Pompei. All’auditorium degli Scavi la conferenza “Un Asklepieion a Pompei” dell’archeologa Carmela Capaldi (università di Napoli “Federico II”) promossa dall’associazione internazionale “Amici di Pompei”
“Un Asklepieion a Pompei” è il titolo della conferenza dell’archeologa Carmela Capaldi, ordinario di Archeologia classica dell’università di Napoli “Federico II”, promossa dall’associazione internazionale “Amici di Pompei” ETS. Appuntamento venerdì 21 febbraio 2025, alle 17, nell’Auditorium degli Scavi di Pompei. L’incontro sarà l’occasione per dare una lettura precisa su un monumento dell’antica Pompei la cui identità è oggetto di discussione da tempo. Si tratta del piccolo tempio che si trova nel Quartiere dei Teatri, all’incrocio tra via di Stabia e la cosiddetta via del Tempio di Iside che la tradizione degli studi attribuisce ora al culto di Asclepio, ora a quello di Giove Meilichio. La professoressa Capaldi, che con l’università di Napoli “Federico II” ha condotto uno scavo in questo tempio a partire dal 2018, proporrà i risultati delle indagini realizzate, grazie ai quali si può definire la fisionomia del complesso sacro e la sua datazione. Inoltre verranno esaminati gli elementi utili per l’identificazione della statua di culto con l’immagine di Asclepio.
Napoli. A Palazzo Reale la giornata di studio “Puteoli e il suo territorio: progetti di ricerca e attività di tutela” sui nuovi progetti di ricerca e sulle attività di tutela del territorio di Pozzuoli con un’attenzione particolare al Rione Terra

“Puteoli e il suo territorio: progetti di ricerca e attività di tutela” è il titolo della giornata di studio, a cura di Mariano Nuzzo e Maria Luisa Tardugno, organizzata dalla soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Napoli lunedì 18 novembre 2024 nella sala Carbonara del Palazzo Reale di Napoli, per un momento di condivisione e approfondimento sui nuovi progetti di ricerca e sulle attività di tutela che interessano il territorio di Pozzuoli, sviluppato grazie alla collaborazione tra la Soprintendenza e le istituzioni accademiche delle regioni Campania e Molise.

Giornata di studio “Puteoli e il suo territorio”: il soprintendente Mariano Nuzzo e l’archeologo Stefano De Caro (foto sabap-met-na)
“Questa giornata di studi”, dichiara Mariano Nuzzo, soprintendente ABAP per l’area metropolitana di Napoli, “rappresenta un’importante occasione per fare il punto sulle attività di ricerca e tutela che, negli ultimi vent’anni, hanno permesso di approfondire la conoscenza dell’antica Puteoli. Si tratta di un momento di confronto in cui passato e presente si riconnettono, fornendo una chiave per comprendere le dinamiche che sottendono le attività di studio e valorizzazione del nostro patrimonio culturale. Un’attenzione particolare è dedicata al Rione Terra, luogo unico di sperimentazione, dove archeologia e architettura si intrecciano per restituirci un quadro vivo delle tecniche costruttive e delle strutture urbane antiche. Questo evento ha visto la partecipazione di studiosi provenienti da diversi ambiti disciplinari – dall’archeologia all’architettura alle tecniche costruttive – uniti dal desiderio di contribuire alla conoscenza e alla tutela di un patrimonio che appartiene a tutti. La divulgazione, infatti, è parte integrante della conoscenza: è nostro dovere rendere accessibili i risultati delle ricerche e trasmettere la consapevolezza del valore di ciò che ci circonda. La conoscenza è un bene collettivo, e non possiamo permetterci di non condividerla”.

