientifico, prof. Alessandra Pagliano (università Federico II di Napoli, dipartimento di Architettura), sono circa 35 video dedicati alle principali collezioni del MANN. Attraverso la combinazione di grafica, animazione, suoni e racconto, forniscono accattivanti spiegazioni per varie tipologie di fruitori, articolate in quattro percorsi narrativi: SuperMANN, GigaMANN, UltraMANN e VirtualMANN. I contenuti sono stati elaborati tenendo conto delle necessità del pubblico con disturbo dello spettro autistico. GENS – Intrighi di famiglia è il nuovo format narrativo illustrato dalla prof. Alessandra Cirafici – (DADI Università degli studi della Campania Luigi Vanvitelli), fruibile nella App del Mann. La cifra innovativa della proposta è rappresentata sia dal linguaggio che dal ritmo narrativo adottato, assai prossimi alle strategie delle webseries.  

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Ricostruzione digitale della Quadriga di Ercolano nella sezione Campania romana al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

PRODOTTI DIGITALI PER ALLESTIMENTI PERMANENTI E MOSTRE. Campania Romana – Studio e video-ricostruzione della Quadriga di Ercolano. La proposta ricostruttiva digitale si fonda sull’integrazione di tutte le informazioni offerte dalla documentazione iconografica antica, dalle fonti storiche e d’archivio e dalle evidenze archeologiche. La sua verifica attraverso le tecniche del restauro digitale ha permesso di riconsegnare agli studiosi e al pubblico un monumento ancora lacunoso, ma ora sicuramente molto più leggibile e fruibile nei suoi aspetti tecnici, artistici, figurativi, storici. Sono intervenuti Stefania Pafumi (CNR-Istituto di Studi sul Mediterraneo, Napoli), Francesco Gabellone (CNR-Istituto Nanotec, Lecce), Fabiana Cerasa (Dottorato in Scienze per il Patrimonio e la Produzione Culturale, Università di Catania). Video ricostruttivo della decorazione pittorica dell’Anfiteatro di Pompei, realizzato per la mostra “Gladiatori” da Paolo Saracini – Altair Multimedia srl. “Progettazione, allestimento digitale e multimediale del Plastico del MANN” è il progetto illustrato da Mario Grimaldi.

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L’ipogeo dei Cristallini, com’è e com’era, nella sezione Napoli greco-romana al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Sezione Napoli greco-romana – Ipogeo dei Cristallini. Presentazione del rilievo architettonico con tecnologia laser-scanner dell’Ipogeo dei Cristallini di Federico Capriuoli (ACAS 3D) e illustrazione dello Studio ricostruttivo e VR Virtual reality App dell’Ipogeo dei Cristallini, con interventi di Raffaella Bosso (Soprintendenza Archeologia, Belle arti e Paesaggio per il Comune di Napoli), Carlo Rescigno (università della Campania L. Vanvitelli – Scuola Superiore Meridionale), Francesco Gabellone. Lo studio ricostruttivo si inquadra nella più ampia finalità della conoscenza, valorizzazione e fruizione dei contesti delle necropoli magnogreca di Neapolis. L’obiettivo è quello di proporre forme di rappresentazione e metodi di comunicazione innovativi, che possano rivolgersi al grande pubblico, ma all’interno di un percorso rigoroso di ricerca. Il MANN dedicherà prossimamente un approfondimento sull’ipogeo dei Cristallini.

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BAIAExperience al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Sezione Mediterraneo antico – BAIAExperience. Viaggio virtuale nelle Terme sommerse di Baia. Con la tecnica della “fotografia VR” (Realtà Virtuale), è stato realizzato un video VR a 360° a partire da singole istantanee in qualità 4K collocate in punti selezionati lungo l’itinerario. La visita, della durata di circa venti minuti, si completa con un’audio descrizione in italiano e in inglese. Intervento di Nicolai Lombardo (associazione BAIAExperience).

La giornata si è chiusa con la proiezione dei video realizzati per importanti mostre, partendo da “Lucy. Sogno di un’evoluzione” e “Moebius. Alla ricerca del tempo,” realizzate in collaborazione con Comicon. Per la mostra Gladiatori sono stati illustrati il Totem Interattivo Multi-touch per la fruizione di modelli 3D (Davide Maria Calandra – DMC srl) e i Video ricostruttivi realizzati dal regista Aldo Zappalà (The Village doc&films), infine il progetto Slidedoor (Paolo Maria Chiarolanza – Intraluoghi) che ha messo in comunicazione l’atrio del MANN con il Colosseo. Contributo finale, le immagini del film “Agalma” di Doriana Monaco (voci di Sonia Bergamasco e Fabrizio Giufuni) che ha partecipato alla Mostra del Cinema di Venezia – Giornate degli Autori nel 2020 ed è ambasciatore nel mondo della ‘vita segreta del museo’: intervento della produttrice Antonella di Nocera – Parallelo 41.

