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Napoli. Quarto weekend con musei chiusi, e quarta proposta online “Aperti per voi” del museo Archeologico nazionale dedicata ai “Racconti delle mostre”. Promo OpenMANN per San Valentino

Mostra “Gli Etruschi e il Mann”: Corredo di una tomba a tumulo della necropoli del Nuovo Mattatoio a Capua (880-870 a.C. circa) (foto Giorgio Albano)

Quarto week end con musei chiusi al pubblico secondo le disposizioni anti-Covid, e quarta proposta on line del museo Archeologico nazionale di Napoli: sabato 13 e domenica 14 febbraio 2021, sulla pagina Facebook del Museo e, a seguire, sul canale Instagram, sarà promossa la campagna social “Aperti per voi”, questa volta dedicata ai “Racconti dalle mostre”. Si partirà, naturalmente, dall’esposizione “Gli Etruschi e il Mann”: la narrazione digitale dell’allestimento si soffermerà, in primis, sul corredo di una tomba a tumulo della necropoli del Nuovo Mattatoio a Capua (880-870 a.C. circa). Nei reperti presentati online, si rifletterà il fenomeno di osmosi culturale tra Etruria Propria e territorio di “migrazione” dell’antica popolazione italica: analizzando i manufatti, si riscontreranno elementi di comunanza tra il mondo villanoviano etrusco e le tradizioni materiali indigene.

Mostra “Gli Etruschi e il Mann”: urna cineraria in argento dalla tomba Artiaco 104 di Cuma (foto Giorgio Albano)

Dalla tomba Artiaco 104 di Cuma (725-700 a.C.), sarà condivisa in rete l’immagine di un’urna cineraria in argento: come avviene per Ettore nell’Iliade, infatti, i resti combusti del defunto sono conservati in questo splendido ossuario, che, nel proprio “design”, ancora una volta esprime la convivenza tra il modello villanoviano e la produzione artistica “grecizzante”.

Mostra “Gli Etruschi e il Mann”: cratere a colonnette a figure rosse da Cuma (foto Giorgio Albano)

Sempre da Cuma proviene un cratere a colonnette a figure rosse (600-575 a.C.), con la rappresentazione della Gigantomachia; soggetto raffigurato e luogo di rinvenimento qui suggestivamente convergono: i Campi Flegrei, infatti, sono proprio lo “spazio” mitico in cui si combatte la battaglia tra gli dèi dell’Olimpo ed i Giganti. 

Mostra “Gli Etruschi e il Mann”: le terrecotte architettoniche dal “tempio delle stimmate” di Velletri (foto Giorgio Albano)

Per concludere il percorso virtuale sugli Etruschi al Mann, un’incursione nella seconda sezione della mostra: le terrecotte architettoniche dal “tempio delle stimmate” di Velletri fanno parte del patrimonio del museo Archeologico nazionale di Napoli perché tesori della Collezione Borgia. Si tratta di lastre di rivestimento degli elementi in legno della trabeazione (550-525 a.C.), in cui possiamo cogliere la raffigurazione di una processione di cavalieri e carri, dell’apoteosi di Eracle all’Olimpo e di una scena di banchetto.

Mostra “Lucy. Sogno di un’evoluzione” (foto Tanino Liberatore / courtesy Comicon)

Dall’archeologia all’arte contemporanea: nei “racconti dalle mostre” non potrà mancare un focus online sul percorso “Lucy. Sogno di un’evoluzione” di Tanino Liberatore: l’allestimento, realizzato in rete con COMICON, sarà presentato non soltanto con le immagini firmate dal “Michelangelo del Fumetto”, ma anche grazie ad un video che ricostruisce il percorso creativo del disegnatore.

Mostra “Gladiatori”: lucerna con raffigurazione di gladiatori (foto Giorgio Albano)

Dal presente al prossimo futuro: su Facebook ed Instagram, attendendo l’esposizione sui Gladiatori (in programma al Mann dal 31 marzo 2021), sarà postata una lucerna con combattimento tra Trace e Mirmillone. Il reperto, databile al I sec. d.C., proviene da Pompei e fa parte della sezione dell’allestimento dedicata ai Gladiatori in casa e sui muri.

Promo OpenMANN per San Valentino “Regala un viaggio nella storia”

Sempre in occasione del fine settimana, ed in particolare di San Valentino, sarà promossa la campagna di abbonamento annuale OpenMann: con lo slogan “Regala un viaggio nella storia”, saranno rilanciate le card ai prezzi promo di 10 euro per adulto, 15 per coppie di over 25 anni e 5 per Academy (studenti e specializzandi senza limiti di età).

Taranto. Dopo il Tour virtuale 3D, il museo Archeologico nazionale lancia #ilmartasonoio: una Call to Action della community. La direttrice: “Il Museo è un viaggio personalissimo, una sensazione, un ricordo, un motivo d’orgoglio o la memoria di una meraviglia di fronte ad una vetrina che sembra parlare solo a noi”

“Il MArTA sono io”. Una sorta di Call to Action che questa volta prova a legare volti, nomi e parole di persone “comuni” al futuro e alla riconoscibilità di un valore identitario e culturale. “Perché la cultura possa svolgere la sua piena funzione di motore di crescita e di sviluppo abbiamo bisogno di essere umili, spiegarne il valore, divulgarla”, dice Eva Degl’Innocenti, direttrice del museo di Taranto, “ma anche di co-creare contenuti con il pubblico. Se in dieci secondi avessimo l’opportunità di raccontare al mondo tutto questo valore, sarebbe già una cura efficace dell’anima, della mente e per il nostro benessere psico-fisico in questo periodo complesso che stiamo vivendo con l’emergenza epidemiologica del COVID-19”. #ilmartasonoio​ è l’hashtag scelto per la campagna che preannuncia un’altra importante opera di diffusione popolare dei contenuti del MArTA, dopo la presentazione della piattaforma digitale in otto lingue e la digitalizzazione dei reperti open data. “Essere il MArTA significa essere parte di quella storia ma essere anche responsabili e testimoni degli sforzi che tutti dobbiamo fare per cambiare narrazioni e attivare mutamenti”, continua Degl’Innocenti. “Ecco perché noi tutti siamo il MArTA. I video (corredati dall’autorizzazione per l’uso dell’immagine) potranno essere inviati al MArTA attraverso il servizio di messaggistica istantanea di tutti i canali social del museo (Facebook/Instagram/Twitter)”.

