Reggio Calabria. A tourismA 2025, il museo Archeologico nazionale insignito del premio GIST ACTA 2025 come Miglior Museo. Il premio ritirato da Daniela Costanzo, funzionaria archeologa del MArRC

Daniela Costanzo (al centro), funzionaria archeologa del MArRC, con il premio GIST ACTA 2025 come Miglior Museo, assegnato dal Gruppo italiano stampa turistica e consegnato a torusimA 2025 (foto marrc)
Il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria si è aggiudicato il prestigioso premio GIST ACTA 2025 come Miglior Museo, nell’ambito della terza edizione dell’Archaeological & Cultural Tourism Award. Promosso dal Gruppo Italiano Stampa Turistica (GIST) e ospitato dal salone internazionale del turismo culturale TourismA, tenutosi a Firenze, il riconoscimento attesta l’impegno del Museo nella valorizzazione e fruizione del patrimonio archeologico, consolidandone il ruolo di istituzione di riferimento a livello nazionale e internazionale. Giunto alla sua terza edizione, il GIST ACTA è un premio istituito nel 2023 con l’obiettivo di promuovere il turismo culturale e archeologico, riconoscendo le migliori realtà impegnate nella comunicazione e divulgazione del patrimonio storico. La giuria, composta da esperti del settore, ha premiato il MArRC per la sua capacità di coniugare tradizione e innovazione, rendendo l’archeologia accessibile e coinvolgente attraverso esposizioni permanenti e temporanee, progetti di ricerca e iniziative didattiche che mirano a rafforzare il legame tra la comunità e la sua eredità culturale. Il premio è stato ritirato a Firenze, il 21 febbraio 2025 a tourismA-Salone Archeologia e Turismo Culturale dalla funzionaria archeologa del Museo, Daniela Costanzo, a ulteriore conferma dell’eccellenza del lavoro svolto dal personale del MArRC nel rendere il Museo non solo un luogo di conservazione, ma anche uno spazio di condivisione e scoperta, capace di avvicinare il grande pubblico all’inestimabile eredità del passato.

Fabrizio Sudano, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto marrc)
“Questo premio è un importante riconoscimento del lavoro quotidiano che svolgiamo con dedizione e passione per rendere il Museo un luogo vivo e dinamico”, ha dichiarato il direttore del MArRC, Fabrizio Sudano. “Il nostro obiettivo è favorire un dialogo continuo tra il passato e il presente, promuovendo il valore della cultura e della storia. Un aspetto fondamentale della nostra missione è l’apertura internazionale del Museo, attraverso collaborazioni con istituzioni culturali di prestigio e progetti di ricerca condivisi. Ricevere questo prestigioso riconoscimento ci sprona a proseguire il nostro percorso di crescita e innovazione, rafforzando ulteriormente il ruolo del MArRC come punto di riferimento per la valorizzazione del patrimonio archeologico, in Italia e nel Mediterraneo”. Il Museo si distingue, infatti, per il suo impegno nella divulgazione scientifica e nella promozione della cultura archeologica, attraverso un’ampia offerta di eventi, conferenze e laboratori pensati per diverse fasce di pubblico. Le mostre temporanee arricchiscono il già straordinario patrimonio custodito dal Museo, offrendo nuovi spunti di riflessione e approfondimento.
Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale la conferenza “Sicurezza e legalità. Come salvare il nostro patrimonio culturale a rischio”. Sudano: “Un’opportunità di confronto, riflessione e dibattito con i massimi esperti regionali sul tema della sicurezza e legalità”
Nel segno dell’apertura al territorio e della divulgazione al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria giovedì 25 gennaio 2024, alle 16, la conferenza “Sicurezza e legalità. Come salvare il nostro patrimonio culturale a rischio” promossa dal museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria con il supporto del Rotary Club Reggio Calabria Sud Parallelo 38. “Un’opportunità di confronto, riflessione e dibattito con i massimi esperti regionali sul tema della sicurezza e legalità”, dichiara il direttore Fabrizio Sudano, “per l’approfondimento dei fenomeni di rischio per il nostro patrimonio culturale e il coinvolgimento della comunità e del tessuto imprenditoriale locale per il restauro e la fruizione dei beni recuperati. Un evento che valorizza la sinergia tra diversi enti istituzionali e pone l’accento sul ruolo essenziale e vitale della partecipazione di associazioni e imprese nella valorizzazione del patrimonio culturale”. L’incontro affronterà questo importante tema con i massimi esperti regionali del settore. Introdurrà l’incontro Fabrizio Sudano, direttore museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria a cui seguiranno i saluti istituzionali di Clara Vaccaro, prefetto di Reggio Calabria e Filippo Demma, direttore regionale Musei Calabria. Con la moderazione di Enrico Paratore del Rotary Club Reggio Calabria Sud Parallelo 38, si alterneranno gli interventi di Gianfranco Zurzolo, Unità di Crisi per la Calabria per il ministero della Cultura, “Il ruolo dell’Unità di Crisi del ministero della Cultura. La gestione dell’emergenza”; del capitano Giacomo Geloso, comando Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Cosenza, “Il ruolo del Comando TPC tra legalità e tutela del patrimonio culturale”; Sebastiano Rotta, della direzione regionale Vigili del Fuoco Calabria, “La salvaguardia dei beni culturali. Il contributo dei Vigili del Fuoco – Attività di prevenzione incendi – Azioni tecniche in emergenza”; Michele Folino Gallo, del dipartimento di Protezione Civile della Regione Calabria, “Il volontariato per la salvaguardia del patrimonio culturale. Progetti in atto e nuove opportunità”; Paolo Martino, incaricato regionale Beni culturali ecclesiastici della Conferenza episcopale calabra, “Il patrimonio culturale religioso in Calabria: formazione degli inventari informatizzati: strumenti per l’identificazione e il recupero delle opere in caso di calamità”; Antonino Tramontana, presidente Camera di commercio Reggio Calabria, “Il patrimonio culturale: risorsa per lo sviluppo dei territori e dell’economia locale”; e Daniela Costanzo, responsabile Ufficio Collezioni del MArRC, “Sostenere le istituzioni culturali con il fundraising: l’esempio dell’art bonus per il MArRC”.
Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale incontro con Fabrizio Mollo (università di Messina) sulle ricerche archeologiche a Santa Gada di Laino Borgo che chiude il ciclo su “Reggio e oltre”
Al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria terzo e ultimo appuntamento del ciclo di conferenze “Reggio e oltre. Studi, ricerche e valorizzazione in Calabria” a cura dell’Ufficio Collezioni del MArRC. Appuntamento martedì 16 gennaio 2024, alle 17, con l’incontro: “Ricerche archeologiche nella valle del Mercure-Lao: l’insediamento di Santa Gada di Laino Borgo”. Introduce Daniela Costanzo, museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, relaziona Fabrizio Mollo, università di Messina, che parlerà dell’insediamento di Santa Gada di Laino Borgo e presenterà i risultati delle ultime ricerche.
Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale la conferenza “La mostra Calabria angioina. Ricerca e tecnologie multimediali per valorizzare il patrimonio medievale” con Daniela Costanzo e Stefania Paone, secondo appuntamento ciclo di incontri “Reggio e oltre. Studi, ricerche e valorizzazione in Calabria”
“La mostra Calabria angioina. Ricerca e tecnologie multimediali per valorizzare il patrimonio medievale”: martedì 9 gennaio 2024, alle 17, al MArRC, secondo appuntamento ciclo di incontri “Reggio e oltre. Studi, ricerche e valorizzazione in Calabria” ideato e curato dall’Ufficio Collezioni del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. Daniela Costanzo, archeologa e funzionario responsabile dell’Ufficio Collezioni del Museo, e Stefania Paone dell’università della Calabria, indagheranno esperienze e potenzialità delle applicazioni multimediali per la valorizzazione del patrimonio partendo dalla mostra curata da Stefania Paone al museo civico di Altomonte (Cs) e dedicata alla cultura artistica della Calabria Angioina, che espone anche un frammento di sarcofago in marmo del XV secolo raffigurante Maria Maddalena e Caterina d’Alessandria normalmente conservato nei depositi del MARC. “Questo ciclo di tre conferenze”, spiega Daniela Costanzo, “intende proiettare il Museo nel più ampio contesto della ricerca archeologica e storico-artistica nella nostra regione, proponendo al pubblico novità scientifiche sul doppio asse della ricerca e della valorizzazione del patrimonio”.