Napoli. Il museo Archeologico nazionale presenta “Father and son 2”, il sequel del videogioco lanciato nel 2017, già scaricabile su Google Play e App Store. Il direttore Giulierini: “Il gaming è diventato arte”

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Ragazzini provano il videogioco “Father and son 2” nella sala del Toro Farnese al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mario laporta / Kontrolab)

“Videogioco o arte?” Nella sala del Toro Farnese, risuona la domanda di Marianna: ha sedici anni, studia al liceo classico “Pietro Giannone” di Benevento e, al museo Archeologico nazionale di Napoli, è la prima giocatrice del videogioco “Father and son 2”. Accanto a lei c’è Luigi, allievo di Design della Comunicazione all’Accademia di Belle Arti di Napoli, già esperto del capitolo uno di “Father and son”. In questo flash dell’ufficio comunicazione del Mann la cronaca emozionale delle prove di gaming con il pubblico di “Father and son 2”, sequel del videogioco lanciato nel 2017 dal museo Archeologico nazionale di Napoli in collaborazione con l’associazione TuoMuseo, e che ora è giunto nel proprio luogo di nascita, dopo l’anteprima a “We Make Future”, il più grande festival sull’Innovazione digitale e sociale (Fiera di Rimini, 16-18 giugno 2022).

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Il direttore del Mann, Paolo Giulierini, gioca col videogioco “Father and son 2” (foto mario laporta / Kontrolab)

“L’avventura di Father and Son continua. Siamo orgogliosi di presentare, all’interno del piano di digitalizzazione del Mann”, commenta il direttore del museo, Paolo Giulierini, “la seconda attesa ‘puntata’ del nostro videogame. Il Mann è stato il primo museo in Italia e probabilmente il primo archeologico in assoluto a puntare sul videogame come strumento di coinvolgimento dei più giovani nell’ambito di una azione di comunicazione che abbiamo subito immaginato globale. E grazie all’incontro con uno specialista di profonda cultura come Fabio Viola il gaming è diventato arte”. “Il videogioco come forma d’arte e, al contempo, strumento per raggiungere e coinvolgere nuovi pubblici internazionali”, afferma Fabio Viola, game designer e fondatore di TuoMuseo. “Un modello di narrazione interattivo e partecipativo che aiuta il museo ad andare nei tempi e negli spazi dei larghi pubblici. Questo sequel cambia la prospettiva ponendo al centro una protagonista femminile per far riflettere i giocatori su come un Si o un No possano cambiare per sempre le nostre e altrui vite”. E Ludovico Solima (università della Campania “Luigi Vanvitelli”), che ha curato la supervisione del progetto del game, conclude: “Dopo il successo davvero straordinario della prima -puntata-, il Mann ha dunque ritenuto di voler proseguire nella strada tracciata qualche anno fa. Nuovi protagonisti, nuovi contesti, nuovi periodi storici, nuove emozioni: un nuovo approccio alla creazione e diffusione di prodotti culturali, nel segno dell’accessibilità”.

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Frame del videogioco “Father and son 2” realizzato dal team internazionale di TuoMuseo guidato da Fabio Viola e Massimiliano Elia (foto mann)

Già selezionato dal Segretariato Generale del Ministero della Cultura tra i progetti innovativi per promuovere le attività di valorizzazione digitale degli istituti italiani, “Father and son 2” è scaricabile su Google Play e App Store: dopo il successo della prima puntata (cinque milioni di download in tutto il mondo, traduzioni nelle principali lingue europee, in arabo e in cinese, una versione in napoletano), c’è attesa per la continuazione del gioco dedicato al Mann e pensato non solo per i più giovani. “Così, nella sala del Toro Farnese”, raccontano al museo, “sono in tanti a cimentarsi con il game in un clima di festa: tra questi Tina, abbonata Openmann, gli studenti dell’Accademia di Belle Arte di Napoli con il loro docente di fotogiornalismo Mario Laporta, le gemelline Gemma e Aurora, che hanno il cellulare scarico, ma si fanno prestare il telefonino per entrare a far parte dei players”.

