Aidone (En). Nel parco archeologico di Morgantina la 19ma edizione di “Tra Mito e Storia… Morgantina Rivive” nel 70° anniversario della scoperta di Morgantina. Il tema 2025 “Kore. Il Tempo del Ritorno” per il ritorno della Testa della Dea, ora al museo dell’Arte salvata di Roma
Martedì 5 agosto 2025, alle 18, l’area archeologica di Morgantina, nel suggestivo territorio di Aidone (En), si trasformerà ancora una volta in un palcoscenico di memoria e bellezza per accogliere la 19ª edizione di “Tra Mito e Storia… Morgantina Rivive”, la manifestazione che da quasi vent’anni celebra il patrimonio culturale e identitario di uno dei luoghi più emblematici della Sicilia antica. Quest’anno l’evento assume un significato ancor più profondo: ricorre infatti il 70° anniversario della scoperta di Morgantina, una ricorrenza che amplifica il valore simbolico e culturale della manifestazione, rendendola un’occasione unica per rileggere la storia in chiave contemporanea. Ideata, progettata e curata da Cinzia Randazzo, presidente dell’Archeoclub d’Italia – sede Aidone-Morgantina, la manifestazione è realizzata con il patrocinio del parco archeologico di Morgantina e della Villa Romana del Casale, e con il prezioso contributo delle istituzioni locali.

La Testa della Dea, da Morgantina, per ora cnservata nel museo dell’Arte salvata a Roma (foto vincenzo santoro)
Il tema scelto per l’edizione 2025, “Kore. Il Tempo del Ritorno”, affonda le sue radici in una visione che va oltre la narrazione mitologica: il ritorno non è solo geografico, ma spirituale, identitario. È il ritorno della Testa della Dea, immagine scelta per la locandina dell’evento, simbolo potente e conteso, la cui attribuzione — Kore o Persefone — resta ancora incerta. Attualmente custodita nel museo dell’Arte Salvata di Roma, la statua, insieme ad altri reperti di inestimabile valore, è destinata a fare presto ritorno nella sua terra d’origine, trovando finalmente accoglienza nel nostro museo. Questa edizione si propone quindi come un omaggio al tempo, alla bellezza e al coraggio di chi si dedica alla tutela del patrimonio culturale. Un invito a riflettere sul significato del “ritorno” non solo di un bene artistico, ma di una parte essenziale dell’identità collettiva che unisce passato e presente, radici e futuro.
Durante la serata, il pubblico sarà guidato in un viaggio immersivo attraverso gli spazi monumentali dell’antica città grazie alla performance itinerante “Kore. Il Tempo del Ritorno”, firmata dalla Compagnia teatrale Kalòs con la regia di Federica Amore. A seguire, sullo sfondo maestoso dell’area archeologica, andrà in scena “Il ratto di Proserpina o l’Inganno di Venere”, opera intensa e visionaria di Luigi Di Raimo, diretta dal regista Daniele Salvo. Tra gli interpreti, nomi di assoluto rilievo del teatro italiano e siciliano: Daniele Salvo, Melania Giglio, Barbara Capucci, Francesca Maria, Giancarlo Latina, e altri protagonisti della scena classica nazionale, che con la loro arte daranno voce e corpo ai miti e alle memorie di Morgantina.
Giardini Naxos (Me). Al teatro della Nike la cerimonia di consegna del 7. Premio Comunicare l’Antico 2024 promosso dal parco archeologico di Naxos Taormina. Ecco i premiati. E presentazione della “Guida all’archeologia di Leontinoi. Protagonisti, monumenti, itinerari” di Massimo Frasca (Gangemi editore)

Il mondo del teatro in Italia e in Grecia e quello universitario, con gli archeologi impegnati nella ricerca e nella divulgazione scientifica, saranno i protagonisti del Premio Comunicare l’Antico 2024, in programma domenica 1° settembre 2024, alle 19, al Teatro della Nike nel parco archeologico di Naxos a Giardini Naxos (Me). La manifestazione, giunta alla sua settima edizione, è organizzata dal parco archeologico Naxos Taormina della Regione Siciliana, diretto dall’archeologa Gabriella Tigano, in collaborazione con il festival Naxoslegge (la cui direzione artistica è affidata a Fulvia Toscano) e con l’Archeoclub Naxos-Taormina-Valle Alcantara. Il Premio Comunicare l’antico, assegnato dal parco archeologico Naxos Taormina, nasce nel 2017 da un’idea di Fulvia Toscano, direttore artistico del festival letterario, ed è assegnato a studiosi e personalità italiane e straniere impegnate nella divulgazione della ricerca archeologica, storica e filologica, ma anche a enti e musei che hanno attuato strategie importanti di valorizzazione e comunicazione al grande pubblico.

