Roma. Il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia per le Giornate europee dell’Archeologia 2021 propone un video di approfondimento sulla phiale con lo sterminio dei Proci proveniente dal santuario meridionale di Pyrgi
In occasione delle Giornate Europee dell’Archeologia 2021, l’iniziativa nata nel 2009 sotto l’egida del ministero della Cultura francese per mezzo dell’Inrap, Institut National de Recherches Archéologiques Préventives (INRAP), e in seguito estesa ai Paesi europei, il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia (Roma) presenta un video di approfondimento su un’opera molto importante della collezione museale: la phiale con lo sterminio dei Proci. Un vaso rituale attribuito al Pittore di Brigos e dipinto nella tecnica a figure rosse, offerto in dono alle divinità nel Santuario meridionale di Pyrgi, il porto dell’antica Caere. Il video-racconto, costruito e narrato da Maria Paola Guidobaldi, conservatrice delle collezioni e responsabile anche della sezione Cerveteri-Pyrgi del museo, nell’illustrare caratteristiche e significati complessi e profondi dell’opera nel suo specifico e plurisecolare contesto di rinvenimento, pone in evidenza anche quanto articolato, variegato e stratificato sia il lavoro scientifico che è alla base di ogni ricerca archeologica, a conclusione e a valle del quale ogni frammento è in grado di raccontare le piccole e grandi storie in esso racchiuse. Si ringrazia Oreste Baldini per la partecipazione.
Giornate europee dell’Archeologia 2021. Il parco archeologico del Colosseo partecipa con attività speciali, nell’ottica dell’accessibilità, per approfondire le collezioni archeologiche e il patrimonio culturale custodito

Tornano, finalmente in presenza, le Giornate Europee dell’Archeologia: appuntamento questo week-end, il 18, 19 e 20 giugno 2021. Il parco archeologico del Colosseo partecipa anche quest’anno alle Giornate Europee dell’Archeologia (GEA), istituite dall’Institut national de recherches archéologiques préventives (Inrap) in Francia e dal 2019 estese all’Europa, con attività speciali che permetteranno, nell’ottica dell’accessibilità, di approfondire le collezioni archeologiche e il patrimonio culturale custodito. Tutte le attività sono incluse nel biglietto di accesso al PArCo: per acquistare il biglietto d’ingresso al PArCo visitate la pagina dedicata del sito; i posti sono limitati, per partecipare alle attività è obbligatoria la prenotazione via mail all’indirizzo: pa-colosseo.didattica@beniculturali.it. Si ricorda l’obbligo di utilizzo durante le attività dei dispositivi di protezione individuale, dei guanti per le visite tattili, delle mascherine e del mantenimento della distanza di sicurezza.


Il grandioso pilone che sosteneva l’edificio circolare ritrovato nel 2009 sullo sperone nord-orientale della Vigna Barberini, panoramico sulla valle del Colosseo. Si tratta forse della famosa “coenatio rotunda” (foto PArCo)
Venerdì 18 giugno 2021, ore 10.30, visita dello scavo della Vigna Barberini; appuntamento: alla Vigna Barberini. Durata dell’attività: 1 ora ca. Per partecipare alla visita è obbligatorio indossare scarpe da ginnastica. Con la guida di un archeologo è in programma l’apertura straordinaria dello scavo in corso sulla Vigna Barberini al Palatino, dove è stata rinvenuta una complessa struttura di età neroniana in cui va forse riconosciuta la cosiddetta coenatio rotunda della Domus Aurea. Nella visita sarà possibile conoscere la storia di questo settore del Palatino e i risultati delle più recenti indagini archeologiche, toccando con mano il metodo di indagine stratigrafico.


La guida tattile “Museo Palatino. Accarezzare la storia” (foto PArCo)
Venerdì 18 giugno 2021, ore 16.30, e sabato 19 giugno 2021, ore 10, visite tattili del Museo Palatino; appuntamento: all’Arco di Tito. Durata delle attività: 2 ore ca. Il programma prevede venerdì e sabato visite tattili del Museo Palatino rivolte a persone con disabilità visiva, e loro accompagnatori, e persone normovedenti, senza limiti di età. Il carattere inclusivo delle attività permetterà ai partecipanti di approfondire l’archeologia attraverso una selezione di reperti significativi e di arricchire l’esperienza sensoriale di fruizione dei reperti e delle opere d’arte attraverso la sperimentazione della tattilità. Nel Museo Palatino l’attività didattica sarà supportata dall’utilizzo della guida tattile “Museo Palatino. Accarezzare la storia di Roma”. La lettura tattile dei reperti originali e l’esplorazione delle schede a rilievo della guida permetteranno di approfondire il tema del mestiere dell’archeologo, attraverso una reale interazione tra i partecipanti sia dal punto di vista tattile che del racconto verbale.