Panoramica del Rione Terra di Pozzuoli (foto sabap-met-na)
L’incontro, aperto con i saluti di Fulvio Maria Soccodato e Luigi Manzoni, è stato moderato da figure di rilievo come Stefano De Caro e Teresa Elena Cinquantaquattro. Durante la giornata, esperti e studiosi di fama nazionale hanno approfondito numerosi aspetti del patrimonio puteolano e delle attività di ricerca ad esso collegate. Il Rione Terra di Pozzuoli, con le sue stratificazioni storiche, è stato al centro di numerose discussioni, grazie agli interventi di Maria Luisa Tardugno, Lucia Manuela Proietti, Carmela Capaldi, Marco de Napoli, Giuseppe Faella e Aldo Giordano. Inoltre, i partecipanti hanno avuto modo di approfondire gli aspetti archeologici relativi al territorio puteolano con gli interventi di Luigi Cicala, Carlo Ebanista, Emanuela Spagnoli, Marina Taliercio e Antonella Ciotola, oltre che riflettere sulle trasformazioni sociali e culturali attraverso i contributi di Giuseppe Camodeca, Carlo Rescigno, Michele Silani e Michele Stefanile, tra storia, archeologia e tutela del territorio.
Roma. In Curia Iulia in presenza, e on line su FB, la conferenza “Onori a Tiberio e alla famiglia del Principe” a cura di Carmela Capaldi, professore di Archeologia classica all’università di Napoli “Federico II”
Nel corso degli scavi condotti nel foro di Cuma dal dipartimento di Studi umanistici dell’università di Napoli “Federico II” è stata recuperata, di recente, un’iscrizione lunga m. 4.37, originariamente collocata sulla facciata d’ingresso di un edificio pubblico prospettante sulla piazza. Per “Dialoghi in Curia”, promossi dal parco archeologico del Colosseo, se ne parla giovedì 21 marzo 2024, alle 16.30, in Curia Iulia nella conferenza “Onori a Tiberio e alla famiglia del Principe” a cura di Carmela Capaldi, professore di Archeologia classica all’università di Napoli “Federico II”. L’immagine dell’iscrizione utilizzata per gentile concessione del parco archeologico dei Campi Flegrei. Introduce Alfonsina Russo, direttore del parco archeologico del Colosseo. Interviene Carmela Capaldi, professore di Archeologia classica all’università di Napoli “Federico II”. Prenotazione obbligatoria fino ad esaurimento posti via eventbrite al link https://21marzo_tiberio.eventbrite.it. Ingresso da largo della Salara Vecchia. L’incontro sarà trasmesso in streaming sulla pagina Facebook del Parco archeologico del Colosseo. Il testo elenca gli onori offerti a Tiberio, ai suoi genitori ed ai discendenti, registrati secondo una formula inedita che legittima l’istituzione della monarchia anche se travestita da parvenze repubblicane. La dedica costituisce, inoltre, l’occasione per una riflessione sulla figura di Tiberio e sui suoi controversi rapporti con i componenti della famiglia giulio-claudia.
Napoli. Al via la XXIX edizione degli Incontri di Archeologia, in presenza e on line, per raccontare il patrimonio culturale antico. Apre, come da tradizione, il direttore Giulierini sul “Mann del futuro”. Ecco tutto il programma
Le opere, le collezioni, i percorsi multidisciplinari, i progetti di ricerca: è ai nastri di partenza (primo appuntamento giovedì 26 ottobre 2023, alle 16) la rassegna “Incontri di Archeologia” che, giunta alla XXIX edizione, rappresenta uno dei punti cardine della programmazione culturale del museo Archeologico nazionale di Napoli. Il format è ormai consolidato e ben noto agli appassionati di arte antica: le 21 conferenze gratuite, in calendario dal 26 ottobre 2023 al 30 maggio 2024, sempre di giovedì alle 16, saranno organizzate in Auditorium e potranno essere seguite anche in diretta Facebook sulla pagina istituzionale del Mann. La XXIX edizione degli Incontri di Archeologia, a cura del Servizio Educativo del Mann, è progettata e organizzata da Giovanni Vastano e Miriam Capobianco, in collaborazione con Lucia Emilio.

