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Sibari (Cs). Al parco archeologico, per il ciclo “I Giovedì del Direttore”, l’incontro “Scusi, da che parte per Sibari e Thurii?” con Filippo Demma in dialogo con gli archeologi Raffaele Palma, Marco Pallonetti e Damiano Pisarra. E brindisi finale

Si sono appena conclusi gli scavi all’emiciclo-teatro di Parco del Cavallo, nel parco archeologico di Sibari (Cs) e i primi esiti delle ricerche vengono condivise fin da subito con un racconto delle novità emerse e del loro significato per la storia di Sybaris e Thurii. Giovedì 18 dicembre 2025, alle 18, 18 all’area di ristoro di Catasta al parco archeologico di Sibari, per la rassegna “I Giovedì del Direttore”, l’incontro “Scusi da che parte per Sibari e Thurii?” verrà dedicato alla presentazione preliminare dei risultati: si parlerà delle interessantissime novità, verranno mostrati dal vivo i materiali più importanti e si capirà come si inseriscono, modificandolo, nel quadro più ampio della storia degli insediamenti di Sybaris e Thrurii e della loro localizzazione. Il direttore Filippo Demma dialogherà con gli archeologi Raffaele Palma e Marco Pallonetti, responsabili delle indagini sul campo; special guest dell’incontro Damiano Pisarra, funzionario della soprintendenza ABAP di Cosenza, che offrirà un aggiornamento sulle ricerche in corso e ritrovamenti nel territorio di Turi. Concluderà il direttore con “Seriamente, dov’erano Sibari e Thurii?”, affrontando il tema della localizzazione delle due antiche città, che i nuovi scavi chiariscono definitivamente. La serata sarà accompagnata dalle specialità di Campana – pizza in teglia e Catasta, e si concluderà con un brindisi e gli auguri di buone feste.

“Archeologia del femminicidio”: tre incontri promossi dai parchi archeologici di Crotone e Sibari e ai musei nazionali di Matera per preparare e celebrare, tra Sibari (Cs) e Matera, la Giornata contro la violenza sulle donne. Ecco il programma

“Archeologia del femminicidio”: tre incontri promossi dai parchi archeologici di Crotone e Sibari e ai musei nazionali di Matera, tre tappe di avvicinamento per arrivare preparati al 25 novembre Giornata internazionale contro la violenza sulle donne. “Celebriamo la Giornata contro la violenza sulle donne – spiega Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari – con una serie di appuntamenti tra Calabria e Basilicata, uniti da un unico filo conduttore: riflettere, attraverso l’archeologia e la storia dell’arte, sul ruolo e sulla rappresentazione della donna nel passato per comprendere meglio il presente. Tre luoghi, un dialogo comune fatto di cultura, memoria e consapevolezza.

Il 20 novembre 2025, per i Giovedì del Direttore, al punto ristoro del parco archeologico di Sibari, alle 17, il direttore Filippo Demma ed Elisa Mancini, archeologa responsabile del museo Archeologico nazionale “D. Ridola” di Matera, terranno un talk sul tema: “Archeologia del femminicidio: l’Antica Roma”. Il talk “L’archeologia del femminicidio: l’antica Roma” verrà ripreso il 21 novembre 2025 dai musei nazionali di Matera in Sala conferenze di Palazzo Lanfranchi, alle 20:30. A seguire, tra le sale di Palazzo Lanfranchi, ci saranno visite guidate a cura del personale dei Musei sul tema “Soggetti al femminile”, sorprendenti biografie di sante martiri, per scoprire quanto il tema sia presente nella storia dell’arte e come sia stato trattato nei secoli scorsi dagli artisti, quasi sempre uomini”.

Il 25 novembre 2025, dalle 17alle 19, gli archeologi dei parchi di Crotone e Sibari, insieme agli archeologi dei musei nazionali di Matera, accompagneranno il pubblico in un percorso corale tra archeologia e memoria: dalle collezioni della Magna Grecia, che raccontano il ruolo e la rappresentazione della donna nel mondo antico, fino ai reperti archeologici ed etnografici esposti nella sede temporanea del Museo Ridola di Matera, dove il racconto si estende alla condizione femminile nella prima metà del Novecento.

Si comincia dunque il 20 novembre 2025 al punto ristoro Catasta del parco archeologico di Sibari (Cs), alle 17, con l’appuntamento “il Giovedì del Direttore”, un momento di incontro e riflessione che questa volta – e non a caso – sarà dedicato a un tema forte: “Il femminicidio nella Roma antica”. Partendo dai racconti degli antichi storici, dalle iscrizioni e dalle testimonianze archeologiche, si getterà uno sguardo sulle radici lontane della violenza di genere, raccontando storie e situazioni che, pur appartenendo al passato, parlano ancora al presente. Apronia, Ponzia, Annia Regilla, Messalina, ma anche le altre, meno in vista, delle quali ignoriamo i nomi, ma conosciamo le condizioni di vita, spesso esposte al rischio di violenza e di silenzio. A guidare i partecipanti in questo viaggio nel tempo saranno Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari, ed Elisa Mancini, funzionaria archeologa dei musei nazionali di Matera, insieme ad Antonio Gioiello, presidente dell’associazione Mondiversi ETS. Un incontro per capire come conoscere il passato possa aiutarci a capire il presente e a costruire un futuro davvero libero dalla violenza. Ad accogliere gli ospiti sarà Catasta, cuore pulsante dell’ospitalità del Parco, con un aperitivo speciale che celebra i sapori del territorio per un momento di condivisione autentica.

