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Ercolano. Aperta a Villa Campolieto, una delle più affascinanti ville di età borbonica del Miglio d’Oro, la mostra “Dall’uovo alle mele. La civiltà del cibo e i piaceri della tavola a Ercolano”: viaggio alla scoperta dell’arte culinaria romana grazie ai dati forniti dagli studi sugli oltre 300 scheletri di fuggiaschi ritrovati sull’antica spiaggia e ai resti carbonizzati di cibo

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Inaugurazione della mostra “Dall’uovo alle mele. La civiltà del cibo e i piaceri della tavola a Ercolano”: da sinistra, Gennaro Miranda, presidente della Fondazione Ente Ville Vesuviane; Elena Scarlato, consiglire Ville Vesuviane; Francesco Sirano, direttore parco archeologico di Ercolano; Ciro Bonajuto, sindaco di Ercolano (foto paerco)

Un pasto completo nell’antica Roma solitamente iniziava con le uova e terminava con i frutti. Parola del poeta Orazio che afferma Ab ovo usque ad mala (“dall’uovo alle mele”). Ma Ercolano ha restituito una grande quantità e varietà di reperti organici in eccezionali condizioni di conservazione che non solo confermano le fonti letterarie, ma permettono di ricostruire l’invidiabile assortimento di cibi e alimenti presenti nell’antica Herculaneum grazie ai dati sullo stato di salute della popolazione e sul cibo che mangia restituiti dagli studi sugli oltre 300 scheletri di fuggiaschi ritrovati sull’antica spiaggia di Ercolano: erano uomini, donne, bambini che hanno popolato le strade e le case di Ercolano antica la cui vita non è mai veramente terminata, ma è in qualche modo giunta sino all’oggi fissata per sempre in quelle strade e tramandata al futuro attraverso lo scorrere delle generazioni.

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Allestimento della mostra “Dall’uovo alle mele. La civiltà del cibo e i piaceri della tavola a Ercolano” a Villa Campolieto di Ercolano: il banchetto

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Mostra “Dall’uovo alle mele. La civiltà del cibo e i piaceri della tavola a Ercolano” a Villa Campolieto di Ercolano: uova (foto paerco)

Dal 28 marzo 2025 con la mostra “Dall’uovo alle mele. La civiltà del cibo e i piaceri della tavola a Ercolano”, il parco archeologico di Ercolano permette ai visitatori di immergersi in un viaggio nell’epoca romana alla scoperta di quella che possiamo definire una vera e propria civiltà del cibo. Materia prima e frutto di una sorprendente arte culinaria, il cibo di questa città romana si mostra attraverso i resti carbonizzati di pane, cereali, legumi, frutta, uova, formaggio, frutti di mare, ci sembra quasi di sentirne i profumi; oltre a vasellame, pentole, utensili, oggetti di uso quotidiano e di lusso, che restituiscono preziose informazioni sui principali aspetti dell’alimentazione degli antichi Ercolanesi: dalla produzione al consumo e allo smaltimento del cibo. Il cibo è dunque un filo rosso che lega il presente al passato non solo per le elementari necessità biologiche. Mai come ad Ercolano emerge con chiarezza un rapporto con il cibo che guarda non solo alla qualità e varietà dei prodotti, ma anche alla cura della preparazione e al risultato gastronomico. La mostra, organizzata dal parco archeologico di Ercolano in collaborazione con la Fondazione Ente Ville Vesuviane, è ospitata fino al 31 dicembre 2025 nelle sale affrescate di Villa Campolieto, una delle più affascinanti ville di età borbonica del Miglio d’Oro.

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Villa Campolieto, una delle più affascinanti ville di età borbonica del Miglio d’Oro a Ercolano (foto ente ville vesuviane)

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Ambienti affrescati al piano nobile di Villa Campolieto a Ercolano (foto ente ville vesuviane)

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L’inizio della mostra “Dall’uovo alle mele. La civiltà del cibo e i piaceri della tavola a Ercolano” a Villa Campolieto di Ercolano (foto paerco)

