Napoli. Al museo Archeologico nazionale di Napoli aperto il Baby Pit Stop, promosso da Unicef e Soroptimist Italia. Accanto alla poltrona Big Mama, tre reperti permettono un approfondimento sul significato dell’allattamento nel corso dei secoli


Bronzetto di età tolemaica (332-30 a.C.): donna porta su una spalla il simulacro della dea gatta Bastet, legata alla fecondità, alla maternità (foto mann)
Il Baby Pit Stop fa tappa al Mann: dal 15 luglio 2021 (ore 19.30), in occasione della programmazione culturale dei giovedì sera, il museo Archeologico nazionale di Napoli allestisce uno spazio dedicato all’allattamento. Il progetto Baby Pit Stop è promosso da Unicef e Soroptimist International d’Italia, l’associazione mondiale di donne che sono impegnate nel sostegno all’avanzamento della condizione femminile nella società e nel mondo del lavoro, per contribuire alla creazione, all’interno del Mann, di uno spazio permanente dedicato alle donne e ai bambini, secondo quanto prevede la Convenzione internazionale sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza. Soroptimist Italia ha donato al Museo una poltrona di design, dal nome non casuale “Big Mama”: il Baby Pit Stop del Museo, così, si configura non solo come spazio riservato per le mamme, ma anche come un angolo di approfondimento, per scoprire, attraverso l’arte antica, il significato dell’allattamento nel corso dei secoli.


Gruppo votivo in bronzo di età romana (I sec. a.C. – I sec. d.C.), con una gatta che allatta dei cuccioli (foto mann)
In prossimità della postazione, infatti, sono presentati in vetrina tre reperti: si tratta di opere poco note, provenienti dai depositi o sottoposte a restauro. In mostra, in ordine cronologico, il bronzetto della collezione Borgia raffigurante Iside lactans, risalente al tardo periodo dinastico (664-332 a.C.): la dea in trono allatta il figlio Horus/Arpocrate; ancora, un bronzetto di età tolemaica (332-30 a.C.), raffigurante una donna che porta su una spalla il simulacro della dea gatta Bastet, legata alla fecondità, alla maternità e alla tutela della sfera riproduttiva; infine, un gruppo votivo in bronzo di età romana (I secolo a.C. – I secolo d.C.), con la rappresentazione di una gatta che allatta dei cuccioli, ancora una volta immagine della dea Bastet nel suo aspetto di madre e nutrice.

Archeologia e non solo: con il prossimo restyling dell’Atrio, il Baby Pit Stop sarà arricchito da una libreria, con volumi per l’infanzia donati dall’azienda Coelmo. Nella serata inaugurale dell’allestimento del Baby Pit Stop, il direttore del Mann Paolo Giulierini, la presidente Soroptimist Italia Mariolina Coppola e la presidente Unicef Campania Emilia Narciso hanno illustrato al pubblico le caratteristiche del progetto con un focus, tratteggiato dagli esperti del Museo, sulla simbologia dell’allattamento fra passato e presente.
Napoli. Quarto weekend con musei chiusi, e quarta proposta online “Aperti per voi” del museo Archeologico nazionale dedicata ai “Racconti delle mostre”. Promo OpenMANN per San Valentino

Quarto week end con musei chiusi al pubblico secondo le disposizioni anti-Covid, e quarta proposta on line del museo Archeologico nazionale di Napoli: sabato 13 e domenica 14 febbraio 2021, sulla pagina Facebook del Museo e, a seguire, sul canale Instagram, sarà promossa la campagna social “Aperti per voi”, questa volta dedicata ai “Racconti dalle mostre”. Si partirà, naturalmente, dall’esposizione “Gli Etruschi e il Mann”: la narrazione digitale dell’allestimento si soffermerà, in primis, sul corredo di una tomba a tumulo della necropoli del Nuovo Mattatoio a Capua (880-870 a.C. circa). Nei reperti presentati online, si rifletterà il fenomeno di osmosi culturale tra Etruria Propria e territorio di “migrazione” dell’antica popolazione italica: analizzando i manufatti, si riscontreranno elementi di comunanza tra il mondo villanoviano etrusco e le tradizioni materiali indigene.