“Father and son 2” ha come protagonista una giovane donna, Sofia, impiegata al Mann e vicina alla laurea in archeologia. Sofia è la compagna di Michael, il ragazzo che, nella prima puntata del videogioco, andava alla ricerca del padre scomparso, un tempo archeologo proprio al museo Archeologico nazionale di Napoli. Il game ha come filo conduttore il tema dell’amore, declinato secondo diverse sfaccettature: punti nodali della storia sono l’incontro con un antico etrusco a Capua nel 475 a.C. e le vicende di Cleopatra e Marcantonio in navigazione nel Mediterraneo. Senza sacrificare un’incursione nella storia più recente: dal viaggio di Charles Dickens a Napoli nel 1844 sino a giungere circa cento anni dopo, ai momenti più tragici ed emozionanti delle Quattro Giornate che sconvolsero Napoli nel 1943, durante la Seconda guerra mondiale. “Father and Son 2” è stato realizzato dal team internazionale di TuoMuseo guidato da Fabio Viola e Massimiliano Elia; della squadra fanno parte il game designer Sean Wenham, il compositore Arkadiusz Reikowski, lo sviluppatore Francesco Bizzini e l’animatore Angelo La Farina. In prospettiva, anche l’inserimento del Mann nell’universo Minecraft e la realizzazione di un’audiogame per non vedenti.

Napoli. Al museo Archeologico nazionale la mostra “Red Venus” di Franz Cerami: arte e tecnologia per rappresentare la dea della bellezza. E il 18 maggio due affreschi digitali proiettati sulla volta del salone della Meridiana

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Nel laboratorio di Franz Cerami: “Painting Venus” (foto mann)

La dea della bellezza incontra le nuove tecnologie: nella sala 90 del museo Archeologico nazionale di Napoli, dal 4 al 24 maggio 2022, è in programma la mostra “Red Venus” di Franz Cerami. Giovedì 18 maggio 2022, l’esposizione sarà accompagnata da una suggestiva videoinstallazione: sulla volta del Salone della Meridiana saranno proiettati due affreschi digitali, con dieci minuti di immagini in loop dedicate al tema della passione e valorizzate dalla colonna sonora degli “You are here”.​ “Cerami riesce a suscitare forti emozioni smaterializzando le opere tramite il digitale e, al contempo, proponendone una versione fisica”, afferma il direttore Paolo Giulierini. “Abbiamo voluto proiettare la sua creazione nel salone voltato della Meridiana, perché lì compare la nota iscrizione Iaceant nisi pateant voluta da Ferdinando IV, e riferita alle opere d’arte che si perdono se non sono esposte. Venere, dea della Bellezza, ci porta a incontrare in ogni tempo l’arte ed è rossa come la lava, il fuoco e la passione del cuore”.

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Lightbox Venus Madonna di Franz Cerami alla mostra “Red Venus” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Il progetto di Cerami, realizzato in collaborazione con l’università Suor Orsola Benincasa di Napoli, si sviluppa attraverso due passaggi: l’allestimento, che includerà diciotto opere su carta dipinte con olio e grafite e otto lightbox retroilluminati, in dialogo con l’affresco di Marte e Venere in volo (il reperto appartiene alle collezioni del Mann, proviene da Ercolano e risale alla seconda metà del I sec. d.C.); il percorso sperimentale, che si riallaccia non solo all’intervento di arte pubblica itinerante con cui venne illuminato, nel 2019, il campanile di piazza Carità a Marcianise, ma si proietta anche verso una nuova mostra a Vienna nel 2023. Cerami racconta Venere come universo semantico polimorfo e tecnologico: “Red Venus è il colore Rosso”, commenta l’artista. “La fertilità, il colore del sangue. Sangue fertilità. Sangue che dà vita. Sangue battaglia. Sangue che si perde. Temi ricorrenti che continuano sotto traccia a lavorare nelle comunità e a definirne le identità”.

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“Mars”, olio e grafite su carta di Franz Cerami alla mostra “Red Venus” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Il ricorso al linguaggio video rappresenta una prospettiva originale per incrociare il mondo classico, come dichiara la storica dell’arte Dominique Lora: “Le sequenze animate realizzate site-specific aprono un varco tra spazio immaginario e spazio reale, generando un luogo comunicativo”. Non a caso, il progetto di Cerami rientra anche nel più ampio framework sull’accessibilità proposto dal Mann in rete con l’accademia: “anche quando un’installazione di Franz Cerami si conclude, rimane in quel luogo come un riverbero di colore e di suoni, che dura nel tempo”, prospetta Ludovico Solima (università della Campania Luigi Vanvitelli).