Villa Campolieto. Era il 1738 quando Carlo di Borbone e Mariamalia di Sassonia scelsero Portici per costruire una nuova reggia e dare inizio agli scavi della città di Herculaneum. Da quel momento tutti i nobili napoletani seguirono la corte dei Borbone e innalzarono, nella zona costiera ai piedi del Vesuvio, una o più ville per il periodo estivo, creando un complesso architettonico unico al mondo per quantità e bellezza: le 122 Ville Vesuviane, un dialogo tra natura e artificio, rococò e neoclassicismo. Nella zona compresa tra i confini del comune di Ercolano, la concentrazione delle Ville Vesuviane è densa e di particolare prestigio, tanto che il tratto di strada che le vede in successione viene denominato Miglio d’Oro: edifici costruiti da architetti quali Luigi Vanvitelli, Ferdinando Fuga, Ferdinando San Felice, Domenico Antonio Vaccaro, completati da vasti giardini che lambivano la costa e decorazioni pittoriche realizzate da grandi artisti. Con il fine di conservare e salvaguardare questo cospicuo patrimonio, la legge dello Stato n.578 istituiva il 29 luglio 1971 l’Ente per le Ville Vesuviane, oggi Fondazione. Sorta in una posizione fra le più felici e suggestive, a valle della borbonica strada delle Calabrie, non lontano dalla Reggia di Portici e contigua alla Villa Favorita, Villa Campolieto venne edificata per volontà del Principe Luzio De Sangro, Duca di Casacalenda che, nel 1755, affidò il progetto e l’esecuzione dei lavori a Mario Gioffredo. Costretto ad abbandonare l’opera intorno al 1760 fu sostituito da Luigi Vanvitelli che, dal 1763 al 1773 (anno della sua morte), ne diresse i lavori, completati nel 1775 dal figlio Carlo. La Villa Campolieto, acquisita nel 1977 dall’Ente per le Ville Vesuviane, oggi Fondazione, dopo 6 anni di restauro, è stata riportata al suo primitivo splendore e restituita alla pubblica fruizione.

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La locandina della mostra permanente “SplendOri. Il lusso negli ornamenti ad Ercolano”

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Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, all’ingresso della mostra “Materia. Il legno che non bruciò a Ercolano” alla Reggia di Portici (foto giorgia bisanti)

Il progetto di questa mostra nasce già nel 2018, quando si intraprese il programma espositivo “Ercolano 1738-2018 Talento Passato e Presente” che includeva un ciclo di tre mostre sui reperti più significativi della città antica, ossia ori, legni e cibi e di conseguenza sugli aspetti di questa antica comunità inerenti il lusso, l’artigianato e le abitudini alimentari (vedi https://archeologiavocidalpassato.com/2019/02/14/ercolano-il-direttore-francesco-sirano-presenta-il-progetto-culturale-per-il-rilancio-del-sito-tre-mostre-lespressione-del-lusso-la-grande-tradizione-artigianale-legata-alla-lavorazione-d/). In questo iniziale progetto vi era anche la volontà di allestire le tre mostre nei luoghi più belli del territorio, l’Antiquarium del parco archeologico di Ercolano è stato la sede della mostra “SplendOri. Il lusso negli ornamenti a Ercolano”, la Reggia di Portici ha accolto l’esposizione “Materia. Il legno che non bruciò a Ercolano” (vedi https://archeologiavocidalpassato.com/2023/12/01/alla-reggia-di-portici-na-ultimo-mese-per-visitare-la-mostra-materia-il-legno-che-non-brucio-ad-ercolano-promossa-dal-parco-archeologico-di-ercolano-lunica-citta-del-mondo-romano/) e quest’ultima è allestita nella vantitelliana Villa Campolieto, una delle più belle dimore settecentesche lungo il Miglio d’Oro. Tra un presente richiamato da immagini ricavate dall’odierna realtà della moderna Ercolano e l’antichità romana, la mostra non perde mai di vista la bellezza della vanvitelliana Villa Campolieto, con spazi aperti e dialoganti con il prezioso contenitore. Attraversando le sale si gode tanto dei reperti esposti, quanto della splendida dimora settecentesca. La raffinatezza e il valore storico del piano nobile di Villa Campolieto hanno richiesto un approccio espositivo rispettoso; da qui nasce l’idea della “stanza nella stanza”, allestimento che crea un dialogo tra il passato e il presente.