Domenica 20 giugno 2021, ore 10.30, visita tattile del Foro Romano; appuntamento: al Tempio del Divo Giulio nel Foro Romano. Durata dell’attività: 2 ore ca. La visita guidata tattile al Foro Romano è un percorso inedito per toccare con mano il paesaggio del Foro. Mediante un approccio tattile e integrato dei sensi, la visita si concentrerà sulle evidenze archeologiche dell’area e sui momenti più significativi del Foro Romano, oltre alla lettura di brani storico-letterari che ci aiuteranno a calarci nella dimensione antica. Dopo l’esplorazione in situ dei monumenti, nella Curia Iulia sarà possibile godere degli eccezionali Plutei traianei, ritrovando quindi i monumenti esplorati nel Foro rappresentati in un documento storico-artistico di eccezionale valore che restituisce in un rilievo storico il paesaggio del Foro Romano.

Sabato 19 e domenica 20 giugno 2021, ore 16.45, cacce al tesoro per bambini alle pendici del Palatino; appuntamento: Foro Romano, presso la Basilica Giulia, inizio del percorso lungo le pendici del Palatino. Durata: 90 minuti ca. Ai bambini dai 6 ai 12 anni sono invece dedicate le cacce al tesoro alla scoperta del patrimonio del PArCo che permetteranno di conoscere, attraverso il gioco, la storia della nascita della città, la leggenda di Romolo e Remo e della lupa, la flora e la fauna del luogo, esplorando le pendici del Palatino.
Borsa Mediterranea del Turismo archeologico 2016: Accordo di Amicizia Paestum-Palmira. Appello-impegno per ricostruire la “sposa del deserto”. Incontro con Farouzy, figlia di Khaled Asaad, l’archeologo martire di Palmira. Assegnato l’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad”. La rivista Archeo pubblica la guida di Palmira di Khaled Asaad

La distruzione del tempio di Baal Shimin a Palmira, patrimonio dell’Unesco, da parte dei miliziani dell’Isis
Sfregiata, devastata, saccheggiata dai miliziani dell’Isis: Palmira oggi, a qualche mese dalla sua liberazione, lascia sgomenti quanti sono riusciti a vederla, senza più l’imponente tempio di Bel, senza più il piccolo ma non meno importante tempio di Baal-shamin, senza più il maestoso arco trionfale. Tornerà mai a risplendere la “sposa del deserto”? Un impegno e un monito a ridare a Palmira il suo splendore e ricostruire quanto distrutto dall’Isis per restituire ai siriani ciò che faceva parte del loro patrimonio e del loro ambiente culturale sono partiti dalla XIX Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico di Paestum, dedicata proprio alla città carovaniera simbolo della furia del Califfato e finalmente tornata sotto il controllo dell’esercito regolare. “I nostri esperti in archeologia e architettura sono già al lavoro e stanno elaborando un piano di studio per ripristinare i servizi, le infrastrutture e la sicurezza della zona di Palmira”, spiega da Paestum il direttore del Marketing e Promozione del ministero del Turismo a Damasco, Barsek Bassam. “Presto sarà stilato un elenco di cose da fare per la ricostruzione, con una previsione certa dei tempi richiesti. Siamo assolutamente concordi che andrà fatta con il coordinamento di Istituzioni internazionali come l’Unesco e l’Iccrom”. “Oggi Palmira vive a Paestum”, il commosso commento di Fayrouz Asaad archeologa e figlia di Khaled al-Asaad, il direttore del sito archeologico di Palmira che ha pagato con la vita la difesa del patrimonio culturale del suo Paese. Alla Borsa Mediterranea del Turismo Archelogico 2016, Fayrouz è stata testimone eccezionale della firma dell’Accordo di amicizia tra Paestum e Palmira, un atto che è servito a suggellare “la comunione e la vicinanza tra due testimonianze straordinarie, nel mondo, di civiltà millenarie all’insegna del rispetto delle persone e della democrazia”, sottolinea il sindaco di Capaccio-Paestum Italo Voza, auspicando che l’accordo possa essere presto ratificato in un vero e proprio gemellaggio non appena la città di Palmira riavrà il suo assetto governativo. Magari già nel 2017 alla prossima edizione della Bmta.
“Spero che tutte le persone che amano Palmira, lavorino per riportare Palmira a come era prima, perché deve tornare alla vita, per accogliere visitatori da tutto il mondo perché è un patrimonio dell’umanità”, auspica Fayrouz Asaad che dall’uccisione del padre si è rifugiata in Germania con il marito e la figlia, dove ha ripreso i suoi studi in archeologia. “Che cosa rappresentava e cosa rappresenta oggi Palmira? Ai miracoli Palmira è abituata. Del resto il suo nome in aramaico è Tadmor che significa appunto miracolo. Palmira è in mezzo al deserto e c’è l’acqua sulfurea, è stata il più importante punto della Via della Seta. È una città complicata. Le persone quando arrivano a Palmira è come se arrivassero in pellegrinaggio. Oggi però i più importanti monumenti sono andati persi, come anche il museo. Per questo è importante che tutto il mondo contribuisca a sanare le ferite prodotte dall’Isis e a riportare la città com’era prima”. Ma con tre regole precise, secondo Paolo Matthiae, archeologo e direttore della missione archeologica a Ebla in Siria: pieno rispetto della sovranità nazionale, coordinamento e controllo dell’Unesco e ampia collaborazione internazionale. Per Matthiae “sarebbe inaccettabile un neo-colonialismo nel paese più ospitale e generoso per ciò che concerne le autorizzazioni alle operazioni di scavo”. E l’ambasciatore Unesco Francesco Caruso: “Bisognerà restituire alla popolazione i siti come erano, anche se si tratta di riproduzioni. Se questo sarà il loro desiderio. Riprendiamo, dunque, la via politica armati di cultura”.