Lo sguardo di meraviglia davanti a una vetrina degli ori di Taranto (foto MArTA)

“Il MArTA oggi è la Taranto, la Puglia, il Sud che consapevole dei suoi punti di forza, cambia la narrazione di queste terre e insieme ad esse ne revisiona i modelli di sviluppo”, spiega la direttrice. “Se da una parte, dunque, la crisi mondiale dettata dal rischio di contagio da SARS COV 19, distrugge la fisicità e desertifica i luoghi, lascia però il tempo per ripensare gli strumenti utili al restauro delle pratiche sociali che anche nella lontananza dovremo essere in grado di tenere vive. Filosofeggiando potremmo dire che una “piccola distanza non è ancora vicinanza, e una grande distanza non è ancora lontananza”. Una riflessione che per i Musei e il MArTA in particolar modo ha significato tener in equilibrio diverse esigenze: quelle derivanti dalla necessità di continuare ad essere luogo di educazione e ricerca, tutela, inclusione e condivisione, proprio mentre le luci sul settore dal codice ATECO non indispensabile rischiavano di spegnersi per troppo tempo.

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Eva Degl’Innocenti, direttrice del museo Archeologico nazionale di Taranto (foto MArTA)

Abbiamo curato la distanza instaurando una nuova vicinanza e lì, paradossalmente, conquistato un “pubblico” fino a ieri considerato distratto, inaccessibile, disinteressato. La cultura deve approfittare di questo tempo e giocare d’astuzia, entrando nell’agone di quel mondo che si pensava potesse appiattirla per sempre. Si tratta però di tener ben presente il punto di equilibrio accettabile per discipline come l’archeologia che sulle storie degli uomini e delle donne basa la sua esistenza. Gli esseri umani sono un punto imprescindibile. L’ancora per non rischiare la deriva. Per questo accanto all’esperienza virtuale che colloca il MArTA tra i musei più innovativi e high-tech, abbiamo voluto riprendere il contatto con tutta quella community reale e virtuale che il museo di Taranto ha imparato ad amarlo, apprezzarlo, o comunque è incuriosita da un luogo che rappresenta uno dei crocevia più importanti delle culture euro-mediterranee. Nel museo virtuale e nella fruizione remota dei suoi 6 mila metri quadrati di reperti, la storia è un viaggio a ritroso di oltre 20mila anni. Nella call to action che abbiamo messo in moto in queste settimane sotto l’egida dell’hashtag #ilmartasonoio, il Museo è un viaggio personalissimo, una sensazione, un ricordo, un motivo d’orgoglio o la memoria di una meraviglia di fronte ad una vetrina che sembra parlare solo a noi. Non si tratta di strategie in antitesi ma di un’azione coordinata che nel periodo che ci ha costretto a cancellare centinaia di pagine nelle agende professionali, esperienziali e di vita di ognuno di noi, ci offre l’opportunità di uscire dall’impasse con un arricchimento personale ma anche con una visione della filiera culturale più strutturata e più connessa ad altri motori trainanti dell’economia italiana. taranto_marta_past-for-future_logoIl MArTA è uscito da tempo dalla logica del “monumento”. È un luogo fisico sì, ma è anche un luogo di produzione. Mi piace immaginarlo come il lievito madre in cui partendo dalla ricchezza del passato, si può programmare il futuro, creando interazione e co-creazione con il territorio e i territori. Per questo bisogna aprirsi, contaminarsi, continuare ad esplorare la cronaca passata ma non essere avulsi dalla cronaca presente. È innegabile. La pandemia si è abbattuta anche sul settore culturale imponendo brusche frenate e un ridimensionamento dell’offerta solitamente data in presenza. Oggi dunque mentre l’emergenza dettata dal COVID-19 distrugge le certezze del mondo di ieri, siamo tutti chiamati ad immaginare il mondo di domani, uscendo dalle retoriche che spesso hanno accompagnato l’incontro di mondi diversi. Il MArTA è l’avamposto di un museo diffuso sul territorio. Il virtuale porterà la filigrana degli ori, le prodezze sportive dell’atleta di Taranto, la maestria dell’artigianato tarantino nel tempo, le storie di coraggio di guerrieri ed eroi, l’archeologia della Puglia forse oltre gli oceani, ma certo negli jazzi o nei vicoli delle nostre realtà rurali e marinare fino ai quartieri di periferie. Quel messaggio getterà i suoi semi nel “turismo di prossimità”, nei visitatori che dovranno percorrere solo qualche chilometro o qualche isolato, in quei piccoli numeri, e produrrà i suoi frutti in quella comunità che per il MArTA costituisce la principale mission culturale e sociale. Il museo Archeologico nazionale di Taranto – conclude Degl’Innocenti – è il museo del “past for future” che ambisce ad essere l’integratore che attorno al suo patrimonio potrà convogliare le risorse esistenti ed evitare così la rassegnazione e la perdita di una identità che è anche intelligenza territoriale. Il MArTA è un’agora del XXI secolo”.

Napoli. Terzo weekend con musei chiusi, e terza proposta online: “Il MANN in cinque sensi”, raccontare il museo attraverso vista, udito, olfatto, gusto e tatto

Biscottino di pasta frolla al burro con la stampa di un dettaglio dello splendido Mosaico di Augusta Raurica: offerto al MANNCaffè con la mostra “Gladiatori”

Terzo week end con musei chiusi al pubblico secondo le disposizioni anti-Covid, e terza proposta on line del museo Archeologico nazionale di Napoli: “Il MANN in cinque sensi”, raccontare il museo attraverso vista, udito, olfatto, gusto e tatto. Il percorso, che viene proposto sabato 6 e domenica 7 febbraio 2021 sulla pagina istituzionale Facebook ed a seguire sul canale Instagram, è articolato secondo una duplice prospettiva: da un lato, infatti, saranno postate online immagini di reperti che hanno un’attinenza iconografica con i cinque sensi; d’altro canto, sono suggeriti, con altri cinque post, dei sentieri emozionali legati a viaggi di conoscenza nelle sale del Museo.

Kylix a occhioni con Dioniso, Arianna e un satiro: coppa attica a figure nere di fine VI sec. a.C. (foto mann)

Si parte con la vista e con un reperto della mostra “Gli Etruschi e il MANN“: si tratta della kylix a occhioni attica a figure nere con Dioniso, Arianna e un satiro, fine VI secolo a.C. (510-500 a.C.)​. Sul reperto, appaiono Dioniso, Arianna e un Satiro: i personaggi sono inquadrati da un paio di grandi occhi, che facevano da specchio, simbolicamente, a quelli di chi sollevava la coppa nel gesto del bere.​ E sempre in un inno alla vista gli internauti avranno modo di volare grazie ad un estratto del video introduttivo all’allestimento sugli Etruschi: qui un falcone si innalza simbolicamente dai territori dell’Etruria Propria per giungere alla Campania.

