Locri (RC). Al museo Archeologico nazionale apre la mostra “Paesaggi Epizefirii: appunti illustrati di propagazioni mediterranee”, personale di Salvatore Greco: i paesaggi ionici dell’antica polis nella loro consistenza attuale
Sabato 20 dicembre 2025, alle 18.30, al museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri, vernissage della mostra “Paesaggi Epizefirii: appunti illustrati di propagazioni mediterranee”, personale di Salvatore Greco, a cura di Elena Trunfio, allestimento di Salvatore Greco e Beatrice Bruzzì, promossa dal museo e parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri con l’Ordine degli architetti PPC di Reggio Calabria e il patrocinio di Comune di Locri, ADI sez. Calabria, 500X100, la biennale dello Stretto, Fondazione le Città del Futuro. Dopo i saluti di Fabrizio Sudano, direttore regionale Musei della Calabria; Elena Trunfio, direttore del museo e parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri; Santina Dattola, presidente Ordine degli Architetti di RC; Giuseppe Fontana, sindaco di Locri; Domenica Bumbaca, assessore alla Cultura di Locri; intervengono Salvatore Greco, Beatrice Bruzzì ed Elena Trunfio. E Michelangelo Pugliese su “Appunti di paesaggio”. Segue un percorso guidato alla mostra. La mostra, che sarà visitabile fino al 31 gennaio 2026, ripercorre i paesaggi ionici situati entro i confini dell’antica polis di Locri Epizefiri, per mostrarli nella loro consistenza attuale. Vi è nelle opere una tensione costante tra osservazione e interpretazione. L’artista traduce il paesaggio in una grammatica personale fatta di geometrie essenziali, vibrazioni cromatiche e piccole dissonanze formali. Attraverso il gesto del disegno, quasi naturale per un architetto, Salvatore Greco dimostra di riuscire a restituire dignità ai dettagli minimi, di saper illuminare gli interstizi della realtà, di trasformare un territorio spesso narrato attraverso stereotipi in un paesaggio complesso, per certi versi così fragile ma così sorprendentemente contemporaneo.