Capo Colonna (Kr). “Dentro agli scavi. Open day al parco archeologico nazionale di Capo Colonna”: Filippo Demma e Carlo Rescigno illustreranno i risultati delle recenti indagini archeologiche

Al Santuario di Hera Lacinia a Capo Colonna (Kr) la storia continua a svelarsi, strato dopo strato. I parchi archeologici di Crotone e Sibari sono pronti a raccontare i primi risultati emersi dalle campagne di scavo condotte in queste settimane con “Dentro agli scavi. Open day al parco archeologico nazionale di Capo Colonna”. Sabato 15 novembre 2025, dalle 15.30 alle 17, Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari, e Carlo Rescigno, professore della Scuola superiore meridionale di Napoli, illustreranno i risultati delle recenti indagini archeologiche e i progetti futuri che coinvolgeranno il Parco archeologico. Un’occasione unica per avvicinarsi al cuore della ricerca archeologica e conoscere da vicino la storia di questo incredibile sito.

Policoro (Mt). Al parco archeologico di Herakleia si inaugura il progetto artistico Siris per la valorizzazione delle aree sacre del sito e la creazione di un Ecomuseo archeologico. Ecco il programma

“Rovina Inversa” di Gijs Van Vaerenbergh nel luogo dell’antico Tempio Arcaico nel parco archeologico di Herakleia a Policoro (foto roberto conte)

“Rovina Inversa” di Gijs Van Vaerenbergh nel luogo dell’antico Tempio Arcaico nel parco archeologico di Herakleia a Policoro (foto roberto conte)

Lunedì 10 novembre 2025, alle 15, al parco archeologico di Herakleia, in via Colombo a Policoro (Mt), si inaugura il progetto artistico Siris, che si inserisce nell’ambito dell’attività del ministero della Cultura volta a valorizzazione le aree sacre del sito e alla creazione di un Ecomuseo archeologico. Saranno presenti il direttore generale Musei Massimo Osanna e il direttore dei musei nazionali di Matera – direzione regionale Musei nazionale della Basilicata Filippo Demma. Il progetto è a cura di @studiostudiostudio.art di @edoardotresoldiofficial, con la direzione artistica di Antonio Oriente. Alle 15, apertura del Parco con ingresso gratuito; 16.15, live performance di Claudia Fabris e Max Magaldi; 18.30 e 21.15, visite guidate. Un’occasione per riscoprire il sito in una forma estetica nuova e immersiva con un percorso che si snoda attraverso le opere del duo belga Gijs Van Vaerenbergh (con una “Rovina Inversa” nel luogo dell’antico Tempio Arcaico), Selva Aparicio (sette sculture nel Bosco Sacro in forma di edicole votive) e Max Magaldi, che introduce un paesaggio sonoro esperienziale grazie ai contributi della poetessa Claudia Fabris e della musicista Daniela Pes. Il tutto restituito in un documentario del regista Giovanni Troilo.

Sibari (Cs). Al museo Archeologico nazionale della Sibaritide “La nostalgia di Teocrito e il Sud di un Vittoriano. George Gissing e l’ultimo Grand Tour”, il primo de “I giovedì del Direttore” con presentazione del libro “Verso il mar Ionio. Un vittoriano al Sud” di George Gissing, a cura e con traduzione di Mauro F. Minervino (Exòrma Edizioni)

Il museo Archeologico nazionale della Sibaritide (Sibari, Cs) inaugura “I giovedì del Direttore”, una nuova rubrica di approfondimento dedicata ai temi della cultura, dell’archeologia e delle novità editoriali che dialogano con la storia e l’identità del territorio. Un appuntamento per riflettere, conoscere e condividere – attraverso la voce del Direttore e degli ospiti – le molteplici sfumature del patrimonio materiale e immateriale che anima la Sibaritide e il più ampio contesto mediterraneo. Giovedì 23 ottobre 2025, alle 17.30, “La nostalgia di Teocrito e il Sud di un Vittoriano. George Gissing e l’ultimo Grand Tour”, il primo appuntamento. Protagonista dell’incontro è il libro “Verso il mar Ionio. Un vittoriano al Sud” di George Gissing, a cura e con traduzione di Mauro F. Minervino (Exòrma Edizioni). Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari, dialoga con l’autore Mauro F. Minervino. Introduce e modera Luigi Cristaldi.

Copertina del libro “Verso il mar Ionio. Un vittoriano al Sud” di George Gissing, a cura e con traduzione di Mauro F. Minervino

Verso il mar Ionio. Un vittoriano al Sud. Un classico della letteratura di viaggio, in edizione critica integrale. Il Sud d’Italia alle soglie del Novecento è vissuto e narrato come mai prima da un grande e singolare autore vittoriano, quarantenne inquieto e solitario: uno “scrittore nato” secondo Virginia Woolf. Il 16 novembre 1897 George Gissing lascia Napoli diretto a Paola, si ferma a Cosenza, poi raggiunge Taranto, Metaponto, Sibari, Crotone, Catanzaro, Squillace e infine Reggio Calabria, lungo il tracciato della ferrovia ionica. Lascia i bassifondi dell’East End londinese pensando di trovare la Land of Romance; ma quel fine secolo, incalzato dalla modernità, stava cancellando le tracce della classicità perfino nelle regioni più appartate. La sua reazione non sarà quella dello snob deluso, è proteso invece a cogliere i segni del cambiamento al di là degli stereotipi. Si interessa alla vita quotidiana e al costume, alla stampa locale, ai fatti di cronaca, si appassiona alla musica popolare; la visione delle grandi foreste di conifere secolari della Sila, delle campagne coltivate e di quelle desolate, convive con lo sconcerto di trovarsi in mezzo a una discarica nella periferia semiabbandonata di una delle città gioiello della Magna Grecia. Pubblicato al ritorno in patria in volume nel 1901, e prima in edizione a puntate nel 1900 sulla prestigiosa “The Fortnightly Review”, una delle riviste più importanti e influenti dell’Inghilterra del diciannovesimo secolo, fondata nel 1865 da Anthony Trollope, Frederic Harrison, Edward Spencer, questa traduzione integrale – arricchita con disegni e schizzi originali di pugno dello stesso Gissing – è frutto di una accurata ricostruzione filologica, che tiene conto per la prima volta, e include, degli appunti diretti e delle note originali del suo diario, insieme alle lettere spedite dai diversi luoghi del viaggio a suoi familiari in Inghilterra. Si rivela così per la prima volta in tutti i suoi aspetti, come una sorta di autentico cammino iniziatico, il racconto integrale dell’esperienza di viaggio in Italia che Gissing consegnerà poi nel testo di “By the Ionian Sea”.

