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Bosa-Cabras (Or). Al via il Festival dell’Archeologia, quattro giorni di incontri e approfondimenti promossi dalla Fondazione Mont’e Prama. Ecco il programma

La Fondazione Mont’e Prama si prepara a inaugurare il Festival dell’Archeologia, che prende il via martedì 17 giugno 2025 con un calendario fitto di incontri e approfondimenti, tra la Planargia e il Sinis, fino al 20 giugno 2025. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito.

L’apertura è prevista a Bosa, martedì 17 giugno 2’25, alle 20, nell’ex Convento dei Cappuccini, con una serata dedicata alla storia antica del territorio e all’eredità medievale del castello Malaspina. Dopo i saluti delle autorità, interverranno gli studiosi Attilio Mastino e Antonio Corda su “Bosa e la Planargia in età antica”, seguiti da Franco Giuliano Rolando Campus, con una riflessione sulle fortificazioni medievali sarde “Rocche fortificate medievali della Sardegna e il castello Malaspina di Bosa”. Presenta e conduce Ambra Pintore. La conclusione dell’incontro, alle 22, sarà affidata al Quintetto Atlantico, con Enzo Favata, Daniele di Bonaventura, Marcello Peghin, Salvatore Maltana, U.T. Gandhi.

Da mercoledì 18 giugno 2025, il Festival si trasferisce al museo civico “Giovanni Marongiu” di Cabras per tre serate tematiche. La prima, con inizio alle 20.30, è dedicata alle grandi mostre internazionali della Fondazione Mont’e Prama, con la partecipazione dei curatori di alcuni dei principali musei europei: Carme Rovira Hortalà, curatrice museo Archeologico della Catalunia di Barcellona; Manfred Nawroth, curatore Neues Museum di Berlino; Natalia Demina, curatrice museo Ermitage di San Pietroburgo; Paolo Giulierini, già direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli. Presenta e coordina Nicoletta Buffon, amministratore delegato di Villaggio Globale International. Verranno inoltre presentate le esposizioni realizzate in Sardegna, tra cui “Il ritorno dei Giganti”, a cura di Anthony Muroni; “Aristocrazie sarde ed etrusche nel mondo mediterraneo”, a cura di Paolo Giulierini; una mostra su Tharros al museo Diocesano Arborense di Oristano, con Silvia Oppo, Luca Cheri, Ilaria Orri, Nicoletta Camedda, Viviana Pinna, Maria Mureddu; “Sulle spalle dei Giganti. La Preistoria moderna di Costantino Nivola”, con Luca Cheri e Giorgio Murru. Presenta e conduce Ambra Pintore. La serata sarà introdotta da un intervento musicale del duo Federica Urracci & Alessio Sanna.

Giovedì 19 giugno 2025, il Festival affronta i temi di identità, narrazione storica e accessibilità. Alle 20.30, lo scrittore Francesco Grasso dialogherà con l’archeologa Maria Emanuela Alberti sull’immaginario mediterraneo nei romanzi storici “Isole nella storia. Le radici della Sicilia nei romanzi storici”. Seguirà “La Carta di Ustica e la collaborazione tra la Fondazione Sebastiano Tusa e la Fondazione Mont’e Prama” con Anthony Muroni, Valeria Li Vigni, Massimo Cultraro e Giorgio Murru; per poi concludere con l’incontro “Non toccarmi. Uso e accessibilità del corpo nelle opere d’arte” a cura di Claudio Pescio e Roberta Scorranese. Presenta e conduce Ambra Pintore. Introduzione e intervallo musicale a cura di Chiara Effe.

Il Festival si chiuderà venerdì 20 giugno 2025 con una serata interamente dedicata all’archeologia sarda e mediterranea. Alle 20.30, “Relazioni tra Sardegna nuragica, Egeo e Mediterraneo orientale” con Massimo Cultraro, Raimondo Zucca, Carlo Tronchetti e Anna Paola Delogu; “Prospezioni archeologiche nella laguna di Cabras” con Rita Auriemma, Piergiorgio Spanu e Maria Mureddu; “Indagini archeologiche nel nuraghe Cannevadosu di Cabras” con Raimondo Zucca, Nicoletta Camedda e Maura Vargiu; “Spazi di lavoro, spazi di preghiera. La vita quotidiana a Tharros attraverso le ricerche dell’Università di Bologna” a cura di Anna Chiara Fariselli; “Città e paesaggio costiero: le ricerche dell’Università di Cagliari” a cura di Carla Del Vais. Presenta e conduce Ambra Pintore. Introduzione e intervallo musicale a cura di Ilaria Porceddu e Emanuele Contis.