Elena Trunfio direttrice dei musei e dei parchi archeologici di Locri Epizefiri e Bova Marina (foto drm-calabria)
“La mostra di Salvatore Greco si inserisce nel percorso di promozione dell’arte contemporanea e della cultura del che da anni portiamo avanti a Locri Epizefiri. Sono doppiamente lieta di offrire ai visitatori questa esposizione che ho curato personalmente, grazie ad uno scambio continuo con l’autore. Diverse sono le suggestioni che si possono cogliere da queste opere: disegnano una geografia emotiva che tiene insieme ciò che è reale e ciò che si ricorda, ciò che si vede e ciò che si immagina”, commenta Elena Trunfio, direttrice del museo e curatrice della mostra. “Devo ringraziare Salvatore Greco per la disponibilità, Beatrice Bruzzì per il pieno supporto e l’Ordine degli architetti PPC della provincia di RC, nella persona della sua presidente arch. Santina Dattola, per avere sostenuto la produzione della mostra, oltre che gli altri partner che l’hanno condivisa”. “Per l’Ordine degli architetti PPC di Reggio Calabria questo è un viaggio iniziato già da tempo, con diverse mostre itineranti, e che sulla strada tracciata, continua a raccogliere analisi, esperienze, riflessioni come pratica transdisciplinare fra arte, architettura e paesaggio”, interviene la presidente dell’Ordine, Santina Dattola. “Azioni queste che mirano ad accrescere le qualità, tecnico-ambientale e estetico-percettiva del nostro territorio e per creare quelle nuove centralità di cui ha bisogno la contemporaneità”.
Giornata nazionale delle Famiglie al Museo: ecco le proposte della direzione regionale Musei nazionali della Calabria a Cosenza, Vibo Valentia, Mileto, Lametia Terme, Scolacium
Ritorna l’annuale Giornata nazionale delle Famiglie al Museo. La rassegna, giunta alla sua dodicesima edizione, è in programma in tutta Italia domenica 12 ottobre 2025. Al riguardo sono diverse le iniziative proposte dalla direzione regionale Musei nazionali Calabria, guidata da Fabrizio Sudano, in sintonia con gli obiettivi di trasformare i musei in spazi appropriati per i più piccoli e le loro famiglie, attraverso attività di laboratorio e di gioco e percorsi tesi a stimolare la curiosità e la partecipazione attiva. La mission, nello specifico, è di promuovere e facilitare l’incontro tra le famiglie e i luoghi della cultura che arricchiscono il territorio italiano. In questa edizione 2025 sono cinque le realtà afferenti alla DrMn Cal che aderiscono alle F@Mu con eventi mirati: la Galleria nazionale di Cosenza, il museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi” di Vibo Valentia, il museo nazionale di Mileto, il museo Archeologico Lametino e il museo e parco archeologico nazionale di Scolacium.
Alla Galleria nazionale di Cosenza l’evento “S-passo per il Museo” inizierà alle 11 con la visita guidata “Tutti a bordo! Viaggio tra le meraviglie della GnC”. Dalla stessa ora e fino alle 18 alle famiglie aderenti all’iniziativa sarà proposta l’attività creativa “Lascia il segno!, caratterizzata da un tappeto di carta disteso, pronto ad accogliere colori, tracce e pensieri dei visitatori.
All’Archeologico “Vito Capialbi” di Vibo Valentia le attività prenderanno il via alle 10.30 con “Letture ad alta voce”, laboratori creativi per grandi e piccini a cura delle volontarie della locale sezione dell’associazione Nati per Leggere-Calabria. La giornata F@Mu proseguirà in serata, alle 17.30, con un laboratorio di archeologia che porterà i partecipanti alla scoperta dell’architettura di Hipponion e del territorio locrese, realizzando un viaggio attraverso immagini, video e testi.
Per quanto riguarda il museo nazionale di Mileto, invece, l’appuntamento è con l’attività seminariale “Andar per Castelli”, a cura dell’archeologo Gianluca Sapio e in programma a partire dalle 10.30. Il laboratorio storico-didattico tratterà il tema “Fortificazioni di Mileto e del suo circondario”, ovvero la testimonianza della successione delle diverse strategie di fortificazione nei secoli, uno dei fenomeni più affascinanti e complessi da indagare nelle vicende della Calabria medievale e moderna.
Il museo Archeologico Lametino domenica 12 proporrà, dalle 17 alle 18.30, “Vita dei bambini nell’Antica Grecia”, attività a cura dei servizi educativi della struttura, liberamente ispirata all’omonimo volume di Strathie Chae e Morea Marisa. Si tratterà di una sorta di viaggio nella vita quotidiana dei bambini dell’antica colonia di Terina, teso a scoprire, in modo giocoso e interattivo, le differenze e le somiglianze tra il mondo classico e quello di oggi.
Per quanto riguarda il museo e parco archeologico nazionale di Scolacium, infine, a partire dalle 10 al suo interno sarà organizzato il laboratorio didattico “Scolacium, tra miti e leggende”, racconto animato che si concluderà con un’attività creativa dedicata alle famiglie.
Reggio Calabria. Sulla terrazza del museo Archeologico nazionale presentazione del biglietto integrato e, per Museo in Fest, la stand-up comedy di Gennaro Calabrese
Venerdì 1° agosto 2025 speciale al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. Alle 20.30, sulla terrazza del MArRC, presentazione del nuovo biglietto integrato, promosso dal museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria in collaborazione con la direzione regionale Musei Calabria e con il patrocinio della direzione generale Musei del ministero della Cultura. L’iniziativa nasce con l’obiettivo di valorizzare e rendere maggiormente accessibile l’offerta culturale del territorio, attraverso un unico titolo di accesso a una selezione di musei e parchi archeologici della Calabria. Un progetto che intende promuovere una fruizione più integrata e connessa del patrimonio culturale regionale. Nel corso dell’incontro saranno illustrati i contenuti del progetto e le modalità di attivazione del nuovo strumento. A seguire lo spettacolo di stand-up comedy di Gennaro Calabrese, per una serata fuori dagli schemi,
Alle 21, per Museo in Fest, la terrazza del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria si trasforma in un palcoscenico sotto le stelle con lo spettacolo di stand-up comedy di Gennaro Calabrese: ironia tagliente, attualità e tanto divertimento per una serata fuori dagli schemi. Dalle 20 alle 24 apertura straordinaria delle sale, per ammirare le collezioni in notturna.
Vibo Valentia. Nel castello normanno, sede del museo Archeologico nazionale, la settimana del “Mito tra arte e memoria collettiva” apre col laboratorio “Attualizzare il mito” e continua con lo spettacolo teatrale “ILIOS. La città brucia”, protagonista sempre Angelica Artemisia Pedatella