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L’artista Franz Cerami protagonista al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Franz Cerami. Il connubio tra arte e tecnologia è il punto focale della sua ricerca, condotta attraverso una tecnica mista che intreccia pittura classica, pittura digitale e videomapping. Seguendo questo fil rouge, Franz Cerami ha dato vita ad installazioni ed eventi di risonanza internazionale.  Franz Cerami è nato a Napoli, dove risiede, nel 1963. Dal 2011 insegna Retorica e Digital Storytelling dei Beni Culturali presso l’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli. Ha realizzato grandi dipinti murali digitali in musei come il Madre di Napoli, il Teatro dell’Opera di Yerevan, il Castel dell’Ovo di Napoli e negli spazi urbani e periferici di città come Yerevan, San Paolo, Lisbona, San Pietroburgo, Napoli. Nel 2020 ha realizzato, per il famoso brand italiano Voiello/Barilla, Magica, un’installazione su riti, segni e simboli di Napoli: un inno alla magia e al mistero della vita. Nel 2020 e nel 2021 è stato insignito, dal ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, della prestigiosa nomina di Ambasciatore del Design Italiano nel mondo.

Napoli. Al museo Archeologico nazionale presentazione del libro di Ludovico Solima “Le parole del museo. Un percorso tra management, tecnologie digitali e sostenibilità” e dibattito sul ruolo dei musei, oggi e domani, attraverso settanta parole per quattro direttori

La copertina del libro “Le parole del museo. Un percorso tra management, tecnologie digitali e sostenibilità” di Lodovico Solima

Settanta parole per quattro direttori: una riflessione sul ruolo, attuale e futuro, degli istituti culturali. Se ne parlerà al museo Archeologico nazionale di Napoli, venerdì 29 aprile 2022, alle 11, all’Auditorium, in occasione della presentazione  del nuovo libro di Ludovico Solima “Le parole del museo. Un percorso tra management tecnologie digitali e sostenibilità” (Carocci editore, 2022). Con l’autore, parteciperanno all’evento Paolo Giulierini (direttore del Mann), Eike Schmidt (direttore Galleria degli Uffizi), Alfonsina Russo (direttrice parco archeologico del Colosseo), Eva Degl’Innocenti (direttrice museo Archeologico nazionale di Taranto), Paola Villani (università Suor Orsola Benincasa) e Nadia Barrella (università della Campania “Luigi Vanvitelli”).​ Attraverso 70 parole, Ludovico Solima (università della Campania “Luigi Vanvitelli”) approfondisce e mette in relazione tra loro 70 diversi argomenti: dalla A di accessibilità, accountability, art bonus o ascolto, fino alla V di videomapping e  alla W di wearable, passando per il brand, il crowdfunding, l’intelligenza artificiale,  il piano strategico, la reputazione,​ la sostenibilità, lo storytelling, le tecnologie digitali, il volontariato. Non mancano voci apparentemente lontane dalla vita di un museo, come nel caso di blockchain, Internet of Things, intelligenza artificiale, NFT e altro ancora. Con un approccio destrutturato e inconsueto, l’ordine di presentazione degli argomenti del libro di Solima è rigorosamente quello alfabetico. Come in un prezioso abbecedàrio, l’indice del volume presenta infatti un lungo elenco di (settanta) parole, a ciascuna delle quali corrisponde uno specifico argomento. Una checklist perfettamente aggiornata alle ultime migliori pratiche nazionali e internazionali per restare al passo coi tempi, necessaria per qualunque museo o centro espositivo. Quali saranno le parole prescelte dai protagonisti dell’incontro al Mann? Attraverso un “gioco” di rimandi e approfondimenti, gli ospiti dell’incontro, insieme all’autore, ci guideranno nel mondo delle “parole del museo” per comprenderne e scoprirne il significato e il valore, con lo scopo di individuare le sfide del futuro per i musei italiani e snodare uno scenario possibile.

Napoli. Il museo Archeologico nazionale ha presentato l’Annual Report 2020 “Mann, le sfide della ripartenza”: dal 2020 anno della tecnologia, al 2021 con il rilancio di presenze al Museo. Presentate le nuove mostre per Natale 2021: dal fotoreportage sul terremoto a Dante, dal giocattolo antico a Enrico Caruso

Il direttore Paolo Giulierini (al centro) con la squadra del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

“Mentre fuori infuriava la tempesta, una fioca luce permeava il palazzo e si faceva a mano a mano più intensa: era la speranza che, dopo la grande tenebra, saremmo tornati a splendere più di prima”: con questa metafora, il direttore del Mann, Paolo Giulierini, ha introdotto l’Annual Report 2020 del museo Archeologico nazionale di Napoli. Un volume che, con le sue oltre trecento pagine di analisi, dati e progetti per il 2020, chiude il cerchio nella rendicontazione dei risultati come dovere di trasparenza verso il pubblico. Al di là dei numeri, lo studio riflette ancor di più le storie di quanti, dietro le quinte, hanno vissuto l’emergenza della pandemia. Come nel calendario agricolo delle generazioni passate, il tempo in cui ci ritirava nelle case, durante la cattiva stagione, esprimeva le emozioni altalenanti per l’attesa dei frutti, dopo la semina. Così, durante la pandemia, il lavoro del Mann non si è interrotto, fra malinconia e tenacia. Percependo con maggior forza lo spirito di squadra e ritenendo, allo stesso modo, che il team fosse ancora più vivo grazie al contatto (virtuale) con il pubblico. 

