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Appia antica (Roma). All’Ex Cartiera Latina la giornata di studi “Come comunicare l’archeologia oggi? Roma e il suo territorio” per riflettere su modelli e buone pratiche di comunicazione in ambito archeologico. Ecco il programma

Come raccontiamo l’archeologia oggi? Riflettiamo abbastanza su metodi e strategie? Troviamo modi sempre nuovi e diversi per far dialogare i resti del passato con tutti noi? Fino a che punto usiamo il passato per vivere il presente? E come? A quali strumentalizzazioni è soggetto oggi l’uso politico del passato? Domande a cui tenterà di dare una risposta venerdì 19 settembre 2025, dalle 9.30, all’Ex Cartiera Latina, sede del parco regionale dell’Appia Antica, in via Appia Antica 42 a Roma, la giornata di studi “Come comunicare l’archeologia oggi? Roma e il suo territorio”, finalizzata a riflettere su modelli e buone pratiche di comunicazione in ambito archeologico con un focus su Roma e il suo territorio. La giornata di studi è organizzata dall’università di Ferrara, nata dall’idea di Rachele Dubbini, professoressa di Archeologia classica del dipartimento di Studi umanistici di Unife, in collaborazione con il Team Comunicazione del progetto archeologico Appia Antica 39 e all’interno del più ampio Laboratorio ECeC (Eredità Culturali e Comunità) con il contributo di Chiara Maria Marchetti, responsabile degli eventi ad Appia Antica 39. L’iniziativa è finanziata da un progetto 5×1000 dell’università di Ferrara, ha il supporto della Città Metropolitana di Roma e della Fondazione Patrum LUmen Sustine e gode dell’ospitalità del parco regionale dell’Appia Antica. La giornata è incentrata sul tema della comunicazione in ambito archeologico, in relazione soprattutto a scavi e progetti archeologici, per riflettere su casi studio ed esempi fruttuosi presenti sul territorio di Roma e dintorni, con lo scopo di avviare una nuova stagione di studi sul tema. L’evento rappresenta un’occasione per dialogare con e tra ricercatrici e ricercatori, professioniste/i e Istituti che si occupano di tutela e valorizzazione del patrimonio archeologico.

PROGRAMMA. Sessione mattutina. Alle 9.30, saluti istituzionali: Enrico Maria Guarneri, parco regionale dell’Appia Antica; Mariano Angelucci, Città metropolitana di Roma Capitale; Francesco Nazzaro, capo di gabinetto Città metropolitana di Roma Capitale; Simone Quilici, parco archeologico dell’Appia Antica; Marina Marcelli, sovrintendenza Capitolina. Nuove prospettive del Parco dell’Appia Antica: chair Martina Almonte (musei e parchi archeologici di Praeneste e Gabii). Alle 10, Caterina Rossetti (parco regionale dell’Appia Antica), “Cancelli aperti: l’archeologia per il pubblico al parco regionale dell’Appia Antica”; 10.20, Lorenza Campanella (parco archeologico dell’Appia Antica), “Raccontare la Regina Viarum. Esperienze di comunicazione e strategie di valorizzazione digitale nel Parco Archeologico dell’Appia Antica”; 10.40, Stefano Roascio (parco archeologico dell’Appia Antica), “Il percorso multimediale di Cecilia Metella/Castrum Caetani: dalla conoscenza alla valorizzazione”; 11, coffee break; 11.30, Santino Alessandro Cugno (parco archeologico dell’Appia Antica), “Esperienze di Archeologia Pubblica al Parco Archeologico delle Tombe di Via Latina: il fumetto storico su Demetriade, la Gens Anicia e la Via Latina”. Nuove forme di mediazione: Chair Chiara Maria Marchetti (Unife). Alle 11.50, Ian Ragueiro-Salcedo (Unife), “Raccontare l’Antica Roma con i videogiochi: nuove prospettive da Appia Antica 39”; 12.10, Jessica Mongillo (Unife), Benedetto Bramante (Unife), Michela di Meola Rotunno (Unife), Ian Ragueiro-Salcedo (Unife), Nicolò Scialpi (Unife), “Microfoni e necropoli: raccontare lutto, morte e archeologia in un podcast”; 12.30, Laura Larcan, giornalista, “Discussioni e considerazioni finali”; 13, pausa pranzo.