Mondo accademico in lutto. Si è spento all’età di 79 anni il prof. Gianfranco Paci, cattedratico di Epigrafia romana e Storia romana, professore Emerito dell’università di Macerata. Ha dedicato la propria attività di ricerca allo studio dell’epigrafia del territorio marchigiano, della Libia, della Dalmazia e del Trentino Alto-Adige

Gianfranco Paci, professore Emerito dell’università di Macerata, si è spento a 79 anni (foto unimc)

Lutto nel mondo accademico. Martedì 19 agosto 2025 si è spento all’età di 79 anni il prof. Gianfranco Paci, cattedratico di Epigrafia romana e Storia romana. Era nato a Sirolo (An), dove ancora risiedeva, il 7 gennaio 1946. Professore emerito dell’università di Macerata dal 2015, ha insegnato nelle università di Trento, Parigi Sorbonne e Macerata, dove ha ricoperto le cariche di direttore dell’istituto di Storia Antica (1983-1985), direttore del dipartimento di Scienze archeologiche e storiche dell’Antichità (1995-2007), direttore del Centro di Documentazione e ricerca sull’Africa Settentrionale (2012-2016), presidente del consiglio del corso di Laurea in Lettere (1991-1994), pro-rettore (1991-1994) e delegato alla firma (1994-1997), preside della Facoltà di Lettere (2006-2012). Proprio l’università di Macerata piange la scomparsa del professor Gianfranco Paci, “ricercatore instancabile, maestro generoso e figura di riferimento internazionale, ha formato generazioni di allievi unendo rigore scientifico e umanità”. Il rettore John McCourt: “Di lui ricordiamo la serietà e la dedizione alla ricerca, il rispetto e l’umanità nei rapporti con i colleghi, la generosità verso gli amici e gli allievi, l’umiltà di chi è mosso da una vivace curiosità e dal desiderio di ricostruire la verità storica”. Ha dedicato la propria attività di ricerca allo studio dell’epigrafia del territorio marchigiano, della Libia, della Dalmazia e del Trentino Alto-Adige, muovendosi tra scritture greche e latine e attraverso le diverse categorie epigrafiche. È stato direttore o membro di missioni archeologiche in Croazia, Libia e Albania. Ha organizzato diversi convegni di studi, nazionali e internazionali, curandone la pubblicazione degli Atti. Ha partecipato come relatore a un centinaio di convegni di studi nazionali e internazionali e pubblicato oltre 400 lavori scientifici di argomento storico-epigrafico. Ha tenuto conferenze in varie Università italiane, in Francia, in Spagna, in Croazia. Ha diretto la rivista Picus. Studi e ricerche sulle Marche nell’antichità. Membro dell’Association Internationale d’Epigraphie grecque et romaine, membro del Comitato organizzatore delle Rencontres franco-italiennes sur l’épigraphie du monde romain, membro della Commissione delle Inscriptiones Italiae. Socio corrispondente della Société des Antiquaires des France, della Real Acadèmia de Bones Lletres de Barcelona, della Deputazione di Storia Patria per le Marche, dell’Accademia Georgica di Treia, dell’Accademia Roveretana degli Agiati.

Il prof. Gianfranco Paci, cattedratico di Epigrafia romana e Storia romana, morto a 79 anni (foto archeo-unimc)

La soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Ancona Pesaro e Urbino si unisce al cordoglio per la scomparsa del professor Gianfranco Paci, epigrafista e storico del mondo romano. È stato un punto di riferimento imprescindibile per la conoscenza dell’Antichistica nelle Marche e ben oltre i confini regionali. Il professor Paci è stato un interlocutore e amico prezioso per la Soprintendenza, con il quale ha condiviso numerosi progetti, ricerche e occasioni di confronto, sempre all’insegna di uno spirito di collaborazione e di rara disponibilità. Oltre alla sua competenza, lo caratterizzavano la gentilezza innata, l’attenzione sincera verso le persone e la capacità di rendere il sapere un terreno comune, accessibile e stimolante. “Ci ha lasciato il professor Gianfranco Paci”, scrive Archeo Unimc. “Grande dolore è quello per la perdita di un vero Maestro, che oltre al mestiere, ci ha insegnato e trasmesso la passione, il senso del dovere, l’entusiasmo e la responsabilità che ogni giorno cerchiamo di mettere nel lavoro e nella vita quotidiana. Fino agli ultimi giorni è stato un importante punto di riferimento per tutti noi che cerchiamo di dare seguito al suo magistero lavorando per l’antichistica a Macerata negli scavi e nei progetti che lui stesso ha avviato, ereditato o, spesso, sostenuto nel momento iniziale, con la passione di chi credeva nel futuro e nei suoi allievi. Ci mancherà”.

Gianfranco Paci ha dedicato tutta la sua attività allo studio dell’epigrafia romana (foto parco urbis salvia)

“Ci ha lasciato il professor Gianfranco Paci. Uno studioso di incomparabile levatura al quale il Parco archeologico e il Comune di Urbisaglia devono molto perché l’apporto scientifico delle sue ricerche storiche ed epigrafiche ha consentito, nell’arco di tre decenni, di puntualizzare e definire numerosi aspetti della storia della città antica di Urbs Salvia. Coloro che hanno avuto occasione di conoscerlo e, ancor più, coloro che hanno avuto il privilegio di essere suoi allievi potranno comprendere l’incalcolabile perdita umana legata alla scomparsa del professore. La naturalezza e la compostezza propria dei grandi nel diffondere e divulgare al grande pubblico l’esito delle sue ricerche, la gentilezza, la generosità e il rispetto nei confronti dei suoi allievi, il senso del dovere incrollabile che lo ha accompagnato sino agli ultimi momenti rimarranno per sempre parte di noi. Siamo molto addolorati e ci stringiamo intorno alla famiglia del professore e ai suoi allievi. Grazie caro professore, sit tibi terra levis”.