Per la settimana del “Mito tra arte e memoria collettiva” nel castello normanno di Vibo Valentia, sede del museo Archeologico nazionale, diretto da Michele Mazza, sono due gli appuntamenti culturali programmati nell’arco di pochi giorni, dedicati alla riscoperta dei racconti arcaici e delle loro risonanze nel presente. Si inizia domenica 20 luglio 2025, alle 18, con il Laboratorio esperienziale “Attualizzare il mito” proposto da Angelica Artemisia Pedatella. Un momento di arte e memoria collettiva, aperto al pubblico, in cui parola, gesto e memoria dialogheranno con gli spazi del museo, in un percorso partecipativo e creativo volto a rielaborare i temi fondanti del mito antico alla luce della sensibilità contemporanea. Ingresso libero.
La Settimana del Mito al museo di Vibo Valentia, afferente alla Direzione regionale Musei nazionali Calabria, guidata da Fabrizio Sudano, prosegue venerdì 25 luglio 2025 con lo spettacolo teatrale all’aperto “ILIOS. La città brucia”, in programma alle 21.30. Protagonista, in questo caso, sarà anche Claudio Cavaliere. L’opera, di forte impatto visivo ed emotivo, offrirà una rilettura inedita e contemporanea del celebre poema omerico. Lo spettacolo, scritto e diretto dalla stessa Pedatella, porterà in scena le passioni, i turbamenti interiori e le guerre dell’anima degli eroi e delle donne di Troia. ILIOS non è solo il racconto della guerra, ma l’esplorazione profonda dei sentimenti che animano figure immortali come Achille, Ettore, Priamo, Andromaca, Cassandra e Briseide. Attraverso intensi monologhi e una narrazione serrata, lo spettacolo restituisce al pubblico tutta l’umanità dei personaggi omerici, offrendo uno specchio drammatico e moderno dei dilemmi esistenziali che ancora oggi ci interrogano. Ad arricchire la rappresentazione, la colonna sonora originale di Daniele Fabio, eseguita dal vivo, le coreografie di Giada Guzzo, gli inserti in lingua grecanica di Calabria e un affascinante impianto scenico che prevede anche l’uso del fuoco dal vivo negli spettacoli all’aperto. Anche questo appuntamento è a ingresso libero e fino a esaurimento dei posti. Ulteriori informazioni si potranno richiedere al numero telefonico: 0963 43350 e alla e-mail: drm cal.capialbi@cultura.gov.it.
Locri (RC). Per il quarto incontro di “Un caffè… storicamente corretto”, a cura di Elena Trunfio e Marilisa Morrone, al museo Archeologico nazionale conferenza “Tra valorizzazione e accessibilità: i progetti del museo Archeologico di Reggio Calabria per il miglioramento della fruizione” con Fabrizio Sudano, direttore del MArRC
Il ciclo di incontri “Un caffè…storicamente corretto” al museo Archeologico nazionale di Locri (RC) è giunto al quarto appuntamento, quello di giugno. Il progetto, curato dalla direttrice del museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri, Elena Trunfio, e dalla presidente del circolo di Studi storici “Le Calabrie”, Marilisa Morrone, oltre che con il patrocinio del Comune di Locri, quest’anno si arricchisce del patrocinio del Comune di Portigliola e della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e vuole, come di consueto, offrire al pubblico diversi spunti di approfondimento su temi ampi legati al mondo della storia, dell’arte e dell’archeologia, con il coinvolgimento di studiosi autorevoli, afferenti tra l’altro ai più importanti atenei italiani. Giovedì 5 giugno 2025, alle 17.30, al museo Archeologico nazionale di Locri, per “Un caffè… storicamente corretto” la conferenza “Tra valorizzazione e accessibilità: i progetti del museo Archeologico di Reggio Calabria per il miglioramento della fruizione” con Fabrizio Sudano, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, nonché attuale direttore delegato della direzione regionale Musei nazionali Calabria. Si parlerà di fruizione e accessibilità nei musei, un tema caldo e attualissimo. Introducono Elena Trunfio e Marilisa Morrone. L’ingresso è gratuito e non è necessaria la prenotazione.
Bova Marina (RC). Al museo Archeologico si tiene la Chanukkà, la “festa delle luci”, che celebra il rinnovamento dei popoli, prevede l’accensione del candelabro rituale ebraico, la Hanukkiót
Nella splendida cornice del museo e parco archeologico di Bova Marina (RC), sede di una delle più antiche sinagoghe del mondo occidentale, il 29 dicembre 2024, dalle 16, si tiene la Chanukkà, la “festa delle luci”, manifestazione che celebra il rinnovamento dei popoli, e prevede (alle 17.30) l’accensione del candelabro rituale ebraico, la Hanukkiót. L’evento, gratuito e senza prenotazione, è promosso dalla direzione del parco e dalla sezione calabrese della Comunità ebraica, con la collaborazione del Comune di Bova Marina e della soprintendenza ABAP per le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia. Introduce e coordina Elena Trunfio, direttrice del parco e museo di Bova Marina. Insieme al dirigente delegato della direzione regionale Musei Calabria Fabrizio Sudano, e all’archeologo Andrea Maria Gennaro della soprintendenza ABAP di Reggio Calabria e Vibo Valentia, alla cerimonia prenderanno parte i rappresentanti delle tre principali religioni monoteiste: oltre Roque Pugliese, referente per la Comunità Ebraica, saranno inoltre presenti l’Imam Ahmed Berraou, referente Ucoli in Calabria, e l’Arcivescovo della Diocesi Reggio Calabria-Bova Fortunato Morrone. Tale partecipazione è significativa per lanciare un messaggio di fratellanza, pace e di ripudio della guerra. “Il museo di Bova Marina è la testimonianza più significativa del sincretismo religioso della Calabria, un luogo che dimostra la felice convivenza di popoli con culture differenti nei nostri territori”, ha commentato la direttrice del museo Elena Trunfio. “Alla luce del contesto internazionale è fondamentale continuare a promuovere la tolleranza e i Musei devono farsi carico di creare occasioni di condivisione e conoscenza tra le diverse culture”.
Locri Epizefiri (RC). Dopo cento anni si torna a scavare a Marasà dove Paolo Orsi trovò il gruppo dei Dioscuri. Al via la campagna di scavo dell’università di Bologna con la direzione regionale Musei nei santuari locresi
Parte lunedì 2 settembre 2024 con le attività di indagine preliminare la nuova campagna di scavo archeologico nei Santuari dell’antica città di Locri Epizefiri (RC). Il progetto, finanziato con fondi del ministero della Cultura e voluto dal direttore generale Massimo Osanna, è realizzato dalla direzione regionale Musei Calabria, con la direzione scientifica del dirigente, Filippo Demma, e con il supporto scientifico del dipartimento di Storia Culture e Civiltà e della Scuola di specializzazione in Archeologia dell’università di Bologna, diretta Elisabetta Govi. La collaborazione si inserisce tra le attività previste dalla Convenzione per le attività scientifiche di ricerca, valorizzazione e miglioramento della fruizione del patrimonio afferente alla direzione regionale Musei Calabria, stipulata nell’aprile scorso con l’ateneo emiliano.

