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Reggio Calabria. Con il concerto lirico degli allievi del conservatorio Cilea al via “Notti d’Estate” al MArRC: 26 appuntamenti serali, il giovedì e il sabato, sulla terrazza sullo Stretto. Proposte mostre, musica, incontri d’autore, astronomia, storia ed enogastronomia

reggio-calabria_MArRC_Notti d'estate 2022_locandina-generaleCon il suggestivo concerto lirico “Estate in musica” degli allievi del conservatorio “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, diretto dal maestro Francesco Romano, sabato 16 luglio 2022, alle 21, sulla magnifica terrazza sullo Stretto, aprono ufficialmente le “Notti d’Estate” al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria: un programma denso di 26 appuntamenti per celebrare i 50 anni dal ritrovamento dei Bronzi di Riace, ogni giovedì e sabato fino all’11 settembre 2022, con il prolungamento dell’orario di apertura fino alle 23 (ultimo ingresso alle 22.30). Dalle 20 il biglietto d’ingresso costerà solo 3 euro e permetterà di visitare gli spazi espositivi e partecipare agli eventi: mostre, musica, incontri d’autore, astronomia, storia ed enogastronomia tra le proposte inserite in un calendario costruito in sinergia con gli enti e le associazioni del territorio. Al Museo si accede senza prenotazione, con l’uso fortemente raccomandato della mascherina chirurgica.

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Carmelo Malacrino, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, alla presentazione di “Notti d’estate 2022” (foto MArRC)

“Questi mesi”, dichiara il direttore Carmelo Malacrino, “ci hanno visti impegnati nella realizzazione del ricco programma di iniziative che oggi presentiamo nel dettaglio, promosso intorno al Cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace. I due eroi venuti dal mare sono diventati simbolo di un intero territorio, capaci di creare una nuova visione di Calabria. È una straordinaria occasione per promuovere e valorizzare un patrimonio culturale ricco e straordinario, nel quale l’archeologia si affianca alle bellezze del paesaggio, alle identità enogastronomiche e alle tradizioni millenarie dei nostri borghi. Le attività di promozione nazionale e internazionale già avviate dalla Regione Calabria, dalla Città Metropolitana, dai Comuni di Reggio Calabria e di Riace, e dalla Camera di Commercio danno il senso di un impegno corale intorno a questi capolavori dell’arte greca, invidiati da tutto il mondo. Ringrazio gli attori istituzionali che, in questi mesi, hanno costruito proficue sinergie per cogliere al meglio questa occasione, nonché gli enti e le associazioni che rendono il MArRC un luogo sempre più inclusivo e dinamico. La mia gratitudine – conclude Malacrino – va poi al personale del Museo che, pur tra mille difficoltà, si impegna quotidianamente con grande professionalità ed entusiasmo”.

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Pubblico alla magnifica terrazza sullo Stretto per le “Notti d’Estate” al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)

Stasera, 16 luglio 2022, aprono dunque le “Notti d’Estate” con un suggestivo concerto lirico, promosso dal conservatorio “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, diretto dal maestro Francesco Romano. “Fare musica sotto il cielo stellato evoca suggestioni antiche che hanno attraversato i secoli fino al ‘600 all’insegna della contemplazione di proporzioni numeriche, geometriche e sonore convergenti in un unico grande modello”, afferma il direttore del Conservatorio. “Ancora oggi, suggestioni di varia matrice prospettano il recupero della capacità di percepire la musica cosmica di pitagorica memoria attribuendole qualità strettamente connesse alla vita spirituale. I concerti sotto le stelle sulla terrazza del Museo si propongono di evocare emozioni uniche, come unico è lo scenario mozzafiato che si apre agli occhi dei visitatori una volta raggiunta la sommità di Palazzo Piacentini. Il compito di accogliere il pubblico al termine dell’ascesa dalle antichità delle sale verso il presente della terrazza del Museo è affidato ai giovani studenti di Canto del Conservatorio reggino. I programmi lirici scioglieranno, in tre serate sullo Stretto, melodie antiche pronte a rinnovarsi ogni volta che ricevono un’interpretazione pregevole, frutto del lungo e scrupoloso studio che si compie nelle aule del vicino “Cilea” e che grazie al MArRC – conclude Romano – si trasforma d’estate in concerto sublime di note e di stelle”.

Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale la Festa della Musica con “Armonie sul classico” dura una settimana con due concerti al giorno degli allievi del “Cilea”

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Un concerto di arpa e flauto nello spazio accanto al magnifico Kouros di Rhegion al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)

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Carmelo Malacrino, direttor del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)

“Armonie sul classico”: arte e musica uniti nel segno dei Bronzi di Riace. Una settimana di eventi, dal 21 al 26 giugno 2022, al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria per celebrare la Festa della Musica con gli allievi del conservatorio “Francesco Cilea” di Reggio Calabria, frutto della consolidata collaborazione fra i due Istituti. L’iniziativa rientra nell’offerta culturale del Museo e la partecipazione non comporta alcun sovrapprezzo sulla bigliettazione ordinaria. “Unire ambiti diversi e contaminarli in una suggestiva fusione di linguaggi culturali dà senso al nostro lavoro”, dichiara il direttore del museo, Carmelo Malacrino. “Da anni il MArRC si impegna non solo nella promozione del patrimonio archeologico calabrese, ma anche nella valorizzazione del suo paesaggio culturale, ricco di eccellenze. Tra le numerose collaborazioni di questi anni, quella con il conservatorio “F. Cilea” è una delle più solide, costellata di eventi significativi e di grande successo. Ringrazio il direttore del Conservatorio, Francesco Romano, per l’entusiasmo manifestato nel voler coniugare arte e musica, portando gli allievi a suonare tra i capolavori del Museo. Sarà certamente un’esperienza indimenticabile per tutti i visitatori del MArRC”.

reggio-calabria_archeologico_festa della Musica_locandinaGli appuntamenti di “Armonie sul classico”, che si ripeteranno ogni giorno alle 11 e alle 18, avranno inizio martedì 21 giugno 2022, la giornata scelta per celebrare in tutta Italia la Festa della Musica in coincidenza con l’inizio dell’estate. Alle 11, dopo i saluti del direttore Malacrino e del direttore Romano, si terrà la prima delle performance musicali, vere e proprie “prove aperte” degli allievi del Conservatorio. Nello spazio accanto al magnifico Kouros di Rhegion si esibiranno le classi di Musica da camera e Chitarra, che torneranno anche per l’appuntamento serale alle 18. Mercoledì 22, al Livello A, e giovedì 23 giugno, al Livello C del Museo, sarà protagonista la classe di Flauto. Venerdì 24 giugno toccherà alla classe di Archi, mentre il giorno successivo sarà il turno delle classi di Musica da camera e Clarinetto. Chiuderà il programma domenica 26 giugno 2022 un suggestivo ensemble, che si esibirà accanto al Kouros, all’ingresso della Sala dei celebri Bronzi di Riace e di Porticello.

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Un concerto di flauto degli allievi del conservatorio “Cilea” negli spazi del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)

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Francesco Romano, direttore del conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria (foto MArRC)

“La collaborazione tra il MArRC e il Conservatorio, sperimentata con successo in numerosi concerti tenuti negli anni scorsi, si estende oggi a un’esperienza di musica itinerante tra le sale espositive”, dichiara il direttore Romano, “grazie alla partecipazione di numerosi studenti del “Cilea” in occasione della Festa della Musica. L’iniziativa, pienamente condivisa dalle due Istituzioni, si pone nella direzione di un sempre maggiore coinvolgimento della musica nella vita del Museo. I musei, infatti, non sono sempre stati silenziosi. Il mouseion di Alessandria (300 a.C.) fu dedicato alle muse e pose un’enfasi speciale sulla musica e la poesia. I musei moderni hanno assistito a un cambiamento crescente di importanza all’interno della società tra le arti visive (principalmente pittura e scultura) e musica e poesia, quest’ultima perdendo il suo status di arte altissima e raffinatissima, che aveva mantenuto durante il Rinascimento. L’effetto di questo cambiamento è che il termine “arte” ora spesso si riferisce, in senso generale, alle arti visive. Man mano che i musei si sono evoluti in “templi dell’arte”, il suono è stato completamente escluso. Ma se la maggior parte delle cerimonie religiose hanno sempre incluso una dimensione sonora (discorso, canto, suono di strumenti), la relazione tra lo spettatore e l’opera d’arte potrebbe rafforzarsi attraverso la musica. In attesa di una ricerca approfondita – conclude il direttore del Conservatorio – sull’impatto della musica sul visitatore del museo, con questa iniziativa proviamo a immaginare uno scenario in cui l’arte dei suoni possa abitualmente e proficuamente accompagnarlo”.