La sezione epigrafica del museo Archeologico nazionale delle Marche dedicata all’età romana, inaugurata nel 2023 e realizzata grazie alla collaborazione con il professor Gianfranco Paci (foto drm-marche)

Anche il museo Archeologico nazionale delle Marche si unisce al cordoglio per la scomparsa del professor Gianfranco Paci, epigrafista e storico romano, profondo conoscitore dell’Antichistica delle Marche e non solo. Accanto ai numerosi meriti accademici, di una vita dedicata alla conoscenza dell’antico, resta l’insegnamento più grande: lo spessore umano di professore che insegna, dialoga e ascolta, di uomo al quale riconoscere una brillante gentilezza e un costante rispetto verso l’interlocutore, quale esso fosse, con un’autorevolezza che non abbisognava di piedistalli”.

Gianfranco Paci. epigrafista, grande ricercatore, morto a 79 anni (foto unimc-ad.dc)

Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari, così ricorda Gianfranco Paci: “Fu il Presidente della commissione che ci selezionò e nominò funzionari in forza alla SAM, poi diventò un amico. Ho imparato moltissimo dai suoi scritti, dí più dalle nostre chiacchierate, ma soprattutto ha fatto scuola per me la raffinata ironia che ne caratterizzava i modi. Un Signore vero, Gianfranco Paci, con tutti: dagli allievi, ai colleghi, ai superiori. Anche se superiori a lui, in quegli anni, ne ho visti davvero pochi. Forse nessuno”. E Attilio Mastino, storico epigrafista e saggista: “La scomparsa di un amico davvero caro: Gianfranco Paci (1946-2025). Laureato in Lettere classiche, cattedratico di Epigrafia romana e Storia romana, ha insegnato nelle Università di Trento, Parigi e Macerata: era l’allievo prediletto di Lidio Gasperini, soprattutto era il nostro amico e spaziava dalla Spagna alla Croazia, dalla Cirenaica alla Francia, con lavori (oltre 300) eleganti e raffinati. Caro Gianfranco, siamo vicini ai tuoi, con tutto il nostro affetto, col rimpianto per i tanti progetti che ancora potevamo portare avanti. Ti vogliamo bene. Un abbraccio fortissimo ai tuoi bravissimi allievi che ora ti piangono, perché hanno perso un padre amato, generoso, intelligente”. Gianluca Mandatori, filologo di Storia antica: “Conobbi il professor Paci qualche anno fa, presso l’Istituto Svizzero di Roma, in occasione di un convegno di antichistica; ebbi modo, poi, di incontrarlo più volte, a Napoli e ancora a Roma. In lui dottrina e umiltà, elevate al sommo grado, convivevano nobilmente. Pax tecum, vir bone et perite!”. L’archeologo Antonio F. Lombardi: “Docente illuminato, studioso di incomparabile levatura. Delicatissimo nel divulgare al grande pubblico l’esito delle sue ricerche. Docente di elevatissima gentilezza. Generoso e pieno di rispetto nei confronti di tutti. Dotato di alto senso del dovere sempre unito a grande umiltà”.

Coprttina del libro Epigraphica. LXXXVI (86), 2024 Periodico Internazionale di Epigrafia

Roberto Marcucci (L’Erma di Bretschneider): “Con grande tristezza apprendiamo della scomparsa di Gianfranco Paci, cattedratico di Epigrafia e Storia romana, autore e amico della nostra casa editrice sin dal 1975. Tra i suoi lavori ricordiamo il volume La Salaria in età antica e, più recentemente, il contributo pubblicato su EPIGRAPHICA 86, Due monumenti funerari d’età romana ad Armenzano di Assisi. La casa editrice L’Erma di Bretschneider si unisce al dolore della famiglia e della comunità scientifica per la perdita di uno studioso che ha lasciato un segno profondo nella ricerca storica ed epigrafica”. E Mariano Malavolta, professore all’università di Tor Vergata: “Ricordo con affetto il prof. Gianfranco Paci, e la lectio magistralis che svolse a Cossignano il 10 agosto 2019, accettando, insieme con Gabriele Baldelli, il mio invito alla giornata di studio dedicata “Genio loci”. Quel genio si unisce umilmente al coro del cordoglio per la scomparsa di un grande indimenticato Maestro”. Paolo Storchi (Falerio Picenus Archaeological Project): “”Falerio Picenus è un tesoro, prenditene cura, trattamela bene…”, mi aveva detto lo scorso anno. Ci proveremo, Professore!”. SAIC – Scuola archeologica italiana di Cartagine: “Ci ha lasciato uno studioso della Libia e non solo”. Simone Marchegiani: “Il mondo scientifico ha perso un grande studioso, ho avuto l’onore di conoscerlo e frequentarlo eravamo entrambi Presidenti di Archeoclub lui della sede di Macerata, io della sede di Treia, abbiamo collaborato ad interessanti iniziative, uomo di grande capacità scientifica ma soprattutto di grande semplicità, capace di divulgare in maniera semplice le conoscenze storiche, epigrafiche. Riposa in pace Professore”.