Dalla tomba Artiaco 104 di Cuma (725-700 a.C.), sarà condivisa in rete l’immagine di un’urna cineraria in argento: come avviene per Ettore nell’Iliade, infatti, i resti combusti del defunto sono conservati in questo splendido ossuario, che, nel proprio “design”, ancora una volta esprime la convivenza tra il modello villanoviano e la produzione artistica “grecizzante”.

Sempre da Cuma proviene un cratere a colonnette a figure rosse (600-575 a.C.), con la rappresentazione della Gigantomachia; soggetto raffigurato e luogo di rinvenimento qui suggestivamente convergono: i Campi Flegrei, infatti, sono proprio lo “spazio” mitico in cui si combatte la battaglia tra gli dèi dell’Olimpo ed i Giganti.

Per concludere il percorso virtuale sugli Etruschi al Mann, un’incursione nella seconda sezione della mostra: le terrecotte architettoniche dal “tempio delle stimmate” di Velletri fanno parte del patrimonio del museo Archeologico nazionale di Napoli perché tesori della Collezione Borgia. Si tratta di lastre di rivestimento degli elementi in legno della trabeazione (550-525 a.C.), in cui possiamo cogliere la raffigurazione di una processione di cavalieri e carri, dell’apoteosi di Eracle all’Olimpo e di una scena di banchetto.

Dall’archeologia all’arte contemporanea: nei “racconti dalle mostre” non potrà mancare un focus online sul percorso “Lucy. Sogno di un’evoluzione” di Tanino Liberatore: l’allestimento, realizzato in rete con COMICON, sarà presentato non soltanto con le immagini firmate dal “Michelangelo del Fumetto”, ma anche grazie ad un video che ricostruisce il percorso creativo del disegnatore.

Dal presente al prossimo futuro: su Facebook ed Instagram, attendendo l’esposizione sui Gladiatori (in programma al Mann dal 31 marzo 2021), sarà postata una lucerna con combattimento tra Trace e Mirmillone. Il reperto, databile al I sec. d.C., proviene da Pompei e fa parte della sezione dell’allestimento dedicata ai Gladiatori in casa e sui muri.

Sempre in occasione del fine settimana, ed in particolare di San Valentino, sarà promossa la campagna di abbonamento annuale OpenMann: con lo slogan “Regala un viaggio nella storia”, saranno rilanciate le card ai prezzi promo di 10 euro per adulto, 15 per coppie di over 25 anni e 5 per Academy (studenti e specializzandi senza limiti di età).
Dagli Etruschi ai Gladiatori: il direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli ha aperto e chiuderà idealmente la XXVI edizione degli Incontri di archeologia. Le grandi mostre, le nuove collezioni del Museo che cambia, il dialogo con il territorio, le tendenze più aggiornate degli studi di settore


Paolo Giulierini, direttore del Mann, apre gli “Incontri di archeologia” 2020-2021 (foto Giuseppe Di Leva / Mann)

