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Bologna. Al museo civico Medievale la mostra “Gli Assiri all’ombra delle Due Torri. Un mattone iscritto della ziggurat di Kalkhu in Iraq e gli scavi della Missione Archeologica Iracheno-Italiana a Ninive” a cura di Nicolò Marchetti, aperta in occasione della restituzione all’Iraq del reperto mesopotamico sequestrato dai Carabinieri del TPC

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Mattone cotto con iscrizione cuneiforme del re assiro Salmanassar III (858-824 a.C.) che ne attesta la provenienza dalla ziqqurat di Kalkhu (moderna Nimrud, Iraq settentrionale) (foto musei bologna)

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Museo civico Medievale di Bologna: l’ingresso alla mostra “Gli Assiri all’ombra delle Due Torri. Un mattone iscritto della ziggurat di Kalkhu in Iraq e gli scavi della Missione Archeologica Iracheno-Italiana a Ninive” (foto musei bologna)

Un mattone cotto in Mesopotamia quasi 2900 anni fa e giunto in Europa col traffico illegale di reperti archeologici. È stato sequestrato in Italia dal Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena Reggio Emilia e Ferrara. Attorno alla restituzione ufficiale alle autorità irachene di questo mattone cotto del re assiro Salmanassar III (858-824 a.C.) con un’iscrizione cuneiforme che ne rivela la sicura provenienza dalla ziggurat (tempio-torre a gradoni) dell’antica Kalkhu (moderna Nimrud), la prima capitale dell’impero neoassiro, distrutta nel 2016 dall’iconoclastia dell’ISIS, è nato il progetto della mostra “Gli Assiri all’ombra delle Due Torri. Un mattone iscritto della ziggurat di Kalkhu in Iraq e gli scavi della Missione Archeologica Iracheno-Italiana a Ninive”, nella Sala del Lapidario del museo civico Medievale di Bologna, dal 14 giugno al 17 settembre 2023. La mostra, a cura di Nicolò Marchetti, è promossa da Settore Musei Civici Bologna – Musei Civici d’Arte Antica, King Abdulaziz Chair for Islamic Studies, Alma Mater Studiorum – Università di Bologna e Missione Archeologica Iracheno-Italiana a Ninive, sotto l’Alto Patronato della Presidenza della Repubblica dell’Iraq, con il patrocinio di ministero della Cultura, ambasciata dell’Iraq in Italia, ambasciata d’Italia in Iraq e Iraqi State Board of Antiquities and Heritage.

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Museo civico Medievale di Bologna: allestimento della mostra “Gli Assiri all’ombra delle Due Torri. Un mattone iscritto della ziggurat di Kalkhu in Iraq e gli scavi della Missione Archeologica Iracheno-Italiana a Ninive” (foto musei bologna)

Il reperto è stato riconsegnato ufficialmente martedì 13 giugno 2023 alla presenza di S.E. il Presidente della Repubblica dell’Iraq, Abdul Latif Rashid, che ha inaugurato la mostra in forma strettamente riservata alle 17.30, in occasione della Visita di Stato in Italia che tocca le città di Roma e Bologna, con l’intervento di Matteo Lepore, sindaco di Bologna; Elena Di Gioia, delegata alla Cultura di Bologna e Città metropolitana; Vittorio Sgarbi, sottosegretario al ministero della Cultura; Eva Degl’Innocenti, direttrice Settore Musei Civici Bologna; Nicolò Marchetti, professore ordinario università Bologna e curatore della mostra; Giuseppe De Gori, comandante Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale Bologna; Piera Bossi, giudice per le indagini preliminari presso il Tribunale di Busto Arsizio; Massimo De Filippo, sostituto procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Busto Arsizio; Francesca Tomba, soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Alle 19 è poi seguita l’inaugurazione aperta al pubblico.

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Riproduzione 3D del mattone cotto con iscrizione reale di Salmanassar III dalla ziggurat di Kalkhu (moderna Nimrud) (foto musei bologna)

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Mostra “Gli assiri all’ombra delle due torri”: amuleto in bronzo raffigurante la testa del demone Pazuzu da una residenza neo-assira in prossimità della porta di Adad, Ninive, VII sec. a.C. (foto musei bologna)

