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Taranto. Al museo Archeologico nazionale ultimi giorni per ammirare la mostra “Penelope”

Ultimi giorni per ammirare al museo Archeologico nazionale di Taranto la mostra “Penelope”, a cura di Alessandra Sarchi e Claudio Franzoni, con l’organizzazione di Electa, disponibile fino al 6 luglio 2025. Il telaio e la tela, il gesto e la postura, il mondo del sogno e del talamo, il velo e il pudore, sono la trama narrativa scelta dai curatori per ripercorrere il mito e la fortuna di Penelope che giunge a noi, dalla remota età in cui affondano i poemi omerici. “Penelope” non si limita a ripercorrere la storia della moglie di Ulisse, ma ne esplora le molteplici sfaccettature attraverso un percorso espositivo che intreccia la tradizione letteraria con la rappresentazione visiva. Nell’esposizione del MArTA dipinti, sculture, rilievi, incunaboli, stampe e testimonianze provenienti da numerosi musei italiani ed esteri e collezioni private, restituiscono gli aspetti salienti della figura di Penelope e della sua fortuna nel tempo. L’esposizione colloquia con oltre venti reperti del museo tarantino, alcuni provenienti dai depositi, scelti per rappresentare al meglio i nuclei tematici della mostra. All’interno del percorso espositivo anche un omaggio a Maria Lai, artista che ha messo al centro del suo lavoro le materie tessili.

Roma. In Curia Iulia la lezione di Michele Dantini su “Pascali e Brancusi. Animali-totem e altro”, il primo di quattro incontri su “Lo spazio dell’immagine. Brancusi”

Il parco archeologico del Colosseo promuove il programma di quattro incontri “Lo spazio dell’immagine. Brancusi”, ideato e realizzato in collaborazione con Electa e con Fondamenta – Fondazione per le arti e la cultura. Sabato 3 maggio 2025, alle 11, la Curia Iula nel Foro Romano ospita “Pascali e Brancusi. Animali-totem e altro”, lezione di Michele Dantini, critico, curatore, professore di Storia dell’arte all’università per Stranieri di Perugia. Ingresso libero da via Salara Vecchia con prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti su https://brancusi3maggio.eventbrite.it

Chiusi (Si). Al museo nazionale Etrusco apre la mostra “Una donna tra le stelle: il mito di Andromeda” con due straordinari vasi del MArTa. Intanto all’Archeologico di Taranto c’è lo skyphos del Pittore di Penelope da Chiusi

Cratere a volute a figure rosse con il mito di Andromeda conservato al museo Archeologico nazionale di Taranto (foto marta)

Al museo nazionale Etrusco di Chiusi (Si) in mostra due straordinari vasi del museo Archeologico nazionale di Taranto dal 9 aprile al 6 luglio 2025. Sono due donne a unire il museo Archeologico nazionale di Taranto e il museo nazionale Etrusco di Chiusi. Nel segno di Penelope e Andromeda, le direzioni dei rispettivi musei, hanno dato vita ad un accordo di scambio e reciproca promozione. Si inaugura infatti il 9 aprile 2025, alle 17, all’interno del museo nazionale Etrusco di Chiusi, la mostra “Una donna tra le stelle: il mito di Andromeda”, allestita anche grazie al contributo del gruppo Archeologico Città di Chiusi. Un focus che fino al 6 luglio 2025 porrà all’attenzione dei visitatori dell’importante museo toscano, due straordinari reperti di ceramica apula a figure rosse appartenenti alla collezione permanente del MArTA. Si tratta dell’imponente cratere (410-400 a.C.) con dipinta la liberazione di Andromeda, destinata ad essere sacrificata a Poseidone dai suoi stessi genitori, Cassiopea e Cefeo e di una pelike, attribuita al pittore di Dario e datata 340-330 a.C. con la rara scena della riconciliazione tra Andromeda e i suoi genitori.

Skyphos del Pittore di Penelope con Telemaco che convesra con Penelope conservato al museo nazionale Etrusco di Chiusi (foto museo chiusi)

A Taranto, in contemporanea, dall’8 marzo e fino al 6 luglio 2025, nell’ambito della mostra internazionale Penelope a cura di Alessandra Sarchi e Claudio Franzoni, e realizzata da Electa, rimarrà in esposizione lo skyphos del Pittore di Penelope: l’importante vaso attico a figure rosse risalente al 440 a.C., conservato a Chiusi e raffigurante un episodio del mito di Ulisse con una rara rappresentazione di Telemaco che conversa con la madre Penelope seduta davanti alla famosa tela. L’accordo interistituzionale di promozione e valorizzazione del patrimonio archeologico delle due regioni italiane è stato siglato tra il direttore regionale musei nazionali Toscana, Stefano Casciu, e la direttrice del museo Archeologico nazionale di Taranto, Stella Falzone. La convenzione è stata curata da Fabrizio Vallelonga, direttore del museo Archeologico nazionale di Chiusi e la funzionaria archeologa del MArTA, Agnese Lojacono.