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Allestimento della mostra “Dall’uovo alle mele. La civiltà del cibo e i piaceri della tavola a Ercolano” a Villa Campolieto di Ercolano (foto paerco)

“Il cibo, non solo come necessità fisiologica, ma come elemento centrale della vita culturale e sociale, rappresenta un costante legame con il contemporaneo perché molte tradizioni e usi antichi persistono anche nella cultura campana di oggi”, dichiara il direttore del Parco, Francesco Sirano. “I gusti, le ricette e l’etichetta a tavola sono cambiati negli oltre duemila anni che ci separano dal 79 d.C., ma abbiamo in comune la cura per la qualità delle materie prime, al tempo dei Romani spesso importate anche dall’Africa e dall’India, per la preparazione e la presentazione dei piatti e, molto più importante, per l’ospitalità e la condivisione della mensa, specie nelle occasioni più importanti. La mostra – aggiunge il direttore – rappresenta per me il compimento di un percorso: siamo partiti dagli oggetti di lusso nell’Antiquarium del Parco, passati alla celebrazione del legno alla Reggia di Portici e arriviamo con il cibo a Villa Campolieto. In un cerchio di valorizzazione delle peculiarità che rendono Ercolano unica al mondo, con i reperti del Parco ambasciatori di valori in un’area molto più estesa delle ristrette mura del Parco archeologico. Un percorso – conclude il direttore – che ci ha visto in compagnia degli enti locali, delle istituzioni culturali e di tante realtà di volontariato di questi splendidi territori”.

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Il direttore Francesco Sirano alla mostra “Dall’uovo alle mele. La civiltà del cibo e i piaceri della tavola a Ercolano” a Villa Campolieto di Ercolano (foto paerco)

“Siamo orgogliosi di ospitare questa prestigiosa mostra a Villa Campolieto”, dichiara Gennaro Miranda, presidente della Fondazione Ente Ville Vesuviane. “Questo evento è frutto di una straordinaria collaborazione con il Parco Archeologico di Ercolano e costituisce un esempio virtuoso di sinergia tra istituzioni che condividono l’obiettivo comune di promuovere la storia e la bellezza del nostro territorio. La cultura del cibo, che un tempo rappresentava un atto di socialità e benessere, è ancora oggi un potente motore economico e sociale per il nostro territorio. L’enogastronomia locale continua a brillare per la sua autenticità e per i suoi prodotti tipici che, come nel passato, non sono solo una risorsa economica, ma un simbolo di orgoglio identitario per tutta la comunità. La mostra non si limita ad essere un evento espositivo ma è un viaggio straordinario attraverso il tempo che ci permette di esplorare l’arte del cibo nell’antica Ercolano ed il suo valore non solo nutrizionale, ma anche sociale e culturale. I piaceri della tavola, le tradizioni culinarie e la convivialità erano aspetti fondamentali della vita quotidiana degli antichi ercolanesi, e oggi, nel cuore del Miglio d’Oro, possiamo continuare a celebrare e riscoprire quelle stesse tradizioni, che sono ancora una parte essenziale della nostra vita quotidiana ed offerta turistica. Villa Campolieto diventa così un ponte tra passato e presente, un luogo in cui la memoria storica dialoga con il nostro tempo. Ringrazio sinceramente il ministro della Cultura Alessandro Giuli ed il suo predecessore Gennaro Sangiuliano, il parco archeologico di Ercolano e il direttore Francesco Sirano per aver contribuito a rendere possibile questo progetto che, sono certo, lascerà un’impronta indelebile nella memoria culturale di tutti coloro che avranno il privilegio di visitare la mostra”.

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Lo scalone che porta al piano nobile di Villa Campolieto a Ercolano (foto ente ville vesuviane)

“La mostra, magistralmente predisposta presso una delle più belle ville vesuviane”, interviene Matteo Lorito, rettore dell’università di Napoli “Federico II”, “arricchisce l’offerta straordinaria del parco archeologico ercolanense. Il nostro dipartimento di Agraria è da tempo impegnato in una proficua collaborazione con l’Ente, per il quale ha anche accolto nella sua sede, nella reggia di Portici, la singolare mostra sui legni ercolanesi. Collaborazione che oggi si estende ai tempi del cibo e dello studio dei reperti organici o correlati al tema dell’alimentazione. Questi ci forniscono una quantità di informazioni e di suggestioni davvero impressionanti sul nostro passato anche per aspetti enogastronomici oltre che della produzione agraria. Il cibo racconta chi siamo, come viviamo e, in questo caso, come eravamo e il percorso che ci ha portato ai giorni nostri. Congratulazioni al direttore Sirano e al direttore Miranda per questa straordinaria iniziativa”.