Al museo Archeologico nazionale di Napoli presnetato l’Annual Report 2020 “Mann, le sfide della ripartenza” (foto mann)
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Il direttore Paolo Giulierini e il prof. Ludovico Solima col team che ha curato l’Annual Report 2020 del Mann (foto mann)

Ideato e curato dal prof. Ludovico Solima (università della Campania “Luigi Vanvitelli”) in coordinamento con lo staff del Mann, edito da Electa, il Report 2020 “Mann, le sfide della ripartenza” appare come un’ineludibile tessera di congiunzione con il cammino di ripresa che ha iniziato a svelarsi dall’inizio dell’estate 2021. Secondo Solima, “il fatto che, anche per un anno così difficile, il Museo abbia raccolto e deciso di condividere le informazioni sulle attività svolte nel 2020 testimonia la volontà di proseguire nel percorso di trasparenza amministrativa avviato sin dal primo anno della gestione del direttore Giulierini. Il Mann, dunque, si conferma essere un museo aperto e sincero”. Un raffronto fra i dati evidenzia questo passaggio di rinascita: nel periodo giugno-ottobre 2021, senza misure restrittive dovute al lockdown, sono stati 135mila gli ingressi al museo Archeologico nazionale di Napoli. Negli stessi mesi del 2020, quando il Mann era aperto al pubblico, le presenze furono poco più di 53mila. Così, le file dinanzi al Museo nell’estate appena trascorsa hanno riflesso, oltre i dati, la voglia di riappropriarsi della vita culturale come dimensione del quotidiano.

Code di visitatori nel mese di agosto 2021 in attesa di entrare al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

Il 2020 è stato l’anno in cui la tecnologia ha avuto un ruolo da protagonista, per il museo Archeologico nazionale e non solo. In particolare, dalle rilevazioni del Politecnico di Milano, il Mann è risultato il Museo più attivo su Facebook, con riferimento ai mesi di marzo e settembre. Il pubblico virtuale del sito web ha quasi doppiato gli ingressi in loco (129mila presenze al Museo, 236mila visite al portale istituzionale), mentre fan e follower sui canali social, da Facebook a Instagram, includendo i recensori di Google e TripAdvisor, hanno superato quota 150mila. In termini di digitalizzazione del racconto culturale, da non trascurare anche il rilancio del canale YouTube, con 72mila visualizzazioni dei prodotti audiovisivi del Mann.

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La locandina della mostra “Gli Etruschi e il Mann” al Mann (12 giugno 2020 – 31 maggio 2021)

Nonostante le lunghe e pesanti fasi di chiusura, il Museo ha promosso alcuni importanti eventi espositivi: in febbraio, infatti, è stato completato il riallestimento della sezione permanente dedicata a Preistoria e Protostoria, mentre in giugno è stato inaugurato il percorso temporaneo sugli Etruschi (vedi Aperta al museo Archeologico nazionale di Napoli la mostra “Gli Etruschi al Mann”: un inedito focus sulla realtà di una Campania etrusca con 600 reperti (di cui 200 visibili per la prima volta). I tesori “scoperti” nei depositi del Mann costituiranno una nuova sezione permanente del museo napoletano | archeologiavocidalpassato). A gennaio, prima della pandemia, era stata programmata la mostra interattiva su “Lascaux 3.0”, purtroppo non fruibile alle scolaresche per l’emergenza Coronavirus (vedi Al museo Archeologico nazionale di Napoli apre la mostra “Lascaux 3.0”: per la prima volta in Italia la copia della grotta di Lascaux, la “Cappella Sistina” dell’arte paleolitica, scoperta nella valle della Vézère (Dordogna) nel 1940 | archeologiavocidalpassato).

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La locandina della mostra “Lascaux 3.0” al Mann dal 31 gennaio al 31 maggio 2020

”Ripercorrere questo anno difficile, che ha segnato però una forte accelerazione sul fronte della digitalizzazione dei beni culturali”, aggiunge il direttore del Museo, Paolo Giulierini, “ci fa riflettere anche sul 2021 che sta per terminare, anno dei Gladiatori, della forza, di una rinascita che si concretizza anche nella variegata offerta messa in campo dal Mann per le festività, tra archeologia, letteratura, fotografia, design e arte presepiale.  Il prossimo dicembre compie tre anni OpenMann, la card che ha generato una solida community cittadina, e non solo, attorno al Museo, e ci si dà appuntamento per esposizioni, incontri, festival, concerti, attività per i più piccoli, finalmente tornati in presenza. Non mancheranno le iniziative per promuovere il nostro abbonamento annuale in tutte le sue declinazioni e anche tra i turisti, un modo per promettersi un nuovo viaggio a Napoli nel 2022!”.