Francesco La Torre: premio Comunicare l’Antico alla memoria (foto regione siciliana)

Il regista e attore Daniele Salvo (foto centaro)

L’associazione culturale di Viterbo “Ludi Scaenici” (foto regione siciliana)

La grecista di Ca’ Foscari Monica Centanni (foto regione siciliana)

Fabio Pagano, direttore del parco archeologico dei Campi Flegrei (foto regione siciliana)
Ecco i premiati 2024: il regista e attore Daniele Salvo, autore, fra l’altro, di apprezzatissime regie di testi di Eschilo, Sofocle e Euripide; il greco Teodoro Angelopoulos, per il festival internazionale dei Giovani Dramma antico di Corinto che propone una rassegna di teatro classico realizzata da studenti; l’associazione culturale di Viterbo “Ludi Scaenici”, che da 25 anni promuove e diffonde al conoscenza di musica e danza dell’antichità; Monica Centanni (università di Venezia), grecista, studiosa di tragedia greca e fondatrice della rivista “Engramma” dedicata alla tradizione classica nella memoria occidentale; infine gli archeologi Fabio Pagano, dal 2019 direttore del parco archeologico dei Campi Flegrei e docente dell’università di Udine; Massimo Frasca (università di Catania) ed ex direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia e in Beni archeologici dell’università di Catania (di recente autore di una Guida al parco archeologico di Leontinoi che sarà presentata sabato 31 agosto 2024, alle 19, al museo di Naxos). Premio alla memoria all’archeologo Francesco La Torre (università di Messina), scomparso prematuramente due anni fa e apprezzato dalla comunità scientifica internazionale per lo studio delle interazioni culturali tra i Greci e le popolazioni indigene della Magna Grecia e della Sicilia. A consegnare i premi, tra gli altri, saranno: Giovanna Spatari (rettrice UniMe), Massimo Cultraro (archeologo), Massimo Raffa (musicologo), Gigi Spedale (Rete Latitudini). Fra gli interventi: il sindaco di Giardini Naxos, Giorgio Stracuzzi, la storica dell’arte Silvia Mazza e l’archeologo Alessio Toscano Raffa. Ai premiati verrà donata una scultura opera del maestro Turi Azzolina ispirata alla maschera del satiro, figura ricorrente fra i reperti della collezione del Museo di Naxos. Nel corso della serata, presentata dalla conduttrice televisiva Francesca Russo, sono previsti degli interventi musicali del gruppo Klostès, formazione al femminile che propone musica tradizionale con strumenti popolari. L’ingresso alla cerimonia è libero.

Copertina del libro “Guida all’archeologia di Leontinoi. Protagonisti, monumenti, itinerari” di Massimo Frasca (Gangemi editore).
“Guida all’archeologia di Leontinoi. Protagonisti, monumenti, itinerari” di Massimo Frasca (Gangemi editore international). Leontinoi rappresenta una realtà unica e per molti aspetti anomala in confronto alle altre città fondate dai Greci in Occidente. La particolare conformazione geomorfologica e topografica della polis, ubicata sulle due aspre colline di San Mauro e Metapiccola e nella valle intermedia, ha attirato l’attenzione dello storico greco Polibio che ne ha dato una vivida descrizione e, in seguito, di studiosi moderni, anche stranieri, che hanno fornito descrizioni, fotografie e schizzi dei luoghi e dei manufatti lentinesi. Nonostante i numerosi rinvenimenti di oggetti di pregio, molti dei quali confluiti in musei italiani e stranieri, bisognerà attendere l’arrivo di Paolo Orsi in Sicilia per l’inizio degli scavi sistematici a Leontinoi, ripresi con continuità e profitto dopo il Secondo Dopoguerra dalla Soprintendenza alle Antichità di Siracusa e dall’Università di Catania. Con quest’opera l’A. ha inteso realizzare un libro-guida che accompagni, anche fisicamente, il lettore interessato a conoscere la storia e i monumenti archeologici della città fondata dai Calcidesi nel 728 a.C. e, al contempo, ricordare le figure di coloro che, con la loro passione e le loro competenze anche in campi diversi dall’archeologia, hanno contribuito a far progredire gli studi e le ricerche su Leontinoi. Da ciò deriva l’articolazione del libro in quattro capitoli, il primo dedicato ai protagonisti dell’archeologica lentinese, il secondo ai principali monumenti archeologici illustrati e inquadrati storicamente, il terzo ai percorsi di visita dei monumenti e il quarto al museo archeologico di Lentini, fortemente voluto dalla comunità civile locale.