Ercolano. Bilancio del parco archeologico su Ferragosto (5500 visitatori nel weekend), booksharing (più lettori che donatori), Villa Sora (“Partita concretamente la valorizzazione”)

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Visitatori sull’antica spiaggia di Ercolano, da poco aperta al pubblico (foto paerco)

Ferragosto, booksharing, Villa Sora: il parco archeologico di Ercolano fa un primo bilancio. Nel giorno di Ferragosto sono stati 1346 i visitatori che hanno varcato il cancello del parco archeologico di Ercolano, che aggiunti ai 4154 del lungo weekend vacanziero – da venerdì a domenica – hanno raggiunto quota 5500, a conferma dell’interesse e il coinvolgimento che il sito archeologico desta nel proprio pubblico.

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Parco archeologico di Ercokano: la postazione di booksharing all’ingresso di corso Resina (foto paerco)

Il Parco inoltre, a 15 mesi dall’avvio dell’iniziativa “LIBeRI al Parco”, per favorire il booksharing, tira le somme tra libri donati e libri ritirati, evincendo con piacere che sono più i lettori che i donatori di libri. Il progetto “LIBeRI al Parco” partita nell’aprile del 2023, ha permesso a decine e decine i visitatori di poter approfittare dei libri posti in carrelli all’ingresso di corso Resina per una buona lettura all’interno del Parco Maiuri o nel Giardino dell’ozio della Casa di Telefo, dove il Parco ha messo loro a disposizione anche delle sdraio per un momento di refrigerio, considerate le alte temperature, ma anche per un invito ad una visita slow e rilassata dell’antica città. “Abbiamo gettato un seme e sono fioriti cultura, scambio e reciprocità intorno al tema dei libri”, dichiara il direttore Francesco Sirano. “È davvero meraviglioso constatare come una tale risposta per questa iniziativa dimostri quanto la comunità recepisca le nostre iniziative partecipando e contribuendo al successo”. L’iniziativa “LIBeRI al Parco” è frutto di un progetto in collaborazione con il partner privato Packard Humanities Institute, e reso possibile grazie alla iniziale generosa donazione dei volumi da parte della Fondazione Maruzza onlus ed alla sinergia messa in campo con il Comune di Ercolano e la Proloco Hercvlaneum, ancora una volta interpretando in maniera creativa la missione del sito UNESCO: promuovere, sviluppare e valorizzare il territorio circostante. Alla prima donazione si sono aggiunte ulteriori donazioni volontarie da parte dei più affezionati frequentatori del Parco; i libri con il tempo sono aumentati tanto da richiedere nuove scaffalature e l’impegno da parte dei volontari del servizio civile della Pro Loco che da 6 sono passati a 10 unità.

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Villa Sora, a Ercolano, scenografica villa d’otium sul golfo di Napoli (foto paerco)

Prosegue intanto l’attività messa in campo dal parco archeologico di Ercolano per il sito di Villa Sora: del mese di marzo la firma del Protocollo d’intesa per la valorizzazione del patrimonio culturale di Torre del Greco e, in particolare, del sito di Villa Sora, firmato tra il Parco Archeologico di Ercolano e il Comune di Torre del Greco e a inizio estate si è tenuto il primo tavolo tecnico relativo al progetto. Nei giorni scorsi si sono conclusi i lavori d’urgenza per la messa in sicurezza dei resti antichi di grandissima rilevanza, unica villa romana costiera dell’area vesuviana ancora oggi a diretto contatto con il mare. Ogni prima domenica del mese proseguono le aperture a Villa Sora grazie al Gruppo Archeologico Vesuviano, che assieme al Rotary Club e l’associazione cattolica di don Pasquale Langella “Noi EducArte -APS” rappresentano gli enti che hanno partecipato attivamente al primo tavolo tecnico di lavoro, di confronto e consultazione con l’obiettivo di incrementare la conoscenza e la fruizione dell’antico sito (vedi Ercolano. Nella Domenica al Museo visite a Villa Sora col gruppo archeologico Vesuviano. Ultimo mese per visitare il teatro antico prima della pausa estiva. Visita la sede degli Augustali con il cantiere spettacolo della Stanza del custode | archeologiavocidalpassato). “Partita concretamente l’azione di valorizzazione di Villa Sora”, dichiara il direttore Sirano, “con il duplice scopo della conservazione in capo al Parco e dell’attuazione di forme di collaborazione interistituzionale per un coordinamento delle attività da parte dei diversi partner coinvolti. Il tavolo è il luogo di libero confronto per la definizione condivisa di un programma di iniziative culturali, educative e didattiche, sviluppate mediante molteplici forme e linguaggi, orientate a promuovere la conoscenza, la consapevolezza e la condivisione del patrimonio archeologico di Torre del Greco”.

