Archivio tag | Fondazione Sant’Agata per l’Economia della Cultura

Aquileia (Ud). Due convegni per celebrare i 26 anni di Aquileia sito UNESCO e i 90 anni dall’apertura dell’area archeologica del porto fluviale e della “via Sacra”: il secondo appuntamento è “Porti, approdi e rotte antiche. Vie di comunicazione e valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale nel Mediterraneo” che porta all’attenzione i risultati delle ultime indagini in corso e le prospettive di valorizzazione

aquileia_fondazione_convegno-porti-approdi-e-rotte-antiche_locandinaIl 5 e 6 dicembre 2024 Aquileia celebra i 26 anni dal riconoscimento Unesco e i 90 anni dall’apertura dell’area archeologica del porto fluviale e della “via Sacra” con due convegni che si terranno negli spazi della cantina Ca’ Tullio (via Beligna 41, Aquileia) aperti al pubblico e agli operatori. E dopo il convegno “Aquileia meta sostenibile” di giovedì 5 dicembre 2024 (vedi Aquileia (Ud). Due convegni per celebrare i 26 anni di Aquileia sito UNESCO e i 90 anni dall’apertura dell’area archeologica del porto fluviale e della “via Sacra”: si comincia con “Aquileia meta sostenibile”, ospite Luca Mercalli | archeologiavocidalpassato), Si prosegue poi venerdì 6 dicembre 2024 con il convegno “Porti approdi e rotte antiche. Vie di comunicazione e valorizzazione del patrimonio materiale e immateriale nel Mediterraneo”, a cura di La Rotta dei Fenici – Itinerario Culturale del Consiglio d’Europa, in collaborazione con la Fondazione Aquileia e la Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura. L’evento è organizzato in occasione del 90° Anniversario dell’apertura dell’area archeologica del porto fluviale di Aquileia e del 20° Anniversario della costituzione dell’Associazione Internazionale Rotta dei Fenici.

aquileia_fondazione_1_Antico-porto-fluviale_foto-N-Oleotto

Veduta panoramica dell’antico porto fluviale di Aquileia (foto nicola oleotto)

La prima parte di questo convegno approfondirà il tema del sistema portuale di Aquileia nell’antichità e quello della navigazione antica nell’Adriatico, portando all’attenzione i risultati delle ultime indagini in corso e le prospettive di valorizzazione. “Sarà questa l’occasione”, dice il direttore della Fondazione Aquileia Cristiano Tiussi, “per celebrare i 90 anni dall’apertura, avvenuta il 4 giungo 1934, dell’area archeologica del porto fluviale e della suggestiva passeggiata della via Sacra, una delle più note e frequentate di Aquileia. I grandiosi lavori di sterro eseguiti tra la fine degli anni Venti e l’inizio degli anni Trenta sotto la guida di Giovanni Brusin consentirono di mettere in luce uno dei complessi portuali meglio conservati della romanità. Qui tuttavia continuano le indagini archeologiche condotte dalla Fondazione, dalla Soprintendenza e dalle Università, grazie alle quali emergono preziose testimonianze dell’assetto complessivo del sistema portuale e del suo funzionamento. Parallelamente la Fondazione sta elaborando un grande progetto di restauro e valorizzazione dell’area archeologica, che punta anche a risolvere la questione delle acque stagnanti sui resti antichi, garantendone nuovamente il deflusso”. Chiuderà la mattinata una riflessione sul tema dei “saper fare” del mare, delle antiche tecniche di carpenteria navale, nate proprio in epoca fenicia e ancora oggi utilizzate in molte località del Mediterraneo, possano rappresentare non solo uno strumento di dialogo interculturale tra le comunità coinvolte, ma anche un volano per la valorizzazione di queste tradizioni quali patrimonio culturale materiale e immateriale. Nella seconda parte del convegno si analizzerà il tema della navigazione antica, delle interazioni culturali e degli scambi commerciali nel resto del bacino del Mediterraneo, a partire dall’epoca fenicio-punica, passando per l’epoca greca fino ad arrivare a quella romana. Verranno anche raccontati alcuni casi di eccellenza nel campo dell’esposizione del patrimonio archeologico subacqueo, in Italia, in Spagna e a Cipro.