Roma. Alle Terme di Caracalla “Narciso allo specchio”: due giorni di incontri sullo Specchio d’Acqua e visite guidate, promossi dalla soprintendenza Speciale Roma con Electa, a corollario alla mostra fotografica “Narciso. La fotografia allo specchio”

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Riflessi nello Specchio d’acqua alle Terme di Caracalla a Roma (foto leandro lentini)

“Narciso sullo specchio”: due giorni di incontri e visite guidate, sabato 19 e domenica 20 ottobre 2024, promossi dalla soprintendenza Speciale Roma, diretta da Daniela Porro, alle Terme di Caracalla, a Roma, a cura di Maurizio Bettini e Massimo Fusillo; programma ideato e realizzato con Electa editore e Fondamenta, Fondazione per le arti e la cultura. Gli incontri si tengono sul grande palco dello Specchio d’acqua delle Terme di Caracalla e sono corollario alla mostra fotografica “Narciso. La fotografia allo specchio” curata da Nunzio Giustozzi, prorogata fino al 12 gennaio 2025. Tutti gli incontri e le visite guidate sono gratuiti, previo acquisto del biglietto d’ingresso al monumento. In caso di pioggia il programma si terrà negli antichi sotterranei anziché sullo Specchio d’acqua.

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Daniela Porro, soprintendente speciale ABAP di Roma

Dialoghi allo specchio è un impaginato di incontri e visite guidate che come la mostra”, spiega Daniela Porro, soprintendente Speciale di Roma, “rientrano nelle proposte di eventi che celebrano il ritorno dell’acqua nel complesso termale severiano. Lo Specchio d’acqua si sta dimostrando sempre più un catalizzatore di incontri, di iniziative culturali, di spettacoli, per rendere le Terme di Caracalla il luogo dove l’archeologia incontra il presente della città”. E proprio il mito e la sua fortuna in antico e nella nostra società sono i temi degli incontri, della durata di 40’ ciascuno, che si svolgono nel pomeriggio di sabato 19 ottobre con Silvia Romani (ore 16.30: Narciso allo specchio, luci e ombre dei riflessi) e Tommaso Braccini (ore 17.20: Sfortune di Narciso nei riflessi del folklore), e con Anna Chiara Corradino (ore 16.30: Narciso, Endimione e gli altri ephebi formossisimi tra Rinascimento e Barocco) e Alessandro Grilli (ore 17.20: Narcisetti, adoncini. Sedotti o seduttori?) il pomeriggio di domenica 20.

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L’archeologa Mirella Serlorenzi, direttore delle Terme di Caracalla (foto ica)

“Se lo Specchio d’acqua è una evocazione dell’elemento fondamentale delle terme imperiali, con Dialoghi allo specchio”, secondo Mirella Serlorenzi, direttore delle Terme di Caracalla, “ritroviamo, evocandola, la funzione delle sale dedicate a diverse attività culturali, le biblioteche e gli auditoria che vennero realizzate nel recinto delle Terme di Caracalla. Un programma sotto il segno di Narciso – il giovane che, come narra Ovidio, si innamora del suo bel volto adorabile riflesso in una fonte – e alle variazioni contemporanee sul suo mito, che si dimostra sempre più attuale”.

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Maurizio Bettini, filologo e antropologo (università di Siena)

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Massimo Fusillo, professore di Critica Letteraria e Letterature Comparate (Scuola Normale Superiore di Pisa)

La prima giornata (sabato 19 ottobre) è curata da Maurizio Bettini, filologo e antropologo, che ha pubblicato numerosi studi e saggi sulla cultura greca e quella latina. Professore di Filologia classica, è direttore del centro interdipartimentale di studi “Antropologia del mondo antico”, di cui è stato cofondatore nel 1986. È la sua lectio magistralis (alle 18.10: Narciso e le immagini gemelle) a chiudere la prima giornata. La curatela per il ciclo di domenica si deve a Massimo Fusillo, professore di Critica Letteraria e Letterature Comparate alla Scuola Normale Superiore di Pisa. Si occupa della ricezione contemporanea del mito antico, di teoria e storia del romanzo, del rapporto tra letteratura e psicanalisi e tra letteratura e cinema, della teoria queer. Tutti temi di numerosi suoi saggi e di pubblicazioni di carattere scientifico. Ed è l’universo virtuale il tema della sua lectio conclusiva del programma domenica 20 ottobre (alle 18.10: Lo schermo come specchio d’acqua. Narciso nella dimensione virtuale).