La Festa della Musica a Ercolano diventa ‘O Vic ‘e Mar in Fest 2024: il parco archeologico unirà alle aree adiacenti di via Mare e a piazza Carlo di Borbone: musica, voci, scambio di idee, street food locale per celebrare la nuova sinergia tra la città antica e la città moderna

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Non c’è nel mondo un quartiere residenziale accanto ad un sito UNESCO che abbia vissuto una svolta tanto positiva quanto la nostra via Mare, o meglio ‘O Vic ‘e Mar” a Ercolano. Il 21 giugno 2024, a partire dalle 18 e fino alla mezzanotte, il parco archeologico di Ercolano si unirà alle aree adiacenti di via Mare e a piazza Carlo di Borbone e si trasformerà ravvivato da musica, voci, scambio di idee, street food locale, per celebrare la nuova sinergia tra la città antica e la città moderna, da sempre indissolubilmente legate, tanto nei momenti di crisi e di resilienza, quanto nelle fasi di rinascita e di sviluppo. Un luogo per decenni ostaggio della criminalità organizzata, e quasi periferico nonostante sia al centro della città moderna, si è trasformato in una serie di spazi pubblici e percorsi panoramici affacciati sul sito archeologico e sul golfo di Napoli. Luoghi di aggregazione per tutti e luoghi di gioco per i ragazzi, nuovi percorsi per i visitatori, nuovi spazi di cui si prendono cura in prima persona i ragazzi del quartiere. E sono proprio i ragazzi del quartiere insieme a numerose realtà locali che sono alla base della festa del 21 giugno “ ‘O Vic ‘e Mar in Fest 2024 ”. Si tratta di una mobilitazione dal basso per un contributo veramente speciale all’evento internazionale delal Festa della Musica. Vede già partecipi l’associazione la Musica Ribelle, l’associazione the Diks Brothers, la cooperativa Radio Siani, l’impresa sociale Variabile K, la cooperativa Shannara, il museo Archeologico Virtuale, e anche le istituzioni, il parco archeologico di Ercolano e il Comune di Ercolano sostenuti come sempre dalla fondazione The Packard Humanities Institute. E per riscaldare le anime già il pomeriggio del 21 ci saranno le note musicali di numerosi licei intorno al Parco grazie al ponte all’iniziativa della Citta Metropolitana di Napoli. Proprio per questo “La prima orchestra siamo noi, Ercolano!”

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Un laboratorio dei ragazzi del quartiere presso la nuova piazza Carlo di Borbone tra via Mare e via Cortili a Ercolano (foto paerco)