Paolo Giulierini, direttore del Mann, nei depositi sotterranei delle Cavaiole (foto graziano tavan)
Come da tradizione, il ciclo di incontri è aperto dal direttore dell’Archeologico. La conferenza di quest’anno è su “Il Mann del futuro”. “Apriamo gli Incontri di archeologia parlando di futuro”, commenta Paolo Giulierini. “In questi anni gli appuntamenti del giovedì sono stati una preziosa ribalta per un’eccellenza non solo settoriale e specialistica ma per temi, incontri e personalità coinvolgenti e di alta capacità divulgativa, un vero e proprio festival della conoscenza. Grazie alla possibilità della trasmissione on line, che nulla ha tolto al senso di essere comunità ‘fisica’ degli Incontri e al piacere di ritrovarci al Museo, il pubblico si è negli ultimi anni allargato e il sapere condiviso si è reso disponibile alle scuole e alle università e non solo. Futuro quindi all’ordine del giorno del primo incontro, dai nuovi spazi e sezioni già cantiere alle ricerche del Mann, per un’inaugurazione particolare della nostra più importante rassegna che dopo otto anni mi emoziona e che vogliamo tutti dedicare al ricordo di Valeria Sampaolo”.

La dea Lakshmi, corrispondente ad Afrodite, statuetta in avorio da Pompei, conservata nel Gabinetto segreto del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)
Novembre, ancora, sarà il mese dedicato ad alcune curiosità svelate dai reperti del Mann: Maria Morisco descriverà gli strumenti musicali delle collezioni museali (9 novembre) e Laura Weinstein si occuperà della preziosa statuetta della dea Lakshmi, testimone dei contatti tra Roma e India (30 novembre). Da non perdere, alcuni approfondimenti ad hoc, come quello sulla figura umana nella pittura antica (ne parlerà Anna Maria D’Onofrio, il 23 novembre) e sulle novità nello scriptorium dei Romani (se ne occuperà Umberto Pappalardo, il 21 dicembre). Immancabile, come ogni anno, la performance realizzata da Giovanni Greco con Michele Monetta e Lina Salvatore (ICRA Project): giovedì 14 dicembre, anche grazie alla collaborazione dell’Accademia nazionale d’Arte Drammatica “Silvio D’Amico”, sarà possibile intrecciare il dramma delle Troiane di Euripide con la nostalgia e la passione del tango.

Lapide sepolcrale del rebbi Abba Maris (IV-V secolo d.C.) da Brusciano (Na) conservata al museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)
Il 2024 inizierà (18 gennaio) con la conferenza della direttrice del parco archeologico del Colosseo, Alfonsina Russo, che identificherà la mission del proprio istituto in un percorso consapevole di conoscenza della storia; per la Giornata della Memoria, da segnare in agenda anche l’evento del 25 gennaio, durante il quale Giancarlo Lacerenza ritroverà, nelle collezioni del Mann, alcune suggestive storie ebraiche d’amore e morte.

Sezione Campania romana al museo Archeologico nazionale di Napoli: Afrodite trionfante dall’anfiteatro campano di Capua (foto graziano tavan)
Focus sulla Campania Romana con tre incontri in programma a partire da febbraio: Stefania Gigli Quilici, Laura Acampora e Angela Maria Ferroni illustreranno il valore politico-culturale espresso dalla candidatura UNESCO della Via Appia (8 febbraio), Carmela Capaldi condurrà una promenade di studio nella sezione Campania Romana (29 febbraio) e Stefania Pafumi ripercorrerà il percorso tecnologico per risolvere l’enigma della Quadriga di Ercolano (14 marzo). Ancora una celebrazione dei capolavori del Mann nella conferenza di Bianca Ferrara e Vito Giuseppe Prillo, che si occuperanno della Magna Grecia con particolare riferimento ai banchetti e ai pasti sacri (15 febbraio).

L’archeologa Valeria Sampaolo, già direttrice del museo Archeologico nazionale di Napoli, è morta a 70 anni il 9 settembre 2023 (foto paolo soriani)
A marzo (giovedì 7), tradizionale appuntamento dedicato alla condizione femminile con la conferenza di Francesca Galgano; a fine mese (giovedì 21), Stefano De Caro ricorderà Valeria Sampaolo.