Gruppo di lavoro nel sopralluogo a Locri Epizefiri (RC): al centro Elena Trunfio e Filippo Demma (foto drm-cal)
Le indagini archeologiche, volte a migliorare la conoscenza, l’accessibilità e la fruizione dell’antica polis, si focalizzeranno sue due dei più importanti santuari locresi, quello del Themosmophorion e quello del Tempio in località Marasà. Nel primo caso, gli scavi archeologici avranno lo scopo di recuperare i confini originari dell’area sacra, con l’obiettivo di migliorare la comprensione dell’intera struttura e chiarire i rapporti con i complessi sacri vicini. Presso il Tempio di Marasà verrà invece eseguito un saggio in un’area mai indagata prima con metodologia stratigrafica. Sarà allestito, inoltre, un cantiere didattico con la presenza degli studenti dell’università di Bologna che seguirà i principi dell’Archeologia pubblica e sarà visitabile anche da parte del pubblico, che verrà informato del progresso delle indagini anche con conferenze periodiche e post sui social della missione”.

Filippo Demma discute sulla campagna di scavo in avvio a Locri Epizefiri (foto drm-calabria)
“Continua anche nel campo degli scavi archeologici”, sottolinea il direttore Demma, “il grande lavoro riportare alla luce la storia della Magna Grecia; è il segno del nuovo corso che investe i beni culturali e i luoghi della cultura calabresi. La collaborazione con un Ateneo di eccellenza come l’Alma Mater bolognese è un punto qualificante del progetto, che consentirà anche di formare i giovani archeologi in uno dei contesti più interessanti del Mediterraneo”.

