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Reggio Calabria. Il museo Archeologico nazionale fa il punto sui risultati del progetto Check up Bronzi, alla fine della prima campagna di verifica e monitoraggio dello stato di salute dei Bronzi di Riace e di Porticello, condotta da MArRC, Icr e Unige

reggio-calabria_archeologico_check-up-bronzi-di-riace_presentazione -bilancio-monitoraggio_locandinaSi chiude mercoledì 18 settembre 2024, la campagna 2024 di verifica e monitoraggio dello stato di salute dei Bronzi di Riace custoditi al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. Il progetto Check up Bronzi, nato dalla collaborazione tra il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, l’Istituto Centrale per il Restauro (ICR) e l’università di Genova, ha permesso l’avvio di una campagna di controllo delle condizioni conservative dei Bronzi di Riace e di Porticello dallo scorso mese di aprile. In questi 5 mesi si sono tenuti 4 sopralluoghi – nella prossima settimana si terrà il quinto e ultimo – svolti dall’équipe scientifica impegnata in una serie di indagini autoptiche e diagnostiche nella sala Bronzi. Un progetto di “conservazione preventiva”, che attraverso questa prima fase servirà a pianificare tutte le azioni volte alla di prevenzione dei fenomeni di degrado e gli interventi di manutenzione necessari a garantire la corretta conservazione delle opere. Per raccontare questo primo step di attività, il MArRC ha organizzato un incontro che si terrà mercoledì 18 settembre 2024, alle 10.30, in piazza Paolo Orsi. All’incontro interverranno Fabrizio Sudano, direttore MArRC, Luigi Oliva, direttore ICR, e il prof. Paolo Piccardo, delegato del rettore dell’università di Genova. La conferenza ha lo scopo di presentare alla stampa e al pubblico l’impegno del MArRC per la tutela e la valorizzazione dei Bronzi di Riace, le attività di verifica/monitoraggio, le indagini diagnostiche svolte finora e la fruttuosa collaborazione con gli enti coinvolti nel progetto.

Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale un agosto speciale: aperture serali straordinarie, Ferragosto aperto e visite guidate alla mostra “Gli dèi ritornano. I bronzi di San Casciano”

reggio-calabria_archeologico_agosto-2024_aperture-serali_locandinaAgosto al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria per un tuffo nella cultura: aperture serali straordinarie, Ferragosto aperto e visite guidate alla mostra sui bronzi di San Casciano. A pochi giorni infatti dall’inaugurazione della mostra “Gli dèi ritornano. I bronzi di San Casciano”, a cura di Massimo Osanna e Jacopo Tabolli, al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria sono diverse le iniziative per far conoscere al pubblico in visita al museo i celebri ritrovamenti effettuati nel santuario termale etrusco e romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni. Dopo quella di sabato 10, sono ancora due le aperture serali extra: sabato 17 e sabato 24 agosto 2024, dalle 20 alle 23 con ultimo accesso alle 22.30. Con un biglietto da 5 euro sarà possibile visitare sia la mostra temporanea “Gli dèi ritornano. I bronzi di San Casciano” al livello E, che tutto il livello D del MArRC e quindi le collezioni che raccontano la storia antica di Reggio Calabria e l’immancabile Sala Bronzi, con i Bronzi di Riace e Porticello.

reggio-calabria_archeologico_agosto-2024_ferragosto_locandinaInoltre, il MArRC resterà aperto con tariffazione ordinaria anche a Ferragosto, permettendo la visita delle sue ricche collezioni permanenti e la mostra temporanea sui reperti provenienti da San Casciano dei Bagni dalle 9 alle 20 con ultimo accesso alle 19.30.

reggio-calabria_archeologico_agosto-2024_visite-guidate_locandinaMa non finisce qui. L’Ufficio Collezioni e l’Ufficio Didattica e Servizi Educativi del MArRC propongono le visite guidate gratuite alla scoperta della mostra “Gli dèi ritornano. I bronzi di San Casciano” per conoscere meglio l’affascinante universo degli antichi rituali etruschi e romani legati alle acque termali. Le visite si terranno il 13 agosto 2024, con partenza alle 10 e alle 11; il 14 agosto 2024, con partenza alle 9.30 e alle 10.30; il 20 agosto 2024, con tre turni di visita alle 10, alle 11 e alle 12; il 21 agosto 2024, alle 10, alle 11 e alle 12; e per finire il 22 agosto 2024, alle 9.30 e alle 10.30. I primi turni di visita, saranno disponibili in lingua inglese. La durata della visita è di 40-45 minuti circa ed è gratuita inclusa nel costo del biglietto della mostra. Verranno presentati gli straordinari ritrovamenti effettuati nell’estate 2022 e le novità venute alla luce nel 2023 nel santuario termale del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni. Uno scavo stratigrafico che ha portato alla luce il più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto nell’Italia antica e uno dei più significativi di tutto il Mediterraneo.