Sibari (Cs). Vinitaly and the City torna in Calabria grazie alla rinnovata sinergia tra Veronafiere Spa e la Regione Calabria. Per tre giorni il parco archeologico di Sibari si trasforma in un luogo di incontro tra storia millenaria e eccellenze enogastronomiche

Dopo il grande successo della prima edizione, Vinitaly and the City torna in Calabria e sarà sempre il parco archeologico di Sibari (Cs) ad ospitare la manifestazione che si svolgerà dal 18 al 20 luglio 2025 grazie alla rinnovata sinergia tra Veronafiere Spa e la Regione Calabria ed al contributo dei Parchi archeologici di Crotone e Sibari. Non più un percorso sperimentale, quindi, ma una conferma per una Calabria, che recita sempre più un ruolo da protagonista nel panorama enogastronomico. Anche quest’anno sarà Arsac a curare l’aspetto organizzativo di questa versione fuori-fiera del Salone internazionale del vino di Verona che il sindaco di Cassano allo Jonio, Gianpaolo Iacobini, si dice felice di accogliere. Così per tre giorni il parco archeologico di Sibari si trasforma in un luogo di incontro tra storia millenaria e eccellenze enogastronomiche. Dalle 18.30 alle 2 di notte si può vivere un evento che unisce bellezza, gusto e territorio. Ingresso gratuito al Museo, degustazioni, navette e molto altro… Il Carnet degustazioni di Vinitaly and the City Sibari è acquistabile (fino ad esaurimento disponibilità) online a 25 euro (+1,50 euro di costi di commissioni) e a 30 euro presso le casse dell’evento, e prevede un calice omaggio, 3 degustazioni vino e 2 degustazioni cibo. È fortemente consigliato l’acquisto online. L’acquisto dei Carnet degustazioni è consentito solo ai maggiorenni. Ultimo accesso al Parco 00:30. Navette gratuite obbligatorie per raggiungere l’area archeologica con partenza da Corigliano-Rossano (centro commerciale I Portali) e arrivo a Sibari (Csd Arsac) con fermate intermedie a Laghi di Sibari, Marina di Sibari, Bruscate Grande.

Vinitaly and the City al parco del Cavallo nell’area archeologica di Sibari (foto veronafiere)

Nella suggestiva cornice del Parco del Cavallo sarà allestita la grande enoteca del Mediterraneo con i migliori vini calabresi. Quando i Greci colonizzarono le coste della Calabria le diedero il nome di Enotria: Terra del Vino. Attraverso i popoli indigeni, i Greci e poi i Romani si creò in questa regione uno dei giacimenti di varietà di vite più importanti del mondo. Vinitaly and the City vi porta alla scoperta di questa affascinante storia dell’enologia calabrese con i suoi vitigni autoctoni a bacca bianca (pecorello, greco, mantonico, guarnaccia) e a bacca rossa (magliocco, galioppo, greco nero, nocera) declinati in vini fermi ma anche spumanti o passiti. Dalle coste fino alla montagna, dalla vigna al calice, saranno gli stessi produttori a raccontarvi questo straordinario viaggio con degustazioni ed esperienze uniche.

Il museo Archeologico nazionale della Sibaritide, posto nelle immediate vicinanze della vasta area archeologica di Sibari-Thurii-Copia, raccoglie i reperti rinvenuti nel corso delle decennali indagini archeologiche condotte nel centro antico e nei siti più significativi della Sibaritide. Il museo illustra con oggetti straordinari la lunga storia del territorio. Il museo propone percorsi ed esperienze di visita che stimolino la comprensione del patrimonio, la curiosità culturale, l’attenzione ai processi storici e l’amore per la conoscenza. Il 18 e 20 luglio 2025 il museo della Sibaritide è a ingresso gratuito dalle 9 alle 24, e il 19 luglio 2025 dalle 18 alle 24.

Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari. interviene a Vinitaly 2025 per presentare Vinitaly and the City a Sibari (foto drm-calabria)

“Dopo il grande successo dell’edizione 2024, siamo orgogliosi di ospitare anche quest’anno in Calabria Vinitaly and the City”, ha detto il presidente della Regione Calabria, Roberto Occhiuto. “Si tratta di un evento prestigioso, che conferma il ruolo sempre più centrale della nostra Regione nel panorama vitivinicolo italiano ed internazionale. La Calabria – anche grazie al prezioso e costante lavoro dell’assessore all’Agricoltura, Gianluca Gallo, e del direttore generale dell’Arsac, Fulvia Caligiuri – sta diventando un punto di riferimento per la qualità delle sue produzioni, per la ricchezza dei suoi territori e per l’ospitalità autentica che offre. Eventi come questo rappresentano un’opportunità concreta per mostrare al mondo il volto vero della Calabria: una terra di eccellenze enogastronomiche, storia millenaria, tradizioni vive e paesaggi unici. Ringrazio Veronafiere per la fiducia rinnovata: è il segno che abbiamo saputo costruire un progetto solido, capace di valorizzare le nostre potenzialità e di attrarre investimenti e attenzione. La Calabria cresce – ha concluso Occhiuto – e si fa conoscere anche attraverso manifestazioni di questo calibro, che uniscono promozione turistica, cultura e sviluppo economico. Il nostro obiettivo è chiaro: rendere la Calabria protagonista, con orgoglio e visione”. E il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo: “Vinitaly and the City a Sibari rappresenta molto più di un evento dedicato al vino: è l’esempio concreto della missione di Veronafiere come piattaforma commerciale, istituzionale e culturale. Il ritorno in Calabria, grazie al lavoro di squadra con Regione, assessorato all’Agricoltura, Arsac, e i Parchi archeologici di Crotone e Sibari, testimonia l’efficacia di un dialogo costruttivo tra enti, imprese e comunità locali, con l’obiettivo condiviso di valorizzare le eccellenze italiane in scenari unici, dove storia e tradizione vitivinicola millenarie si incontrano”.