Cembali in bronzo provenienti da Pompei (foto mann)

Dallo sguardo ai suoni: per l’udito, saranno postati online i cembali in bronzo, provenienti da Pompei ed appartenenti alle collezioni del Mann; questi strumenti erano utilizzati nelle cerimonie di divinità orientali come Iside e Cibele, ma apparivano anche nei rituali dei seguaci di Dioniso.​ L’udito come fonte di emozione: non potrà mancare, nella carrellata online del fine settimana, “Mistery of love”,  candidata all’Oscar 2018 come miglior canzone originale dalla colonna sonora del film di Luca Guadagnino “Call Me By Your Name” (Chiamami col tuo nome). L’autore Sufjan Stevens, molto apprezzato negli Stati Uniti e non solo,  è appassionato delle antichità vesuviane e volle che il video ufficiale fosse girato proprio al Mann per tradurre in musica le suggestioni dei reperti.

Unguentario di vetro a mosaico del I sec. d.C. da Pompei (foto mann)

Ancora un elemento della quotidianità di Pompei rappresenterà l’olfatto: sarà scelto per la campagna un unguentario di vetro a mosaico del I secolo d.C., mentre uno scatto di un’aiuola con le rose bagnate del Giardino della Vanella costituirà il post emozionale e sottintenderà l’odore delle piante dopo la pioggia. 

Coppa per vino in argento dalla Casa del Menandro di Pompei (foto mann)

Un altro tesoro dell’Archeologico rappresenterà il senso del gusto: lo skyphos in argento era una coppa per il vino ed è stato rinvenuto nella Casa del Menandro a Pompei; sul reperto, figura la rappresentazione di una delle fatiche di Ercole, quando  l’eroe cattura le cavalle antropofaghe di Diomede. Il gusto sarà anche rappresentato da un’anticipazione: il MANNcaffè, in occasione della mostra “Gladiatori”, che aprirà al pubblico il 31 marzo 2021, offrirà un biscottino di pasta frolla al burro con la stampa di un dettaglio dello splendido Mosaico di Augusta Raurica.

La Flora dalla villa Arianna di Stabiae (foto mann)

L’itinerario si concluderà con il tatto, scegliendo una delle opere-simbolo del Museo: la Flora dalla Villa Arianna di Stabiae, con il suo gesto sottile e delicato di raccolta dei fiori da un cespuglio. Dal passato al presente per valorizzare il nostro patrimonio: su Facebook ed Instagram, saranno anche proposti alcuni scatti dei percorsi tattili dedicati alla collezione Magna Grecia del Mann.

Il museo nazionale Romano riapre le porte ai visitatori: si inizia il 1° febbraio con Crypta Balbi, poi l’8 febbraio Terme di Diocleziano, Palazzo Massimo e Palazzo Altemps. Il direttore Stéphane Verger racconta i lavori fatti in lockdown e annuncia le novità per il 2021

Il museo nazionale Romano torna ad aprire le porte ai suoi visitatori. Si comincia con la Crypta Balbi lunedì 1° febbraio 2021, un sito tutto da esplorare e ancora da scoprire: stanno infatti per iniziare nuovi lavori di restauro che consentiranno un ulteriore ampliamento del percorso espositivo. I nuovi orari di visita sono: lunedì-venerdì, dalle 14 alle 19.45. Ingresso gratuito con prenotazione obbligatoria a 2 euro. Le visite di gruppo, accompagnate e non, sono consentite fino a un massimo di 14 partecipanti, comprensivi dell’accompagnatore/guida turistica. Da lunedì 8 febbraio  2021 riapriranno le loro porte anche le altre sedi: Terme di Diocleziano, Palazzo Massimo e Palazzo Altemps.

La strada con botteghe nel percorso archeologico-museale della Crypta Balbi (foto museo nazionale Romano)

La Crypta Balbi è un complesso collegato all’antico teatro Balbo. Prezioso e raffinato, il più piccolo dei tre teatri dell’antica Roma fu costruito nel 13 a.C. da Lucio Cornelio Balbo, spagnolo di Cadice, con il bottino delle vittorie riportate sulle popolazioni libiche. Al teatro era annesso un vasto cortile porticato, piuttosto angusto, chiamato crypta. Era qui che gli spettatori trovavano riparo in caso di pioggia o si radunavano durante le pause degli spettacoli, ed è proprio qui che duemila anni dopo, in quelle stesse strutture, sorge il Museo. La specificità della Crypta Balbi, nel contesto del Museo nazionale romano, è di essere un museo di archeologia urbana, che ricerca e documenta l’evoluzione di quello spazio, dei suoi insediamenti e delle sue destinazioni d’uso lungo i secoli.

Il direttore Stéphane Verger racconta l’esperienza del museo nazionale Romano durante la fase epidemiologica del Covid 19 e le attività messe in campo in occasione della chiusura al pubblico. “Durante questo periodo di chiusura”, racconta, “si lavora molto al museo nazionale Romano. Si lavora già per inventare nuovi modi per presentare le collezioni del museo. Per il pubblico ovviamente è difficile seguire queste chiusure e riaperture, e quindi noi diamo una continuità col nuovo sito web e dei social che permettono ogni giorno di avere un appuntamento per il pubblico che può rivisitare virtualmente un’ala del museo, un oggetto rivederlo, sia quelli più famosi come il Pugile di Palazzo Massimo sia quelli meno noti. Il museo nazionale Romano è costituito da quattro sedi: le Terme di Diocleziano sono una sede immensa, quindi dobbiamo lavorare per riaprire. Ma c’è poi Crypta Balbi: adesso se ne vede solo un decimo. Poi ci sono anche lavori a Palazzo Altemps dove c’è un nuovo cortile che sarà aperto nel 2021. E a Palazzo Massimo c’è tanto da fare nei magazzini che sono un patrimonio enorme e che pure in questo caso lo si deve far vedere di più. Si lavora anche per preparare la riapertura. Nel 2021 ci sarà una grande mostra e quindi il pubblico deve vedere che si è arricchito il museo, e che si arricchirà la visita. C’è stato veramente un lavoro molto importante e fatto a porte chiuse. E quindi si deve far vedere al pubblico qual è la ricchezza delle competenze della squadra; e quel lavoro deve essere valorizzato nelle visite che permettono di mostrare tutto quello che c’è dietro le quinte”.