Frame del video che racconta il trasferimento del Mosaico di Alessandro da Pompei al Real Museo Borbonico (foto mann)
Il traffico illecito di beni culturali sarà il tema della conferenza di Marialucia Giacco e Ilaria Marini (4 aprile), mentre la settimana successiva (11 aprile) il direttore del parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel, ripercorrerà le nuove ricerche in programma nella città vesuviana. Il mese si concluderà (18 aprile) con un approfondimento, a cura di Laura Forte, sulla rappresentazione del Gran Mosaico da parte dei disegnatori del Real Museo Borbonico.

Un’idria della collezione Spinelli nel deposito del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)
Quattro, infine, gli appuntamenti di maggio: Andrea Milanese traccerà la storia del Museo tra 1900 e 1957 (giovedì 9); Alessandra Sperduti e Valentina Cosentino si occuperanno della necropoli di Santa Teresa (giovedì 16); Emanuela Santaniello, Sveva Savelli, Mariateresa Operetto, Marina Vecchi e Alessandra Spadaccini tratteranno del progetto di tutela e valorizzazione della Collezione Spinelli, che rappresenta sia uno dei più ricchi rinvenimenti archeologici della Piana Campana, sia uno dei più importanti nuclei collezionistici del Mann (giovedì 23); Mariateresa Operetto, infine, analizzerà le nuove prospettive del lavoro di restauro (30 maggio).
Napoli. Giornata “storica” al museo Archeologico nazionale: riaperte dopo 50 anni di oblio le sale monumentali dell’ala occidentale con la sezione “Campania Romana: sculture e pitture da edifici pubblici”, quasi 250 opere in un allestimento unico. Intervento del ministro Sangiuliano: i progetti futuri. Ovazione per Giulierini

La sezione Campania romana al museo Archeologico nazionale di Napoli: la quadriga di Ercolano (foto valentina cosentino / mann)

Inaugurazione della sezione Campania romana al museo Archeologico nazionale di Napoli con il ministro Gennaro Sangiuliano (foto graziano tavan)
Un’ovazione. Tutta per Paolo Giulierini. Il lunghissimo, interminabile, applauso tributato dall’auditorium del museo Archeologico nazionale di Napoli al suo direttore è stato un riconoscimento esplicito non solo di quanto realizzato negli otto anni del suo mandato ma anche di quanto Paolo Giulierini persona, un non napoletano a Napoli, sia entrato nei cuori dei napoletani e della città per la quale il Mann è diventato un punto di riferimento imprescindibile e orgoglio di Napoli nel mondo, e con le cui istituzioni – non solo culturali – ha intessuto una rete di collaborazioni che ne hanno fatto un partner affidabile e concreto. Ma quell’applauso è stato anche un invito, neppure tanto velato, al vicino ministro della Cultura Gennaro Sangiuliano a ricordarsi, quando il 30 settembre 2023 scadrà il suo mandato, di quanto Giulierini può ancora dare a Napoli. È cominciata così, lunedì 3 aprile 2023, la presentazione ufficiale della sezione “Campania Romana: sculture e pitture da edifici pubblici” del museo Archeologico nazionale di Napoli, con la curatela scientifica di Carmela Capaldi dell”università di Napoli Federico II: 2000 mq di sale monumentali comprese negli spazi dell’ala occidentale, i cui ambienti storici non erano fruibili da oltre cinquant’anni. Duecentoquaranta le opere esposte, una vera e propria summa dell’arte romana che si espresse in regione e nel Sud d’Italia. Ne esce un percorso straordinario attraverso la Campania antica, territorio che aveva confini più estesi rispetto a quelli attuali: si parte dal II secolo a.C. per giungere almeno al III secolo d.C., spostandosi tra l’area flegrea, le città vesuviane e il territorio interno, con particolare riferimento all’attuale Casertano. E, guardando più lontano, l’itinerario tocca a Nord il basso Lazio e a Su alcuni centri della Calabria.
E al ministro Sangiuliano questo applauso spontaneo non è passato inosservato. “Oggi – ha esordito – sono particolarmente felice, perché quando si è a casa si è felici. Io sono nato qui accanto in via Foria, ho fatto le scuole elementari al Froebelliano in un edificio che si trova qui vicino, le scuole medie alla Federico Croce, quindi ho avuto la fortuna fin da bambino di conoscere il valore e l’importanza di questo museo che avevo visitato decine e decine di volte. E da quando sono ministro è la terza volta che vengo qui. Credo non ci sia nessun museo italiano nel quale mi sia recato tre volte in un lasso di tempo relativamente breve: sono appena cinque mesi. E quando ero direttore del Tg2, d’accordo con il direttore Giulierini, feci fare un documentario, che si può vedere sulla piattaforma della Rai, documentario con Tg2 Dossier interamente dedicato al Mann. Quindi è evidente che c’è un atto di amore da parte della mia persona nei confronti di questo luogo.