Sessione pomeridiana. Archeologia e social media: un bluff o una grande possibilità?: Chair: Rachele Dubbini (Unife). Alle 14.30, Marco Pedroni (Unife), “Narrazioni pubbliche dell’antico: archeologia, identità e potere nella comunicazione culturale contemporanea”; 14.50, Giulia Banfi (Unife), “Dallo scavo al feed digitale: raccontare l’archeologia tra algoritmi e social”; 15.10, Astrid D’Eredità (parco archeologico del Colosseo), “Quante storie… Cronaca di una giornata nella comunicazione del Parco Archeologico del Colosseo”; 15.30, Marina Lo Blundo (parco archeologico di Ostia antica), “Comunicare l’archeologia sui social istituzionali dei Musei. Il punto di vista del Parco archeologico di Ostia antica”; 15.30, coffee break; 16, Valeria Di Cola (progetto “Muri per tutti”), “Stories dalla terra: l’archeologia stratigrafica nella comunicazione via social”; 16.20, Michela di Meola Rotunno (Unife), Christian Bello (Unife), Martina De Giuseppe (Unife), “Appia Antica 39 e la sfida social”; 16.40, Gian Marco D’Eusebi (divulgatore social e content creator), “Giulio Cesare era un influencer”; 17, Cinzia Dal Maso, giornalista, discussione e considerazioni finali.

Bologna. A Palazzo Marescalchi, sede Sabap, presentazione del libro “Racconti dalla città. Trasformazioni urbane e mutamenti sociali nella Bologna preromana. I. L’abitato villanoviano e orientalizzante di Felsina” a cura di Jacopo Ortalli, Renata Curina, Tiziano Trocchi, ottavo volume dei Quaderni di Archeologia dell’Emilia-Romagna

Venerdì 20 giugno 2025, alle 16, nella sede SABAP-BO di Palazzo Marescalchi, in via IV Novembre 5 a Bologna, presentazione del libro “Racconti dalla città. Trasformazioni urbane e mutamenti sociali nella Bologna preromana. I. L’abitato villanoviano e orientalizzante di Felsina” a cura di Jacopo Ortalli, Renata Curina, Tiziano Trocchi (BUP, Bologna, 2024), volume n. 8 della collana monografica ‘Quaderni di Archeologia dell’Emilia-Romagna, Nuova Serie’. Ingresso libero fino ad esaurimento dei posti disponibili. Dopo i saluti di Francesca Tomba, soprintendente ABAP di Bologna, introduce Sara Campagnari, responsabile area funzionale Patrimonio archeologico soprintendenza ABAP di Bologna. Intervengono Giovanna Gambacurta, professoressa associata dipartimento di Studi umanistici, università Ca’ Foscari Venezia; Luigi Malnati, già direttore generale MiBAC. Saranno presenti i curatori Jacopo Ortalli, già professore associato dipartimento di Studi umanistici, sez. di Storia e Scienze dell’Antichità, università di Ferrara; Renata Curina, già funzionaria archeologa soprintendenza ABAP di Bologna; Tiziano Trocchi, Musei nazionali di Bologna, direzione regionale Musei nazionali Emilia Romagna – Musei nazionali di Ferrara. direttore del museo Archeologico nazionale di Ferrara.

Copertina del libro “Racconti dalla città. Trasformazioni urbane e mutamenti sociali nella Bologna preromana. I. L’abitato villanoviano e orientalizzante di Felsina” a cura di Jacopo Ortalli, Renata Curina, Tiziano Trocchi