Lo staff del museo Archeologico nazionale di Napoli che organizza gli “Incontri di archeologia” (foto Mann)
Lo staff del museo Archeologico nazionale di Napoli che organizza gli “Incontri di archeologia” (foto Mann)“Insieme, oggi come ieri, uniti e pronti a volare grazie alla cultura”: è uno dei tanti messaggi emersi dalla conferenza del direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli, Paolo Giulierini, che il 15 ottobre 2020 ha inaugurato nel nuovo auditorium del museo la XXVI edizione degli Incontri di Archeologia (sempre alle 16, in auditorium) parlando di “Previsioni bestiali: leggere il futuro dal volo degli uccelli nel mondo etrusco”; e sarà sempre il direttore, nel cuore della primavera del prossimo anno, che illustrando il tema “I giochi gladiatori e il mondo etrusco” (15 aprile 2021), rintraccerà il fil rouge tra i due grandi eventi culturali della stagione 2020/2021 del MANN: la mostra sugli Etruschi e quella su Gladiatori. “Il Mann riparte con gli Incontri del giovedì, cosciente dell’importanza di valorizzare la ricerca scientifica e di comunicare in forma corretta le grandi novità dell’archeologia mondiale”, commenta Giulierini. “La storica rassegna, a cura dei Servizi Educativi (responsabile: Lucia Emilio), crea diverse finestre di approfondimento per provare a “guardare da vicino” l’arte antica”. Tutti gli eventi, gratuiti, sono organizzati in sicurezza e nel rispetto delle vigenti disposizioni anti-Covid: obbligatoria la prenotazione telefonica presso la Segreteria dei Servizi Educativi del Museo (tel. 0814422328/329, dal lunedì al venerdì, ore 9-15).


Le famose sculture dei Corridori, provenienti dalla Villa dei Papiri di Ercolano, conservate al Mann (foto Luigi Spina)
Le grandi mostre, le nuove collezioni del Museo che cambia, il dialogo con il territorio, le tendenze più aggiornate degli studi di settore: sono tanti i temi approfonditi nella ventiseiesima edizione degli Incontri di Archeologia che racconteranno al pubblico l’unità nella diversità dei capolavori del passato. Antonio De Simone effettuerà un bilancio delle conoscenze sulla Villa dei Papiri (29 ottobre 2020), Antonio Scognamiglio mostrerà tecniche e saperi per ridare luce alla bellezza grazie al restauro (12 novembre 2020), Maria Morisco descriverà il lungo lavoro di riordino dei depositi museali (21 gennaio 2021), Grete Stefani si soffermerà sulle storie quotidiane dischiuse dalle antiche suppellettili (25 marzo 2021).

Una visione olistica dell’arte antica per travalicare i confini delle città vesuviane, rappresentando le tante anime della Campania felix: Cuma, dalle origini al presente, nell’analisi di Matteo D’Acunto (26 novembre 2020); il Parco Archeologico dei Campi Flegrei, tra ricerca ed innovazione, nella strategia del direttore Fabio Pagano (14 gennaio 2021); Nola, che riecheggia il Ginnasio di Atene, nella lezione di Mario Cesarano (4 marzo 2021).

Anche per l’offerta culturale 2020/2021, gli Incontri di Archeologia prevedono alcuni eventi legati ad una parola chiave: per quest’edizione, il collezionismo, declinato secondo diverse accezioni. Naturalmente, non potrà mancare il racconto del “Museo di Napoli. Collezione di Collezioni (1780-1980)” (l’incontro, previsto il 22 aprile 2021, sarà a cura di Andrea Milanese e dell’Ufficio Museografia del MANN); da non perdere anche la conferenza di Paola D’Alconzo sui soggetti pompeiani nel collezionismo del XVIII secolo (4 febbraio 2021), l’analisi di Federico Rausa su “I Farnese e l’antico” (18 febbraio 2021), l’excursus di Marco Nocca sui preziosi reperti della Collezione Borgia (11 marzo 2021).

Non solo lectiones, ma anche occasioni per riflettere sul dialogo tra le arti: sarà inserita nell’ArcheoCineMann la proiezione di “Stonehenge” di N. Gilliam Smith (3 dicembre 2020), mentre “Il Vaso del caos” di Giovanni Greco (17 dicembre 2020) sarà un istrionico omaggio a Pirandello e Camilleri. Uno sguardo alle nuove collezioni per concludere la rassegna in maggio, svelando al pubblico anche alcuni reperti che saranno oggetto di riallestimento: giovedì 6, Carmela Capaldi si occuperà di statuaria campana, mentre il 13 sarà la volta di Maria Lucia Giacco con il focus sulle collezioni pompeiane.
Commenti recenti