“Della trasformazione di questa area, la rigenerazione urbana di Via Mare e Via Cortili, ne parlano tutti in città”, dichiara il direttore del parco archeologico Francesco Sirano, “e iniziano a parlare anche i visitatori, un nuovo collante tra la città antica e la città moderna e tra quartieri prima separati tra loro”.  “Si tratta di un cambiamento che parte da lontano (già nel 2007 i primi incontri nei garage del quartiere e le prime demolizioni)”, dichiara Jane Thompson dell’Hcp, “e che ha coinvolto molti attori, in primo luogo la gente del quartiere”. “Per me il campetto di ‘O Vic ‘e Mar è la mia casa, il mio vivere. Sono felice che tutti insieme, come una squadra, lo stiamo a migliorando”, dichiara Rita 12 anni. “È un omaggio a cosa è possibile quando si allineano la generosità e la passione di tutti – cittadini, istituzioni, associazioni, un filantropo da oltreoceano – verso un unico obiettivo condiviso”, dichiara il sindaco Ciro Buonajuto. “Il patrimonio culturale come catalizzatore per la rigenerazione di un quartiere e del suo rapporto con gli altri quartieri della città. Per queste aree che uniscono la città antica e la città moderna ci sono altre progettualità ancora in campo, ma i risultati già ottenuti sono significativi: prima l’apertura al pubblico di una piazza intitolata a Carlo di Borbone (il sovrano alla cui lungimiranza si deve l’inizio degli scavi di Ercolano nel 1738 e l’inizio tout court dell’archeologia sistematica in occidente), e ora il nuovo affaccio panoramico del percorso lungo via Mare e l’apertura della passerella sul lato nord della città antica. Ma vogliamo parlare soprattutto di un quartiere che in brevissimo tempo ha fatto propri questi nuovi spazi. Sono risultati che meritano un momento di festa, una street party sonora! Questo momento di aggregazione ha l’intento di stimolare e potenziare la rete di relazioni e fare da catalizzatore per altre iniziative per una sempre migliore e più estesa fruizione del patrimonio ercolanense, non solo archeologico ma più ampiamente culturale, sia da parte dei residenti che da chi viene da fuori. Tra i traguardi prefissati: la seconda edizione, cioè  ‘O Vic ‘e Mar in Fest 2025”.

ercolano_parco_festa-della-musica_2024_programma_locandinaIL PROGRAMMA DI “O’ VIC E MAR IN FEST” 21 GIUGNO 2024. Presentazione del lavoro in corso “Seconda Mano”: l’attività comincerà alle 18 al museo Archeologico Virtuale, dove gli artisti Bianco-Valente racconteranno dello sviluppo del progetto Connecting Code, primo classificato 2023 del bando MIC Creative Living Lab e che prevede la realizzazione di tre opere site-specific nel centro di Ercolano. Insieme agli artisti si raggiungerà poi piazza Carlo di Borbone, dove la prima opera è stata recentemente realizzata. Ercolano a 360 gradi: a partire dalle 19.30 e fino alle 22.30, sarà fruibile gratuitamente un percorso libero, che offrirà l’opportunità di una passeggiata panoramica compiendo un giro di 360 gradi intorno alla città antica. Infatti si potrà passare all’interno del Parco Archeologico, lungo il Parco Maiuri e il Viale Maiuri, e raggiungere via Mare attraverso l’ingresso storico al sito, aperto per l’occasione, arrivare a piazza Carlo di Borbone e percorrere la passerella sul lato Nord del parco che sarà definitivamente aperta al pubblico. Festa sonora diffusa: contestualmente, tra le 19.30 e le 24, si susseguiranno lungo la storica via Mare e nelle aree adiacenti momenti musicali e artistici, grazie alla partecipazione attiva degli enti, delle associazioni locali e dei privati cittadini. La piazza Carlo di Borbone si trasformerà per l’occasione in un palcoscenico affacciato sugli scavi e sul golfo di Napoli, grazie alla performance di musicisti professionisti e amatoriali. Inoltre, la festa sarà un’occasione per raccontare le storie del quartiere con la proiezione di interviste inedite (tra le 19.30 e le 21 a piazza Carlo di Borbone) a persone della comunità locale, vere e proprie memorie storiche del quartiere e della vita di Ercolano moderna. Nella piazza di Salvatore Barbaro realtà locali venderanno piatti tipici della zona. La partecipazione all’evento è libera e gratuita.

Ercolano. I vandali la danneggiarono, il parco archeologico e il Comune l’hanno ricomposta: torna alla Villa Comunale la statua, copia in terracotta del soldato dell’esercito di Xian, donata dalla Cina a Ercolano

La statua danneggiata della copia del soldato dell’esercito di Xian donata dalla Cina a Ercolano (foto paerco)