Presentazione in auditorium del Mann della sezione Campania romana: da sinistra, Massimo Osanna, Gennaro Sangiuliano, Paolo Giulierini e Carmela Capaldi (foto graziano tavan

Sezione Campania romana al museo Archeologico nazionale di Napoli: Afrodite trionfante dall’anfiteatro campano di Capua (foto graziano tavan)
Ringrazio l’applauso per Giulierini. È un applauso più che meritato perché immagino tutto il lavoro che c’è dietro questo risultato, e ringrazio tutto lo staff del ministero che è qui con me: il direttore generale Osanna, la professoressa Capaldi per l’apporto che ha dato, il capo di gabinetto, il direttore generale La Rocca, perché c’è stato un lavoro di entusiasmo, un lavoro corale. Tutti quanti hanno dato un apporto a questo progetto. Questo non è un progetto casuale. Quello che noi facciamo per i musei, a cui daremo sempre maggiore impulso, rappresenta la punta dell’iceberg di un progetto identitario e culturale molto più ampio. Nella Canzone d’Italia Giacomo Leopardi declina questi versi o Patria mia: e che cosa identifica lui nella patria? Identifica gli archi, le colonne, le erme, cioè la patria è fatta di tutti quei simboli che nel sedimento della Storia, in secoli e secoli di storia, si sono creati all’interno di un popolo e del valore identitario di un popolo. Benedetto Croce, che era a Palazzo Filomarino non lontano da qui e che probabilmente avrà visitato questo museo, dice che la storia è sempre un fatto contemporaneo. La storia non è un orpello del passato, la storia è una sorta di cassetta degli attrezzi dove noi rinveniamo gli strumenti che ci aiutano a interpretare il presente e magari anche a prefigurare il futuro. Quando ho frequentato la facoltà di Giurisprudenza e studiai sui testi i grandi maestri romanisti: Vincenzo Arangio Ruiz che fu anche uno dei primi ministri repubblicani e che scrisse quel meraviglioso testo molto chiaro sulla Storia del Diritto romano; oppure il napoletano Antonio Guarino che scrisse un meraviglioso testo sul Diritto romano, tu potevi comprendere le istituzioni repubblicane di Roma e poi quelle imperiali successive attraverso una visualizzazione esperienziale all’interno di questo museo. E infatti ci dice André Malraux, grande scrittore francese che fu ministro della Cultura di De Gaulle, il museo è uno dei luoghi che danno l’idea più elevata dell’uomo. Perché il museo non è una mera esposizione di reperti archeologici – in questo caso – ma è la costruzione di una storia e la storia è un’identità, è quello che Giambattista Vico chiama il sentire comune: una comunità non esiste in maniera astratta ma una comunità esiste quando ha un’identità che si è sedimentata nella storia e che unisce, cementa questa comunità umana. Nel caso nostro la comunità nazionale italiana.