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Copertina del catalogo Electa delal mostra “Narciso. La fotografioa allo specchio” alle Terme di Caracalla di Roma

In questa occasione Electa pubblica un libro costruito in modo speculare, in stretta aderenza al tema trattato. Una prima sezione, a cura di Mirella Serlorenzi direttrice delle Terme di Caracalla, indaga archeologicamente la presenza dell’acqua come elemento naturale del complesso termale, restituito da una vasta e raffinatissima installazione minimalista: lo Specchio d’acqua che accoglie gli eventi in programma. Nella seconda parte, catalogo della mostra, le immagini dialogano con citazioni poetiche classiche e moderne, restituendo la passione dello sguardo attraverso l’opera di alcuni fra i più illustri fotografi e fotografe del Novecento – da Capa a Scianna, da Eisenstaedt a Doisneau, da Schapiro a Newton, da Claude Cahun a Florence Henri, da Inge Morath a Lisetta Carmi –, ma anche di nomi più attuali.

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Allestimento della mostra fotografica “Narciso. La fotografia allo specchio” alle Terme di Caracalla a Roma (foto ssabap-roma)

Mostra fotografica “Narciso. La fotografia allo specchio. Il progetto espositivo è promosso dalla soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro, e organizzato da Electa con la cura di Nunzio Giustozzi: 78 gli scatti iconici d’autore suddivisi in tre sezioni, allestiti in due ambienti coperti e nella natatio del monumento. Il visitatore può muoversi fra ritratti di celebrità, interni enigmatici e tranches de vie còlte nel tempo a diverse latitudini, duplici illusioni accostate per sintonia o per contrasto in un racconto teso, oltre l’occasione, alla storia di ogni singola immagine, soggetti e motivi che hanno continuato a ispirare autori anche molto distanti cronologicamente e nelle loro traiettorie o poetiche. In un cortocircuito visivo inedito e straniante, una sezione della mostra affronterà infine il topos dell’Autoritratto allo specchio, permettendo un ravvicinato confronto, occhi negli occhi, con i fotografi stessi, le cui sembianze sono divenute famose al pari dei loro memorabili scatti.

Roma. In Curia Iulia “Dell’amare, del cucire” apre il ciclo di incontri “Esistere come Donna. Dialoghi e lezioni su donne, artiste, battaglie e archetipi femminili” a corollario della mostra “Penelope” aperta negli spazi delle Uccelliere Farnesiane e del Tempio di Romolo nel Foro Romano

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La mostra “Penelope” nell’allestimento al Tempio di Romolo nel Foro Romano (foto PArCo)

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Locandina della mostra “Penelope” al Foro Romano dal 19 settembre 2024 al 12 gennaio 2025

Il parco archeologico del Colosseo promuove la mostra “Penelope”, a cura di Alessandra Sarchi e Claudio Franzoni, con l’organizzazione di Electa, aperta negli spazi delle Uccelliere Farnesiane e del Tempio di Romolo, dal 19 settembre 2024 al 19 gennaio 2025. L’esposizione   ̶  attraverso circa cinquanta opere  ̶  ripercorre il mito e la fortuna della figura di Penelope che giunge a noi, dalla remota età in cui affondano i poemi omerici, attraverso due tradizioni ugualmente potenti: quella letteraria e quella legata alla rappresentazione visiva.

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Programma del ciclo di incontri “Esistere come Donna. Dialoghi e lezioni su donne, artiste, battaglie e archetipi femminili”

