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Egitto. Webinar promosso dall’istituto italiano di Cultura al Cairo su “La terza scansione radar KV62 e la mappatura geofisica della Valle dei Re” con il prof. Francesco Porcelli, archeo-fisico del Politecnico di Torino. Ecco come seguirlo

Le ricerche con il radar fatte dal Politecnico di Torino nella Valle dei Re e nella Tomba di Tutankhamon sono al centro della conferenza on line del 16 novembre 2021 col prof. Francesco Porcelli archeo-fisico del Politecnico di Torino, promossa dal Centro Archeologico Italiano dell’Istituto italiano di Cultura al Cairo in collaborazione con l’ambasciata d’Italia al Cairo: il webinar “La terza scansione radar KV62 e la mappatura geofisica della Valle dei Re”, alle 18 ora locale (le 17 ora italiana), si può seguire al seguente link Partecipa alla conversazione (microsoft.com).

Un tecnico in azione col radar nella tomba di Tutankhamon nella valle dei Re in Egitto
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Il prof. Francesco Porcelli del Politecnico di Torino

L’esistenza di camere nascoste e corridoi adiacenti alla tomba di Tutankhamon (nome in codice KV62) è stata a lungo dibattuta. Nel 2015 è stato suggerito che queste camere potrebbero ospitare la sepoltura non ancora scoperta di Nefertiti. Per testare questa ipotesi, sono state effettuate due indagini Ground Penetrating Radar (GPR), condotte nel 2015 e nel 2016 dall’interno di KV62, ma hanno dato risultati contraddittori. Per risolvere queste incertezze e ottenere una risposta più sicura e conclusiva, nel febbraio 2018 il nostro team ha condotto un terzo sondaggio GPR. I risultati di questa terza scansione radar sono riportati in questo articolo. Sono stati adottati tre sistemi GPR con più bande di frequenza (da 150 MHz a 3000 MHz) e campionamento spaziale molto denso. Dopo un’attenta elaborazione dei dati, nei radargrammi non sono state riscontrate marcate discontinuità dovute al passaggio da roccia naturale a pareti di blocco artificiali. Si conclude quindi che non ci sono camere nascoste immediatamente adiacenti alla tomba di Tutankhamon (vedi anche Dai segreti della Grande Piramide a quelli della Tomba di Tutankhamon: la 29.ma rassegna internazionale del cinema archeologico di Rovereto apre nel segno dell’Antico Egitto | archeologiavocidalpassato).

Milano. L’università statale e l’Ambasciata d’Italia in Egitto dedicano una giornata a ricordare il salvataggio dei templi di File a 40 anni dalla straordinaria impresa con la presentazione del volume “File, la Perla del Nilo salvata dalle acque. Il contributo italiano”: incontro in presenza su invito e in streaming

File, tempio sommerso durante la piena del Nilo, secondo pilone, veduta da ovest. Foto di Alexandre Varille, anni 1940. Stampa su carta fotografica (Archivi Egittologia Università di Milano)

Quarant’anni fa, era il 1980, grazie alla collaborazione tra Egitto e Italia, si concludeva l’epica impresa del salvataggio del magnifico complesso faraonico sorto sul Nilo: i templi di File. A quella straordinaria impresa l’università statale di Milano e l’Ambasciata d’Italia in Egitto dedicano la giornata del 21 settembre 2021  con l’incontro “File salvata dalle acque. Alla Statale gli archivi di un’impresa straordinaria”, promosso con la partecipazione dell’Istituto Italiano di Cultura – Centro Archeologico Italiano al Cairo. Appuntamento in Sala Rappresentanza della sede di via Festa del Perdono dell’Università Statale, alle 11 (ingresso su invito e solo con Green Pass), in diretta sul canale YouTube d’Ateneo @UnimiVideo. L’evento sarà l’occasione per presentare il volume “File, la Perla del Nilo salvata dalle acque. Il contributo italiano”, curato dall’Ambasciata d’Italia al Cairo e dall’Istituto Italiano di Cultura – Centro Archeologico Italiano al Cairo e stampato dall’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato attraverso il prestigioso marchio Libreria dello Stato.

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Giampaolo Cantini, ambasciatore d’Italia al Cairo

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Patrizia Piacentini, egittologa dell’università di Milano (foto mudec)

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Giuseppina Capriotti Vittozzi (Centro Archeologico Italiano – Istituto Italiano di Cultura del Cairo)

La giornata sarà aperta, alle 11, dai saluti istituzionali del rettore Elio Franzini, della prorettrice a Ricerca e Innovazione Maria Pia Abbracchio, e da Claudia Berra, direttrice del dipartimento di Studi letterari, filologici e linguistici dell’Ateneo milanese. Ai saluti istituzionali seguirà l’intervento (da remoto) di Giampaolo Cantini, ambasciatore d’Italia in Egitto, su “L’Italia in Egitto: l’anniversario di una grande impresa”. Quindi, alle 11.30, gli interventi in presenza: Patrizia Piacentini, ordinario di Egittologia (Università di Milano), su “L’archivio Condotte negli Archivi di Egittologia dell’Università degli Studi di Milano”; Matteo Uggetti, commissario straordinario della Società Italiana per Condotte d’Acqua S.p.A., su “Le Condotte in Egitto”; Giuseppina Capriotti Vittozzi, Centro Archeologico Italiano – Istituto Italiano di Cultura del Cairo, presenta il volume “File, la Perla del Nilo salvata dalle acque. Il Contributo dell’Italia”, Roma, Poligrafico e Zecca dello Stato, 2021; Antonio Palma, presidente del Poligrafico e Zecca dello Stato Italiano, su “Il volume su File nel Catalogo della Libreria dello Stato”. Chiude, alle 12.10, la proiezione del video “Egyptian-Italian Cooperation for the Preservation of the Egyptian Cultural Heritage”.

Il tempio di Iside sull’isola di File vicino ad Assuan (Egitto)

Il volume raccoglie gli Archivi della Società Italiana per Condotte d’Acqua SpA (donati nel dicembre 2020 all’università di Milano) che ripercorrono la straordinaria impresa che 40 anni fa permise di salvare dalle acque, in seguito alla costruzione della Grande Diga di Assuan a partire dagli anni Cinquanta del secolo scorso, i monumenti dell’antica File e altri monumenti della Nubia, come quelli di Abu Simbel, che sarebbero andati definitivamente perduti. Nell’ambito della Campagna UNESCO (1960-1980), infatti, i monumenti furono salvati grazie a un intervento di traslazione altamente specialistico, nel quale l’Italia ebbe un ruolo importante. L’ultimo salvataggio fu quello di File, dove i lavori furono portati a temine dalla Società Italiana Condotte – Mazzi Estero (mentre il precedente intervento ad Abu Simbel era stato messo in atto da Impregilo).