Ispica (Rg). Portato alla luce l’antico relitto greco al largo di Santa Maria del Focallo a sei metri di profondità, databile tra il VI e il V secolo a.C., al termine della sesta campagna di archeologia subacquea condotta dal dipartimento di Studi umanistici e del Patrimonio culturale dell’università di Udine e dalla soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Ecco i risultati

Kaukana Project: scavo subacqueo del relitto greco di Ispica nella campagna 2025 dell’università di Udine e soprintendenza del Mare (foto M Capulli, D. Innocenti, L. Maghet / uniud)
Portato alla luce l’antico relitto greco di Ispica al largo di Santa Maria del Focallo (Rg). Un altro importante tassello della storia del Mediterraneo riaffiora dai fondali della Sicilia. Al largo di Santa Maria del Focallo, nel territorio di Ispica nel Ragusano, è stato quasi del tutto portato alla luce un relitto greco che si trova a sei metri di profondità, databile tra il VI e il V secolo a.C. Il risultato arriva al termine della sesta campagna di archeologia subacquea condotta dal dipartimento di Studi umanistici e del Patrimonio culturale dell’università di Udine e dalla soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Le ricerche rientrano nel più ampio progetto di collaborazione scientifica denominato Kaukana Project, voluto nel 2017 dal compianto Sebastiano Tusa e da Massimo Capulli, per la ricostruzione diacronica del paesaggio sommerso e costiero della provincia di Ragusa.

Kaukana Project: il team dell’università di Udine e soprintendenza del Mare (foto M Capulli, D. Innocenti, L. Maghet / uniud)
Si tratta infatti di un programma organico di ricerca e studio delle testimonianze storico-archeologiche conservate lungo il litorale tra le antiche città di Ispica, Kaukana e Kamarina, regolato da una Convenzione di Collaborazione Scientifica tra il DIUM e la Soprintendenza del Mare. Le attività a mare, oltre a Massimo Capulli e Fabrizio Sgroi, hanno visti impegnati Dario Innocenti e Lucrezia Maghet per l’università di Udine, Salvo Emma per la soprintendenza del Mare, Lisa Briggs e Peter Campbell per la Sunk Costs Productions. Le ricerche si sono avvalse inoltre della collaborazione della Capitaneria di Porto di Pozzallo e del supporto logistico della “3PSUB” di Paolo Ciacera che ha fornito i mezzi nautici.
Dopo una prima breve indagine nel settembre 2024, le nuove operazioni sono state realizzate nell’arco di cinque settimane tra maggio e giugno 2025, consentendo di mettere in luce ampia parte del relitto, oggetto sia di documentazione diretta, che di riprese fotogrammetriche finalizzate a ottenere un modello tridimensionale. Le indagini del 2025 sono state sponsorizzate dalla Sunk Costs Productions, che insieme alla Sikelia Productions di Martin Scorsese sta lavorando al progetto cinematografico “Shipwreck of Sicily”. Alle attività scientifiche sono state quindi alternate fasi di riprese video, che serviranno alla realizzazione di questo docufilm co-prodotto dal celebre regista americano.

Kaukana Project: scavo subacqueo del relitto greco di Ispica nella campagna 2025 dell’università di Udine e soprintendenza del Mare (foto M Capulli, D. Innocenti, L. Maghet / uniud)
La campagna di scavo del 2025, diretta da Massimo Capulli in stretto coordinamento con Fabrizio Sgroi della Soprintendenza del Mare, ha permesso la quasi completa messa in luce dei resti della nave, che si trova a circa 6 metri di profondità coperta da uno strato frammisto di sabbia, ciottoli e massi. Grazie all’utilizzo della sorbona ad acqua si è infatti potuto liberare buona parte dell’ossatura della nave, tra cui il paramezzale e una delle due ruote, nonché di individuare l’albero dell’imbarcazione con il suo piede.