Reggio Calabria. Progetto check up Bronzi: al museo Archeologico nazionale al via la campagna di manutenzione programmata sui Bronzi di Riace, grazie a un accordo con l’Istituto Centrale per il Restauro. L’ultimo intervento risale al 2009-2013

reggio-calabria_archeologico_check-up-bronzi-2024_locandinaAl via la campagna di manutenzione programmata sui Bronzi di Riace. Nell’ambito di un accordo quadro tra il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria e l’Istituto Centrale per il Restauro (ICR), è partita una nuova campagna di verifica e controllo dello stato di conservazione dei Bronzi di Riace e di Porticello. Nel marzo 2023 Museo e ICR hanno condiviso un programma di verifiche, strumentali e visive dello stato di conservazione dei reperti custoditi in Sala Bronzi, con le prime attività di controllo svolte già nel mese di settembre 2023. Le funzionarie del MArRC Barbara Fazzari, responsabile del Laboratorio di Restauro, e Daniela Costanzo, responsabile dell’Ufficio Collezioni, hanno coordinato e curato i rapporti tra il Museo e l’ICR e, insieme al direttore Fabrizio Sudano, seguiranno in prima persona i lavori in sala Bronzi. Il cronoprogramma della prima fase delle attività di verifica e monitoraggio predisposto in accordo con l’Istituto Centrale per il Restauro, prevede, nei mesi tra aprile a settembre 2024, una media di due/tre giorni di attività svolti dal gruppo di esperti che sarà impegnato in indagini autoptiche e diagnostiche sui Bronzi di Riace e di Porticello. Il primo sopralluogo è previsto per il 15 e 16 aprile 2024, seguiranno gli altri incontri fissati dal 27 al 30 maggio 2024, dal 17 al 18 giugno 2024, dal 1 al 3 luglio 2024 e dal 16 al 18 settembre 2024.

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Uno dei due Guerrieri adagiato durante i restauri a Palazzo Campanella a Reggio Calabria (foto soprintendenza beni archeologici)

L’ultimo intervento di restauro sui Bronzi di Riace, che risale agli anni 2009-2013, è stato effettuato presso la sede del Consiglio Regionale della Calabria a Palazzo Campanella grazie alla collaborazione tra l’Istituto Centrale per il Restauro e l’allora soprintendenza ai Beni archeologici della Calabria. Le due statue, rientrate al Museo la notte del 21 dicembre del 2013, in questi anni sono state oggetto di interventi di manutenzione ordinaria e controlli strumentali da parte dei restauratori e degli archeologi del MArRC.

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I tecnici, dopo i lunghi restauri, hanno riscontrato nei Bronzi microfratture che li rendono estremamente fragili (foto soprintendenza beni archeologici)

“Una grande opportunità per il MArRC”, esordisce Fabrizio Sudano. “A dieci anni dall’ultimo intervento di restauro sui Bronzi di Riace, avviamo una campagna di verifica e monitoraggio indispensabile per pianificare i futuri interventi di manutenzione e restauro sui nostri capolavori più pregiati. Abbiamo studiato e proposto all’ICR una modalità di indagini il più possibile attenta alle esigenze del visitatore, che potrà osservare da piazza Paolo Orsi le attività di check up in sala Bronzi. Visitatore che è sempre più attento alle problematiche di conservazione e restauro e potrà così essere informato direttamente dai professionisti del restauro e comprendere il perché ma soprattutto come si interviene su un bene di una tale importanza”. “Fin dall’arrivo delle preziose sculture bronzee al museo nazionale di Reggio Calabria (1983), l’Istituto Centrale per il Restauro”, commenta il direttore delegato, arch. Giorgio Sobrà, “ha progettato e messo in atto campagne di studio, ricerca e restauro volte alla loro salvaguardia e conservazione, congiuntamente con i colleghi reggini. Assolutamente attuale è, al riguardo, il pensiero di Giovanni Urbani, poi ripreso da Michele Cordaro, circa la prioritaria necessità di prevenire il deterioramento dei materiali costitutivi dei beni culturali per mezzo di un’accurata politica di manutenzione e di un controllo costante delle condizioni ambientali. Nel solco di questa tradizione, l’ICR mette dunque a disposizione la propria decennale esperienza, al fine di definire le migliori strategie di conservazione per queste opere straordinarie”.