Racconti dalla città. Frutto di un progetto scientifico finalizzato allo studio dei dati scaturiti dalle indagini archeologiche eseguite nell’ultimo quarantennio dalla soprintendenza ABAP di Bologna e realizzato grazie a un finanziamento del MiC, il libro a cura di Jacopo Ortalli, Renata Curina e Tiziano Trocchi intende offrire un aggiornamento sui principali risultati di alcune delle più recenti e significative attività di scavo su contesti abitativi dell’insediamento etrusco di Felsina, con particolare riferimento alle fasi più antiche. In particolare vengono riportati i dati emersi dagli interventi archeologici effettuati soprattutto nel comparto settentrionale del moderno centro urbano, cui si aggiunge un’analisi di alcuni contesti distribuiti in un settore cittadino più centrale e nell’immediato suburbio. Gli ambiti di interesse non si limitano alla più tradizionale documentazione archeologica con l’analisi di siti o classi di materiali, ma comprendono anche sintesi di più ampio orizzonte storico, sociale e ambientale per rappresentare l’evoluzione della città felsinea, le trasformazioni in essa verificatesi e il rapporto con il territorio circostante tra VIII e VI sec. a.C.

Verona. Doppia iniziativa per valorizzare il sito paleolitico del Riparo Tagliente di Stallavena: al museo di Storia naturale il docu-film “Il leone e la pietra”; al museo Archeologico nazionale il laboratorio “Una giornata con gli antenati paleolitici”

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Ciottolo inciso con figura di stambecco dal Riparo Tagliente, conservato nel museo Archeologico nazionale di Verona (foto graziano tavan)

Doppia iniziativa, il 21 e 29 marzo 2025, per valorizzare il sito paleolitico di Riparo Tagliente, a Stallavena di Grezzana (Vr), sul fianco destro della Valpantena, che conserva le testimonianze di frequentazioni antropiche del Paleolitico Medio e Superiore (60.000-10.000 anni fa). Fu scoperto nel 1958 da Francesco Tagliente. Le prime ricerche furono condotte tra il 1962 e il 1964 a cura del museo civico di Storia Naturale di Verona, vennero riprese nel 1967 dall’università di Ferrara e sono ancora in corso. I due eventi in programma il 21 e il 29 marzo 2025 nascono dalla collaborazione tra Comune di Verona – museo di Storia Naturale, Comune di Grezzana e università di Ferrara – dipartimento di Studi umanistici, tra cui è in atto una storica cooperazione recentemente formalizzata col rinnovo di una convenzione per la valorizzazione del sito del Riparo Tagliente, assieme alla direzione regionale Musei nazionali Veneto e alla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Verona Rovigo e Vicenza.

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Venerdì 21 marzo 2025, alle 17, in sala conferenze “Sandro Ruffo”, al museo civico di Storia Naturale di Verona, in lungadige Porta Vittoria 9 a Verona, presentazione del docu-video “Il leone e la pietra. 63 anni di scavi al Riparo Tagliente”, che approda a Verona dopo una fortunata video-première alla biblioteca comunale di Grezzana, facendo tappa nelle istituzioni museali che contribuiscono alla valorizzazione del sito paleolitico di Riparo Tagliente: i Musei Civici di Verona, con il Museo di Storia Naturale, e il museo Archeologico nazionale di Verona. Intervengono gli archeologi della sezione di Preistoria del museo di Storia Naturale Nicoletta Martinelli e Massimo Saracino, l’attuale responsabile scientifica delle ricerche Federica Fontana con il co-direttore delle indagini Davide Visentin dell’università di Ferrara e l’ex direttore degli scavi Antonio Guerreschi.  A seguire visita libera alla sala di Preistoria Veronese, con focus sui reperti dal Riparo Tagliente.

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Sabato 29 marzo 2025, alle 15, al museo Archeologico nazionale di Verona, in stradone San Tomaso 3 a Verona, laboratorio per piccoli e grandi: “Una giornata di 15mila anni fa con gli antenati paleolitici di Riparo Tagliente”. Come si confeziona una punta di freccia in pietra scheggiata? Come si preparavano i colori nel Paleolitico? Attività di scheggiatura, osservazione dello strumentario paleolitico, preparazione dei coloranti e analisi di alcune incisioni di Riparo Tagliente insieme agli archeologi dell’università di Ferrara: Federica Fontana, Nicolò Fasser, Giorgia Sardelli, Davide Forte. Attività gratuita compresa nel regolare biglietto d’ingresso, info e prenotazioni: T. 045 591211 – drm-ven.museoverona@cultura.gov.it