Kaukana Project: pezzo di cima scoperto nello scavo subacqueo del relitto greco di Ispica nella campagna 2025 dell’università di Udine e soprintendenza del Mare (foto M Capulli, D. Innocenti, L. Maghet / uniud)
Inoltre, durante lo scavo è emerso un pezzo di cima in ottimo stato di conservazione, frammenti di ceramiche a figure nere e un piccolo unguentario con inciso in lettere greche “NAU” (nave). Dal punto di vista della costruzione navale, il relitto fa parte della tipologia “su guscio portante”, ossia quelle navi in cui le tavole del fasciame venivano rese solidali tra loro grazie a una serie di incastri detti a mortasa e tenone: ciò consentiva di ottenere una struttura (guscio) autoportante, mentre solo successivamente venivano messe in opera le ordinate, ovvero le costole della nave, con funzione solo di rinforzo.

Kaukana Project: uso della sorbona nello scavo subacqueo del relitto greco di Ispica nella campagna 2025 dell’università di Udine e soprintendenza del Mare (foto M Capulli, D. Innocenti, L. Maghet / uniud)
La nuova campagna ha permesso, grazie all’utilizzo di una sorbona ad acqua, di avanzare di circa due metri allargando la trincea di scavo fino al totale esaurimento del deposito. Sono stati inoltre documentati i resti, attraverso rilievi diretti e riprese fotogrammetriche, che hanno permesso di generare un modello tridimensionale. Sono state condotte una serie di verifiche nello stesso areale, su altri potenziali siti, utili non solo alla comprensione e tutela di questo tratto di mare, ma anche per programmare le future ricerche. Questi siti erano stati indicati alla Soprintendenza del Mare da un pescatore subacqueo locale, Antonino Giunta, che già in precedenza aveva segnalato importanti relitti.
Palermo. A Palazzetto Mirto “Soprintendenza del Mare 2004-2024: 20 anni dopo”, una giornata per ripercorrere i primi vent’anni di attività della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Ecco il programma

Una giornata per ripercorrere i primi vent’anni di attività della Soprintendenza del Mare della Regione Siciliana. Appuntamento mercoledì 16 ottobre 2024, Palazzetto Mirto, sede della Soprintendenza del Mare, in via Lungarini 9 a Palermo, con “Soprintendenza del Mare 2004-2024: 20 anni dopo” per una giornata di celebrazioni e studi. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti.
PROGRAMMA. Alle 9, saluti istituzionali: Francesco Paolo Scarpinato, assessore regionale per i Beni culturali e l’Identità siciliana; Mario La Rocca, dirigente generale del dipartimento regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana; contrammiraglio (CP) Raffaele Macauda, comandante Direzione marittima della Sicilia Occidentale; colonnello Alessandro Bucci, comandante Reparto operativo Aeronavale (ROAN) Sicilia Guardia di Finanza; tenente colonnello Gianluigi Marmora, comando carabinieri Tutela Patrimonio Culturale – Nucleo di Palermo. Quindi gli interventi, presiede Ferdinando Maurici, soprintendente del Mare della Regione Siciliana. Alle 10, Roberto La Rocca, archeologo subacqueo, funzionario soprintendenza del Mare, “Vent’anni di ricerche e scavi nei mari della Sicilia”; 10.20, pausa caffè; 10.40, Salvo Emma, fotografo e operatore subacqueo, Soprintendenza del Mare, “Gli itinerari culturali subacquei”; 11, Fabrizio Sgroi, archeologo, Soprintendenza del Mare, “Le collaborazioni scientifiche con Università e Fondazioni”; 11.20, “L’attività di Catalogazione della Soprintendenza del Mare” a cura del personale di catalogazione della Soprintendenza del Mare; 11.40, Valeria Li Vigni Tusa, presidente Fondazione Sebastiano Tusa, “Ricordo di Sebastiano Tusa”; 12, Salvo Emma, fotografo e operatore subacqueo, Soprintendenza del Mare, “Le missioni all’estero della Soprintendenza del Mare e le produzioni video editoriali”; 12.20, discussione; 13, pausa pranzo, Sessione Pomeridiana: “Uno sguardo sopra e sotto il Mediterraneo”, presiede Roberto la Rocca, Soprintendenza del Mare. Alle 15, Gianni Eugenio Viola, italianista, “Ma il mare bagna la Sicilia?”; 15.20, Francesca Romana Paolillo, soprintendente nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo, “La Soprintendenza Nazionale per il Patrimonio Culturale Subacqueo”; 15.40, Darío Bernal Casasola, niversidad de Cadiz, “Archeologia Marittima nello Stretto di Gibilterra: progetti e sfide”; 16, Tim Gambin, University of Malta, “L’archeologia subacquea a Malta”; 16.20, Mario Arena, The Society for the Documentation of Submerged Sites (SDSS), “L’attività della SDSS in Sicilia”; 16.40, pausa caffè; 17, José António Bettencourt, direttore del Centro Nacional de Arqueologia Náutica e Subaquática, Portugal, “A arqueologia Náutica e Subaquática em Portugal (con traduzione dal Portoghese)”; 17.20, A. Goold, RPM Nautical Fountation (USA), “The RPM in Sicily”; 17.40, discussione; 18.30, Ferdinando Maurici, conclusioni.
Sicilia. Segnalati da due sub alla soprintendenza del Mare altrettanti ritrovamenti marini: a Linosa, un ceppo in piombo di ancora e un’anfora romana; a Pozzallo, un relitto di 14 metri