Il progetto è stato concepito con una nuova formula di mostra sostenibile con l’obiettivo di comunicare al pubblico contenuti storici relativi all’impero neoassiro (Mesopotamia, IX-VII secolo a.C.) attraverso modelli digitali stampati in 3D, raccontando alcune specificità e sfide della collaborazione scientifica e cooperazione italiane con la Repubblica dell’Iraq e con la città di Mosul in particolare. Dopo la liberazione della metropoli, nel giugno 2017, dall’occupazione da parte dell’ISIS che durava sin dal 2014, la Missione Archeologica Iracheno-Italiana è stata chiamata a dare un contributo all’esplorazione e alla protezione del settore orientale corrispondente all’antica Ninive, leggendaria capitale dell’Assiria ormai gravemente minacciata dall’espansione urbana, tanto che oggi oltre un terzo del sito può dirsi pressoché perduto per l’esplorazione archeologica. Tra il 2019 e il 2022 sono state condotte quattro campagne annuali congiunte tra università di Bologna e Iraqi State Board of Antiquities and Heritage, dirette da Nicolò Marchetti, con il sostegno del ministero degli Affari esteri e della Cooperazione internazionale, oltre che della Volkswagen Foundation, con il progetto KALAM, e del J. M. Kaplan Fund nell’ambito di progetti di restauro e formazione di personale locale.

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Mostra “Gli assiri all’ombra delle due torri”: tre tavolette cuneiformi con transazioni finanziarie da una ricca residenza neo-assira nella città bassa di Ninive, VII sec. a.C. (foto musei bologna)

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Mostra “Gli assiri all’ombra delle due Torri”: “Memory” (2018), ceramica di Qassim Alsaedy (foto musei bologna)

In mostra 36 repliche al vero di sigilli e cretule neoassiri e di testi cuneiformi provenienti dal progetto di scavo nel mega-sito di Ninive, che si estende su 750 ettari con 12 km di mura, sono state scelte per raccontare storie antiche e moderne. Tra queste è presente la riproduzione del mattone del re assiro Salmanassar III proveniente dalla ziggurat dell’antica Kalkhu sequestrato dai Carabinieri. Esso apparteneva a un monumento distrutto nel 2016 dai bulldozer dell’ISIS, pertanto il ritorno all’Iraq di un elemento architettonico di una struttura andata perduta rappresenta un elemento importante anche sul piano simbolico. Sono inoltre esposti anche due frammenti di rilievi palatini della metà del VII sec. a.C. scoperti dalla missione italiana nel 2022 nel Palazzo Nord di Assurbanipal e un ulteriore frammento dalle collezioni del museo Archeologico nazionale di Venezia, pressoché identico agli altri due e anch’esso proveniente dall’acropoli di Ninive. Il percorso espositivo si completa con l’allestimento nella Sala delle Arche, all’interno della collezione permanente del museo, di tre sculture realizzate dagli artisti contemporanei di origine irachena Baldin Ahmad, Resmi Al Kafaji e Qassim Alsaedy, che da oltre quarant’anni vivono in esilio in Europa e hanno unito le loro ricerche e comuni vicende biografiche nel progetto espositivo itinerante Two Shores (Due Sponde).

Comacchio. Da giugno a ottobre, “I giovedì di Spina”: rassegna di incontri a corollario della mostra “Spina100”, la mostra dedicata al centenario dal ritrovamento della città etrusca