In occasione della mostra il parco archeologico del Colosseo promuove il programma di incontri “Esistere come Donna. Dialoghi e lezioni su donne artiste battaglie e archetipi femminili” ideato e realizzato da Electa con Fondazione Fondamenta e con Alessandra Sarchi e Claudio Franzoni. È una collana editoriale di Electa e della sua Fondazione culturale Fondamenta. È libri, lezioni, conversazioni, collaborazioni, amicizie, incontri, coincidenze mai casuali. È un racconto a più voci sulle pratiche di esistenza e sugli insegnamenti che grandi donne dell’arte e della letteratura ci hanno consegnato attraverso le loro vite, le loro scelte, le grandi ribellioni e i piccoli gesti e che risuonano ancora oggi potenti e appassionanti. È una frase sempre aperta che va ripetuta, interrogata, modificata È un contributo al grande racconto della storia delle donne. È nata celebrando Louise Bourgeois alla Galleria Borghese e ora accoglie “Penelope” al parco archeologico del Colosseo, con la mostra al Tempio di Romolo e alle Uccelliere Farnesiane e un programma di incontri che si svolgerà alla Curia Iulia dal 21 settembre al 14 dicembre 2024. Tutti gli incontri si svolgeranno alla Curia Iulia nel Foro Romano con ingresso da largo della Salara Vecchia, lungo via dei Fori Imperiali, altezza Largo Corrado Ricci L’ingresso è gratuito fino a esaurimento posti con prenotazione obbligatoria da effettuarsi su eventbrite.it.

roma_curia-iulia_dell-amare-del-cucire_esistere-come-donna_locandina“Dell’amare, del cucire”, sabato 21 settembre 2024, alle 11.30, apre in Curia Iulia il ciclo di incontri “Esistere come Donna. Dialoghi e lezioni su donne, artiste, battaglie e archetipi femminili”: Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo, e Francesca Cappelletti, direttore della Galleria Borghese, introducono il reading di Isabella Ragonese, attrice e drammaturga, su ricerche a cura di Giulio Carlo Pantalei, scrittore e musicista. Il palinsesto è ideato e realizzato da Electa in collaborazione con Fondamenta, che organizza la mostra e pubblica il catalogo Penelope, e un saggio dedicato a Maria Lai nella collana Pesci Rossi. L’evento sarà trasmesso in streaming sulla pagina Facebook del parco archeologico del Colosseo. Ingresso da largo della Salara Vecchia. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti via eventbrite https://penelope21settembre.eventbrite.it.

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Teca di specchio etrusco in bronzo da Tarquinia (III secolo a.C.) con Ulisse, Penelope e il cane Argo (foto etru)

La mostra “Penelope”. Il suo personaggio ha attraversato i millenni e popolato il nostro immaginario legandolo a un ideale normativo della donna, fedele al marito Ulisse e saggia custode della sua dimora-reggia a Itaca, ubbidiente perfino al figlio Telemaco appena ventenne. Ma a renderla affascinante sono la sua determinazione, la sua resistenza e capacità di sognare. All’interno del percorso espositivo anche un omaggio a Maria Lai, artista che ha messo al centro del suo lavoro le materie tessili, in collaborazione con l’Archivio e la Fondazione Maria Lai. Alla mostra si accompagna il catalogo pubblicato da Electa, concepito, per la ricchezza dei contributi affidati ai maggiori specialisti con focus su vari aspetti e cronologie, come un volume esauriente   ̶   e ancora mancante nel panorama editoriale   ̶   sulla figura mitica eppure così attuale di Penelope e sulla sua fortuna nella cultura occidentale fino ai giorni nostri.

Roma. Dopo 1800 anni l’acqua è tornata alle Terme di Caracalla con lo Specchio d’acqua inaugurato con la prima di “Rhapsody in blue” di Gershwin con Ccn AterBalletto. Il direttore Mirella Serlorenzi: “Il progetto vuole restituire la percezione, la comprensione, la fruizione del monumento come era in antico ponendo al centro i bisogni di arricchimento culturale dei visitatori”

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Riflessi nello Specchio d’acqua alle Terme di Caracalla a Roma (foto ssabap-roma)

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Lo Specchio d’acqua alle Terme di Caracalla by night a Roma (foto ssabap-roma)

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AterBalletto alle Terme di Caracalla a Roma (foto ssabap-roma)

Dopo oltre mille anni l’acqua, elemento fondativo e vitale di tutti gli impianti termali, torna alle Terme di Caracalla con lo Specchio d’acqua: un intervento di architettura contemporanea promosso dalla Soprintendenza Speciale di Roma, diretta da Daniela Porro. Il progetto nato dalla collaborazione di Mirella Serlorenzi, direttore del sito, con l’architetto Hannes Peer, rende le suggestioni degli ambienti termali con nebulizzazioni, zampilli e giochi di luce che avranno la funzione di evocare le antiche Terme. Lo specchio è stato realizzato dall’impresa Angeloni Angelo, con Daniele Romani e Alessandro Maiocchetti. Cui si aggiunge l’elemento del riflesso delle architetture archeologiche nello Specchio d’acqua. La Soprintendenza Speciale di Roma, sabato 13 aprile 2024, ha voluto festeggiare con la Capitale il ritorno dell’acqua alle Terme Antoniniane regalando ai cittadini un pomeriggio di spettacolo, cultura e bellezza con Aterballetto che ha portato in scena per la prima volta a Roma “Rhapsody in Blue”, una nuova coreografia creata da Iratxe Ansa e Igor Bacovich per il centenario della più famosa partitura di George Gershwin composta nel 1924.

