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Bacoli (Na). Il film “Pompei: The New Dig” di Elena Mortelliti e il film “Gargano sacro” di Lorenzo Scaraggi trionfano alla terza edizione di FAB! – Festival del Cinema e della Cultura archeologica

I registi Lorenzo Scaraggi ed Elena Mortelliti alzano i premi vinti alla terza edizione di FAB! Festival del Cinema e della Cultura archeologica (foto FAB / Flegrei)

Centinaia di studenti hanno seguito il progtramma di FAB! (foto FAB / Flegrei)

Il film “Pompei: The New Dig” di Elena Mortelliti e il film “Gargano sacro” di Lorenzo Scaraggi trionfano alla terza edizione di FAB! – Festival del Cinema e della Cultura archeologica, svoltasi a Bacoli (Na) dal 7 al 10 ottobre 2025, al parco borbonico del Fusaro: nelle quattro giornate di proiezioni, incontri e laboratori, registrate oltre 2500 presenze e 500 studenti, che hanno confermato come FAB! Sia un punto di riferimento per la divulgazione tra cinema, archeologia e giovani. Ideato da TILE Storytellers con il supporto del Comune di Bacoli e di Focus Junior, FAB! rafforza il legame tra cultura e territorio e rientra nel dossier di candidatura di Bacoli a Capitale italiana della Cultura 2028, ribadendo il ruolo dei Campi Flegrei come centro della conoscenza archeologica e della creatività audiovisiva.

FAB! 2025: da sinistra, Giovanni Parisi, organizzatore del festival; i registi Elena Mortelliti e Lorenzo Scaraggi; e Nicola Barile, direttore artistico (foto FAB / Flegrei)

È Giovanni Parisi, organizzatore del festival per conto di TILE Storytellers, alla cerimonia di chiusura, a tracciare un bilancio della terza edizione: “Il FAB è cresciuto. È passato da rassegna a vero e proprio festival, da due a quattro giornate, ampliando il numero di partner e attività. Il focus si sta spostando sempre di più verso i più giovani: vogliamo spiegare ai bambini e ai ragazzi l’archeologia e il linguaggio cinematografico in modo accessibile e coinvolgente”.

Il premio della giuria è andato al film “Pompeii: The New Dig | Pompei: il nuovo scavo” di Elena Mortelliti (Regno Unito 2024, 60’), prodotto da Lion Television con la consulenza scientifica del parco archeologico di Pompei. Con un accesso esclusivo a un intero isolato mai indagato prima, il film restituisce immagini e racconti inediti sulla vita degli abitanti di Pompei alla vigilia dell’eruzione del 79 d.C. Dai corpi delle vittime agli strumenti dei lavoratori, fino alle straordinarie decorazioni delle domus, la serie offre uno sguardo senza precedenti su un patrimonio unico, che ancora oggi rivela capitoli inattesi della sua storia millenaria.

La regista Elena Mortelliti con il premio Kore 2025 (foto FAB / Flegrei)

Motivazione: “Per la sensibilità con cui il documentario riesce a restituire la dimensione umana e quotidiana del lavoro archeologico. Un racconto che mette al centro le persone — archeologi, architetti, restauratori — e trasforma lo scavo in una narrazione viva, partecipata, autentica”. Così Elena Mortelliti, regista di “Pompei: The New Dig”: “Per due anni abbiamo seguito da vicino lo scavo della Regio IX, vivendo accanto agli archeologi giorno per giorno. Pompei continua a stupire e vincere qui, nei Campi Flegrei, ha per me un valore simbolico enorme. Questo è un territorio archeologicamente straordinario e credo che il FAB sia il luogo perfetto per celebrare la cultura e la ricerca”.

A conquistare invece il premio del pubblico è stato il film “Gargano Sacro” di Lorenzo Scaraggi (Italia 2025, 28’). Gargano Sacro segue il viaggio a piedi del regista Lorenzo Scaraggi, che attraversa l’intero promontorio del Gargano, in Puglia, percorrendo 120 chilometri da Rignano Garganico a Vieste. Il documentario esplora un paesaggio di forti contrasti, fra boschi secolari, eremi scavati nella roccia e abbazie millenarie affacciate sull’Adriatico. Le tappe centrali – San Matteo, Pulsano, Monte Sant’Angelo e Monte Sacro – rivelano la profonda sacralità di un territorio dove storia, natura e spiritualità si intrecciano. Ogni passo diventa esperienza intima, grazie al silenzio e alla lentezza che accompagnano il cammino, mentre lo sguardo si posa su antiche pietre e panorami sconfinati. “Gargano Sacro” mostra come la memoria di queste terre possa offrire una rilettura del presente, invitando a sostare e ad ascoltare i ritmi più profondi della Puglia garganica. È un racconto che riconnette con l’essenza del viaggio a piedi, fondendo fede, tradizioni e meraviglia in un’unica, intensa narrazione.