Reggio Calabria. Per “Incontri al MArRC” al museo Archeologico nazionale conferenza “Ulisse e la Calabria antica. Le tappe di una deriva mitica” con Maurizio Cannatà e Daniela Costanzo
Un altro appuntamento di “Incontri al MArRC” da non perdere questa settimana al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. Venerdì 9 giugno 2023, conferenza “Ulisse e la Calabria antica. Le tappe di una deriva mitica”, promossa dal MArRC in sinergia con il Club di Territorio di Reggio Calabria del Touring Club Italiano. Alle 17, nella sala conferenze, dopo i saluti del direttore Carmelo Malacrino e di Francesco Zuccarello Cimino, console del Club di Territorio di Reggio Calabria del T.C.I., insieme a Daniela Costanzo interverrà Maurizio Cannatà, direttore del museo Archeologico nazionale “Vito Capialbi’ di Vibo Valentia. La partecipazione all’incontro è gratuita e aperta a tutti, fino a disponibilità di posti. “Dopo l’interessante approfondimento di giovedì pomeriggio sul restauro dei mosaici provenienti dalla Villa dell’Annunziata di Reggio Calabria, curato dal funzionario restauratore Barbara Fazzari”, dichiara il direttore Malacrino, “quella del 9 giugno è l’occasione per intraprendere un nuovo viaggio tra mitologia e storia, ancora una volta guidati da un funzionario del nostro Museo, Daniela Costanzo, responsabile dell’Ufficio Collezioni”. Una relazione a due voci, che accompagnerà i partecipanti in un viaggio tra storia, mitologia e geografia dei luoghi. “Benché se ne dica, la geografia del viaggio più famoso della storia”, dichiara Cannatà, “prescinde volutamente da qualsiasi concreto ancoraggio territoriale e geografico. L’Odissea deve invece essere letta ed interpretata per quello che è, il racconto di un viaggio mitico che diviene metafora del desiderio umano della conoscenza, unitamente all’affermazione dell’ingegno e della ragione umana contro le forze ineluttabili del fato, ma soprattutto fonte storica ineguagliabile in quanto prima opera letteraria “nazionale” di un popolo culturalmente omogeneo, sebbene politicamente frazionato, come fu la Grecia antica (Magna Grecia e Sicilia incluse), che riflette proprio nell’esperienza marinara il marchio di un’identità culturale collettiva”. Scopo di questo incontro è stimolare una riflessione ragionata sul mito e sul suo formidabile eroe, emblema di una civiltà fondata sul “mare colore del vino” e, ancora oggi, di un’umanità sempre in movimento. “Odisseo è figura fondativa dell’immaginario culturale greco: per eccellenza eroe “multiforme” dotato di ingegno, abilità tecnica e oratoria, forza fisica e inesauribile sete di conoscenza”, commenta la Costanzo. “Inconcepibile, senza di lui, sarebbe stato lo sviluppo del pensiero e della letteratura occidentale. Da Dante a Joyce, da Kubrick a Tasso, passando per Kavafis e Ambrogio, il suo mito conosce, in ordine volutamente sparso, una serie di letture, reinterpretazioni e risemantizzazioni pressoché infinita. Nelle arti figurative la saga dell’eroe di Itaca ha ispirato e continua a ispirare alcune tra le produzioni artistiche più pregevoli e significative dell’arte occidentale. Il viaggio di Odisseo si compie oltre i confini del mondo reale, al di là delle categorie di eroico e umano, dove fantastico e irreale sono incarnati da esseri misteriosi e declinati attraverso eventi inspiegabili, fino al supremo confine dell’Erebo, nella catabasi che lo conduce, da vivo, nel Regno dei Morti”.