Danzare su uno specchio d’acqua tra le maestose architetture delle Terme di Caracalla sulle musiche di “Rhapsody in blue” di George Gershwin. “Rhapsody in blue”, spiegano I coreografi Iratxe Ansa e Igor Bacovich, “è di per sé un giocattolo fantastico per un coreografo, per un creativo. Essendo così potente, così allegra, così frizzante, è percorsa da varianti di forma costanti, e sembra di attraversare una foresta incantata: nel giro di pochi passi, di pochi minuti, incontri un essere magico, un cielo irreale che cambia di colore sopra di te… ci si muove in questo mondo fantastico, dove la rapsodia regala uno spazio sonoro dove tutto è possibile, dove da ogni angolo fanno capolino elementi sempre nuovi e tu sei continuamente sorpreso. I corpi reagiscono ad input concitati e sempre diversi. Abbiamo giocato con tutto questo, chiudendo gli occhi e sognando nuovi mondi ogni volta che entravamo in contatto con un nuovo tema”.

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“Rhapsody in blue” con AterBalletto alle Terme di Caracalla a Roma (foto ssabap-roma)

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Zampilli nello Specchio d’acqua alle Terme di Caracalla a Roma (foto ssabap-roma)

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Giochi d’acqua nello Specchio alle Terme di Caracalla a Roma (foto ssabap-roma)

Anelli di una storia comune che si riallacciano l’uno all’altro creando una partitura di meraviglia. Le Terme di Caracalla tornano a essere il fulcro di un progetto culturale di ampio respiro che è iniziato sulle note di “Rhapsody in Blue” di George Gershwin. Una magia a passo di danza che si riflette nello Specchio. Lo Specchio è solo l’inizio di una rivoluzione alle Terme di Caracalla che ha l’ambizione di diventare un sito archeologico riprogettato in chiave contemporanea, all’insegna delle migliori pratiche di conservazione, restauro e valorizzazione per rendere il complesso monumentale all’avanguardia nella fruizione culturale della Capitale. Il Soprintendente Daniela Porro ha presentato il progetto insieme al direttore del monumento Mirella Serlorenzi in uno scenario di emozioni evocate dal ritorno dell’acqua alle Terme Antoniniane. Come ha spiegato Serlorenzi il progetto nasce da “un principio inderogabile: restituire la percezione, la comprensione, la fruizione del monumento come era in antico ponendo al centro i bisogni di arricchimento culturale dei visitatori, da qualsiasi parte del mondo essi provengano”. Sulle note di “Rhapsody in blue” diventata geniale coreografia ad opera di Iratxe Ansa e Igor Bacovich e interpretata da Ccn Aterballetto lo Specchio alle Terme di Caracalla svela, come ha aggiunto Serlorenzi: “Una visione ampia e generale che superi il concetto romantico della rovina per restituire agli imponenti resti archeologici il potenziale storico di cui sono portatori mettendo a punto progetti di studio e ricerca di ampio respiro e soprattutto la riconnessione urbanistica con la città”. L’opera è frutto di connessioni e collaborazioni uniche, a cominciare da Cristiano Leone, curatore artistico, Hannes Peer, architetto dello Specchio, Maurizio Pinotti, responsabile tecnico delle Terme, gli architetti Paolo Bornello, Andrea Grandi e Carmelo Garazzo, al paesaggista Beppe Provasi, il tutto con la collaborazione dello staff di Caracalla con Leandro Lentini, Barbara Ciarrocchi e Alba Casaramona e con il contributo di Electa, Rosanna Cappelli, Anna Grandi, Gabriella Gatto, di Francesco Giambrone, sovrintendente del Teatro dell’Opera, Stefano Rossi per l’aiuto nell’allestimento del palco e a Francesco Arena del Teatro dell’Opera per i consigli pratici, dell’Ufficio amministrativo della Soprintendenza con Ebe Pulcini, Daphne Iacopetti e Veronica Pepe, Luca Del Fra e Valentina Catalucci dell’Ufficio stampa e Silvia Agostinetto e Paola Caramadre dell’Ufficio comunicazione.