L’anfora romana segnalata sui fondali marini di Linosa (foto regione siciliana)
Due segnalazioni da Linosa e da Pozzallo, per altrettante scoperte subacquee, sono giunte in pochi giorni alla soprintendenza del Mare: “In estate aumenta il numero delle segnalazioni di reperti archeologici marini”, spiegano all’ente regionale siciliano di tutela e controllo. “Come previsto dalla normativa, chiunque rinvenga un Bene culturale sott’acqua, è obbligato a darne tempestiva comunicazione all’autorità: alla soprintendenza del Mare o alle forze dell’ordine o al sindaco del Comune di pertinenza, entro 24 ore”. Un subacqueo, durante un’immersione ricreativa nell’isola di Linosa, ha individuato sul fondale “un ceppo in piombo di ancora e un’anfora apparentemente intatta, forse di età tardo romana (potrebbe ipoteticamente essere una Keay XXIII/Lusitania IV/Almagro 51 di fine III-IV secolo d.C.). Il segnalatore, Marcello Consiglio, è un dipendente dell’assessorato regionale dei Beni culturali. Il soprintendente del Mare Ferdinando Maurici, ricevuta la segnalazione, ha già attivato le indagini per un approfondimento sul ritrovamento, ringraziando il segnalatore per la tempestiva notizia”.

Rilievo tridimensionale del relitto individuato sui fondali delle Secche di Circe davanti a Pozzallo (foto regione siciliana)
A Pozzallo, in provincia di Ragusa, Le “Secche di Circe” continuano a restituire tracce degli innumerevoli naufragi avvenuti fin dall’antichità. In una zona delle secche, abitualmente frequentata da pescatori in apnea, Antonino Giunta, collaboratore volontario della soprintendenza del Mare e componente del gruppo subacqueo dell’associazione culturale BCsicilia, “ha individuato quelle che probabilmente possono rappresentare tracce di un relitto. Il subacqueo, individuando un ammasso di pietre, diverse concrezioni metalliche e alcuni elementi lignei affioranti, ha avvertito Fabrizio Sgroi, archeologo della soprintendenza del Mare, e il nucleo navale della Guardia di Finanza di Pozzallo. Su autorizzazione della soprintendenza del Mare, l’associazione BC Sicilia con Gaetano Lino e Antonino Giunta, ha effettuato una serie di prospezioni subacquee documentando con un rilievo tridimensionale il sito, lungo circa 14 metri e largo 5. Legni lavorati e rivestiti da lamine di piombo, diversi elementi plumbei e tavole di fasciame affioranti tra le pietre di zavorra inducono la Soprintendenza ad effettuare nelle prossime settimane ulteriori indagini subacquee per stabilire la consistenza del ritrovamento”.
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