Reggio Calabria. Venerdì intenso per il museo Archeologico nazionale: in sala Conferenze incontro su “Diego Vitrioli. Dal classico al contemporaneo”, e all’università della Calabria due conferenze di Daniela Costanzo ripercorrono la storia di Reghion, dalla colonia calcidese ai suoi reperti esposti a Palazzo Piacentini
Alla vigilia della commemorazione della nascita e della morte di Diego Vitrioli (Reggio Calabria, 20 maggio 1819 – Reggio Calabria, 20 maggio 1898), il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria proporrà una giornata di approfondimenti sul poeta reggino, in collaborazione con l’associazione Famiglia Ventura. Venerdì 19 maggio 2023, alle 17, in sala Conferenze, incontro su “Diego Vitrioli. Dal classico al contemporaneo”. Insieme a Francesco Ventura, all’incontro parteciperanno Manuela Crimi, del convitto nazionale “T. Campanella” di Reggio Calabria; Antonio Zuccarello Cimino, del “Gruppo Xiphias”; e Antonella Gioia, presidente dell’associazione “Diego Vitrioli”. Durante la serata interverrà anche il direttore Carmelo Malacrino, che ripresenterà il volume “Diego Vitrioli. Un raffinato collezionista nella Calabria dell’Ottocento”, pubblicato in occasione dell’esposizione temporanea inaugurata al MArRC nel 2019. “Prosegue al Museo la valorizzazione delle grandi figure della cultura calabrese, e in particolare reggina”, dichiara Malacrino. “Sarà un interessante momento di approfondimento su Diego Vitrioli, uomo colto ed elegante, profondo cultore dell’antichità, la cui figura qualche anno fa è stata messa al centro di un suggestivo percorso espositivo, che ho avuto il piacere di curare al Museo. Ringrazio l’associazione Famiglia Ventura per aver contribuito in questi mesi a promuovere temi di interesse comune, valorizzando la cultura del territorio”. E Francesco Ventura, responsabile per l’associazione Famiglia Ventura: “Con l’evento dedicato al latinista Diego Vitrioli si chiude il ciclo di incontri concordato tra la nostra associazione e il Museo. Siamo felici di concludere questo percorso al fianco dell’associazione Diego Vitrioli, con cui nel 2019 abbiamo realizzato una delle collaborazioni più significative. Omaggeremo questo intellettuale, fra i più illustri della nostra Terra, esponendo per l’occasione la scultura lignea Il mito di Ibico, realizzata dal maestro Francesco Cento e ispirata a un altro sommo poeta reggino. Ringrazio il direttore del Museo, Carmelo Malacrino, e tutto il suo staff per le splendide opportunità offerte nel corso di quest’ultimi mesi, nonché per la fiducia e il supporto all’organizzazione degli eventi”.

Pisside con sovradipinture dalla necropoli settentrionale di Reghion (età ellenistica) conservata al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto marrc)
Intanto non si ferma l’attività di promozione culturale del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria anche presso gli Atenei della regione. Venerdì 19 maggio 2023, all’università della Calabria, Daniela Costanzo, funzionario archeologo responsabile dell’ufficio Collezioni del MArRC, tiene due conferenze, in un ciclo dal titolo “Rhegion. Dalla polis al Museo”, trasmesse in streaming su piattaforma Teams. Gli incontri sono accolti dal corso di Archeologia della Magna Grecia della Laurea Magistrale in “Intelligence per la legalità e la tutela dei beni culturali e archeologici”, tenuto dal prof. Maurizio Paoletti, docente ordinario di Archeologia classica al dipartimento di Culture, Educazione e Società dell’Unical e membro del Comitato scientifico del MArRC. La prima delle due conferenze, dal titolo “Rhegion. Storia e archeologia di una colonia calcidese” ha ripercorso attraverso le scoperte archeologiche e le testimonianze materiali che caratterizzano la città dello Stretto i maggiori eventi storici dalla fondazione intorno al 730-720 a.C. fino alla romanizzazione, formalizzata con il riconoscimento di civitas foederata da parte di Roma nel 270 a.C. La seconda conferenza “Il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria”, alle 17, ricostruirà le vicende del Museo Civico, fondato nel 1882 e prima istituzione museale della città, nazionalizzato nel 1946 a seguito di una convenzione tra il Comune di Reggio Calabria e l’allora ministero della Pubblica istruzione. Saranno analizzati gli allestimenti storici del museo Archeologico nazionale progettati da Marcello Piacentini fino al recente allestimento inaugurato nel 2016, con presentazione a studenti e partecipanti delle principali attività condotte dal personale tecnico-scientifico del MArRC, con particolare riferimento a cura, gestione e valorizzazione delle collezioni museali.