Il regista Lorenzo Scaraggi con il premio Kore 2025 (foto FAB / Flegrei)

Lorenzo Scaraggi, premiato dal pubblico per “Gargano Sacro”: “È un documentario nato per caso, lungo un cammino di 120 chilometri tra i paesaggi del Gargano. Ho lasciato che fosse il territorio a raccontarsi, con la sua bellezza naturale e spirituale. Il premio del pubblico mi emoziona particolarmente perché arriva da tanti ragazzi: è la conferma che questo festival parla alle nuove generazioni, che sanno ancora lasciarsi affascinare dalle storie vere”.

Una menzione speciale è stata infine attribuita al film “Vitrum. Il vetro dei romani” di Marcello Adamo (Italia 2025, 52 min). Nel cuore del Mar Mediterraneo, tra le acque profonde al largo della Corsica, un misterioso relitto romano riemerge dall’oblio dopo duemila anni. A bordo, un carico straordinario: blocchi di vetro grezzo e oggetti di vetro finemente lavorati. “Vitrum” segue un’indagine archeologica senza precedenti condotta da un team internazionale di ricercatrici a bordo dell’Alfred Merlin, nave oceanografica d’eccellenza, per far luce su una scoperta rara e preziosa. Tra tecnologie all’avanguardia, ipotesi storiche e rotte commerciali dell’antichità, il documentario ricostruisce l’importanza del vetro nell’Impero Romano e il suo impatto rivoluzionario sulla civiltà umana.

Motivazione: “Per la qualità straordinaria delle riprese subacquee e delle ricostruzioni digitali, capaci di affascinare lo spettatore e raccontare con chiarezza i processi produttivi del vetro nel mondo antico”.

FAB! 2025: la soprintendente Paola Ricciardi con il sindaco di Bacoli Josi Gerardo Della Ragione (foto FAB / Flegrei)

Protagonista dell’ultima giornata della terza edizione del FAB! è stata la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli, che ha presentato in anteprima un documentario dedicato al recupero dei reperti sommersi del porto romano di Miseno, frutto di un intervento complesso tra ricerca subacquea, tutela ambientale e collaborazione istituzionale. La proiezione, introdotta dalla soprintendente Paola Ricciardi, ha svelato il risultato di un complesso intervento di recupero subacqueo condotto nei mesi estivi, nell’area del porto di Miseno. Qui, tra Punta Terone e Punta Pennata, i fondali custodivano un “cumulo”, cioè una barriera costruita in epoca post-antica riutilizzando elementi architettonici romani — colonne, architravi e pavimenti — per proteggere la costa dalle mareggiate. Il documentario mostra tutte le fasi dell’operazione: dai rilievi ad alta definizione in 3D, eseguiti per documentare la disposizione originaria dei reperti, fino all’uso dei palloni di sollevamento che hanno permesso di riportarli in superficie. Le immagini, proposte anche in diretta streaming durante l’intervento del 24 giugno scorso, raccontano il lavoro silenzioso e affascinante degli archeologi subacquei e la magia di un mare che, ancora una volta, restituisce la memoria di Roma antica (vedi Archeologia subacquea. Dai fondali del porto romano di Misenum (Bacoli, Na) riaffiorano antichi frammenti di storia: due architravi marmorei con modanature in rilievo e un frammento di colonna in marmo. Dopo i restauri saranno esposti nelle sale del Palazzo dell’Ostrichina, voluto da Ferdinando IV di Borbone. Il soprintendente Nuzzo: “Risultato di straordinaria rilevanza storica e scientifica per i Campi Flegrei”. Il sindaco Della Ragione: “Così il Parco Vanvitelliano diventerà ancor di più polo museale di epoche diverse” | archeologiavocidalpassato).