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Inaugurata con successo lo scorso 1° giugno 2022 a Comacchio “Spina100”, la mostra dedicata al centenario dal ritrovamento della città etrusca (vedi Comacchio. A Palazzo Bellini apre la mostra “Spina 100. Dal mito alla scoperta” per le celebrazioni nazionali del centenario della scoperta della città etrusca di Spina (1922-2022) | archeologiavocidalpassato), non si fermano gli appuntamenti per celebrare i cent’anni dalla scoperta che ha rivoluzionato il mondo dell’archeologia e non solo. Dal 16 giugno al 13 ottobre 2022, ecco la rassegna di incontri “I giovedì di Spina”: alle 18.30, al Pronao Museo Delta Antico. Il primo appuntamento, quello del 16 giugno, ha visto la partecipazione di Maurizio Cattani dell’università di Bologna su “Il delta nell’età del Bronzo”. Ecco il programma completo: 23 giugno, Tiziano Trocchi, direttore museo Archeologico nazionale di Ferrara, su “Il delta nell’età del primo Ferro”; 30 giugno, Elisabetta Govi, docente Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, su “Gli Etruschi”; 7 luglio, Caterina Cornelio , direttrice del museo Delta antico di Comacchio, su “Introduzione a Spina”; 14 luglio, Guido Barbujani, docente università di Ferrara, su “Il DNA degli etruschi (e di qualcun altro)”; 21 luglio, Sara Campagnari, funzionario archeologo Sabap per Bologna città metropolitana e per le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara, su “L’Etruria padana”; 4 agosto, Valentino Nizzo, direttore del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia a Roma, su “Spina e l’Etruria”; 11 agosto, Marco Marchesini, Ursula Thun, Silvia Marvelli, docenti università di Ferrara, Giogio Nicoli, referente Centro Agricoltura e Ambiente di San Giovanni in Persiceto, su “Elementi di vita quotidiana a Spina”; 18 agosto, Simonetta Bonomi, Sabap Friuli Venezia Giulia, su “Spina e Adria”; 25 agosto, Andrea Gaucci, docente Alma Mater Studiorum – Università di Bologna, e Carmela Vaccaro, docente università di Ferrara, su “Studi e riflessioni sulla necropoli di Spina”; 1° settembre, Christoph Reusser, docente università di Zurigo, su “L’abitato di Spina e i rapporti con Atene”; 8 settembre, Sauro Gelichi, docente università Ca’ Foscari di Venezia, su “Il delta nell’alto medioevo”; 15 settembre, Jacopo Ortalli, docente università di Ferrara, su “Il delta in età romana”; 22 settembre, Tiziano Trocchi, direttore museo Archeologico nazionale di Ferrara, e tenente colonnello Giuseppe De Gori, Carabinieri Tutela del Patrimonio Culturale – Sede di Bologna, su “La tutela del patrimonio archeologico”; 29 settembre, Marco Bruni, archeologo Comune di Comacchio, Gruppo archeologico Ferrarese, su “Recenti scoperte archeologiche per una nuova visione sull’antico assetto territoriale del Ferrarese”; 4 ottobre, Anna Maria Visser, docente università di Ferrara, presentazione volume “Musei: proposte per il futuro”, con la partecipazione di Cristina Ambrosini, direttrice Servizio Patrimonio culturale della Regione Emilia-Romagna; 13 ottobre, Gianpiero Orsingher, giornalista RAI, su “Comunicare gli Etruschi”. Quindi Caterina Cornelio, direttrice museo Delta Antico di Comacchio, conclusioni a margine del ciclo di conferenze per Spina100.

“Dalla sicurezza alla valorizzazione. Le attuali tecnologie per arte, teatro e musica nella nuova normalità. Le esperienze dal territorio: l’Emilia Romagna”: tavola rotonda digitale promossa dalla Fondazione Enzo Hruby

Cosa può fare il settore della sicurezza per aiutare i responsabili della conservazione delle opere d’arte e dei luoghi dello spettacolo dal vivo a dare le risposte che il loro pubblico si aspetta e si aspetterà per lungo tempo? Quali sono le tecnologie di sicurezza più adatte per passare dal problema all’opportunità? E cosa ha determinato l’emergenza sanitaria sull’economia del territorio e dal punto di vista della sicurezza del patrimonio e dei luoghi della cultura? Nell’ambito delle tavole rotonde digitali “Dalla sicurezza alla valorizzazione. Le attuali tecnologie per arte, teatro e musica nella nuova normalità” (l’ultima il 19 aprile 2021 sul caso Umbria: “Dalla sicurezza alla valorizzazione. Le attuali tecnologie per arte, teatro e musica nella nuova normalità. Le esperienze dal territorio: l’Umbria”: tavola rotonda digitale promossa dalla Fondazione Enzo Hruby | archeologiavocidalpassato) che la Fondazione Enzo Hruby ed essecome/securindex stanno organizzando in questi mesi per sottolineare il valore e le opportunità concrete che le attuali tecnologie possono offrire al settore della cultura in un’ottica di ripartenza, lunedì 3 maggio 2021, alle 17, tavola rotonda digitale “Dalla sicurezza alla valorizzazione. Le attuali tecnologie per arte, teatro e musica nella nuova normalità. Le esperienze dal territorio: l’Emilia Romagna”. L’appuntamento è dunque dedicato all’Emilia Romagna, regione che può vantare un patrimonio culturale ricchissimo presente ovunque sul territorio, dalle città d’arte ai borghi, alle località costiere, dispiegandosi in innumerevoli luoghi e iniziative di straordinario valore culturale, economico e sociale. Intervengono Simone Verde, direttore del Complesso Monumentale della Pilotta di Parma; il ten. col. Giuseppe De Gori, comandante del Nucleo Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Bologna; Alessandra Sbriscia Fioretti, responsabile marketing della Fondazione “I Teatri di Reggio Emilia”; Carlo Hruby, vice presidente della Fondazione Enzo Hruby; Andrea Guandalini, direttore commerciale della società Centrum di Carpi (Mo), azienda amica della Fondazione Enzo Hruby. Modera l’incontro Raffaello Juvara, editore e direttore di essecome-securindex. La partecipazione è libera previa registrazione al seguente LINK. Per informazioni: info@fondazionehruby.org – tel. 02.38036625 – segreteria@securindex.com – tel. 02.36757931