A farla da padrona sarà ancora una volta la cultura millenaria che abbraccia questa parte di Calabria e che ha fatto dell’antica Sybaris una delle colonie più floride della Magna Graecia. Tra le pratiche più significative della sua civiltà, infatti, vi era proprio quella legata alla produzione del vino, a cui si dedicava particolare cura. “Dal 18 al 20 luglio 2025 – ha commentato l’assessore regionale all’Agricoltura, Gianluca Gallo – Vinitaly and the City, nel parco archeologico dell’antica Sibari, proprio dove ha avuto origine la cultura millenaria del vino, tornerà in una veste ancora più ricca, con un numero maggiore di cantine partecipanti, un’area food ampliata e un’offerta culturale e sensoriale capace di valorizzare appieno l’identità enologica calabrese. La conferma di Sibari come sede dell’evento è un segnale chiaro dell’attrattività della nostra Regione e del crescente interesse nazionale per il nostro patrimonio vitivinicolo. La Calabria sta conquistando attenzione e riconoscimento per la qualità delle sue produzioni e per la capacità di unire territorio, storia e innovazione. Sarà un’edizione memorabile”.

Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari, davanti allo stand della Regione Calabria a Vinitaly 2025 (foto drm-calabria)

“Che la Regione Calabria – ha dichiarato il direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari, Filippo Demma – abbia scelto, per il secondo anno consecutivo, di ambientare il Vinitaly and the City qui da noi al parco archeologico di Sibari è, a nostro avviso, una scelta assolutamente vincente. Non solo pone il Parco e le sue bellezze storiche e archeologiche sotto i riflettori nazionali e internazionali, ma consente anche alla manifestazione stessa di acquisire uno spessore culturale differente e decisamente importante. Stabilizzare questo appuntamento a Sibari è una scelta importante per il territorio, per il Parco stesso, e ne siamo orgogliosi e felici. Pertanto, aspettiamo il pubblico qui a Sibari con tante iniziative collaterali: la splendida mostra sull’olio nell’antichità, un ciclo di degustazioni e assaggi di oli contemporanei, visite guidate e accompagnate. Tante attività che daranno profondità culturale alla manifestazione e alle quali invitiamo tutti a partecipare”.

Wine talk al Vinitaly and the City a Sibari (foto veronafiere)

Anche per la direttrice generale di Arsac, Fulvia Caligiuri “la scelta di Veronafiere di proseguire l’esperienza di Vinitaly and the City in Calabria e, precisamente, nel Parco Archeologico di Sibari è per noi motivo di grande orgoglio. Altro motivo di grande soddisfazione è il fatto che Vinitaly and the City – Calabria in Wine sia rientrata fra le manifestazioni riconosciute dal ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali. A farla da padrone saranno le numerose cantine calabresi presenti, i consorzi nazionali ed internazionali, ma anche gli straordinari prodotti gastronomici calabresi sapientemente preparati dai nostri chef. Il tutto senza dimenticare i momenti di approfondimento, le masterclass, i winetalk e tanto altro”. “Vinitaly and the City – ha rimarcato infine il direttore generale di Veronafiere Adolfo Rebughini – è l’esempio perfetto della strategia di Veronafiere orientata alla replicabilità dei suoi format di successo. Portare in luoghi iconici del Paese questo appuntamento significa creare eventi ad alto valore aggiunto per i territori, capaci di generare impatto economico, coinvolgimento culturale e nuove opportunità per i produttori locali, attraverso un racconto esperienziale del vino sempre più immersivo e accessibile”.

Cassano allo Ionio (Cs). Al parco archeologico di Sibari esplode l’estate con #Sibarinprogess, un mix di musica, arte, jazz, show cooking e cultura tra luglio e agosto, articolato in tre rassegne: Sybaris Folk, Sybaris Arte e Magna Graecia Jazzfest. Ecco il programma dei primi appuntamenti

Al parco archeologico di Sibari (Cassano allo Ionio, Cs) l’estate 2025 è pronta a esplodere al ritmo di #Sibarinprogress: un mix di musica, arte, jazz, show cooking e cultura. Dal 3 luglio al 14 agosto 2025 concerti live e visite guidate con musica dal vivo, tra le atmosfere uniche dell’antica Sybaris. Tre le rassegne in programma: Sybaris Folk, seconda edizione, radici e vibrazioni con Peppe Voltarelli, Davide Paternostro, Piero Gallina e tanti altri; Sybaris Arte, terza edizione, live sounds con Duettango, Nino Buonocore, Gianluca Guidi e Sergio Cammariere; Magna Graecia Jazzfest, terza edizione, il jazz che infiamma l’anima con Stefania Tallini, Vincent Garcia, Rachel Z. feat. Omar Hakim, Roberto Gatto Trio e Francesca Tandoi. Navetta gratuita ogni 30 minuti per gli eventi indicati nel programma. Ingresso incluso nel biglietto del Parco (GRATIS con PACS card). Artisti di altissimo livello si alterneranno fino al 14 agosto 2025: tra gli altri, Nino Buonocore con un set jazz (2 agosto), Gianluca Guidi con l’omaggio a Frank Sinatra (3 agosto), Giorgio Conte con il recital “Sconfinando” (5 agosto), Sergio Cammariere con la sua band e la violoncellista Giovanna Famulari (7 agosto), Gegè Telesforo con il progetto “Big Mama Legacy” (8 agosto). Per il Magna Graecia Jazz Fest, attesi artisti di fama internazionale come il bassista spagnolo Vincen García (4 agosto), Rachel Z Trio feat. Omar Hakim (6 agosto), il “trio perfetto” di Roberto Gatto (9 agosto) e la brillante Francesca Tandoi accompagnata da Max Ionata (10 agosto). “#Sibarinprogress è il progetto che esprime al meglio la vocazione contemporanea del Parco di Sibari: un luogo di cultura viva, di incontro tra linguaggi diversi, di apertura al territorio e ai suoi pubblici”, dichiara Filippo Demma, direttore dei Parchi archeologici di Crotone e Sibari. “Musica e archeologia non sono mondi distanti: qui diventano strumenti per leggere il passato e immaginare il futuro, attivando conoscenze, emozioni e appartenenze”.