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I Bronzi di Riace esposti nel museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)

“Le verifiche sullo stato di conservazione dei Bronzi di Riace e Porticello”, commenta Barbara Fazzari, “rientrano in uno dei concetti più importanti del restauro moderno, ovvero la conservazione preventiva, che consiste nel pianificare tutte quelle azioni volte a prevenire i fenomeni di degrado, in modo tale che le opere abbiano sempre meno bisogno di essere restaurate. Accompagnati dagli esperti dell’ICR condivideremo infatti le strategie per minimizzare le possibili cause di alterazione dei bronzi, programmando tutte le attività di verifica e monitoraggio e gli interventi di manutenzione necessari a garantirne la corretta conservazione nel tempo”. “Le prime indagini videoendoscopiche che abbiamo condotto all’interno delle due statue”, ricorda Roberto Ciabattoni, responsabile scientifico del progetto per l’ICR, “hanno permesso di attuare, nel corso degli anni nuovi protocolli di intervento, primi per tecnologia applicativa, che hanno consentito lavorazioni remotizzate all’interno di manufatti. In questa nuova campagna di approfondimento scientifico, si metteranno a punto, in collaborazione con i professori Paolo Piccardo e Roberto Spotorno dell’università di Genova (UNIGE), dipartimento di Chimica e Chimica industriale, gruppo di ricerca Metal, delle procedure specifiche per gli approfondimenti diagnostici sulle leghe metalliche”.

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La sala asettica che ospita i Bronzi di Riace nel museo nazionale Archeologico di Reggio Calabria (foto marrc)

“La tutela delle collezioni è un obiettivo prioritario per ogni istituto di cultura”, prosegue Daniela Costanzo, “ma naturalmente l’importanza dei Bronzi di Riace esige una particolare attenzione per la salvaguardia di questi capolavori e la loro trasmissione alle generazioni future. Si tratta di un lavoro quotidiano e silenzioso, svolto di norma quando il Museo è chiuso al pubblico, ma in questo caso, vista la complessità delle attività da svolgere, abbiamo cercato un equilibrio tra le esigenze di tutela e quelle di fruizione pubblica, riducendo al minimo l’interdizione al pubblico della sala Bronzi”. “Le superfici delle sculture bronzee”, ricordano infine i restauratori dell’ICR Francesca Angelo, Davide Fodaro e Livia Sforzini, “rivelano la loro lunga storia, a partire dal momento dell’esecuzione, passando per la giacitura in ambiente marino e attraverso i vari interventi conservativi cui sono state sottoposte. L’obiettivo della presente campagna di verifica e controllo mira a rilevare, comprendere e registrare, con metodologie integrate, la complessità delle patine presenti, morfologicamente diversificate e composite, al fine di poter monitorare nel tempo le superfici con la massima attenzione, proseguendo gli studi le ricerche per definire al meglio i protocolli conservativi mediante azioni dirette e indirette”. L’attività di monitoraggio diventa quindi un momento di scambio con il pubblico che così può comprendere quanto sia delicato e complesso il lavoro fatto per mantenere ciò che ci è stato tramandato, acquisendo una maggiore sensibilità sul concetto di salvaguardia e prevenzione del patrimonio archeologico. Nelle giornate di attività del team scientifico, i visitatori avranno la possibilità di seguire i lavori in corso attraverso le vetrate di piazza Paolo Orsi e di approfondire vari aspetti relativi agli studi e al restauro dei Bronzi attraverso i contenuti multimediali appositamente predisposti. Inoltre, grazie alla collaborazione con la società Coopculture, concessionario dei servizi aggiuntivi del MArRC, i visitatori che acquisteranno il biglietto per le date in cui il progetto Check-up sarà all’opera, potranno utilizzare lo stesso titolo di accesso per entrare in sala Bronzi, entro 30 giorni dalla prima data di visita.