Napoli. Giulierini: “Il mio mandato termina improrogabilmente il 14 novembre. Grazie al Mann e a Napoli, nella speranza di tornare”. E venerdì presenta il “Rapporto annuale 2022-2023” e il libro “Otto anni alla guida del Mann”

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Paolo Giulierini, direttore del Mann, nei depositi sotterranei delle Cavaiole (foto graziano tavan)

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Una immagine curiosa di Paolo Giulierini con una statuetta del presepe napoletano che lo riproduce (foto mann)

Non ci sarà la proroga alla proroga. Martedì 14 novembre 2023, per Paolo Giulierini, come per gli altri direttori in scadenza, sarà l’ultimo giorno alla direzione del museo Archeologico nazionale di Napoli. Lo ha comunicato lui stesso martedì 7 novembre 2023: “Ieri ho avuto il riscontro ufficiale del termine della mia prorogatio al giorno 14 novembre 2023. Con il cuore pensavo che questa data non dovesse mai arrivare, ma razionalmente ne ero consapevole. Sono stati 8 anni fantastici vissuti con colleghi e cittadini fuori dal comune. Posso solo dire grazie al Mann e a Napoli, nella speranza di poter tornare. Vi ho voluto e vi voglio bene. Tutto quello che potevo fare l’ho fatto”. E a tifare per la sua riconferma non ci sono solo gli amici e i colleghi più vicini, ma anche moltissimi napoletani (che lo hanno “adottato”, un po’ come era successo per Maradona) e moltissimi visitatori che hanno toccato con mano come il museo Archeologico nazionale di Napoli è cambiato sotto la sua direzione.

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Il direttore Paolo Giulierini saluta il ministro Gennaro Sangiuliano al suo arrivo al Mann (foto mann)

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2015: Paolo Giulierini, direttore all’Archeologico di Napoli, proveniente dal museo dell’Accademia Etrusca e della Città di Cortona (foto maec)

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I direttori Paolo Giulierini (Mann) e Michail Piotrovsky (Ermitage) a San Pietroburgo nel 2018 (foto mann)

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Il direttore Paolo Giulierini con il gioco “Monopoly MANN” (foto valentina cosentino)

Paolo Giulierini è stato nominato direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli il 1° ottobre 2015 per un primo mandato quadriennale, rinnovato poi fino al 2023. Come direttore del Mann, ha progettato e curato la riapertura delle sezioni Egizia, Epigrafica, Magna Grecia e Preistoria. Durante il suo primo mandato, sono state realizzate numerose mostre di materia archeologica e di arte contemporanea al Mann; molteplici i prestiti internazionali con cui sono state progettate importanti esposizioni all’estero. Ha curato, tra l’altro, la stipula dei protocolli d’intesa con l’Ermitage di San Pietroburgo, il J.P. Getty di Los Angeles, il parco archeologico del Colosseo e la Regione Siciliana. Ha favorito una nuova comunicazione del brand museale, tramite la realizzazione del primo videogioco archeologico (“Father and son”) e il programma universitario di disseminazione culturale “Obvia”. Nel 2017, Art Tribune ha riconosciuto il MANN come miglior museo d’Italia per l’innovazione; nel 2018, sempre Art Tribune ha insignito Giulierini come miglior direttore d’Italia.

napoli_mann_rapporto-annuale_libro-otto-anni-alla-guida-del-mann_invito-locandinaSe Giulierini non verrà confermato alla direzione del Mann, ora divenuto museo di prima fascia, venerdì 10 novembre 2023, sarà la sua ultima uscita ufficiale importante alla guida dell’Archeologico. Alle 10.30, all’auditorium del Mann, sarà in programma una doppia presentazione: seguendo il percorso tracciato da due volumi, si partirà dal “Rapporto annuale 2022/2023” del Mann, a cura di Ludovico Solima (Electa), per poi effettuare un bilancio degli otto anni di mandato del direttore dell’Istituto, Paolo Giulierini, col libro “Otto anni alla guida del Mann” a cura di Serena Venditto: conversazione tra Paolo Giulierini e Ludovico Solima.