Programma 6 dicembre 2024. Alle 9, registrazione partecipanti e saluti istituzionali. Sessione 1: 1934-2024. Novant’anni fa l’apertura dell’area archeologica del Porto Fluviale e della “Via Sacra”. La scoperta, le ricerche recenti, le prospettive di valorizzazione. Moderatore: Luigi Fozzati, già soprintendente Archeologia del Friuli Venezia Giulia: alle 9.30, Luca Villa, Associazione Nazionale per Aquileia, “Noi s’era qui di fronte a un impianto portuale romano di tempi ottimi…”. La scoperta e la sistemazione del Porto Fluviale e della via Sacra (1926-1934); 9.50, Marie-Brigitte Carre, École française de Rome; Claudio Zaccaria, università di Trieste, “Gli scavi del Porto fluviale (1991-2003)”; 10.10, Cristiano Tiussi, Fondazione Aquileia; Paola Maggi, università di Trieste; Luca Villa, Associazione Nazionale per Aquileia, “Lo scavo archeologico nel porto fluviale (2017-2018). Risultati e prospettive di ricerca”; 10.30, Serena Di Tonto, Paola Ventura, Soprintendenza ABAP per il FVG, “Recenti ricerche archeologiche della Soprintendenza nell’area del porto e nelle sue adiacenze”; 10.50, Daniela Cottica e Andrea Cipolato, università Ca’ Foscari Venezia, “Nuove indagini lungo la sponda orientale, progetti di didattica ed inclusione”; 11.10, coffee break; 11.30, Maria Bosco e Nicola Delbarba, università di Verona, “Primi dati sugli apprestamenti fluviali nel settore meridionale di Aquileia: gli scavi nell’ex fondo Pasqualis”; 11.50, Cristiano Tiussi, Fondazione Aquileia, “L’area archeologica del porto fluviale. I progetti di restauro, sistemazione e valorizzazione”; 12.10, Alessio Re, Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura, “Scenari di dialogo e cooperazione sul boat-making”; 12.30, light lunch. Sessione 2: Vie d’acqua mediterranee. Storia dei traffici, musealizzazione e valorizzazione degli antichi saperi. Moderatore: Marie-Brigitte Carre, École française de Rome. Alle 14, Massimo Capulli, università di Udine, “Aquileia Waterscape. Navi, rotte e portualità della metropoli nord-adriatica”; 14.20, Rita Auriemma, università del Salento Lecce, “L’Adriatico dei paesaggi invisibili: i relitti raccontano le vie del mare”; 14.40, Tatiana Pedrazzi, CNR, “Interazioni culturali e scambi commerciali in epoca fenicio-punica nel Mediterraneo”; 15, Marta Novello, museo Archeologico nazionale di Aquileia, “Aquileia. Porta del Mediterraneo. Percorsi museali tra ricerca e comunicazione”; 15.20, Kostantinos Tziampasis, archeologo, “Le rotte nel Mediterraneo Orientale, tra protostoria e storia”; 15.40, Jusèp Boya, Museu d’Arqueologia de Catalunya, “Naufragi. Storia sommersa”, un percorso espositivo per raccontare la ricchezza e la diversità del patrimonio archeologico subacqueo della Catalogna e del resto del Mediterraneo; 16, Iosif Hadjikyriakos, CMMI – Cyprus Marine and Maritime Institute, “Valorizzazione e comunicazione dell’antico porto di Kition”; 16.30, discussione.

Torino. Ammonta a 412,6 milioni l’impatto economico del museo Egizio sul territorio della Città Metropolitana: ecco i risultati dell’analisi  della Fondazione Sant’Agata per l’Economia della Cultura

torino_egizio_impatto-economico-e-sociale-del-museo_2024_locandinaAmmonta a 412,6 milioni l’impatto economico del museo Egizio sul territorio della Città Metropolitana di Torino: lo certifica l’analisi  della Fondazione Sant’Agata per l’Economia della Cultura, che nel 2017, anno della prima indagine, aveva rilevato un impatto di 187 milioni. La stima totale della spesa diretta attribuibile al Museo Egizio è di 195.559.107,32 euro, una cifra calcolata sommando le spese dirette del Museo (in beni e servizi e stipendi della struttura) e le spese dirette dei visitatori a cui vanno a sommarsi anche gli importi di impatto indiretto ed indotto. Si tratta quindi di una spesa più che raddoppiata rispetto al 2017, quando si attestava a 81 milioni. Sono alcuni numeri dei risultati dell’indagine raccolta nel report “L’impatto economico e sociale del museo Egizio” presentato il 16 luglio 2024 con gli interventi della presidente Evelina Christillin, del direttore Christian Greco, della direttrice gestionale Samanta Isaia, e di Paola Borrione, Presidente & Head of Research Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura e supervisore scientifico dell’analisi. L’indagine è partita da una raccolta dati, che si è svolta in 94 giorni tra luglio e ottobre 2023 e dall’analisi del bilancio 2022 del Museo. Obiettivo dichiarato: realizzare un identikit della composizione e della capacità di spesa dei visitatori, un’analisi della loro percezione del Museo, ma anche valutare la reazione alle strategie impiegate dal Museo in ambiti come comunicazione e allestimento delle sale e la propensione a sostenere l’Egizio attraverso le sue campagne di fundraising.

torino_egizio_impatto-economico-e-sociale-del-museo_2024_tavola-rotonda_foto-museo-egizio

Al museo Egizio la tavola rotonda sul report “L’impatto economico e sociale del museo Egizio” (foto museo egizio)