Reggio Calabria. Cinquantesimo dei Bronzi. Al museo Archeologico nazionale tre incontri sui restauri e le ricerche scientifiche sulle collezioni del museo. Si inizia con le terrecotte del tempio arcaico di Marasà. E poi un incontro con Adele Canale, una carriera per i beni archeologici calabresi

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Claudia Lucchese, direttrice del museo Jatta, e Carmelo Malacrino, direttore del MArRC, illustrano al pubblico la mostra “Il vaso sui vasi” al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)

Dopo il successo della Notte dei Musei che al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria ha offerto un primo assaggio delle aperture serali estive, richiamando più di 330 persone, che hanno potuto coniugare la bellezza dei Bronzi di Riace e di Porticello con la possibilità di osservare il cielo attraverso i telescopi del Planetario reggino, guidato dalla prof.ssa Angela Misiano, ora si apre una settimana fitta di appuntamenti dedicata alle esperienze del Museo, con incontri incentrati anche sui restauri e le ricerche scientifiche, nell’ambito delle celebrazioni del Cinquantesimo anniversario della scoperta dei Bronzi di Riace. Saranno tre gli appuntamenti curati dal funzionario restauratore Barbara Fazzari, previsti per il 17, il 19 e il 20 maggio 2022, nella sala conferenze a partire dalle 10. “Ringrazio la dott.ssa Fazzari, che coordina il nostro Laboratorio di Restauro, per queste iniziative, promosse in collaborazione con alcuni enti di ricerca e con le ditte di restauro impegnate in questi anni nella conservazione delle collezioni archeologiche del MArRC”, interviene il direttore Carmelo Malacrino. “Un ciclo di incontri per far conoscere al pubblico anche il dietro le quinte del Museo”.

reggio-calabria_archeologico_cinquantesimo_Conferenze sui restauri_terrecotte-marasa_locandinaMartedì 17 saranno presenti Rosa Ponterio, Francesco Armetta e Virgilio Vecchio, che presenteranno “Lo studio diagnostico delle terrecotte del tempio arcaico di Marasà”, nell’incontro organizzato in collaborazione con l’Istituto per i Processi Chimico Fisici del CNR di Messina e il dipartimento STEBICEF dell’università di Palermo. “Partendo dall’analisi delle tecniche di esecuzione”, spiega la Fazzari, “la conferenza affronterà tematiche di conservazione e restauro, offrendo utili spunti di approfondimento grazie ai risultati diagnostici ottenuti da una campagna di indagini effettuata di recente sui manufatti”. L’incontro si concluderà con una breve visita guidata ai reperti provenienti dal tempio locrese presenti al Livello B del Museo. Giovedì 19 maggio sarà la volta di Antonio Adduci, della ditta Adduci Restauri, che presenterà “Il restauro di alcuni corredi delle necropoli locresi di Canale Ianchina e Patarriti”, eseguito su manufatti vari, di cui la maggioranza in bronzo. Il racconto dell’intervento sarà preceduto da un approfondimento sulle tecniche esecutive e i fenomeni di degrado tipici degli oggetti in lega metallica. Al termine della conferenza verrà offerta un’esperienza didattica che permetterà ai partecipanti di osservare dal vivo alcuni strumenti scientifici, nonché dei prototipi realizzati per lo studio della tecnica esecutiva. Ultimo appuntamento venerdì 20 maggio, con la conferenza di Maria Labriola e Alessandra Milea, che parleranno dell’intervento conservativo eseguito dal Consorzio Pragma su uno dei mosaici provenienti dalla Villa dell’Annunziata di Reggio Calabria. “Si partirà da un’analisi della tecnica esecutiva degli apparati musivi e delle problematiche conservative ad essi connesse”, continua ancora la Fazzari, “per concludere con la descrizione del restauro effettuato”. Seguirà una breve visita guidata agli altri lacerti musivi provenienti dallo stesso contesto archeologico e conservati presso il Museo. “Queste conferenze”, conclude il direttore Malacrino, “vogliono dare spazio e visibilità ad alcuni importanti progetti di restauro, esponendo i risultati ottenuti, che spesso rimangono appannaggio dei soli addetti ai lavori. Capita infatti che i dati scientifici vengano pubblicati in riviste specialistiche, senza che gli stessi possano essere condivisi con la comunità locale. Con questi incontri il Museo offrirà un’importante esperienza didattico-culturale e insieme conoscitiva rivolta al grande pubblico, al fine di sviluppare nei visitatori l’interesse per le tematiche legate alla tutela e alla conservazione dei beni culturali”.