Napoli. Al museo Archeologico nazionale presentazione del libro a fumetti “Nico alla scoperta di Alessandro Magno” (Electa), quarto del disegnatore Blasco Pisapia, tra la grande mostra al Mann e le suggestioni del mosaico della Battaglia di Gaugamela

libro-Nico alla scoperta di Alessandro Magno_copertina“Nico alla scoperta di Alessandro Magno” è il titolo del quarto volume a fumetti che il disegnatore Disney Blasco Pisapia dedica al giovane Nico, mascotte dei piccoli visitatori del Mann, che sarà presentato giovedì 26 ottobre 2023, alle 12, nell’Auditorium del museo Archeologico nazionale di Napoli, cui parteciperanno anche gli allievi della Scuola Italiana di Comix diretta da Mario Punzo. Il libro “Nico alla scoperta di Alessandro Magno” (Electa 2023) non soltanto è legato alla grande mostra in programma all’Archeologico da maggio ad agosto scorso, ma si riallaccia anche alle suggestioni del Mosaico della Battaglia di Gaugamela, adesso in restauro (proprio in questi giorni è in montaggio la macchina che ne consentirà il rovesciamento). Come da tradizione, il volume “traduce” i contenuti archeologici nel linguaggio dei bambini e dei ragazzi.

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Una pagina del libro a fumetti “Nico alla scoperta di Alessandro Magno” (Electa)

Accompagnato dall’amico di sempre, il Fauno Danzante, il giovane Nico ripercorre il percorso di Alessandro Magno, vagando dall’Egitto all’India, dalla Grecia alla Persia: non mancano all’appello alcune meraviglie del mondo, come la Piramide di Cheope, i giardini pensili di Babilonia e il Mausoleo di Alicarnasso. Per scoprire che la morale della favola è sempre quella: viaggiare significa essere curiosi e avere la capacità di apprendere dagli altri.

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Una pagina del libro a fumetti “Nico alla scoperta di Alessandro Magno” (Electa)

“Si tratta di un’opera d’arte del fumetto e di una punta di diamante del progetto Obvia– Out of boundaries viral art dissemination, curato da Daniela Savy”, commenta il Direttore del Mann, Paolo Giulierini. “Blasco Pisapia non è un semplice, magnifico disegnatore: è una persona colta che non lascia nulla al caso, uno scrittore di storie esilaranti che toccano il cuore dei personaggi che prendono vita, come la statua del Fauno e Alessandro, sublimi citazioni dei nostri capolavori”. E Daniela Savy, docente all’Ateneo Federiciano e responsabile del progetto “OBVIA”, conclude: “La nona Musa, magistralmente interpretata da Blasco Pisapia, da otto anni descrive le opere delle collezioni permanenti e delle mostre temporanee del MANN senza limitarsi a target kids, ma appassionando il pubblico intero con il racconto di stampa disneyano arricchito di particolari raffinati”.

Roma. Riaperta al pubblico la Domus Tiberiana, a 50 anni dalla chiusura per gravi problemi strutturali, 4 ettari sul Colle Palatino con uno speciale allestimento museale “Imago imperii”

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La Domus Tiberiana, sul Palatino, riaperta al pubblico e illuminata in modo spettacolare da Acea (foto PArCo)

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Le ardite volte della Domus Tiberiana sul Palatino (foto PArCo)

Il 21 settembre 2023 il Parco archeologico del Colosseo apre al pubblico la Domus Tiberiana, a distanza di quasi 50 anni dall’insorgere dei gravi problemi strutturali che ne avevano determinato la chiusura e a seguito di importanti interventi di restauro. La grandiosa residenza imperiale, estesa per circa 4 ettari sul colle Palatino, si affaccia sulla valle del Foro Romano con poderose arcate su più livelli, immagine iconica di quest’angolo della città antica. E di sera resterà illuminata grazie ad un progetto di Acea e si potrà così ammirare da via dei Fori Imperiali.

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All’interno della Domus Tiberiana sul Palatino l’allestimento museale “Imago imperii” (foto PArCo)

roma_PArCo_domus-tiberiana_allestimento-imago-imperii_locandinaImago imperii è il titolo dell’allestimento museale, a cura di Alfonsina Russo, Maria Grazia Filetici, Martina Almonte e Fulvio Coletti, con l’organizzazione di Electa editore, che si articola nei 13 ambienti che si aprono lungo il percorso, con l’ambizione di raccontare la storia del monumento nei secoli. Alla riapertura si accompagna il volume, pubblicato da Electa, che guida alla storia della Domus Tiberiana, oltre a render conto dei restauri e dei ritrovamenti degli ultimi decenni nell’area del palazzo imperiale.

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Ambienti interni della Domus Tiberiana sul Palatino (foto PArCo)

La Domus Tiberiana è stata riaperta mercoledì 20 settembre 2023 alla presenza del ministro Gennaro Sangiuliano. Con l’apertura del palazzo viene ripristinata la circolarità dei percorsi tra Foro Romano e Palatino, attraverso la rampa di Domiziano e gli horti farnesiani: il visitatore, che entra nel palazzo percorrendo la via coperta nota come Clivo della Vittoria, avrà così la percezione dell’antico cammino percorso dall’imperatore e dalla corte per raggiungere la grandiosa residenza privata, che dal colle Palatino ha dato origine al moderno significato della parola “palazzo”.