La statua, copia in terracotta del soldato dell’esercito di Xian, era stata donata dal governo della Repubblica Popolare Cinese alla Città di Ercolano. Ma fu danneggiata in modo molto grave con un atto vandalico. Il Parco, sentito il Comune di Ercolano, si rese subito disponibile a valutare un intervento e, dopo alcuni sopralluoghi, i frammenti furono trasportati nella sede del Parco in collaborazione con l’amministrazione comunale. Un gesto di solidarietà con il territorio, che grazie a un complesso intervento di ripristino e radicale rafforzamento degli assemblaggi della scultura, gestito con sapiente capacità dagli assistenti tecnici, ha permesso di riassemblare e ricostruire la scultura. Venerdì 29 ottobre 2021, alle 11, si celebra il ritorno della scultura nella Villa Comunale di Ercolano con una cerimonia in programma, alla presenza del sindaco Ciro Buonajuto, del direttore del Parco Archeologico Francesco Sirano; e di una rappresentanza di alunni delle scuole cittadine. “L’iniziativa di recupero della copia del soldato dell’esercito di Xian”, dichiara il direttore Sirano, “risponde a un processo partecipato in cui il Parco collabora fortemente con la comunità locale mettendo a disposizione il proprio know how, come già aveva fatto nel 2018 con un tabernacolo in via Mare posto di fronte all’ingresso settecentesco al Teatro antico. Non solo simbolici ma concreti e reali sono il dialogo tra passato e presente, la sinergia e l’intesa messi in campo ormai da anni nel mutuo intervento tra Parco, comunità locale e Amministrazione di Ercolano”. E il sindaco Buonajuto: “Chi distrugge la bellezza sappia che la ricostruiamo e che non ci arrendiamo ai vandali. Il recupero della statua, grazie al supporto del Parco Archeologico di Ercolano, è la risposta più efficace che potevamo dare a chi pensava che il proprio gesto sconsiderato ci avrebbe fermato. Non è così! Ho voluto fortemente che la cerimonia si tenesse alla presenza di una rappresentanza di alunni delle scuole di Ercolano perché le nuove generazioni possano essere sempre di più testimoni di momenti di crescita culturale. Continuiamo a guardare al futuro senza dimenticare il nostro passato”.

Parco archeologico di Ercolano. Al via nei giardini del parco Maiuri “OPEN FESTIVAL– Ercolano nei luoghi e nell’arte”, rassegna di arte, musica e spettacolo dal vivo

Anche il parco archeologico di Ercolano ospita eventi della rassegna “OPEN FESTIVAL– Ercolano nei luoghi e nell’arte” (foto paerco)

ercolano_OPEN-Festival-2021_logoParte venerdì 11 giugno 2021 la terza edizione di “OPEN FESTIVAL– Ercolano nei luoghi e nell’arte”, rassegna  di arte, musica e spettacolo dal vivo ideata da La Bazzarra e organizzata dal Comune di Ercolano. Al parco archeologico di Ercolano, nei giardini di parco Maiuri, sabato 12 giugno 2021 si esibiranno i gruppi Synaulia e Luna Janara in concerto, tra le 18 e le 20. Partendo dal bisogno collettivo di riappropriazione dei luoghi simbolo di Ercolano per destinarli a spazi per la cultura, soprattutto in questo periodo storico di chiusure, distanziamento sociale e restrizioni, il festival presenta un programma per tutte le fasce di età, a ingresso gratuito e nel pieno rispetto della normativa anti-Covid vigente.

Il cartellone della rassegna “OPEN FESTIVAL– Ercolano nei luoghi e nell’arte”

Fino a domenica 13 giugno 2021 invece la città di Ercolano si trasformerà in un grande teatro all’aperto grazie alle esibizioni di Teresa De Sio, Antonio Onorato, Tony Esposito, Compagnia Piccolo Nuovo Teatro, Titti Nuzzolese, di body painting a cura di Weronique Art e Mariateresa D’Avino, oltre a un laboratorio di arte circense a cura di CircoBus e visite guidate al centro storico. “Il parco archeologico di Ercolano ha aderito con entusiasmo alla manifestazione organizzata dal Comune quale ulteriore elemento di connessione con il territorio e la comunità locale”, interviene il direttore Francesco Sirano. “Tutti coloro che parteciperanno al festival potranno riappropriarsi di spazi ai quali hanno dovuto rinunciare per troppo tempo. Il parco Maiuri completa l’esperienza di visita e offre spazi di aggregazione e di intrattenimento in sicurezza. Con l’Open Festival si offrirà una duplice opportunità  da una parte approfittare del convenientissimo abbonamento al parco “un giorno un anno” (al prezzo di un singolo ingresso), per godere delle sue continue scoperte e dei sempre rinnovati spunti di interesse, dall’altro il parco Maiuri che si presta all’intrattenimento ricreativo, entrambi luoghi adatti sia alla ricettività e che all’accoglienza in sicurezza del nostro pubblico”.