Adria. Il museo Archeologico nazionale riapre i cancelli il 2 febbraio: si visita il pomeriggio dal martedì al venerdì

Da martedì 2 febbraio 2021 il museo Archeologico nazionale di Adria riapre i suoi cancelli. Si potrà visitare, come da Dpcm, dal martedì al venerdì nel pomeriggio, dalle 14.30 alle 19.30. Inserito nell’accogliente parco comunale, il museo Archeologico nazionale di Adria si colloca fra le esperienze museali più innovative del Veneto, raccogliendo le testimonianze archeologiche di Adria e del territorio in un excursus cronologico dalla preistoria all’età tardo antica. L’emozionante percorso di visita, evocato dai colori dell’allestimento, guida nel viaggio fra terra e acqua alla scoperta delle antiche genti del delta: Etruschi, Greci, Veneti Antichi, Celti e Romani. Un mondo in continua trasformazione narrato dai reperti archeologici: le merci, la multietnicità, la cultura materiale, la bellezza.

La famosa vetrina dei vetri antichi al museo Archeologico nazionale di Adria

“Vi aspettiamo nel pomeriggio dal martedì al venerdì con un po’ di novità in serbo…”, scrivono sui social dell’Archeologico adriese, con un “appello” spiritoso: “Che siate tra amici o in famiglia, coppie innamorate o innamorati in solitaria, bimbi annoiati, studenti pensierosi, lavoratori stressati: le nostre sale vi daranno ciò di cui avete bisogno”.

Il parco archeologico di Ostia antica riapre il 2 febbraio 2021 in sicurezza. Percorso modificato per evitare assembramenti. Interdetti i belvedere. Il direttore anticipa i progetti per l’estate, tra cui il museo delle Navi a Fiumicino

Panoramica sull’area archeologica di Ostia antica (foto parco ostia antica)

Conto alla rovescia… Si riparte! Da martedì 2 febbraio 2021 l’area archeologica di Ostia antica riapre al pubblico in sicurezza. Dalla settimana successiva, 8 febbraio 2021, l’apertura sarà dal lunedì al venerdì al fine di compensare, almeno parzialmente, i due giorni di chiusura obbligatoria nelle giornate di sabato e domenica, per disposizioni governative in materia di regioni in fascia gialla. L’orario giornaliero segue i normali orari: 8.30-16.30 (ultima ingresso 15.30). Si può acquistare il biglietto sia online all’indirizzo https://buy.ostiaanticatickets.it/ sia direttamente in biglietteria. L’acquisto online consente di evitare la coda davanti alla biglietteria, offrendo la possibilità di andare direttamente ai tornelli d’ingresso al pubblico. Si informa che è possibile acquistare online esclusivamente i biglietti a tariffa intera; per riduzioni e gratuità è possibile rivolgersi alla biglietteria all’ingresso dell’area archeologica. Le visite guidate organizzate sono per il momento sospese, pertanto non è possibile prenotarle. Sono disponibili le audioguide, che saranno igienizzate ad ogni noleggio. I visitatori possono in alternativa scegliere di scaricare il contenuto dell’audioguida direttamente sul proprio smartphone tramite app: tutte le istruzioni per il download e il funzionamento verranno fornite in biglietteria.

ostia-antica_parco-archeologico_logoPrima di accedere alla biglietteria e in genere agli Scavi, un operatore autorizzato misurerà la temperatura corporea di ciascuno. La temperatura sarà rilevata mediante pistola termoscanner: chi presenterà una temperatura corporea uguale o superiore ai 37,5°C non potrà accedere all’area archeologica di Ostia antica, anche se munito dei dispositivi di protezione individuale. All’ingresso verrà fornita un’informativa contenente tutte le disposizioni da osservare durante la visita. Per accedere all’area archeologica di Ostia antica è necessario indossare la mascherina. La mascherina va indossata nel modo corretto, a coprire sia il naso che la bocca. all’interno dell’area archeologica sono stati collocati appositi cestini per la raccolta differenziata di guanti e mascherine usati. È necessario mantenere sempre la distanza di sicurezza di almeno un metro dalle altre persone. In alcuni luoghi lungo il percorso di visita è stata collocata una apposita segnaletica, che ricorda il divieto di assembramenti. Lungo il percorso di visita sono disponibili alcune fontanelle di acqua potabile, con colonnine di igienizzante per le mani.

Planimetria dei percorsi consentiti all’interno dell’area archeologica di Ostia Antica (foto parco ostia antica)

Percorso di visita. Per evitare il più possibile assembramenti e per consentire di mantenere la distanza di sicurezza tra le persone, il percorso di visita dell’area archeologica di Ostia subisce alcune modifiche. Interdizione dei belvedere. Tutte le terrazze panoramiche sono interdette. Le terrazze sono spazi di dimensioni ridotte, per raggiungere le quali bisogna percorrere scale spesso molto strette. Onde evitare assembramenti, sono stati interdetti i seguenti belvedere: Terme di Nettuno, Caseggiato del Sole, Domus del Protiro, Caseggiato di Giove e Ganimede, Portico di Pio IX, Infrastruttura. All’interno dell’area archeologica di Ostia antica per alcuni monumenti sono stati individuati dei percorsi obbligati, in modo tale da evitare che le persone possano incrociarsi o sfiorarsi involontariamente. Sempre nel rispetto del distanziamento tra le persone, sono stati individuati i seguenti percorsi obbligati: Teatro e Piazzale delle Corporazioni, Termopolio della via della Casa di Diana, Piccolo Mercato, dalle Terme del Buticoso alla Domus di Amore e Psiche, Terme del Foro, Caseggiato del Serapide, Terme dei Sette Sapienti, Caseggiato degli Aurighi. Sono stati inoltre individuati i seguenti percorsi a senso unico alternato: Porta Romana, Porta Marina, Porta Laurentina. Si raccomanda di attenersi scrupolosamente alle direzioni indicate dai cartelli: questi percorsi obbligati sono stati pensati proprio per evitare il più possibile occasioni di assembramento anche involontario. Lungo il tracciato dei percorsi a senso unico o a senso unico alternato non sono consentite soste; in tutti gli altri ambienti parzialmente coperti e non interdetti alla fruizione la sosta massima consentita è di 10 minuti.