La mostra “Gladiatori” al museo Archeologico nazionale di Napoli prorogata al 18 aprile 2022

Per il periodo natalizio, il Mann offre a cittadini e turisti una variegata offerta culturale. Si parte, naturalmente, dalla mostra “Gladiatori” che, dal 6 gennaio è stata prorogata al 18 aprile 2022, presenta 160 reperti nel Salone della Meridiana per raccontare un mito di tutti i tempi; nel Braccio Nuovo del Museo, aperta la Sezione didattica e tecnologica “Gladiatorimania” (vedi Napoli. Ci siamo: al museo Archeologico nazionale vernice (on line) dell’attesa mostra “Gladiatori”, che sarà l’evento del 2021. Sarà visitabile alla riapertura del Mann. Centosessanta reperti raccontano l’affascinante mondo dei protagonisti delle arene con focus sugli anfiteatri campani. In più la sezione “Gladiatorimania” | archeologiavocidalpassato). Come da consolidata tradizione natalizia, inoltre, dal 1° dicembre 2021, accanto a un albero di design, è prevista l’installazione in Atrio del Presepe Continuum, firmato dall’Associazione Presepistica Napoletana. Filo conduttore del racconto del 2021 è l’Unità d’Italia, con rappresentazioni dei Borbone, dei Savoia e di Garibaldi, così come ricostruzioni del Museo a quell’epoca. Da fine anno, promosso anche il calendario della Scuola Italiana di Comix per il Mann: dopo l’ambiente e le fatiche di Ercole, nel 2022 la fantasia dei disegnatori si concentrerà sul concetto di integrazione.

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Locandina della mostra “Cleto Munari. Jewelry Design” al museo Archeologico nazionale di Napoli dal 22 settembre 2022 al 9 gennaio 2022

Confermati, sino alla conclusione delle festività natalizie, gli altri eventi programmati al Museo: nelle sale della Farnesina, l’esposizione “Omero, Iliade. Le opere del Mann nelle pagine di Alessandro Baricco” (vedi Napoli. Al museo Archeologico nazionale apre la mostra “Omero, Iliade. Le opere del MANN tra le pagine di Alessandro Baricco” che intreccia la rappresentazione iconografica di quindici reperti (databili tra VI e IV sec. a.C.) alla riscrittura del celebre autore torinese | archeologiavocidalpassato) e, accanto al plastico di Pompei, il percorso sul design del gioiello di Cleto Munari (vedi Napoli. Al museo Archeologico nazionale la mostra sul designer vicentino Cleto Munari: 140 gioielli per tracciare un viaggio artistico che “contamina” celebri espressioni dell’arte contemporanea partendo dall’amore per l’antico | archeologiavocidalpassato). Per chi ama le suggestioni della fotografia d’autore, da non perdere “Naples. Sense of place” che Alex Trusty dedica a originali visioni della città e del litorale flegreo (vedi Napoli. Al museo Archeologico nazionale la mostra “Naples. Sense of place” del fotografo Alex Trusty, un percorso suggestivo in 52 scatti in BN nella sala del Toro Farnese, che punta a cogliere le atmosfere uniche di Napoli | archeologiavocidalpassato). Ma sono tante anche le novità espositive proposte dal Mann. Vediamole.

Irpinia 1980: il sisma in presa diretta nelle foto di Antonietta De Lillo (archivio marechiarofilm)