Tavolo di lavoro per la campagna di scavo a Locri Epizefiri: in primo piano, Elena Trunfio e Filippo Demma (foto drm-calabria)
“Questo progetto”, interviene la direttrice del sito Trunfio, “rappresenta un ulteriore tassello per mettere in pratica la visione strategica che abbiamo immaginato per la riqualificazione del Parco. L’indagine archeologica ci permetterà di migliorare la comprensione del sito e una maggiore consapevolezza costituisce garanzia di scientificità nel racconto che offriremo ai nostri visitatori. Il Tempio di Marasà è il luogo più iconico di Locri Epizefiri: riprendiamo dopo oltre cento anni gli scavi nella stessa area che permise a Paolo Orsi di recuperare il famoso gruppo scultoreo dei Dioscuri. È una grossa opportunità, nonché una sfida, che stiamo cogliendo con grande entusiasmo, oltre che con impegno scientifico”.

Veduta aerea del Tempio di Marasà nel parco di Locri Epizefiri (foto drm-calabria)
“La partecipazione dell’università di Bologna al progetto di ricerca e di scavo a Locri Epizefiri”, spiega in conclusione la prof.ssa Govi, “costituisce per i nostri studenti una straordinaria occasione di conoscenza di uno dei siti più importanti della Magna Grecia e del Mediterraneo, dando la possibilità di maturare una preziosa esperienza nell’ambito della “archeologia del sacro”, un filone di indagine tra i più complessi e importanti. La collaborazione tra la Scuola di specializzazione in Beni archeologici di Bologna e la direzione regionale Musei Calabria garantisce la sinergica condivisione di obiettivi formativi, mettendo in atto le più avanzate metodologie di ricerca e le migliori strategie di gestione e valorizzazione dei beni archeologici. Gli studenti potranno così sperimentare un approccio completo che li arricchirà sotto molti punti di vista”.
Crotone. Al museo Archeologico nazionale di Capo Colonna apre la mostra “Axioma” dell’artista veneziano Andrea Valleri, le cui opere richiamano al senso dell’esistenza e del pensiero autentico che ci danno il senso della vera bellezza