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Il museo Ostiense al parco archeologico di Ostia antica (foto parco ostia antica)

Il Museo Ostiense. Con la riapertura al pubblico il museo Ostiense resta chiuso. La chiusura è solo in parte legata all’emergenza Covid: il museo infatti ha sale di piccole dimensioni e non ha finestre che possano consentire un ricambio d’aria; ma la vera motivazione è che a brevissimo inizieranno i lavori di ristrutturazione dell’edificio con conseguente riallestimento delle opere nelle sue sale.

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Le Case decorate del parco archeologico di Ostia antica (foto parco ostia antica)

Case Decorate. Le visite alle Case Decorate sono sospese fino al perdurare dell’emergenza Covid in quanto sono luoghi che, per le modalità di visita e per gli spazi angusti, presentano un alto rischio di formazione di assembramenti. Informazioni sull’apertura dell’area archeologica dei porti di Claudio e di Traiano e della Necropoli di Porto saranno comunicate prossimamente.

Il direttore Alessandro D’Alessio racconta l’esperienza del parco archeologico di Ostia Antica durante la fase epidemiologica del Covid 19 e le attività messe in campo in occasione della chiusura al pubblico. Spettacolari riprese da drone sulla città antica accompagnano le parole di D’Alessio sugli interventi di manutenzione e restauro in corso e i progetti futuri, tra cui l’inaugurazione in estate del museo delle Navi presso l’aeroporto di Fiumicino, e la riorganizzazione della fruizione dei porti di Claudio e Traiano.

Campania “gialla”. Lunedì 18 riapre il museo Archeologico nazionale. Possibile visitare collezioni permanenti e mostre in programma: Lucy, Etruschi, Heroes, Fuga dal museo. Omaggio ai primi visitatori. Il direttore Giulierini: “L’arte e la bellezza ci preparano alla rinascita. Il Museo sempre più vostro”

La locandina “Bentornati al Mann” per la riapertura del museo il 18 gennaio 2021

La Campania in “fascia gialla” e il museo Archeologico nazionale di Napoli da lunedì 18 gennaio 2021 riapre al pubblico. ”La riapertura dei musei nelle zone gialle,  con la massima attenzione alla sicurezza per visitatori e dipendenti, è un segnale fortissimo che ci fa  sentire tutti una orgogliosa comunità. Dove l’arte e la bellezza curano lo spirito e ci preparano alla rinascita.  In questi giorni difficili il vostro ‘Museo’ è ancora più vostro, dei cittadini di Napoli e della Campania. Vi invitiamo a viverlo in tranquillità, non solo come una casa accogliente, ma anche come il più straordinario dei viaggi, quello nella nostra storia. Bentornati”: così il direttore del Mann, Paolo Giulierini, anticipa il benvenuto ai visitatori che, dal 18 gennaio, torneranno a varcare la soglia del Mann. Lunedì 18, come segnale augurale, i primi venti visitatori del Museo avranno in dono la pubblicazione “E quindi uscimmo a riveder le stelle”, che racchiude il progetto di ricerca dedicato da Enzo Petito e Luigi Spina ai soffitti affrescati dell’Archeologico. Come previsto dalle disposizioni governative, il museo Archeologico nazionale di Napoli sarà aperto da lunedì al venerdì con i soliti orari (dalle 9 alle 19.30); il sabato e domenica, l’Istituto resterà chiuso. Nel rispetto della vigente normativa anti-Covid, grazie alle misure già adottate dopo il primo lockdown nazionale, sarà di nuovo possibile ammirare, in tutta sicurezza, le collezioni permanenti e le esposizioni del Museo.

Al Mann la mostra a fumetti “Lucy. Sogno di un’evoluzione” di Tanino Liberatore (foto Mann)

Tra le mostre, “percorribili” sino ad oggi solo in anteprima virtuale, da non perdere “Lucy. Sogno di un’evoluzione” di Tanino Liberatore. L’allestimento, realizzato in collaborazione con COMICON nell’ambito del progetti Obvia, è presentato nella sezione Preistoria e Protostoria del Mann: qui il “Michelangelo del Fumetto”, Tanino Liberatore, presenta i suoi lavori (disegni a matita e schizzi), ispirati ai ritrovamenti in Etiopia (1974) di un esemplare femminile di una giovane Australopithecus afarensis, capace già di camminare in posizione quasi eretta e chiamata Lucy dalla canzone Lucy in the Sky with Diamond dei Beatles.

Banner della mostra “Heroes of change” al museo Archeologico nazionale di Napoli: il cavaliere (foto mann)

Ancora un’incursione nell’arte contemporanea: nel Giardino delle Fontane del Museo, sono esposti i grandi stendardi dell’exhibit “Heroes of change”, promossa in rete con Amnesty International Italia per valorizzare le creazioni degli studenti della scuola “Nicolini- Di Giacomo” sui temi della Agenda 2030 delle Nazioni Unite.

Una vetrina della mostra “Gli Etruschi e il Mann” al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto Mann)

Da rivivere, naturalmente, il viaggio alla scoperta della grande mostra “Gli Etruschi e il MANN” che, con i suoi seicento reperti, in parte inediti, racconta il meltin’ pot culturale innestato dalla antica popolazione italica nella nostra regione. Per un’incursione nell’attualità, è ancora visibile “KENE/Spazio”, allestimento dedicato al progetto di inclusione sociale promosso in Mali dal giovane artista Mohamed Keita, mentre passeggiando nelle sale degli affreschi ci si potrà confrontare con le creazioni contemporanee di “Aritmia” di Andrea Anastasio.

L’allestimento della mostra “Fuga dal museo” di Dario Assisi e Riccardo Maria Cipolla nella galleria Principe di Napoli (foto Mann)

Dentro le sale dell’Archeologico con uno sguardo proteso verso la città: è stata prorogata, sino alla fine di febbraio, l’installazione in galleria Principe di Napoli dei fotomontaggi “Fuga dal Museo” di Dario Assisi e Riccardo M. Cipolla; le opere, in originale o riproduzione, contraddistinguono anche la rete dei Negozi Amici del Mann. I clienti dei punti vendita convenzionati (l’elenco degli esercizi è sul sito web del Museo), conservando lo scontrino del proprio acquisto, avranno ticket ridotto (8 euro) per l’Archeologico.

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Molto apprezzato l’abbonamento “Open Mann”, un unicum nei musei autonomi nazionali

Sempre sino alla conclusione di febbraio, sarà possibile aderire alla campagna promozionale degli abbonamenti OpenMANN (10 euro per adulto, 15 per coppia di over 25 anni, 5 per studenti universitari e giovani tra 18 e 25 anni non compiuti); i titolari di card in corso di validità riceveranno una dilazione dei termini di scadenza, dilazione corrispondente al periodo di chiusura dell’istituto.