Carmelo Malacrino, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)
“Da anni il MArRC investe nelle attività di studio e ricerca scientifica”, dichiara il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. “Lo fa sia con il personale interno, nelle attività di riordino e restauro delle collezioni conservate nei depositi, sia con la collaborazione di Atenei e Centri di Ricerca italiani e stranieri. Portare queste esperienze nelle aule universitarie è estremamente significativo non solo per far conoscere agli studenti il valore delle collezioni archeologiche esposte, ma anche per far scoprire quante professionalità lavorino in un museo, da quelle amministrative a quelle tecniche e scientifiche, fino all’accoglienza, fruizione e vigilanza. Ringrazio il prof. Paoletti, componente del nostro Comitato Scientifico, per questo invito, che conferma la stretta collaborazione tra Museo e Università”. Gli incontri rientrano nel progetto di miglioramento dei servizi che l’Amministrazione fornisce agli utenti e prosegue una positiva collaborazione avviata già lo scorso anno con un’analoga iniziativa. “Si tratta di un’esperienza di scambio particolarmente proficua che mette in diretta connessione il Museo con i futuri professionisti del patrimonio culturale”, dichiara la dott.ssa Costanzo, “rappresentando al tempo stesso un’occasione di formazione e valorizzazione all’esterno delle collezioni del MArRC e di tutte le attività svolte per la loro tutela e la conoscenza”.
Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale giornata di studi “La biodiversità faunistica nell’area dello Stretto” promossa dall’associazione “Famiglia Ventura”, e apre il percorso tematico “Reptilia. Biodiversità dal Mondo Antico”
Il 20 aprile 2023 è la Giornata internazionale per la biodiversità. Il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria la celebra con un nuovo evento culturale: alle 17, si tiene la giornata di studi “La biodiversità faunistica nell’area dello Stretto”, promossa dall’associazione “Famiglia Ventura”, con il patrocinio della Societas Herpetologica Italica. Dopo i saluti del direttore del museo, Carmelo Malacrino, e del presidente dell’associazione, Francesco Ventura, l’incontro sarà moderato dal prof. Emilio Sperone sui temi dell’erpetologia, dell’entomofauna e dell’avifauna. Interverranno il prof. Marcello Cavallaro, dell’università di Messina; Valentino Borza, membro dell’associazione “Famiglia Ventura”; Viviana Cittadino, Claudia Valerioti e Francesco Luigi Leonetti, componenti della Societas Herpetologica Italica; Dalila Giacobbe, della Società Italiana di Scienze Naturali; e Giuseppe Martino, dell’associazione guide ufficiali del parco nazionale dell’Aspromonte. “Questa giornata di studi sulla biodiversità faunistica nell’area dello Stretto era un’iniziativa che avevamo in animo di realizzare già da prima della pandemia”, commenta il presidente dell’associazione, Francesco Ventura. Siamo, dunque, felici di coordinare questo tavolo d’alto profilo scientifico naturalistico in una sede così prestigiosa, qual è il MArRC. Tutto è nato dalla volontà di valorizzare le evidenze archeozoologiche del nostro territorio, anche grazie ad un interessamento della sezione calabrese della Societas Herpetologica Italica, la quale ha realizzato alcuni studi per meglio comprendere e identificare alcuni carapaci presenti nel Museo”.