Il 3 luglio 2025 si è aperta Sybaris Arte con “Duettango”, un progetto musicale ispirato alla grande musica di Astor Piazzolla e Carlos Gardel. Il pianista Filippo Arlia, Cesare Chiacchiaretta – tra i più apprezzati interpreti del bandoneon – e il violinista Andrea Timpanaro hanno unito le loro voci per dare nuova vita a un repertorio unico, in cui il tango si fa poesia e dialogo intenso. Un appuntamento imperdibile per tutti gli amanti del tango.

Venerdì 4 luglio 2025, ad aprire la rassegna il Magna Grecia Jazz Fest, alle 21.30, nel parco archeologico di Sibari è Stefania Tallini in “Piano Solo”. In “Piano solo”, la sua dimensione più autentica, Stefania Tallini guiderà gli spettatori in un viaggio musicale intenso e raffinato, tra echi di jazz, musica classica e suggestioni brasiliane. Un linguaggio unico e maturo, frutto di una ricerca personale e profonda, che la consacra come una delle voci più originali e affermate del panorama musicale contemporaneo. Evento incluso nel costo del biglietto d’ingresso. Gratuito per i possessori della PACS Card.

Sabato 5 luglio 2025, alle 21.30, al parco archeologico di Sibari, apre la rassegna Sybaris Folk con Peppe Voltarelli, artista poliedrico e voce inconfondibile della musica d’autore italiana. Dalla canzone folk alla narrazione teatrale, passando per il cinema e la letteratura, Voltarelli è un vero ambasciatore della cultura del Sud, capace di mescolare emozione, ironia e tradizione in un linguaggio sempre attuale. Un’esperienza che unisce radici e contemporaneità nella suggestiva cornice del Parco Archeologico di Sibari. Evento incluso nel costo del biglietto d’ingresso al Parco, gratuito per i possessori della PACS Card.

Sibari (Cs). Il museo Archeologico nazionale della Sibaritide celebra la cultura dell’olio con “LINFA: essenze dalla terra”, mostra-evento immersiva e sensoriale tra archeologia, mito, gusto, che anticipa Vinitaly and the City, e lancia il progetto “Sibaritico: l’extravergine del Parco”

Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari, davanti allo stand della Regione Calabria a Vinitaly 2025 (foto drm-calabria)

Il museo Archeologico nazionale della Sibaritide celebra la cultura dell’olio con “LINFA: essenze dalla terra”, mostra-evento immersiva e sensoriale tra archeologia, mito, gusto, e lancia il progetto “Sibaritico: l’extravergine del Parco”. Il 14 giugno 2025, alle 18, i parchi archeologici di Crotone e Sibari al museo Archeologico nazionale della Sibaritide inaugurano “LINFA: essenze dalla terra”, la nuova mostra-evento con show cooking e degustazioni dedicata alla cultura millenaria dell’olio in Calabria organizzata insieme all’Azienda Regionale per lo Sviluppo dell’agricoltura calabrese. Il grande appuntamento culturale-gastronomico del museo anticipa la seconda edizione di Vinitaly and the City che Regione Calabria “Dipartimento “Agricoltura e Sviluppo Rurale”, con il coordinamento di Arsac e in collaborazione con il ministero della Cultura, riporta nel sito dell’antica Sybaris dal 18 al 20 luglio. Il seguitissimo off-show di Vinitaly, dopo il sorprendente successo da ventimila presenze dello scorso anno, radunerà nuovamente all’interno del parco archeologico di Sibari il mondo enologico calabrese e del Sud Italia, rappresentato da aziende, Consorzi di Tutela, collettivi, produttori di olio e di amari. Il programma della kermesse con walk around tasting, wine talk, assaggi di piatti e specialità del territorio, mostre e musica richiamerà appassionati, addetti e operatori di settore, turisti e comunità locali. Ancora una volta prenderà vita la più ricca sintesi di storia millenaria e fermento contemporaneo rivelatasi, alla luce dell’esorbitante riscontro da parte del pubblico, modello vincente di promozione turistica. “Con LINFA abbiamo voluto restituire centralità a un simbolo del Mediterraneo come l’olio d’oliva, raccontandone non solo la storia millenaria, ma il valore culturale profondo che lo lega all’identità della Magna Grecia”, dichiara il direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari, Filippo Demma. “Proseguiamo nel solco della nostra missione, ispirata dalla convinzione che l’archeologia debba dialogare con il presente, con il territorio, con chi lo abita. Per questo la mostra intreccia reperti, esperienze sensoriali, laboratori, produzioni locali e narrazioni contemporanee. È un percorso pensato per tutti”.

Raccolta delle olive nel parco archeologico di Sibari per la produzione dell’oilio Sibaritico (foto drmn-calabria)

Linfa, dunque, preparerà la strada ad uno degli appuntamenti più attesi del palinsesto calabrese rafforzando ancora di più il connubio tra vino e olio, costruendo attorno a quest’ultimo un suggestivo racconto dell’identità territoriale. La mostra-evento è un percorso multisensoriale e immersivo tra storia, mito, archeologia e degustazioni, mette in dialogo reperti, tradizione agricola, paesaggi e storia contemporanea legata alla coltivazione dell’olivo e alla produzione. Si dipana attraverso testimonianze antichissime, strumenti digitali, realtà aumentata, arricchita anche dai contenuti fotografici e video forniti dal Consorzio di Tutela e Valorizzazione Olio di Calabria IGP. La mostra contempla, inoltre, una sessione di masterclass curate dagli esperti dell’Elaioteca regionale, che guideranno i visitatori in un approfondimento del patrimonio oleario calabrese e dei territori più vocati.