Campania “gialla”. Così lunedì 18 gennaio riaprono il sito di Pompei e il museo di Stabia “Libero d’Orsi” dal lunedì al venerdì. Visita lungo un percorso segnalato nel rispetto delle norme anti Covid: ecco cosa si può vedere

L’home page del sito del parco archeologico di Pompei annuncia la riapertura del sito di Pompei e del museo “Libero Orsi”
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Una sala del nuovo museo Archeologico di Stabiae “Libero d’Orsi” (foto parco archeologico di Pompei)

Era la notizia che si attendeva da settimane: i musei possono riaprire nelle Regioni “gialle”, cioè con moderato rischio di contagio. La Campania da domenica 17 gennaio 2021 sarà “gialla”. E il parco archeologico di Pompei non ha perso tempo. Il sito archeologico di Pompei e il museo Archeologico di Stabia “Libero D’Orsi” nella Reggia di Quisisana lunedì 18 gennaio 2021 riaprono al pubblico dopo la chiusura di questi mesi. In ottemperanza alle indicazioni ministeriali e fino al ulteriore comunicazione i  siti saranno aperti dal lunedì al venerdì nei consueti orari (Pompei 9 – 17, con ultimo ingresso alle 15.30; museo “Libero D’Orsi” 9 -17, con ultimo ingresso alle 16), con chiusura il sabato e la domenica. In questa fase di graduale riapertura l’accesso e l’uscita per l’area archeologica di Pompei saranno possibili dal varco di piazza Anfiteatro. La visita si svilupperà lungo un percorso segnalato all’interno del sito e sull’app di supporto My Pompeii allo scopo di assicurare una visita in sicurezza del sito e nel pieno rispetto delle disposizioni sanitarie anti Covid.

La palestra grande e l’anfiteatro di Pompei (foto di Pier Paolo Metelli)
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Le colonne nel foro di Pompei (foto parco archeologico di Pompei)

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L’allestimento della mostra “VENUSTAS. Grazia e bellezza a Pompei” alla Palestra Grande di Pompei (foto parco archeologico di Pompei)

Sarà possibile passeggiare all’interno dell’Anfiteatro, accedere alla Palestra grande e alla mostra “Venustas. Grazia e Bellezza a Pompei”.  Si potranno visitare i Praedia di Giulia Felice e spostarsi su via dell’Abbondanza con accesso alle principali domus, ma anche attraversare la necropoli di Porta Nocera, l’Orto dei fuggiaschi, arrivare al quartiere dei teatri e al Foro triangolare. Da via dell’abbondanza, inoltre, si potrà raggiungere il Foro con tutti i suoi edifici pubblici e religiosi, visitare lo spazio esterno delle Terme Stabiane o risalire via Stabiana fino a via del Vesuvio dove ammirare la casa di Leda e il cigno. L’elenco completo degli edifici visitabili è consultabile sul sito www.pompeiisites.org. Il biglietto di ingresso ai due siti è  acquistabile esclusivamente on-line sul sito www.ticketone.it, unico rivenditore ufficiale autorizzato. Tariffe: Pompei intero: € 14.50 (+ € 1.50 su prevendita online), ridotto: € 2 (+ € 1.50 su prevendita online); Quisisana € 6 (+ € 1.50 su prevendita online), ridotto: € 2 (+ € 1.50 su prevendita online). Gratuità e riduzioni come da normativa.

L’affresco con Leda e il Cigno, rinvenuto negli scavi della Regio V alla fine del 2018, è una delle più importanti scoperte recenti a Pompei (foto parco archeologico Pompei)

Al momento dell’acquisto on-line il visitatore potrà scegliere la fascia oraria di ingresso, prevista ogni 15 minuti per un massimo di 500 persone ogni 15 minuti, fino alle 13. Dopo le 13 l’ingresso consentito è per un massimo 300 persone per turno. Il biglietto dovrà essere mostrato all’ingresso, direttamente su smartphone/tablet (QRcode) o già stampato a casa su carta e poi conservato per registrarlo sul tornello in uscita. È tollerato un ritardo di 10 minuti massimo rispetto all’orario della fascia oraria indicata, tanto per i visitatori quanto per le guide. La prenotazione sarà possibile anche nella stessa giornata fino a esaurimento disponibilità.

Dal 1° gennaio 2020 arriva l’abbonamento POMPEI 365 per entrare nel sito archeologico tutte le volte che si vuole per un anno intero

Per i possessori della card Pompei365, la validità dell’abbonamento sarà prorogata per il numero di giorni, corrispondenti a quelli di chiusura imposti dall’emergenza sanitaria. È inoltre  in corso la promozione al 50% sull’acquisto dell’abbonamento fino al 28 febbraio. Solo per gli abbonamenti in proroga,  l’acquisto in promozione entro il 28 febbraio, avrà validità annuale dalla data del primo utilizzo. Il biglietto gratuito per l’accesso singolo, di volta in volta, dovrà essere richiesto sul sito www.ticketone.it. I visitatori saranno sottoposti, all’arrivo, a misurazione della temperatura mediante termoscanner. Resta obbligatorio l’utilizzo della mascherina nei luoghi chiusi e aperti, a prescindere dalla distanza interpersonale. Tutte le informazioni relative alle misure di sicurezza del contenimento del contagio da SARS-COV 2 e alle modalità di visita saranno fornite ai visitatori attraverso i monitor presenti agli ingressi e la cartellonistica.

Alcune indicazioni per visitare in sicurezza l’area archeologica di Pompei in tempi di coronavirus

La visita avverrà nel pieno rispetto delle misure di distanziamento previste dal Comitato Tecnico Scientifico, anche con il supporto di segnaletica direzionale appositamente installata dal Parco. Saranno garantiti dispenser di gel igienizzante all’ingresso e presso i servizi igienici a disposizione dei visitatori. I visitatori con difficoltà motoria potranno seguire da piazza Anfiteatro il percorso facilitato “Pompei per tutti”, con ritorno in uscita a piazza Anfiteatro o eventualmente usufruire dell’uscita di piazza Esedra¸  utilizzando l’ascensore dell’Antiquarium. Presso l’ingresso di piazza Anfiteatro (fino a nuova comunicazione) sarà possibile richiedere un servizio visite guidate, dalle 9 alle 13. I gruppi potranno accedere secondo le seguenti indicazioni: gruppi di visitatori autonomi, massimo 5 persone; gruppi accompagnati da guide turistiche, massimo 10 persone (max 25 persone se il gruppo è dotato di auricolari/whisper usa e getta).