Nella stessa giornata del 20 aprile 2023 aprirà al pubblico “Reptilia. Biodiversità dal Mondo Antico”, il percorso tematico diffuso curato dai funzionari Giuseppina Cassalia e Daniela Costanzo, con il supporto della stagista Alessia Furia. “È tutto pronto per questo nuovo incontro scientifico e divulgativo”, commenta il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. Un evento nato dalla sinergia con l’associazione Famiglia Ventura, che ringrazio. Sono occasioni che qualificano la funzione del Museo anche come luogo di produzione e diffusione di conoscenza. Inoltre il percorso diffuso “Reptilia” – aggiunge il direttore – offrirà ai visitatori, agli appassionati e agli esperti una suggestiva narrazione tematica, valorizzando anche reperti normalmente conservati nei depositi”. “Reptilia. La biodiversità dal mondo Antico” è il titolo scelto per far scoprire i reperti a tema erpetologico esposti al MArRC allo scopo di sensibilizzare i visitatori, e in particolare i più piccoli, sul tema della tutela della natura e del paesaggio. “L’idea nasce dalla collaborazione con l’associazione Famiglia Ventura per celebrare la Giornata Internazionale della Biodiversità”, commenta Cassalia, “e si concretizza grazie ad una stretta ed attenta collaborazione tra i diversi uffici del museo. Ci auguriamo che tanti giovani, studenti e appassionati di erpetologia vengano stimolati da questo percorso tematico diffuso alla ricerca e fruizione delle bellezze del mondo antico, attraverso i reperti presenti nel nostro museo, il museo di tutti”. Il percorso tematico sarà visitabile fino a domenica 14 maggio 2023. Sia attraverso alcuni marcatori installati sulle vetrine dell’esposizione ai Livelli B e C del Museo, sia seguendo le mappe con i segnalini sarà possibile individuare i reperti selezionati. Inquadrando i QR code associati, inoltre, si potrà scaricare sul proprio telefono una brochure con focus sui reperti selezionati. In questo modo il visitatore avrà la possibilità di fruire di un nuovo percorso, esplorando prospettive inedite nate dal dialogo tra l’iconografia dei reperti archeologici e l’erpetologia. “Il Museo è uno scrigno di infiniti racconti, di cui i reperti esposti diventano straordinari protagonisti – commenta il direttore del Museo, Carmelo Malacrino. I Bronzi di Riace e di Porticello sono i capolavori indiscussi dell’esposizione, ma tra le migliaia di oggetti esposti si trovano tante curiosità sul mondo antico. Sono particolarmente felice per questo percorso tematico diffuso, che promuove il tema della biodiversità nel binomio cultura e natura. Ringrazio le dott.sse Cassalia, Costanzo e Furia per l’impegno profuso, nonché l’associazione Famiglia Ventura per la Giornata di studi promossa al Museo. Sono occasioni, queste, in cui le tracce del nostro passato ci guidano per un futuro più sostenibile”.
Al via la campagna di manutenzione programmata sui Bronzi di Riace. Nell’ambito di un accordo quadro tra il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria e l’Istituto Centrale per il Restauro (ICR), è partita una nuova campagna di verifica e controllo dello stato di conservazione dei Bronzi di Riace e di Porticello. Nel marzo 2023 Museo e ICR hanno condiviso un programma di verifiche, strumentali e visive dello stato di conservazione dei reperti custoditi in Sala Bronzi, con le prime attività di controllo svolte già nel mese di settembre 2023. Le funzionarie del MArRC Barbara Fazzari, responsabile del Laboratorio di Restauro, e Daniela Costanzo, responsabile dell’Ufficio Collezioni, hanno coordinato e curato i rapporti tra il Museo e l’ICR e, insieme al direttore Fabrizio Sudano, seguiranno in prima persona i lavori in sala Bronzi. Il cronoprogramma della prima fase delle attività di verifica e monitoraggio predisposto in accordo con l’Istituto Centrale per il Restauro, prevede, nei mesi tra aprile a settembre 2024, una media di due/tre giorni di attività svolti dal gruppo di esperti che sarà impegnato in indagini autoptiche e diagnostiche sui Bronzi di Riace e di Porticello. Il primo sopralluogo è previsto per il 15 e 16 aprile 2024, seguiranno gli altri incontri fissati dal 27 al 30 maggio 2024, dal 17 al 18 giugno 2024, dal 1 al 3 luglio 2024 e dal 16 al 18 settembre 2024.




