Bologna. A Palazzo Marescalchi, sede della soprintendenza, presentazione della collana MADLab-ER. Lezioni dal Sisma del 2012. In presenza e on line

Il Castello di Galeazza Pepoli a Crevalcore (Bo) (foto archivio sabap-bo)
Collana MADLab-ER. Lezioni dal Sisma del 2012: presentazione, in presenza e on line (collegandosi a questo link), venerdì 1° marzo 2024, alle 16, a Palazzo Marescalchi, sede della Sabap-Bo, in via IV Novembre 5, a Bologna. La collana MADLab-ER – nata da una collaborazione tra l’agenzia regionale Ricostruzioni dell’Emilia Romagna e i gruppi di ricerca delle Università della Regione che, a vario titolo, si occupano di costruito – si propone di raccogliere e diffondere i risultati raggiunti sui temi del restauro dei beni culturali e del loro consolidamento, ospitando volumi di taglio saggistico, monografie o miscellanee, dedicati allo studio del costruito finalizzato alla sua “conservazione consapevole”. Ogni sisma, e con esso il passaggio delicato che avviene subito dopo – la ricostruzione di un patrimonio diffuso, massicciamente e massivamente distrutto in un tempo limitato – rappresenta infatti un’occasione di conoscenza e approfondimento per chi si occupi di patrimonio culturale e della sua “gestione”; sia questa strutturale, scientifica, tecnica ed economica. Il percorso intrapreso con il processo di ricostruzione dopo il sisma che ha coinvolto l’Emilia Romagna nel 2012 ha evidenziato l’esigenza di consolidare tale esperienza, rendendo disponibile ad accademici, tecnici ed operatori coinvolti a vario titolo nel percorso di restauro e ricostruzione del patrimonio, il bagaglio di esperienze maturate, con l’obiettivo di diffondere le buone pratiche e utilizzare la conoscenza acquisita in futuri processi di governance, gestione e superamento dell’emergenza.
Programma. Coordina la giornata: Marco Pretelli, ALMA Mater università di Bologna. Alle 16, saluti istituzionali: Francesca Tomba, soprintendente Sabap Bo, Fe, Mo e RE; Enrico Cocchi, direttore agenzia regionale Ricostruzioni dell’Emilia-Romagna; Eva Coïsson, SIRA – società italiana per il Restauro dell’Architettura. Alle 16.20, PRESENTAZIONE COLLANA EDITORIALE. Carla Di Francesco, già segretario generale Mibact: “Il sisma, dall’emergenza alla programmazione”; Francesco Doglioni, già professore di Restauro Iuav: “Rielaborare l’esperienza. Gli edifici storici tra danno e restauro”; Federica Ottoni, direttore della collana: “La collana MADLab-ER: scopi e programmazione”.

Copertina del libro “Fortezze fragili” di Elena Zanazzi
Alle 17.15, PRESENTAZIONE VOLUME “FORTEZZE FRAGILI” di E. Zanazzi con Andrea Ugolini, professore di Restauro ALMA Mater università di Bologna, e Antonino Libro, agenzia regionale Ricostruzioni dell’Emilia-Romagna. Alle 17.45, SISMA E UNIVERSITÀ. UNIPR – Daniele Ferretti, professore di Tecnica della Costruzioni: “Alcune esperienze sul comportamento sismico dei castelli”; UNIBO – Giovanni Castellazzi, professore di Scienza della Costruzioni: “Dal dato alla modellazione. Il caso della Rocca di San Felice sul Panaro”; UNIFE – Rita Fabbri, professore di Restauro: “Sperimentazioni didattiche e ricerca applicata dopo gli eventi sismici in risposta alle necessità del territorio”; UNIMORE – Alessandro Capra, professore di Geomatica: “Rilievo e monitoraggio per l’analisi dell’ambiente e delle strutture storiche nel post-evento sismico nel territorio modenese”. Alle 18.45, CHIUSURA DELLA GIORNATA con Enrico Cocchi, direttore agenzia regionale Ricostruzioni dell’Emilia-Romagna, e Marco Pretelli, professore di Restauro, ALMA Mater università di Bologna.
“Ferrara al tempo di Ercole I d’Este. Scavi archeologici, restauri e riqualificazione urbana nel centro storico della città”: raccolti nel volume, curato da Chiara Guarnieri, gli interventi realizzati tra il 2000 e il 2013 dove si concentravano i palazzi del potere della signoria Estense