Parco archeologico di Ercolano: nell’anno della pandemia e della chiusura dell’area archeologica grazie ai canali social sono stati avvicinati e coinvolti centinaia di migliaia di visitatori, dalla distanza fisica alla vicinanza virtuale

Ci si avvia verso il termine del 2020 che andrà nei libri di storia per la pandemia da COVID-19 e in vista del Natale, il parco archeologico di Ercolano invita i suoi visitatori a passare insieme questi giorni sui suoi canali social: dalla distanza fisica alla vicinanza virtuale. “Abbiamo mutato le nostre abitudini e dovuto rinunciare a frequentare per mesi i luoghi della cultura”, spiegano al Parco. “Una delle buone sorprese di quest’anno è stato scoprire quanto i valori culturali siano presenti e tendano ad espandersi andando a coprire i vuoti e i cambiamenti nell’uso del tempo attraverso i mezzi digitali. Pur nella difficoltà di una rimodulazione della vita, della fruizione della cultura e dell’istruzione è stato ugualmente un anno vissuto intensamente in ogni suo giorno”. L’intero staff del parco archeologico di Ercolano si è rimboccato le maniche, trasponendo i contenuti dalla concretezza delle domus, delle strade del Parco, alla grande rete virtuale che in questo periodo ha supportato i contatti, la comunicazione, la fruizione. I risultati non hanno tardato ad arrivare, la curva della crescita delle interazioni, dei follower, degli appassionati che hanno potuto soddisfare la propria sete di cultura grazie alla rete, è in ascesa continua. Non si è trattato di un riversamento di visitatori fisici a visitatori virtuali, ma ha costituito un arricchimento notevole della conoscenza del Parco attraverso la rete: la copertura organica non sponsorizzata social oramai raggiunge quasi mensilmente due terzi del numero di visitatori fisici che in un anno si recano al Parco. Il nuovo ruolo svolto dai social è quello di aver creato una vera e propria piazza virtuale dove i visitatori frequentano i canali non solo per fruire dei contenuti ma anche per intervenire, incontrarsi, scambiare idee e opinioni.

Al parco archeologico di Ercolano l’appuntamento del venerdì con “Close Up Cantieri” è diventato digitale (foto Paerco)

Una settimana cadenzata tra appuntamenti e novità. Tra i format oramai consolidati ci sono i mercoledì dei Lapilli del Parco Archeologico di Ercolano, che continuano a crescere, con un appuntamento oramai atteso dalla community –  clip più viste della serie quelle sui “Fornici” e quella sui “Legni”, con circa 300mila impression ciascuna, con un tasso di crescita del numero complessivo di impression dei video che è del 127% solo nel terzo trimestre 2020. Piacciono anche i close up digital edition, trasposizione in digitale delle passeggiate ai cantieri di restauro e manutenzione dell’area archeologica  e tra le novità il nuovo format “scegli tu”, dove si fa scegliere ai visitatori cosa vogliono che gli si presenti: “La signora degli anelli”, con un singolo post non sponsorizzato, in pochi giorni supera le 90mila persone, ma soprattutto oltre  10mila hanno deciso di interagire, lasciando un like o un commento o inoltrando il post. I riconoscimenti sono giunti numerosi: è recente la pubblicazione della Lonely Planet della classifica delle nove città perdute più affascinanti del mondo ed Ercolano è l’unica italiana presente.

Francesco Sirano direttore del parco archeologico di Ercolano (foto Paerco)

“Gli esiti raggiunti sono molto incoraggianti”, dichiara il direttore Francesco Sirano. “Nel 2020 la percentuale di crescita rilevata sulle impression dei video, comparando il terzo trimestre con lo stesso periodo del 2019, sfiora il 3000%. Oltre al dato numerico è indicativo anche il dato sul gradimento che cattura invece l’aspetto qualitativo e di percezione da parte della community. È chiaro che questa diffusione del messaggio culturale legato al Parco ha anche un’onda lunga di visibilità e conoscenza del sito e del Parco, che sarà rilevabile nei mesi a venire. Ma è altrettanto chiaro che alcuni modelli di approccio al sito sono irreversibili e, anzi, andranno incoraggiati attraverso un’intelligente interazione tra reale e virtuale. Far conoscere i valori di Ercolano oggi ad un uditorio più vasto significa non solo un rafforzamento del senso di identità e della community, consolidando il senso di aggregatore, attivatore e potenziatore delle valenze culturali cui il Parco è chiamato, ma in futuro tesaurizzare questi sforzi anche in termini economici, con la diversificazione e il consolidamento dell’offerta digitale e l’atteso innalzamento del numero di visitatori che fruiranno anche fisicamente dell’offerta del Parco”.

Napoli, festività 2020. Col museo chiuso, il Mann si apre alla città: il calendario 2021 con le Fatiche di Ercole diventa mostra esterna e omaggio nei negozi; in galleria Principe di Napoli la mostra “Fuga dal museo”. Promo abbonamento all’Archeologico

Le tavole del calendario 2021 con le Dodici fatiche di Ercole, realizzato dalla Scuola italiana Comix, rivestono i cantieri del Mann (foto Mann)
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L’allestimento della mostra “Fuga dal museo” di Dario Assisi e Riccardo Maria Cipolla nella galleria Principe di Napoli (foto Mann)