Martedì 5 marzo 2024, alle 10, in sala conferenze del MArRC, la conferenza “Il pithos di Polistena: dalla scoperta alla musealizzazione”. Nell’ambito della proficua collaborazione tra il MArRC e la SABAP RC-VV, è nato il progetto di restauro di un pithos (vaso contenitore di grandi dimensioni), ritrovato fortuitamente nel territorio di Polistena nel 2019, che si concluderà con l’esposizione dello stesso nelle sale museali del Museo. Si tratta di un pithos di tipo reticolato che, per genere e forma, risale alla media età del Bronzo. Esso rappresenta un unicum archeologico in quanto è il ritrovamento della facies Thapsos/Milazzese più settentrionale che attualmente si conosce.
Alla conferenza interverranno Fabrizio Sudano, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria e Filippo Demma, direttore ad interim della direzione regionale Musei Calabria, seguiti da Salvatore Fida, presidente del gruppo archeologico Altano di Polistena che ha collaborato con la SABAP RC-VV agli scavi, e Aldo Nasso, scopritore del pithos stesso. Il funzionario archeologo Daniela Costanzo, responsabile dell’Ufficio Collezioni del MArRC e il funzionario restauratore Barbara Fazzari, responsabile del Laboratorio di Restauro del Museo, illustreranno il progetto di restauro e gli approfondimenti scientifici di settore. In particolare, è in corso uno studio grafico ricostruttivo del pithos con osservazioni sulla tecnologia di fabbricazione a cura dell’archeologo esperto dell’età del Bronzo Carlo Veca, ed un approfondimento diagnostico sui resti organici per la classificazione funzionale del manufatto da parte di Enrico Greco, ricercatore del dipartimento di Scienze chimiche e farmaceutiche dell’università di Trieste. È prevista anche la caratterizzazione minero-petrografica dell’impasto per lo studio di provenienza curata da Mauro La Russa, professore del dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’università della Calabria. Seguirà l’intervento del funzionario archeologo della SABAP RC-VV Andrea Maria Gennaro che affronterà i temi del recupero del manufatto e della sua contestualizzazione archeologica. Infine Giuseppe Mantella, restauratore responsabile della ditta esecutrice dei lavori, parlerà degli interventi conservativi a oggi realizzati, preliminari alle operazioni di ricomposizione e integrazione plastica.
Alla conferenza verrà presentato un calendario di visite guidate al cantiere di restauro per dare al pubblico l’inedita possibilità di assistere al restauro del pithos, in continuità con il progetto di grande successo avviato a gennaio “Dietro le quinte: visita al laboratorio di restauro del Museo”. La manifestazione “Agorà: L’archeologia di Reggio in piazza” si arricchirà nei prossimi mesi con altri due appuntamenti da non perdere: la presentazione alla città degli affreschi provenienti dalle Terme Romane di Reggio Calabria restaurati dagli studenti del corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’università della Calabria e del Busto Trapani Lombardo restaurato dai collaboratori esterni della SABAP Anna Arcudi e Francesco Lia.