Siglato alla Borsa Mediterranea del Turismo archeologico l’Accordo di Amicizia tra Paestum e Palmira
“Non posso immaginare di vedere il parco Archeologico di Palmira senza l’arco monumentale. Sono sicuro che sia giusto ricostruire tutto come era e soprattutto lavorare per restaurare la mentalità dei nostri bambini che hanno visto bombe, sangue, distruzione”, sostiene Mohamad Saleh, l’ultimo direttore per il Turismo a Palmira, protagonista di un commosso incontro alla Borsa di Paestum, insieme a Fayrouz Asaad, già assistente del fratello Walid, ultimo direttore della città antica e del museo di Palmira: “Ho visto con i miei occhi – denuncia Fayrouz – cosa hanno fatto al mio Paese uomini ignoranti”. E aggiunge: “Sono molto contenta di essere con voi. Grazie mille all’Italia e alla Borsa per quello che ha fatto per la Siria. Grazie a Dio mio padre è morto prima di vedere la distruzione dei monumenti che tanto amava. Adesso vedo l’anima di mio padre attraverso voi. L’Italia è famosa per i suoi esperti archeologici. Spero che possa partecipare al restauro di Palmira quanto prima”.
Al padre di Fayrouz, Khaled Asaad, la Borsa Mediterranea del Turismo archeologico, ha intitolato l’International Archeological Discovery Award, “l’unico riconoscimento mondiale”, sottolineano il direttore della Borsa Ugo Picarelli e il direttore di Archeo Andreas Steiner che hanno condiviso questo cammino in comune, “dedicato al mondo dell’archeologia e in particolare ai suoi protagonisti, gli archeologi, che con sacrificio, dedizione, competenza e ricerca scientifica affrontano quotidianamente il loro compito nella doppia veste di studiosi del passato e di professionisti a servizio del territorio”. L’edizione 2016 dell’International Archaeological Discovery Award “Khaled al-Asaad” è stata assegnata alla Tomba di Lavau in Francia, quale scoperta più significativa del 2015: il Premio è stato consegnato all’INRAP Institut National de Recherches Archéologiques Préventives, rappresentato dal presidente Dominique Garcia, alla presenza di Fayrouz Asaad. Lo “Special Award”, il premio alla scoperta con il maggior consenso sulla pagina Facebook della BMTA, è stato assegnato alla Tomba etrusca di Città della Pieve: una scoperta di fondamentale valore per il territorio pievese, che entrerà così a far parte della rete delle Città Etrusche. “È un onore che sia stato dedicato un premio alla memoria di mio padre qui a Paestum”, chiosa Fayrouz Asaad. “Non avrei mai pensato che la fine della vita di mio padre fosse questa. Sono molto addolorata. Tanta gente mi ha dato coraggio, speriamo di lavorare tutti insieme per riportare Palmira a quello che era prima. Cosa penso dell’Isis? Non sono persone, gli animali sono più importanti di loro. Non sono musulmani, il nostro Islam non è così. Hanno fatto tutto sotto il nome dell’Islam ma non sono islamici”. Intanto, gli italiani potranno presto scoprire i tesori della città raccontate proprio da Khaled al-Assad. Grazie a un’iniziativa della rivista “Archeo” patrocinata dall’Unesco, sarà tradotta in italiano la guida scritta in inglese dall’archeologo. “Spero sia pronta massimo per inizio 2017”, annuncia il direttore della rivista Andreas Steiner, “e che sia di buon auspicio affinché si possa tornare a visitare Palmira quanto prima”.
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CHI SIAMO
Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)
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