Il ministro Gennaro Sangiuliano durante la visita alla sezione Campania romana al Mann (foto graziano tavan)

Sezione Campania romana al Mann: lucerna in oro a due becchi dal tempio di Venere a Pompei (foto graziano tavan)
“Ora – ha continuato il ministro – so che qui ci sono tanti altri progetti: come il collegamento con la metropolitana, e la valorizzazione della Galleria che si trova qui di fronte che è bellissima e che può tornare a vivere, a pulsare. Io ringrazio il direttore Giulierini e il direttore Osanna per quello che hanno fatto. Perché io ricordo anche gli anni in cui questo museo, soprattutto negli anni ’80, era un luogo polveroso e buio, era buio proprio nella visione. Entravi dentro e c’erano pochissime persone, io ero uno dei pochi, ed era un luogo non vivo come lo è diventato adesso. Purtroppo un luogo non conosciuto dagli stessi napoletani. Questo è uno dei più importanti musei archeologici al mondo. Io ho dato una mia interpretazione personale al mosaico della battaglia di Gaugamela – poi gli esperti mi correggeranno -, ma quel mosaico secondo me simboleggia la lotta tra la polis, che è un ambito dove si riconoscono le persone titolari di diritti e di doveri, e la monarchia territoriale, dove invece si è sudditi. Noi dobbiamo sempre affermare la nozione di cittadini in contrapposizione alla nozione di sudditi. Quando io faccio una critica a una certa globalizzazione ricordo sempre che c’è un’alta nozione occidentale di cives destinatari di diritti e di doveri, e poi c’è la nozione dl suddito che purtroppo oggi sta degradando a codice a barre, le persone degradano a codice a barre, e perdono il loro valore di cittadini. E quindi noi tutto questo lo ritroviamo qui dentro. Quindi dopo questo appannamento c’è stato questo rilancio e ci sono tanti altri progetti.

Il ministro Sangiuliano con la professoressa Capaldi nella visita della sezione Campania romana al Mann (foto graziano tavan)
“E c’è un progetto a cui personalmente tengo tantissimo. E l’altro giorno – ha annunciato – ho firmato un decreto per portare sul progetto di Palazzo Fuga e dell’Albergo dei Poveri altri 33 milioni di risorse aggiuntive. Quindi ai 100 che ci sono. Come il Louvre oggi ha tre sedi, credo che il Mann abbia tutte le risorse e tutto il patrimonio – io ho visitato i depositi del Mann – per poter raddoppiare sulla direttrice di via Foria. Provate a immaginare insieme a me l’attuale sito dove ci troviamo noi adesso e via Foria passando attraverso l’Orto botanico che è un’altra eccellenza di Napoli, e si arriva poi all’Albergo dei Poveri dove il direttore già mi ha fatto individuare alcune collezioni che potranno essere esposte lì. Quindi queste sono le idee che abbiamo e che io perseguirò con costanza. Qualcuno mi dice che a Napoli ci vengo troppo spesso. Ma – ha concluso – io sono un martello pneumatico. Verrò ogni volta saranno dimenticate”.
Cosa trovano ora i visitatori? I primi, entrati lunedì 3 aprile 2023, alle 17, con ingresso gratuito, hanno già visto queste meraviglie che ci spiega il direttore Paolo Giulierini. “La struttura della statuaria campana all’Archelogico di Napoli ritorna a essere un punto di riferimenti mondiale delle collezioni di sculture e pittura classica. Si tratta di 250 monumenti che provengono dalle aree pubbliche di Pompei ed Ercolano e che fanno vedere il livello raggiunto in età post Augustea dalla Campania Felix, in particolare il recupero di 2000 metri quadri espositivi e anche il recupero della tessitura architettonica e quindi sarà possibile da parte della città e dei futuri visitatori incontrare un crescendo di arti: architettura pittura scultura spalmate dal mondo antico fino all’età neoclassica”.
Napoli. Alla presentazione della nuova sezione Campania Romana del museo Archeologico nazionale interverranno il ministro della Cultura Sangiuliano e il presidente della Regione Campania De Luca
I vertici del ministero e della Regione all’inaugurazione della nuova sezione Campania Romana al museo Archeologico nazionale di Napoli. Lo annuncia la direzione, che ricorda che il pomeriggio del 3 aprile 2023, dalle 17, quando la sezione sarà aperta al pubblico, l’ingresso al Museo sarà gratuito. Dunque, alle 11, lunedì 3 aprile 2023, alla presentazione della nuova sezione Campania Romana, con la riapertura dopo 50 anni delle sale monumentali, interverranno il ministro della Cultura, Gennaro Sangiuliano, e il presidente della Regione Campania, Vicenzo De Luca. Il ministro Sangiuliano sarà alle 11, in auditorium, alla presentazione nuova sezione Campania Romana, che si potrà seguire in diretta Facebook. Al saluto del direttore Paolo Giulierini seguiranno gli interventi del professor Massimo Osanna, direttore generale Musei; della professoressa Carmela Capaldi, curatrice della sezione; del Presidente della Regione Campania, Vincenzo De Luca. Le conclusioni saranno affidate al ministro Gennaro Sangiuliano. Quindi, alle 12, ci sarà la visita alla sezione Campania Romana con il direttore Giulierini e la professoressa Capaldi per giornalisti, esperti e autorità. Alle 12.30, punto stampa all’interno della nuova sezione Campania Romana.
Giornate europee del Patrimonio al parco archeologico dei Campi Flegrei: gli eventi al parco archeologico di Cuma e al castello di Baia
Il parco archeologico dei Campi Flegrei aderisce alle Giornate europee del Patrimonio 2022, iniziativa promossa dal ministero della Cultura e dedicata alla partecipazione al patrimonio culturale estesa a tutti i cittadini. Lo slogan scelto per questa edizione è “Patrimonio culturale sostenibile: un’eredità per il futuro”. Sabato 24 settembre 2022 il Parco ospita nei suoi luoghi mostre, passeggiate archeologiche e aperture straordinarie dei siti.