 

Prorogata la mostra “Sulle spalle dei giganti. La Preistoria moderna di Costantino Nivola” in corso al museo civico “Giovanni Marongiu” di Cabras (Or) e al museo Nivola di Orani (Nu): ricostruito per la prima volta il rapporto tra Nivola e la Preistoria della Sardegna

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Allestimento della mostra “Sulle spalle dei giganti” al museo civico “Giovanni Marongiu” a Cabras (Or) (foto andrea mignogna)

La Fondazione Mont’e Prama e la Fondazione Nivola annunciano la proroga, fino a martedì 22 aprile 2025, della mostra “Sulle spalle dei giganti. La Preistoria moderna di Costantino Nivola” in corso al museo civico Giovanni Marongiu di Cabras e al museo Nivola di Orani. Attraverso un percorso suggestivo che mette a confronto alcuni capolavori della scultura e dell’architettura eneolitica e nuragica e alcune fondamentali opere di Costantino Nivola, la mostra – curata da Giuliana Altea, Antonella Camarda, Luca Cheri, Anna Depalmas e Carl Stein, storico collaboratore dell’artista – ricostruisce per la prima volta il rapporto tra Nivola e la Preistoria della Sardegna. Nel contesto dell’allestimento, le opere di Costantino Nivola sono per la prima volta poste accanto alle fonti che lo hanno ispirato, grazie a una serie di importanti prestiti provenienti da collezioni pubbliche e private italiane e internazionali.

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Allestimento della mostra “Sulle spalle dei giganti” al museo Nivola di Orani (Nu) (foto andrea mignogna)

Il titolo della rassegna allude, oltre che alle monumentali statue ritrovate a Mont’e Prama, all’aforisma medievale secondo cui noi siamo, rispetto agli antichi, come nani sulle spalle dei giganti: riusciamo a vedere più lontano di loro, ma solo perché possiamo elevarci grazie alla loro grandezza. E la scultura di Costantino Nivola (Orani 1911 – Long Island 1988) si ispira fin dagli inizi agli anonimi maestri della Preistoria sarda. Allestita in contemporanea in due sedi, il museo Nivola (Orani) e il museo civico G. Marongiu (Cabras), “Sulle spalle dei giganti” mette a confronto l’opera di Nivola con le testimonianze della Preistoria sarda che lo hanno influenzato, presentate attraverso reperti originali, fotografie, e installazioni multimediali a cura del Visual Computing Group del CRS4. Un’occasione unica per esplorare il legame tra Nivola e la sua terra, grazie anche a un gruppo di opere chiave dell’artista provenienti da collezioni private americane e italiane.

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Allestimento della mostra “Sulle spalle dei giganti” al museo civico “Giovanni Marongiu” a Cabras (Or) (foto andrea mignogna)

“L’interesse del pubblico”, dichiara Giuliana Altea, presidente della Fondazione Nivola, “ha confermato come la mostra rappresenti un progetto di collaborazione, tra istituzioni e discipline, felicemente riuscito. È attraverso esperienze come questa che si riesce a mettere insieme aspetti diversi del nostro patrimonio culturale, in un incontro capace di gettare nuova luce su ciascuno di essi. Il prolungamento della mostra darà l’opportunità di visitarla a quanti finora non hanno potuto vederla, in attesa del catalogo che documenta il progetto con saggi di storici dell’arte e archeologi e schede delle opere esposte, e che verrà pubblicato a breve”.

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Allestimento della mostra “Sulle spalle dei giganti” al museo Nivola di Orani (Nu) (foto andrea mignogna)

“Sulla scia dei risultati estremamente positivi avuti da settembre ad oggi”, precisa Anthony Muroni, presidente della Fondazione Mont’e Prama, “di comune accordo abbiamo deciso di prorogare il periodo di permanenza della mostra. Siamo convinti che l’intesa con la Fondazione Nivola abbia rappresentato un esempio di come il lavoro in sinergia possa contribuire, in modo decisivo, a generare un impatto positivo e duraturo sul territorio contribuendo alla sua crescita e a quella dell’intera isola. Il successo ottenuto testimonia il valore di un percorso che unisce la straordinaria arte di Costantino Nivola con le radici profonde della preistoria sarda, in particolare il dialogo con i Giganti di Mont’e Prama. Visti i numerosi visitatori che la mostra ha attratto, riteniamo che sia importante offrire la possibilità di apprezzarla ancora per un periodo più lungo, consentendo a un pubblico sempre più ampio di immergersi in questo affascinante viaggio tra arte, storia e cultura”.