Il museo Archeologico nazionale di Napoli promuove, in occasione delle festività natalizie, il progetto “Il MANN per la città” ricco di iniziative. Col museo chiuso per emergenza Covid-19 il Mann si racconta nel quartiere. Sul podio dell’Archeologico, riprodotte le tavole del calendario 2021 della Scuola Italiana di Comix. Nella Galleria Principe di Napoli, grazie alla rete Galleria Principe di Napoli e con il Comune di Napoli, allestimento per dettagli della mostra “Fuga dal Museo” di Dario Assisi e Riccardo Maria Cipolla.  Nei punti vendita aderenti al progetto “Negozi Amici”, fotomontaggi in esposizione e calendario 2021 del Mann in dono ai clienti. Intanto riparte anche la campagna abbonamenti con prezzi ridotti con lo slogan “Nel 2021, regalati un viaggio nella storia”. “Dopo l’illuminazione della facciata, partiamo con le iniziative  ‘Il MANN per la città’  per  diffondere, anche  fisicamente, per le strade del centro storico di Napoli, un messaggio di bellezza”, commenta il direttore del Mann, Paolo Giulierini. “Crediamo che colorare le nostre strade con i segni dell’arte voglia dire ritrovare attorno a noi un senso forte di comunità.  In particolare, nel quadro di una convenzione attivata in forma sperimentale lo scorso  agosto con il Consorzio Centro Commerciale Museo, che ha dato vita a un primo nucleo di 40  ‘Negozi amici’ del Mann, è stato definito un programma di attività miranti a rafforzare sempre più  l’identità di della zona, da sempre chiamata ‘museo’, la sua attrattività e qualità della vita.  Un impegno quello per la valorizzazione della Galleria Principe di Napoli e in generale per la costruzione del quartiere della cultura,  che già vede da alcuni anni tra i protagonisti il Mann insieme all’amministrazione  comunale e alla rete d’impresa Galleria Principe di Napoli e ci è parso doveroso implementare  in un periodo estremamente difficile per tutti. Le iniziative messe in campo vogliono testimoniare affezione e vicinanza alle realtà commerciali  del territorio e soprattutto alle botteghe artigiane, ai negozi così detti di prossimità e a gestione  familiare, nel segno di una identità territoriale che oggi più che mai deve essere preservata per poter tornare presto a crescere e dare i suoi frutti in termini di rilancio economico”.

La tavola del mese di Aprile del calendario 2021 del Mann sulle Dodici fatiche di Ercole realizzato dalla Scuola italiana di Comix (foto Mann)
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La tavola del mese di Maggio del calendario 2021 del Mann sulle Dodici fatiche di Ercole realizzato dalla Scuola italiana di Comix (foto Mann)

Il museo punta dunque sugli spazi esterni per raccontare, con i linguaggi immaginifici dell’arte contemporanea, il proprio patrimonio: sul podio del museo sono riprodotte le dodici tavole del calendario 2021 con le dodici fatiche di Ercole realizzato dalla Scuola Italiana di Comix, nell’ambito del progetto universitario Obvia (“Out of boundaries viral art dissemination”/referente: prof. Daniela Savy/università di Napoli “Federico II”): dodici disegnatori (Mario Teodosio, Francesco Filippini, Barbara Ansaldi, Paco Desiato, Alessandra Vitelli, Alessia Vivenzio, Carmelo Zagaria, Marino Guarnieri, Mario Testa, Paola Del Prete, Fabiana Fiengo, Marco Castiello) hanno ricercato una sintesi creativa tra la mitologia e la contemporaneità. Confermando un percorso già messo in atto con le ultime edizioni dei calendari del Mann, la Scuola del fumetto diretta da Mario Punzo trova nella figura di Ercole un eroe dei nostri tempi, alle prese con le grandi battaglie del terzo millennio per difendere l’umanità ed il pianeta: un messaggio che, durante la pandemia da Cvoid-19, si innesta in coerenza con l’indagine sull’attualità condotta da grandi mostre del Mann, come “Mito e natura” e “Capire il cambiamento climatico”. Le dodici tavole del calendario Comix sono riprodotte sul rivestimento dei cantieri del museo e, di sera, sono illuminate dai fasci di luce dell’edificio: un modo per ricordare che, con una lezione trasmessa dal passato al presente, i valori di coraggio, tenacia e fantasia saranno riferimenti imprescindibili per il prossimo anno. Con il calendario, si confermano anche le linee progettuali universitarie di OBVIA che, da un quadriennio circa, accompagna il Mann in un’attività costante di disseminazione e racconto delle proprie opere declinate in varie forme d’arte: in questo caso, i disegni della Scuola di Comix, con l’iconografia dell’Ercole, “invaderanno” per la prima volta piazza Museo. Il Mann continua a celebrare, così, l’arte dei fumetti, arte da sempre inserita nella programmazione del Museo ed entrata di recente a pieno titolo nella politica di valorizzazione del MiBACT.     

La tavola “Cane che annusa” della mostra “Fuga dal museo” di Dario Assisi e Riccardo Maria Cipolla nella galleria Principe di Napoli (foto Mann)

Pochi passi ed i cittadini possono trovare altri segni del Mann. Nella Galleria Principe di Napoli, su grandi totem disposti in un allestimento circolare, sono riproposti dettagli dei fotomontaggi di “Fuga dal Museo” di Dario Assisi e Riccardo Maria Cipolla. Se, tra fine 2019 e primi mesi del 2020, la fortunata esposizione aveva creato, nella sala del Toro Farnese del Mann, un ironico gioco di fantasia (le statue dell’Archeologico erano “trasposte” in luoghi iconici della città di Napoli e del litorale flegreo), adesso il percorso espositivo punta sul rimando tra dettaglio ed opera completa: nella Galleria, infatti, in raffigurazioni di 2X1m, è possibile rintracciare soltanto un particolare dell’immagine.

L’adesivo con l’Ercole Farnese che identifica il Negozio Amico del Mann

Trait d’union tra le due esposizioni sarà l’attività di valorizzazione realizzata con la rete dei Negozi Amici del Mann: il progetto stato intrapreso la scorsa estate, lanciando promozioni condivise con i punti vendita aderenti al Consorzio Centro Commerciale Museo. I Negozi Amici, che si trovano nelle arterie viarie limitrofe al Mann (via Pessina sino a piazza Dante, via Costantinopoli, via Santa Teresa degli Scalzi, via Broggia, via Conte di Ruvo: per l’elenco degli esercizi aderenti visitare il sito web del Museo) esporranno l’opera originale o la sua riproduzione: ai clienti dell’esercizio commerciale, sarà donata una copia del calendario 2021 della Scuola Italiana di Comix.

La promozione dell’abbonamento al Mann “Nel 2021 regalati un viaggio nella storia”

In tema di doni, anche per il Natale 2021, non mancherà la promozione dell’abbonamento annuale “OpenMANN”: sul sito coopculture.it, la card sarà acquistabile, entro il 31 gennaio 2021, al prezzo ridotto di 10 euro per adulti e 15 per famiglie (due adulti over 25 anni). Slogan della campagna sarà “Regalati un viaggio nella storia”, con l’augurio di tornare al Museo a inizio 2021; simbolo della promozione natalizia, la statua femminile della Concordia augusta  (da Pompei, Edificio di Eumachia, I sec. d.C.): la scultura, che sarà inserita nella sezione della Campania Romana del Mann ed è stata fotografata in anteprima da Luigi Spina, sorregge una cornucopia. Naturalmente, i vecchi abbonati recupereranno, alla riapertura del Museo, il tempo non fruito a causa dell’emergenza Coronavirus.