Il complesso di Palazzo Vecchio a Ferrara: il disegno è pubblicato nel volume “Ferrara al tempo di Ercole I d’Este. Scavi archeologici, restauri e riqualificazione urbana nel centro storico della città” curato da Chiara Guarnieri
Qui, nel quartiere che gravita nella vasta area di piazza Municipale a Ferrara, si concentravano i palazzi del potere della signoria Estense: qui, tra il 2000 e il 2013, in occasione di lavori di riqualificazione nel centro storico di Ferrara, sono stati realizzati articolati interventi archeologici. Le indagini hanno interessato in modo particolare – come si diceva – la vasta area di piazza Municipale, dell’edificio ex Bazzi e del Giardino delle Duchesse, sulla quale insisteva il Palazzo di Corte Vecchia e il Palazzo Ducale con gli annessi giardini; corso Martiri della Libertà, dove si trovavano la Loggia Grande e il Castello Estense, al cui interno è stato possibile rinvenire il Giardino Pensile, del quale si possedevano solo sparute notizie, voluto da Eleonora d’Aragona moglie di Ercole I; via Coperta di cui sono venute in luce le diverse fasi costruttive, oltre al Camerino d’Alabastro di Alfonso I; infine, la parte terminale di corso Martiri della Libertà che ha consentito di scoprire le strutture relative alla Porta dei Leoni, situata lungo il circuito settentrionale delle mura medievali e strettamente collegata al Castello Estense. Proprio grazie al ritrovamento di dati inediti o noti solo dalle fonti è stato possibile restituire l’aspetto dei palazzi del potere estense nel periodo di Ercole I (1471-1505). I risultati di questi interventi sono stati raccolti nel volume “Ferrara al tempo di Ercole I d’Este. Scavi archeologici, restauri e riqualificazione urbana nel centro storico della città” curato da Chiara Guarnieri per le edizioni Insegna del Giglio di Firenze. Martedì 23 ottobre 2018, alle 17, al Palazzo municipale di Ferrara, sarà presentato il volume che fa parte della collana dei Quaderni di Archeologia dell’Emilia-Romagna curata dalla soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per la città metropolitana di Bologna e le province di Modena, Reggio Emilia e Ferrara. Introdurranno l’incontro l’assessore ai Lavori pubblici, Aldo Modonesi, e la soprintendente Cristina Ambrosini. Il libro sarà invece presentato dall’architetto Marco Borella, dalla direttrice della Scuola dei Beni culturali e del Turismo Carla Di Francesco, e da Simonetta Minguzzi dell’università di Udine, con gli autori e la curatrice Chiara Guarnieri, archeologa della soprintendenza.

Un prezioso esempio di ceramica siriana rinvenuta durante gli scavi in centro storico a Ferrara (2000-2013)
“Il volume – spiega la curatrice Chiara Guarnieri – prende in esame una serie di interventi archeologici, finora inediti, realizzati nell’arco di più di un decennio (2000-2013) nel corso dei lavori finalizzati alla riqualificazione del centro storico di Ferrara. Due contributi introduttivi aprono l’intero percorso del libro: il primo delinea brevemente il clima storico del ducato di Ercole I (1471-1505), con particolare attenzione ai continui e talvolta radicali interventi subiti in quel periodo dai palazzi Estensi, come la ristrutturazione del 1479 definita dalle stesse fonti coeve come la Trasmutazione; il secondo contributo mira ad offrire un collegamento inedito e una lettura critica dei diversi scavi eseguiti nel centro storico di Ferrara, ritenendo – sulla base ragionata dell’insieme degli elementi presi in considerazione – che questi scavi avessero finito con il frammentare, privandoli di ogni coesione, i lavori voluti da Ercole I i quali, al contrario, erano stati progettati unitariamente e, in taluni casi, avevano riguardato il medesimo complesso di edifici. Il volume affronta quindi l’analisi sistematica di ogni singolo scavo e dei materiali ad esso relativi, accompagnata dalla contestualizzazione di quanto rinvenuto anche alla luce delle fonti, sia cronachistiche che documentali”.
“La mole dei dati raccolti, ordinati e sviluppati nel presente studio – sottolinea Guarnieri – ha richiesto molti anni di elaborazione e ciò non solo perché si è atteso il completamento delle indagini connesse ai restauri dei monumenti – alcuni ancora in corso d’opera – ma anche perché si è voluto prendere in esame i risultati di piccoli saggi di scavo realizzati negli anni ‘80 e ‘90 del secolo scorso che, al momento della loro realizzazione, non apparivano particolarmente significativi ma che ora, contestualizzati all’interno di una più ampia indagine, hanno acquistato un diverso valore”.






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