Un’opera pittorica di Andrea Valleri nella mostra “Axioma” al museo Archeologico nazionale di Capo Colonna (foto drm-calabria)
Al via il 13 luglio 2024 al museo Archeologico nazionale di Capo Colonna (Kr) la mostra “Axioma” dell’artista Andrea Valleri. L’inaugurazione alle 18. Presenta Francesco Cuteri. Intervengono Gregorio Aversa, coordinatore dei musei del Crotonese e responsabile del museo nazionale Archeologico di Crotone; Vincenzo Voce, sindaco di Crotone; e Marianna Savrami, curatrice della mostra. “Axioma”, da cui in italiano assioma o postulato, rinvia etimologicamente a ciò che ha una dignità, è degno di essere considerato nel suo valore, pone un ponte bidirezionale tra cultura scientifica e cultura umanistica, porta il visitatore a riconnettersi con la matrice storica unitaria da cui provengono le differenze. La mostra sarà visitabile fino al 16 agosto 2024. Valleri ha scelto Crotone e nello specifico il museo Archeologico di Capo Colonna, perché è il naturale percorso di tre sue precedenti mostre, negli anni 2022 e 2023, nell’isola di Samos in Grecia, l’isola dove nacque e visse inizialmente Pitagora; Crotone quindi rappresenta il luogo di destinazione dove Pitagora insegnò e fondò la scuola fino a terminare la sua vita nella vicina Metaponto. Costituisce un chiaro richiamo al pitagorismo ma, simultaneamente, anche a tutta quella tradizione connessa alle figure di Parmenide e Platone, figure che rappresentano ancora oggi il richiamo alla fondatezza del mondo intellegibile.

Un’opera pittorica di Andrea Valleri nella mostra “Axioma” al museo Archeologico nazionale di Capo Colonna (foto drm-calabria)

Una scultura di Andrea Valleri nella mostra “Axioma” al museo Archeologico nazionale di Capo Colonna (foto drm-calabria)
Il senso fondamentale delle sue opere richiama al senso dell’esistenza e del pensiero autentico che, nella giusta combinazione, ci danno il senso della vera bellezza. Le sue opere di scultura e pittura si ispirano a grandi modelli del passato, contenuti nella letteratura e nelle arti visive del mondo classico. Questi prototipi sono di per sé evolutivi si dispiegano nella storia, affondano le loro radici in Omero ed Esiodo, attraverso le opere dei grandi maestri del pensiero (Platone, Fidia, Policleto), essi culminano nel dinamismo del periodo ellenistico e passano quindi nella civiltà romana, che li ha resi archetipi della stessa civiltà in tutto il mondo. Egli ritiene che l’archeologia sia idonea a promuovere un confronto tra la storicità del pensiero e l’arte contemporanea. Le sue opere, che indagano sistematicamente nell’antichità e interpretano aspetti della storia e della tradizione, offrono al visitatore un contesto intimo per il dialogo tra creatività antica e contemporanea.

Un’opera pittorica di Andrea Valleri nella mostra “Axioma” al museo Archeologico nazionale di Capo Colonna (foto drm-calabria)

L’artista veneziano Andrea Valleri (dal suo profilo FB)
Andrea Valleri nasce a Venezia il 14 dicembre 1959. Dopo gli studi liceali classici, si laurea in filosofia nel 1985. Veneziano di origine e greco di “adozione”, inizia la sua carriera nell’insegnamento come lettore madrelingua di italiano ad Atene. Dal 1989 fino oggi insegna filosofia presso l’Istituto “Cavanis” di Venezia. L’artista è un autentico esponente del linguaggio della pop art. Utilizza immagini familiari, dando loro un significato profondo. Mette in relazione le sue opere contemporanee con opere e sculture del nostro patrimonio culturale. La prospettiva di Andrea Valleri evidenzia il valore universale della antichità greca, vista come imprinting di una cultura dinamica in continua evoluzione. Le opere di pittura, dense di archetipi e segni alfabetici, offrono al pubblico occasioni di reinterpretare in modo sempre originale e sempre nuovo i frammenti del passato. Le opere di scultura, nel richiamare ai miti antichi attraverso decostruzioni, permettono anche allo spettatore di avere conoscenza dei materiali della loro composizione, svelano autenticamente il messaggio che il senso della realtà è la stessa critica del presente.





























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