Scavi archeologici nella città bassa di Cuma condotti dal Centre Jean Bérard (foto pa-fleg)
24 settembre 2022, parco archeologico di Cuma (dalle 9.30 alle 17). Il parco archeologico dei Campi Flegrei apre le porte della città bassa di Cuma a quanti vorranno visitare l’area e conoscere le novità e gli aggiornamenti che provengono dalle attività di scavo e ricerca condotte nel sito dall’università di Napoli “Federico II”, dall’università di Napoli L’Orientale” e dal Centre Jean Bérard. In particolare, l’équipe federiciana, diretta dalla professoressa Carmela Capaldi, illustrerà l’organizzazione del foro nella sua fase di funzionamento di età imperiale, con un focus sugli edifici di alta rappresentanza ubicati sul lato nord della piazza, di cui prosegue la progressiva messa in luce. Al contempo, un ampio saggio di approfondimento effettuato al di sotto del lastricato di età romana permetterà di aprire una “finestra temporale” sulle importanti testimonianze che stanno emergendo relativamente all’organizzazione di questo settore della città nelle sue fasi di età greca e sannitica. Con l’università L’Orientale, sotto la guida del professor Matteo D’Acunto, si potrà invece entrare nel vivo di un cantiere archeologico assistendo in diretta al lavoro dell’équipe e agli interventi di scavo che si stanno conducendo presso l’abitato romano posto a nord del Foro. Si potranno dunque osservare sul campo attività, tecniche e metodologie proprie della ricerca archeologica, con uno spazio di approfondimento dedicato ai materiali di scavo e al loro prezioso corredo informativo. Il Centre Jean Bérard con la dottoressa Priscilla Munzi accompagnerà il pubblico nella visita della necropoli romana posta all’esterno della cinta muraria, in prossimità della Porta Mediana. Le indagini effettuate negli ultimi anni hanno permesso di indagare numerose tombe monumentali a camera ipogea per inumazioni plurime ma anche tombe individuali a cremazione, fornendo così nuovi dati e informazioni sui costumi funerari adottati dalle diverse componenti della comunità cumana. Orari di visita: 10, 11.30, 13, 15.

