Trento, 2 giugno 2020: riaprono il Castello del Buonconsiglio, Castel Thun, Castel Beseno e Castel Stenico. Per tutto il mese di giugno a 1 euro. Si entra solo con prenotazione e rispettando le disposizioni di sicurezza
“Un euro di cultura. Un mese al Buonconsiglio”: è lo slogan usato dalla direzione del Castello del Buonconsiglio di Trento che dopo quasi tre mesi di chiusura forzata martedì 2 giugno 2020 riapre il Castello del Buonconsiglio, Castel Thun, Castel Beseno e Castel Stenico con il nuovo orario continuato dalle 11 alle 18.30, pronti ad accogliere nuovamente i visitatori. Per tutti e quattro i castelli è obbligatoria la prenotazione che si potrà fare sul sito internet del museo o telefonando allo 0461492811 dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 13 e dalle 14 alle 16. L’ingresso, per tutto il mese di giugno 2020, sarà alla tariffa promozionale di 1 euro. Si tratta di un’occasione eccezionale di visita che, con modalità inedite e per un periodo così ampio, apre edifici e sale affrescate, mostra opere d’arte allo scopo di offrire un’esperienza importante, fornire spunti di svago e di intrattenimento, conoscenza e costruzione di identità individuali e collettive, che aiutino e accompagnino la fase di ripresa. Proprio per questo nel corso di giugno molte iniziative promuoveranno il contatto diretto con il patrimonio custodito nei castelli. TI PRESENTO L’OPERA: alle 17.30 di ogni martedì, viene presentato al pubblico un manufatto delle collezioni, da tempo non esposto o rientrato dopo un intervento di restauro, che rimarrà visibile per l’intera settimana, e un conservatore accompagna i partecipanti nella sua lettura e nella sua storia. Davanti allo specchio: CONOSCI TE STESSO dal mercoledì al venerdì, alle 17.30 l’appuntamento è con un’opera già presente nel percorso di visita, che, in un dialogo tra operatori museali e visitatori, è destinata a stimolare riflessioni, interrogativi e dubbi da condividere in un piccolo gruppo. Per tutto il mese di giugno, ad orario fisso e connesso al sistema di turnazione tramite prenotazione on line o telefonica, i visitatori saranno accolti nei giardini da educatori museali che forniranno una dettagliata introduzione al complesso museale e al percorso interno, che poi ciascuno potrà effettuare in autonomia e in sicurezza. Nelle ampie aree verdi del Buonconsiglio, di Thun, di Beseno e di Stenico le famiglie potranno accedere anche avvalendosi dei kit autogestiti e pensati appositamente per giochi e svaghi dei più piccoli.
“Desideriamo che l’esperienza in museo sia, anche in questo momento, un’occasione di conoscenza, di crescita e di benessere per tutti, in sicurezza”. Per questo sono state definite alcune utili indicazioni. Per evitare assembramenti, l’accesso al museo è garantito a un numero definito di visitatori per fascia oraria, variabile per sede. Si deve prenotare l’ingresso, selezionando data e orario della visita. Lo si può fare on line dal sito internet del museo (www.smartbooking.it/) oppure telefonando al numero 0461492811, dal lunedì al venerdì, 9–13 e 14-16. I giardini, la caffetteria e la Bottega Buonconsiglio (book shop) sono accessibili liberamente seguendo le indicazioni. Si può passeggiare o fermarsi nei giardini utilizzando le panchine che sono quotidianamente igienizzate. Attenzione: se si vuol visitare Torre Aquila per ammirare il celebre Ciclo dei Mesi, l’accesso è limitato a una decina di persone per turno: si può prenotare con le stesse modalità indicate per la visita al museo (tariffa: 2 euro oltre il biglietto di ingresso). Per motivi di sicurezza sono stati ritirati i dispositivi per le audioguide e pertanto la traccia audio si può scaricare sul tuo smartphone prima della visita.
Disposizioni in merito a Covid-19. All’ingresso, prima di accedere alla Biglietteria, è prevista la misurazione della temperatura con apparecchi digitali come precauzione per la tua salute e quella degli altri, senza che tu debba rilasciare i tuoi dati personali. Solo in caso di riscontro positivo o in presenza di altri sintomi da COVID-19 saranno adottate misure per la tua tutela e per prevenire ogni pericolo di contagio. All’interno degli spazi del museo si chiede di: indossare la mascherina; mantenere una distanza interpersonale di almeno un metro; seguire i percorsi indicati; rispettare le indicazioni fornite dalla segnaletica e dal personale del museo; igienizzare e lavare spesso le mani; come di consueto, non toccare oggetti, vetrine e superfici. Non è possibile l’utilizzo degli armadietti portaoggetti del museo.
#iorestoacasa. Il Castello del Buonconsiglio a Trento propone un nuovo video per far conoscere i segreti del castello, chiuso per emergenza coronavirus: Laura Dal Prà ci svela il segreto della dama col garofano
Il nuovo appuntamento con #buonconsiglioadomicilio è dedicato a un particolare fiore: il garofano. Il direttore del museo Laura Dal Prà, attraverso alcune opere custodite nelle collezioni museali, ci racconta il significato della presenza di questo fiore nell’iconografia del passato. Scopriremo cosi che il garofano era simbolo d’amore e della promessa di fedeltà coniugale.
Nel 1981 fu donato al museo del Buonconsiglio dagli allora proprietari un piccolo affresco staccato da un palazzo di via Belenzani di Trento: è la dama col garofano che nasconde un segreto. “L’opera – spiega Dal Prà – è una splendida prova di un artista lombardo dei primissimi anno del Quattrocento. È una dama da un volto delicatissimo, giovane, con chiome bionde racchiuse all’interno di una raffinata acconciatura fatta da nastri rossi molto belli. Anche l’abbigliamento è molto ricercato con la manica che si allunga sul polso fino a coprire le dita della mano fino alle dita: un abbigliamento che rispecchia una cultura nobile. Ma è interessante soprattutto quello che la giovane dama trattiene nella sua mano: un piccolo fiore rosso, un garofano, un fiore che era già conosciuto dall’antichità ma diventa di moda nel corso del Medioevo nell’Occidente europeo quando diventa simbolo della promessa coniugale, simbolo dell’amore e dell’impegno proprio tra marito e moglie. Quindi un elemento molto interessante di una cultura cortese cavalleresca”.
Il garofano lo troviamo raffigurato – più di cento anni dopo – in un dipinto che si conserva a Castel Thun dove un’altra dama, ma ovviamente abbigliata in maniera diversa, ha lo stesso fiorellino rosso, un garofano, sull’orecchio. Per capire questo dettaglio Dal Prà ricorda un aneddoto: “Sappiamo che nel 1477 il giovanissimo Massimiliano d’Asburgo, che poi diventerà l’imperatore Massimiliano I, conosce per la prima volta la sua futura sposa Maria di Borgogna che ha due anni più di lui. Ebbene, nell’incontro, secondo il galateo fiammingo ma anche della cultura tedesca, il giovane si impegna a ricercare il fiore di garofano che Maria di Borgogna – come appunto da tradizione – ha nascosto sotto il suo corpetto. Quindi sappiamo che questo garofano è veramente al centro di una simbologia molto importante nel tardo Medioevo”.
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