Napoli. Al museo Archeologico nazionale la mostra “Alessandro Magno e l’Oriente” chiusa con 200mila visitatori. E a ottobre si presentano due libri su Alessandro

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Testa di Alessandro dal museo di Salonicco all’ingresso della mostra “Alessandro e l’Oriente” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto graziano tavan)

Chiusa la grande mostra “Alessandro Magno e l’Oriente”, al museo Archeologico nazionale di Napoli è tempo di bilanci e di annunciare le iniziative a corollario dell’evento espositivo. Di prossima pubblicazione, infatti, editi da Electa, “Alessandro Magno”, volume di saggi a cura di Filippo Coarelli ed Eugenio Lo Sardo, e il fumetto “Nico alla scoperta di Alessandro Magno” di Blasco Pisapia. Il primo titolo sarà presentato al Mann il 9 ottobre e il secondo il 26 ottobre 2023.

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Il salone della Meridiana al museo Archeologico nazionale di Napoli che ha ospitato la sezione principale della mostra “Alessandro e l’Oriente” (foto graziano tavan)

Circa duecentomila visitatori hanno ammirato la mostra che ha accompagnato l’avvio della fase esecutiva del restauro del grande mosaico della battaglia tra Alessandro e Dario, proveniente dalla Casa del Fauno di Pompei, uno dei capolavori iconici del Mann. Promossa dal ministero della Cultura, l’esposizione organizzata dal Mann in collaborazione con Electa, con la curatela scientifica di Filippo Coarelli ed Eugenio Lo Sardo, ha proposto con 170 opere il percorso di conquista di Alessandro. La mostra ha avuto il sostegno della Regione Campania, del parco archeologico del Colosseo e Intesa Sanpaolo, e si è avvalsa della collaborazione del museo delle Civiltà di Roma e del ministero ellenico della Cultura e dello Sport. Catalogo Electa.

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Mostra “Alessandro Magno e l’Oriente”: da sinistra, i due curatori Filippo Coarelli ed Eugenio Lo Sardo tra il ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano e il direttore del Mann Paolo Giulierini (foto graziano tavan)

“Un grande successo per un museo che vuole essere luogo di confronto tra culture, identità e storie”, sottolinea il direttore Paolo Giulierini. “Siamo felici non solo per il numero degli ingressi, ma per il gradimento espresso dai visitatori e il riscontro eccellente della critica, anche internazionale. Il nostro racconto di Alessandro continua. Ad ottobre si parte con due presentazioni del vasto programma di iniziative editoriali che accompagneranno gli approfondimenti su Alessandro. Altri appuntamenti arricchiranno il programma degli incontri settimanali di Archeologia, da novembre, anche in collaborazione con l’università L’Orientale”.

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Copertina del libro “Alessandro Magno” a cura di Filippo Coarelli ed Eugenio Lo Sardo (Electa)

Lunedì 9 ottobre 2023 sarà presentato al Mann il volume edito da Electa “Alessandro Magno” con testi di Filippo Coarelli ed Eugenio Lo Sardo, che ne sono anche i curatori, e una preziosa raccolta di saggi di Stefano De Caro, Anna Trofimova, Emanuele Greco, Calogero Ivan Tornese, Paola Piacentini, Luca Attenni, Fausto Zevi, Theodoros Mavrojannis, Elena Calandra, Michaelis Lefantzìs, Laura Giuliano, Lara Anniboletti, Paolo Giulierini, Laura Forte. I testi raccolti in questo volume – che si aggiunge al catalogo pubblicato in occasione della mostra – raccontano, da vari punti di vista, questo irripetibile momento della storia umana, a partire dalle fonti e dalla ricca iconografia che da sempre accompagna Alessandro Magno.

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Copertina del libro “Nico alla scoperta di Alessandro Magno” di Blasco Pisapia (Electa)

Giovedì 26 ottobre 2023 sarà presentato al Mann il volume destinato al pubblico dei più giovani e degli appassionati di fumetti “Nico alla scoperta di Alessandro Magno” (ed. Electa) firmato da Blasco Pisapia, da venticinque anni uno dei più apprezzati disegnatori Disney e Panini comics. Si tratta del quarto fumetto di Pisapia per il Mann, nell’ambito del progetto universitario Obvia, referente Daniela Savy (università di Napoli Federico II).