“19.34 – Fotografie di Antonietta De Lillo. La storia in presa diretta” (22 novembre 2021- 3 maggio 2022): il percorso espositivo si sviluppa in quattro sale (accanto al Salone della Meridiana) e presenta oltre cento scatti inediti, tratti dall’archivio della regista napoletana, allora giovane fotoreporter. Dalle prime immagini in ‘presa diretta’, scattate poche ore dopo il terremoto del 23 novembre, al dramma delle popolazioni dell’Irpinia, si combinano scene di distruzione ma anche segnali di speranza e testimonianze di solidarietà; accompagnano le fotografie, in bianco e nero, le parole e le voci dei giornalisti che raccontarono quelle ore tragiche. L’esposizione di un calco di Pompei sottolinea il legame del catastrofico evento con la storia antica di una terra abituata da sempre a tremare. Ancora, un video ripercorre gli effetti che ebbe il sisma sulle collezioni del Mann, sottolineando anche le opportunità che nacquero per i giovani studiosi in quegli anni. Il percorso espositivo si chiude con l’illustrazione delle recenti ricerche sull’antisismica, condotte con l’università Federico II per garantire la sicurezza delle opere: anche in questo ambito, il Mann è al centro di una rete internazionale con il Getty Museum in California e gli istituti culturali del Giappone. Realizzata in collaborazione con Marechiaro film, patrocinata dall’Ordine dei Giornalisti della Campania, la mostra si rivolge in particolare ai giovani e alle scuole. Progettata nel 2020 per celebrare il quarantennale dal terremoto, a causa della chiusura dei musei per il lockdown, ‘19.34’ è stata presentata con un’anteprima on line il 23 novembre 2020 (vedi 23 novembre: nel quarantennale del terremoto dell’Irpinia del 1980, il museo Archeologico nazionale di Napoli propone un’anteprima digitale della mostra “19.34/ Quarant’anni dopo/ La storia in presa diretta. Fotografie di Antonietta De Lillo” (rinviata al 2021 per il Covid) e un mini-documentario sul Museo nel 1980 | archeologiavocidalpassato). L’esposizione, che rientra nel percorso “Il MANN e la memoria”, è stata promossa nell’ambito del Piano Operativo Complementare- POC 2014-2020 della Regione Campania.

Una marionetta esposta nella mostra sul giocattolo antico “Giocare a regola d’arte” al Mann (foto giorgio albano)

“Giocare a regola d’arte” (2 dicembre 2021- 2 maggio 2022): a cura di Paolo Giulierini ed Ermanno Tedeschi, l’allestimento, visitabile nelle sale degli affreschi, raccoglie circa cento reperti, di cui cinquanta, in gran parte inediti e provenienti dai depositi, che appartengono alle collezioni del museo Archeologico nazionale di Napoli. Sei le sezioni del percorso: 1. Infanzia; 2. Fanciullezza; 3. Il gioco semplice; 4. I giochi che fanno crescere; 5. I giocattoli; 6. I giochi che fanno diventare grandi. Il percorso include un focus sulla rappresentazione del mondo infantile nell’arte ellenistica e romana, seguendo poi un itinerario tra gli oggetti che accompagnano le diverse fasi di vita dei più piccoli. Si parte dai poppatoi per giungere, progressivamente, ai giochi di emulazione e all’intrattenimento “didattico” per i bambini dell’antichità. Da non perdere, in allestimento, alcuni straordinari manufatti, tra cui spiccano le marionette ellenistiche in terracotta (III sec. a.C.) e le raffigurazioni, negli affreschi romani, dei giochi del nascondino e del chiodo. Un interessante approfondimento è dedicato alle simmetrie tra il gioco analogico, espresso dai reperti, e le moderne tecnologie digitali: il passare dei millenni non ha fatto sfumare le caratteristiche tipiche del divertimento e dell’educazione. 

La locandina della mostra “Divina Archeologia. Mitologia e storia della Commedia nelle collezioni del MANN” dal 6 dicembre 2021 al 2 maggio 2022

“Divina Archeologia. Mitologia e storia della Commedia nelle collezioni del Mann” (6 dicembre- 2 maggio 2022): progettata nell’ambito delle celebrazioni per Dante700, l’esposizione presenta, nelle sale degli affreschi, 56 reperti, in alcuni casi inediti, per raccontare storie e personaggi della Commedia, creando così un suggestivo legame con la rappresentazione iconografica antica. Due le sezioni della mostra, che è curata da Valentina Cosentino: 1. i miti dell’Inferno, con focus su Achille, Teseo, Ercole, Enea, Ulisse; 2. i mostri, gli dei, le figure storiche e gli scrittori, incontrati da Dante nel suo viaggio ultraterreno. L’esposizione, realizzata con il contributo della Regione Campania, si avvale della consulenza scientifica del dipartimento di Studi umanistici dell’università di Napoli Federico II. Gennaro Ferrante, responsabile scientifico dell’lluminated Dante Project, e le collaboratrici Fara Autiero e Serena Picarelli, hanno analizzato e scelto le miniature dai manoscritti medievali della Commedia da inserire nell’allestimento del Mann. A latere della mostra, promosso il ciclo “Divina Archeologia Podcast”, realizzato da Archeostorie e NW.Factory.media con il contributo di Scabec (vedi Napoli. Al via gli eventi di avvicinamento alla mostra “Divina Archeologia. Mitologia e storia della Commedia nelle collezioni del MANN”, dal 6 dicembre al museo Archeologico nazionale: ogni venerdì voce ai personaggi danteschi con Divina Archeologia Podcast; incontro di Archeologia con Gennaro Ferrante, e lo spettacolo “Divin’a mmente”, la Commedia in napoletano | archeologiavocidalpassato).