Allestimento della mostra “Linfa” al museo Archeologico nazionale della Sibaritide (foto drmn-calabria)

La mostra “Linfa” si articola in sette sezioni, suddivise in sei aree tematiche. Si parte dalla Preistoria e dalle origini della coltivazione, con le più antiche testimonianze sulle prime forme di addomesticazione della pianta rappresentata dai noccioli di olivo, provenienti dal parco archeologico di Broglio di Trebisacce, accompagnate dalla ricostruzione a grandezza reale del magazzino dei pithoi, ritrovato nello stesso sito. Segue la parte sulla produzione e il consumo dell’olio nella vita quotidiana con torchi, macine e contenitori da banchetto. Alle anfore olearie romane è affidato, invece, il capitolo relativo al trasporto e al ruolo chiave che ebbe l’olio nello sviluppo dell’economia mediterranea. Utensili e strumenti legati alla cosmesi e allo sport, come strigili, alabastra, balsamari, illustrano l’uso dell’olio per la cura del corpo.

Allestimento della mostra “Linfa” al museo Archeologico nazionale della Sibaritide (foto drmn-calabria)

Strigili e balsamari ci parlano dell’uso dell’olio nelle pratiche sportive, insieme ad una bellissima anfora panatenaica da Metaponto – subcolonia di Sibari – che conteneva l’olio degli uliveti sacri ad Atena e costituiva il premio riservato ai giochi atletici che in onore della dea si svolgevano ad Atene ogni quattro anni. Una raccolta di lucerne in terracotta e in bronzo di età greca e romana racconta, infine, l’impiego dell’olio come fonte luminosa. Cuore dell’esposizione è la pianta dell’ulivo, per il ruolo che ha avuto nell’essere stata simbolo culturale e spirituale, ponte tra l’umano e il divino sin dall’antichità, la cui componente simbolica viene richiamata dalla proiezione di uno spezzone del film “Odissea”.

La sessione enogastronomica di Linfa, con il nome di “Saturday Ionic Tapas Night”, si svolgerà nel grande giardino del parco archeologico della Sibaritide, articolata in quattro appuntamenti serali a partire dalle 20, ognuno condotto da uno chef iconico della costa ionica che preparerà live piatti creativi ed evocativi della tradizione: sabato 14 giugno 2025 Giuseppe Gatto rappresenterà l’areale di Trebisacce; sabato 21 giugno 2025 Peppe Pucci interpreterà alcune delle specialità del repertorio cirotano; sabato 28 giugno 2025 la chef stellata Caterina Ceraudo porterà i sapori e le suggestioni di  Dattilo; sabato 5 luglio 2025 Daniele Campana condenserà la sibaritide in tranci di pizza. Ad accompagnare questi percorsi del gusto ci saranno i vini espressione dei terroir calabresi.

Il palinsesto Linfa include anche l’inaugurazione della rassegna “Copia-Copiae” con gigantografie dell’archivio Claudio Abate, prevista sabato 28 giugno 2025 alle 18 al parco archeologico, e il convegno “Benessere e Bellezza. La cultura Sibarita nel futuro con BHICA”, sabato 12 luglio 2025 alle 18, in cui verranno approfonditi la Inner Beauty e i valori della città magno greca esportati nel mondo dalla Luxury Maison del Pollino.

Ad aprire la serata inaugurale al museo Archeologico nazionale della Sibaritide sarà Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari, con Gianluca Gallo, assessore all’Agricoltura Regione Calabria; Fulvia Caligiuri, direttore generale di Arsac; Rocco Zappia, presidente dell’Elaioteca Regionale, e Giampaolo Iacobini, sindaco di Cassano all’Ionio che illustreranno l’intero programma. Durante l’incontro sarà presentato “Sibaritico”, l’olio extravergine d’oliva proveniente dagli uliveti centenari del Parco archeologico di Sibari. Figlio del progetto divulgativo sulla storia olivicola del luogo, Sibaritico è un progetto di valorizzazione integrata che coniuga salvaguardia del patrimonio e crescita sostenibile, cultura e coltura. L’iniziativa è curata dall’impresa sociale Catasta insieme al Consorzio Aion, network di aziende di eccellenza della filiera della valorizzazione dei Beni Culturali. L’impresa, in virtù di un accordo di partenariato pubblico-privato, gestisce il welcome point e una parte delle attività all’interno del Parco. Ottenuto dalle olive raccolte a mano nell’uliveto presente nel contesto archeologico, nato in un paesaggio che conserva intatta la memoria olivicola del territorio, Sibaritico riporta alla luce l’eredità dei Sibariti, celebri per il culto del lusso, del piacere e dell’armonia, per farla apprezzare e farla conoscere al grande pubblico. Con il prezioso packaging, che riprende l’iconografia classica con la raffigurazione della lekythos, questo olio si trasforma in un racconto vivo, tangibile, del territorio, inserendosi quale nuovo tassello di fruizione esperienziale del luogo.

 

 

Ruvo di Puglia (Ba). Aperta a Palazzo Jatta la mostra “RiScoperte. Luci e ombre del collezionismo” con duecento reperti provenienti da sequestri e recuperi effettuati dal Comando TPC dei Carabinieri

Mercoledì 21 maggio 2025, nel Grottone del museo nazionale di Palazzo Jatta a Ruvo di Puglia (Ba), apre la mostra “RiScoperte. Luci e ombre del collezionismo”, a cura di Filippo Demma e Francesco Longobardi. La mostra espone circa duecento reperti, provenienti da sequestri e recuperi effettuati dal Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale e assegnati alla Puglia in base alla loro presumibile provenienza; a questi si aggiungono dieci reperti assegnati alla direzione regionale Musei nazionali della Basilicata e presenti in mostra in virtù di un accordo di collaborazione fra la direzione regionale Musei della Puglia e la Direzione Regionale Musei nazionali Basilicata. All’inaugurazione, moderata da Francesco Longobardi, delegato della direzione regionale Musei nazionali Puglia, sono intervenuti Pasquale Roberto Chieco, sindaco di Ruvo di Puglia; Andrea Jatta, Palazzo Jatta s.r.l.; Giovanna Cacudi, soprintendente Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Bari; tenente colonnello Diego Polio, Comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale; Filippo Demma, delegato alla direzione regionale Musei nazionali Basilicata. Conclusioni affidate a Massimo Osanna, direttore generale Musei MiC