Visite guidate col prof. Carlo Rescigno e i colleghi dell’università Vanvitelli a Cuma (foto pa-fleg)
Il programma di sabato 24 settembre 2022 abbraccia anche l’Acropoli dove l’équipe dell’università della Campania Luigi Vanvitelli diretta dal professor Carlo Rescigno, illustrerà i risultati delle ricerche condotte presso la Rocca Cumana e, in particolare, gli esiti dell’ultima campagna di scavo, che ha interessato l’ampio spazio verde adiacente la terrazza inferiore. Qui è stato messo in luce, per una parte del suo sviluppo, un edificio ecclesiale absidato con annesso sepolcreto, il cui ritrovamento va ad arricchire di ulteriori tasselli il racconto e la conoscenza delle fasi medievali della città di Cuma. Orari di visita: 9.30, 11, 12.30, 14, 16. La prenotazione non è obbligatoria. Per entrambi gli eventi si accede con regolare biglietto di ingresso al sito.
24 settembre 2022, Castello di Baia (alle 11.30). Inaugurazione della mostra “TERRAMADRE riaffiora la vita” a cura di Premio Campi Flegrei 2022. La mostra porta a compimento la VI edizione del Premio Campi Flegrei, concorso fotografico curato dall’associazione culturale Flegrea Photo. Sono stati circa 40 i fotografi che hanno partecipato con oltre 200 immagini, selezionate dalla Giuria del Concorso, formata da Luigi Spina fotografo artista e presidente della stessa, Fabio Pagano direttore del parco archeologico dei Campi Flegrei e Francesco Soranno presidente di Flegrea Photo. Si accede con regolare biglietto di ingresso al sito.








Ma quella di giovedì 10 ottobre 2024 sarà per il museo Archeologico nazionale di Napoli una giornata speciale che si apre alle 12 con la presentazione di avvio lavori di restauro delle fontane del Mann; continua – come detto –, alle 17, con l’inaugurazione della stagione 2024-2025 degli “Incontri di Archeologia” con la conferenza “I nuovi allestimenti al MANN 2024-2025” di Massimo Osanna, direttore generale Musei Mic; e prosegue con l’apertura serale del museo, con ingresso dalle 19 alle 23.30 al prezzo di 5 euro (l’ingresso è consentito fino alle 23), che prevede un ricco programma per celebrare il trentennale degli “Incontri di Archeologia”. Alle 19.30 passeggiata con il direttore generale Massimo Osanna alla scoperta dei capolavori del Museo: prenotazione su
Incontri di Archeologia. “Ancora una volta gli Incontri di Archeologia si configurano come una vetrina d’eccellenza per raccontare un patrimonio culturale in divenire, sempre aperto ai temi della scoperta e del cambiamento”, commenta il professore Osanna. “Per questo, abbiamo costruito con cura un programma che potesse non soltanto rivolgersi agli addetti ai lavori, ma anche a chi ha curiosità per un mondo vivo e dinamico come quello dell’archeologia. Immediatezza nella comunicazione, taglio analitico, innovazione metodologica sono le matrici identitarie delle nostre conferenze”. Gli incontri, che saranno in calendario sino a maggio 2025, coinvolgeranno funzionari del Museo e relatori esterni, che illustreranno progetti e ricerche legati alle sezioni e agli allestimenti del Mann. Un focus ad hoc sarà dedicato alle collezioni del Medagliere e alla sezione Numismatica (che dovrebbero essere riaperti a dicembre 2024). Gli “Incontri di Archeologia” sono curati dal responsabile dei Servizi educativi del Mann, Giovanni Vastano, in collaborazione con Miriam Capobianco e gli altri membri dello staff dell’ufficio.



“Magna Grecia nel secondo dopoguerra tra scoperte e tutela: politiche culturali e protagonisti. Omaggio a Juliette de La Genière” è il titolo del convegno internazionale, organizzato dal Dipartimento federiciano di Studi umanistici (con la responsabilità scientifica di Bianca Ferrara) e in collaborazione con il Centre Jean Bèrard di Napoli, in programma il 27 e 28 novembre 2023 nel Complesso di San Marcellino di Napoli, a partire dalle 9.30. Teams diretta streaming ID riunione: 311 312 168 060 Passcode: ruWHxv. L’evento richiama l’attenzione sulle politiche culturali riguardanti il patrimonio archeologico della Magna Grecia nel corso della seconda metà del Novecento. Si tratta di anni che hanno visto profonde trasformazioni sia nel campo della ricerca sia nel campo delle idee e delle pratiche relative alla gestione e alla valorizzazione dei beni culturali dell’Italia meridionale e della Sicilia.
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