La locandina della mostra “Enrico Caruso. Da Napoli a New York” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)

“Enrico Caruso. Da Napoli a New York” (dicembre 2021- aprile 2022): nel Braccio Nuovo del Museo, si celebra, cento anni dopo la morte del tenore, l’estro di Enrico Caruso. La mostra, prodotta da Regione Campania, è organizzata dalla Fondazione Film Commission Regione Campania e da Fondazione Campania dei Festival. Il percorso, che raccoglie fotografie, video e registrazioni audio delle produzioni discografiche di Caruso, nasce anche dalla collaborazione con la Discoteca di Stato. L’esposizione, curata da Giuliana Muscio con Simona Frasca per la parte musicale, inaugura un itinerario di ricerca che lega il Mann alla tradizione melodica locale che, per la sua straordinarietà, ha assunto una dimensione ormai internazionale. Enrico Caruso diviene, così, non solo il simbolo della napoletanità, ma anche il messaggero di contenuti culturali che travalicano i confini italiani: il tenore è stato, infatti, una star ante litteram, capace di cogliere il valore positivo della propria indiscutibile attitudine mediatica.

“Next generation culture. Tecnologie digitali e linguaggi immersivi per nuovi pubblici della cultura”: al Mann la presentazione del dodicesimo rapporto dell’Associazione Civita all’auditorium con Green Pass e in diretta su Zoom e Facebook

Locandina dell’evento al Mann “Next generation culture”, XII rapporto Civita

Musei sempre più digitali. E tecnologie che aprono nuovi sentieri della comunicazione. In coerenza con i propri asset  strategici, mercoledì 3 novembre 2021, alle 11, il museo Archeologico nazionale di Napoli ospiterà la presentazione del Dodicesimo Rapporto dell’Associazione Civita, “Next generation culture. Tecnologie digitali e linguaggi immersivi per nuovi pubblici della cultura”. L’evento, che si svolgerà nell’Auditorium del museo (partecipazione libera senza prenotazione, richiesto il Green Pass), sarà trasmesso in diretta su Zoom e Facebook. Nei mesi delle chiusure i media digitali hanno ripensato i modelli organizzativi dei musei e hanno valorizzato in modo innovativo i luoghi della cultura, facilitando un’accessibilità molto più ampia e inclusiva. Attraverso una collaborazione tra aziende tecnologiche e operatori del settore sarà possibile implementare il processo già iniziato e comprendere su quali forme di innovazione investire affinché la cultura svolga un ruolo da protagonista nella creazione di una responsabilità sociale e nella proposta di una proposta di un modello di sviluppo sostenibile. Il Rapporto, pubblicato da Marsilio  Editori e realizzato grazie al sostegno di IGT, nasce dall’analisi coordinata dal Centro Studi dell’associazione Civita e condotta in collaborazione con ICOM Italia. Scopo del volume è divulgare l’indagine sulle relazioni tra settore culturale e tecnologie digitali. Lo studio, su molteplici livelli, indaga il punto di vista dei musei, dei pubblici e delle imprese. Le istituzioni museali, infatti, si sono dovute adeguare allo scenario imposto dalla pandemia, adottando strategie di innovazione digitale e ampliando l’accessibilità online delle proprie collezioni; i pubblici, ancora, hanno seguito nuove modalità di fruizione culturale; le imprese, infine, hanno contribuito attivamente al processo di digital transformation, fornendo soluzioni tecnologiche avanzate. Non ci si ferma qui: la sfida è elaborare proposte e progetti originali, capaci di ampliare ancora l’audience museale. L’incontro sarà anche un’occasione di riflessione sulle nuove professionalità emergenti in ambito culturale, sul ruolo svolto dai giovani impegnati nella mission del PNRR e sulle relazioni tra persone e luoghi della cultura. Dopo i saluti di Paolo Giulierini (direttore Mann), interverranno Adele Maresca Compagna (presidente di ICOM Italia), Alfredo Valeri (responsabile ricerca Centro Studi Associazione Civita), Ludovico Solima (università della Campania “Luigi Vanvitelli”), Claudio Calveri (Digital Strategist DeRev), Rosanna Romano (direttore generale politiche culturali e turismo della Regione Campania), Paola Villani (università Suor Orsola Benincasa), Giusy Sica (founder think thank Re-generation Youth), Gabriele Granato (presidente associazione Fare Digitale) e Giuseppe Ariano (direttore comunicazione Scabec Spa). Simonetta Giordani (segretario generale Associazione Civita) modererà il dibattito.