L’archeologo Massimo Frasca dell’università di Catania (foto regione siciliana)
Massimo Frasca è direttore della rivista scientifica Cronache di Archeologia dell’università di Catania. È stato allievo della Scuola Archeologica Italiana di Atene, professore associato di Archeologia Classica e direttore della Scuola di specializzazione in Beni archeologici dell’università di Catania. Ha insegnato Archeologia della Magna Grecia all’università della Calabria e Metodologia della ricerca archeologica all’università di Palermo (sede di Agrigento). Ha diretto numerosi scavi archeologici in Sicilia e in Italia meridionale e ha fatto parte delle missioni archeologiche italiane di Prinias (Grecia), Iasos e Kyme Eolica (Turchia). Tra i principali temi di ricerca sono lo studio della topografia e delle produzioni artigianali delle città greche della Sicilia e dell’Asia Minore e le relazioni tra i Greci e le popolazioni indigene della Sicilia. È autore di numerosi articoli a stampa e di pubblicazioni monografiche, tra cui: La necropoli di Monte Finocchito (Palermo 1981), Scavi nelle necropoli di Leontini (Palermo 1991), Leontinoi. Archeologia di una colonia greca (Roma 2009), Archeologia degli Iblei (Ragusa 2015), Città dei Greci in Sicilia (Ragusa 2017), Civiltà egee alla scoperta dell’Occidente (Ragusa 2019), Monte San Mauro di Caltagirone e la Calcidese Euboia (Roma 2020).
Agrigento. Al parco archeologico della valle dei Templi va in scena “Cassandra – Ilio in Fiamme” di Daniele Salvo, seduta drammatica a 7 voci da “Troiane” di Euripide
“Quando le fiamme di una guerra si spengono, nel momento in cui gli uomini e le donne superstiti si guardano intorno e scorgono inorriditi le macerie che hanno soppiantato le loro case, in quel momento ed in quel luogo e su quelle esistenze si apre la tragedia Troiane di Euripide, che alza il sipario là dove l’Iliade lo aveva fatto calare, per mostrarci la totale insensatezza di una guerra, che diventa simbolo di ogni guerra”, scrive Valeria Tirabasso nel presentare “Troiane” di Euripide per l’Osservatorio teatrale dell’università di Trento. Nella tragedia, che fu rappresentata per la prima volta nel 415 a.C. durante la Guerra del Peloponneso, Euripide racconta la città di Troia alla fine della guerra. Gli uomini troiani sono stati uccisi, mentre le donne devono essere assegnate come schiave ai vincitori. Cassandra viene data ad Agamennone, Andromaca a Neottolemo, ed Ecuba a Odisseo. Cassandra predice le disgrazie che attenderanno lei stessa e il suo nuovo padrone una volta tornati in Grecia, ed il lungo viaggio che Odisseo dovrà subire prima di rivedere Itaca. Andromaca subisce una sorte terribile, poiché i Greci decidono di far precipitare dalle mura di Troia Astianatte, il figlio che la donna aveva avuto da Ettore, per evitare che un giorno il bambino possa vendicare il padre e porre fine alla stirpe achea. Successivamente Ecuba ed Elena si sfidano in una sorta di agone giudiziario, per stabilire le responsabilità dello scoppio della guerra. Elena si difende ricordando il giudizio di Paride e l’intervento di Afrodite, ma Ecuba svela infine la colpevole responsabilità della donna, fuggita con Paride perché attratta dal lusso e dall’adulterio. Infine, il cadavere di Astianatte viene riconsegnato ad Ecuba per il rito funebre, Troia viene data alle fiamme, e le prigioniere vengono portate via mentre salutano per l’ultima volta la loro città.

Da “Troiane” di Euripide il regista Daniele Salvo ha tratto la pièce teatrale “Cassandra – Ilio in Fiamme”, seduta drammatica a 7 voci, che andrà in scena presso il Tempio di Giunone, nel parco Archeologico e Paesaggistico della Valle dei Templi (Ag), il 24 settembre 2021. Prenotazione biglietti su https://www.webtic.it/… “Sarà Un viaggio nell’inconscio, nella febbre, nella trance, nel sonno, nel mondo del tempo perduto”, con Selene Gandini, Alfonso Veneroso, Marcella Favilla, Barbara Capucci, Simone Ciampi, Elvio La Pira, Daniele Salvo. Musiche di Marco Podda. Light designer: Giuseppe Filipponio. Costumi: Erminia Bassi. Assistente alla regia: Anna Afteni. Produzione Kairos A.C.

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