In occasione della presentazione dell’analisi d’impatto del museo Egizio c’è stata anche una tavola rotonda con interventi di Samanta Isaia, direttrice gestionale museo Egizio; Paola Dubini, professoressa in Management and Entrepreneurship, università Bocconi; Ludovico Solima, professore ordinario di Management e imprenditorialità nelle imprese culturali, università della Campania “Luigi Vanvitelli”; Alberta Giovannini, direttrice ufficio Risorse umane e servizi, MUSE, Trento; Paola Borrione, presidente & Head of Research Fondazione Santagata per l’Economia della Cultura; ha moderato Marilena Pirrelli, Giornalista del Sole 24Ore.

torino_egizio_sala-deir-el-medina_foto-museo-egizio

La sala dedicata a Deir el Medina al museo Egizio di Torino riaperta al pubblico il 29 marzo 2024: la novità per gli oltre 20mila visitatori nel ponte pasquale (foto museo egizio)

L’identikit del visitatore dell’Egizio. Sono in maggioranza donne tra i 35 e i 64 anni i visitatori del museo Egizio (57,6%). I giovani tra i 18 e i 34 anni rappresentano il 15%. Il 47% dei visitatori del museo Egizio ha conseguito una laurea, il 15% ha un titolo post laurea, mentre il 30% è diplomato. La maggioranza dei visitatori del Museo, il 61% per l’esattezza, sono turisti. Tra questi quasi il 20% sono stranieri (il 14% proveniente da un altro Paese europeo e il 5% da un Paese extra Ue). Stando ai dati contenuti nel report della Fondazione Sant’Agata, il museo Egizio è uno dei principali poli di attrazione del turismo torinese, in quanto tappa fissa dei viaggiatori, noto a livello internazionale. Nel 2022 l’Egizio ha accolto il 22% del pubblico totale dei Musei torinesi. Il turista medio che visita l’Egizio è laureato (49%) generalmente arriva in coppia (33%) o in famiglia (34%). Più della metà dei turisti (59%) è a Torino per vacanze, mentre il 19% dei turisti ha dichiarato di essere a Torino appositamente per visitare il Museo Egizio. La spesa diretta di turisti ed escursionisti visitatori del museo Egizio che ricade sul territorio di Torino registra un trend in costante crescita: era di 83.934.790,66 euro nel 2021, di 190.908.947,62 nel 2022 e si attesta a 223.269.024,59 euro nel 2023.

torino_egizio_verso-la-nuova-galleria-dei-re_allestimento-temporaneo_2_foto-museo-egizio

L’allestimento temporaneo “Verso la nuova Galleria dei Re” al museo Egizio di Torino (foto museo egizio)

Il museo Egizio e il contesto nazionale e locale. Secondo la Fondazione Sant’Agata “il museo Egizio si è affermato come un polo di ricerca scientifica a livello internazionale e una delle principali attrazioni turistiche del Paese”. Stando agli ultimi dati diffusi dal Mic, con oltre un milione di visitatori nel 2023, il Museo si attesta al settimo posto nella top ten dei Musei italiani più visitati. Per quanto riguarda il contesto locale statistiche Istat del 2021 censiscono in Italia 4.292 musei, di cui 429 collocati in Piemonte (10% del totale). Il 67% dei musei piemontesi riflette la storia della Regione e può essere ricondotto al collezionismo sabaudo del XVI secolo (Residenze Sabaude, Palazzo Madama). Significativa la presenza di musei privati e aziendali. Il Piemonte detiene la quota più alta di istituzioni private, 231 (53% della quota regionale totale), tra i principali Fondazione Sandretto, Fondazione Merz, Mauto, Museo Lavazza. Rilevante poi il settore del design, su 53 centri di produzione culturale, 33 sono votati al design. Secondo quanto rilevato da report, nel 2022 i visitatori dei musei In Piemonte sono stati 5,7 milioni, di cui 4.521.268 (78%) nel sistema museale metropolitano di Torino, 1.245.355 (22%) negli altri Musei della Regione. “All’interno di questa dinamica – si legge nel report – è importante sottolineare il ruolo significativo del Museo Egizio, il quale ha contribuito con un totale di 907.364 visite nel 2023, il 16% del totale regionale e il 20% della Città di Torino”.

Donazioni e Fundraising. L’analisi condotta dalla Fondazione Sant’Agata si è concentrata infine sulla propensione del pubblico a fare donazioni al museo Egizio. È emerso che i ragazzi tra i 18 ei 24 anni sono la categoria che è più propensa a donare (73%). Questa fascia d’età è però quella che donerebbe meno (5,40%), anche per un’ipotizzabile disponibilità economica più ridotta. La fascia d’età meno propensa a donare è 55-64 anni (hanno espresso no il 42%). Mente i visitatori appartenenti alla categoria over 65 donerebbero in media 14,90 euro. Il museo Egizio è un’istituzione culturale estremamente legata alla città di Torino e ai suoi abitanti, lo dimostra il fatto che il 73% dei torinesi e il 70% dei residenti dell’area della Città Metropolitana sono disponibili a fare donazioni. Gli stranieri invece sono i meno propensi a donare. La donazione è quindi legata più ad un attaccamento ad un valore affettivo all’istituzione, da parte degli abitanti della città e del territorio circostante.