Come si scopre un sito? Come si studiano resti umani, strutture, reperti o manufatti artistici? Come si presentano i dati per mezzo delle nuove tecnologie? A queste e altre domande risponderanno studiosi e ricercatori affermati protagonisti del ciclo di tre conferenze “Reggio e oltre. Studi ricerche e valorizzazione in Calabria” ideato e curato dall’Ufficio Collezioni del MArRC nelle quali presenteranno i loro progetti, spesso condotti in stretta collaborazione con noi. Il 2024 inizia dunque nel segno dell’apertura e della divulgazione per il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. La partecipazione alle conferenze è gratuita e libera fino ad esaurimento posti. “Questo ciclo di tre conferenze”, spiega Daniela Costanzo, archeologa e funzionario responsabile dell’Ufficio Collezioni del Museo, “intende proiettare il Museo nel più ampio contesto della ricerca archeologica e storico-artistica nella nostra regione, proponendo al pubblico novità scientifiche sul doppio asse della ricerca e della valorizzazione del patrimonio”. E a gennaio il MArRC propone il progetto sperimentale “Dietro le quinte: visite al laboratorio di restauro del MArRC”. “Queste due iniziative”, interviene il direttore del MArRC, Filippo Demma, “sono le prime di un breve ciclo che occuperà i mesi di gennaio e febbraio 2024, ideato in queste settimane di lavoro per iniziare a riposizionare il Museo al centro del dibattito scientifico e aprire al pubblico spazi di conoscenza e riflessione, introducendolo anche nei luoghi finora meno accessibili o chiusi. L’idea alla base è che un museo Archeologico sia e debba essere un organismo vivo che alimenta la propria offerta culturale con lo sviluppo della ricerca e con la massima condivisione delle proprie metodologie di lavoro”.
Giovedì 4 gennaio 2024, alle 17, in sala conferenze del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, si terrà il primo incontro, con la relazione di Dario Piombino Mascali, università di Vilnius, sul tema “Osteobiografie o ricostruire il profilo biologico degli antichi. Riflessioni a partire dalla necropoli reggina di San Giorgio Extra”. Introdurranno l’incontro Daniela Costanzo (MArRC) e Andrea Maria Gennaro, funzionario responsabile della tutela per l’area urbana di Reggio Calabria per la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Reggio Calabria e Vibo Valentia. Martedì 9 gennaio 2024, “La mostra Calabria angioina. Ricerca e tecnologie multimediali per valorizzare il patrimonio medievale”: si prosegue con le applicazioni multimediali per la valorizzazione del patrimonio: esperienze e potenzialità saranno indagate a partire dalla mostra curata da Stefania Paone (università della Calabria) al museo civico di Altomonte (Cs) e dedicata alla cultura artistica della Calabria Angioina, che espone anche un frammento di sarcofago in marmo del XV secolo raffigurante Maria Maddalena e Caterina d’Alessandria normalmente conservato nei depositi del MARC. Nell’ultimo appuntamento, martedì 16 gennaio 2024, “Ricerche archeologiche nella valle del Mercure-Lao: l’insediamento di Santa Gada di Laino Borgo”: Fabrizio Mollo dell’università di Messina, renderà noti i dati del suo scavo iniziato nel 2018 nel sito di Santa Gada di Laino Borgo (Cs): una scoperta recentissima che riscrive in parte la nostra conoscenza di un importante comparto dell’Italia antica, un punto di passaggio tra Jonio e Tirreno che collegava la Sibartitide con l’area del Vallo di Diano e del Lagonegrese, che ha visto avvicendarsi Enotri, Lucani e Romani.
Sempre nel mese di gennaio 2024 per la prima volta il Laboratorio di Restauro del MArRC apre le porte al pubblico per mostrare il dietro le quinte delle attività di restauro e conservazione che si svolgono al suo interno. Nelle mattine del 10 – 11 – 17 gennaio 2024 Barbara Fazzari, funzionario responsabile del Laboratorio di Restauro del MArRC, propone il progetto sperimentale “Dietro le quinte: visite al laboratorio di restauro del MArRC”. Gli incontri di “Dietro le quinte: visita al laboratorio di restauro del Museo” si terranno su quattro turni di 30 minuti per 5 persone con prima partenza alle 10 e chiusura alle 12. I posti sono limitati a causa della dimensione degli spazi e per misure di sicurezza, pertanto è obbligatoria la prenotazione mezzo mail all’indirizzo
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