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L’architetto della soprintendenza Adele Canale (foto da heliosmag.it)

Inoltre martedì 17 maggio 2022, alle 17, in sala conferenze, si terrà l’incontro “Adele Canale. Una carriera per i beni archeologici calabresi”, curato dai funzionari architetti del Museo, Elena Nicolò e Claudia Ventura. Sarà presente l’arch. Canale, già funzionario architetto della Soprintendenza e del Museo, per raccontare e ripercorrere in grandi linee la sua carriera professionale e artistica. “Un lavoro stimolante, ricco e importante”, dichiara la Canale, “che mi ha permesso di conoscere tesori archeologici, paesaggistici e culturali della nostra terra. Stimoli, emozioni ed esperienze che ho sempre cercato di trasmettere ai miei collaboratori. Gruppi di lavoro, fatti di rapporti umani, di stima reciproca, di incontri con giovani capaci, motivati, entusiasti che mi hanno consentito di portare avanti i vari lavori. Onorata per questo riconoscimento attribuitomi dal direttore Malacrino, che ringrazio. Non poteva esserci gratificazione più grande a conclusione di un percorso di vita e di una affascinante carriera”. La serata, durante la quale saranno proiettate foto e immagini dei lavori svolti, vedrà il dialogo fra due generazioni di funzionari architetti del ministero della Cultura. “Il percorso professionale dell’architetto Adele Canale si intreccia con il suo percorso artistico”, commenta la Nicolò. “Nel corso dell’incontro avremo modo di ripercorrere alcune delle esperienze più significative della sua carriera, che hanno caratterizzato anche la storia dei beni archeologici calabresi e del nostro museo Archeologico”.

Reggio Calabria. Speciale Ponte di Ognissanti al museo Archeologico nazionale con il Green Pass: sabato 30 apertura serale con evento “Halloween al Museo” per bambini e famiglie alla scoperta delle origini antiche della festa. Domenica 31 e lunedì 1° orario continuato fino alle 20. Martedì chiuso

Locandina della serata Halloween al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria

Un ricco fine settimana al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, dedicato in particolare ai bambini e alle famiglie. Sabato 30 ottobre 2021, il MArRC sarà aperto con orario continuato fino alle 23 con l’iniziativa “Halloween al Museo”. Dalle 20 tanti palloncini colorati in regalo per i più piccoli, che potranno venire anche mascherati per l’occasione, e un opuscolo con giochi e immagini per scoprire le radici antiche di questa festa grazie agli appuntamenti didattici offerti dal personale del Museo. Tutte le famiglie, inoltre, riceveranno in omaggio il bellissimo fumetto sui Bronzi di Riace e una borsa in tela con il logo del MArRC. Dalle 20 il biglietto d’ingresso costerà solo 3 euro, restando come sempre gratuito fino a 18 anni di età. “Abbiamo voluto organizzare, dopo questi anni di terribile pandemia, una serata tutta dedicata ai più piccoli”, dichiara il direttore Carmelo Malacrino. “La festa di Halloween ci offre ancora una volta l’opportunità di coniugare il gioco con l’apprendimento didattico, il tutto al cospetto dei grandi e piccoli capolavori della Calabria antica. Ormai anche i nostri bambini per Halloween hanno assunto l’abitudine di travestirsi da folletti, mostri, streghe e vampiri per bussare alle porte delle case recitando la famosa formula: ‘scherzetto o dolcetto?’. Ma non tutti sanno – conclude Malacrino – che Halloween ha radici molto antiche e il Museo può essere il luogo più suggestivo per scoprirle”. I servizi educativi museali hanno predisposto un programma di attività didattiche che prevede, oltre a visite guidate dedicate alla coppia divina “Ade e Persefone. Signori dell’oltretomba”, la distribuzione di un opuscolo che permetterà a bambini e ragazzi, attraverso il gioco, di scoprire: il mito di Ecate, la dea greca dei fantasmi, dal terribile aspetto a teste canine; le feste antesterie, che si celebravano ad Atene e che vedevano le anime dei defunti vagare per le città dei vivi; i Lemuria, i rituali praticati dai Romani per placare i demoni dei defunti; fino all’assimilazione di questi riti a quelli celtici dello Samhain, antenati dell’odierno Halloween. “La festa di Halloween affonda le sue origini in antichi rituali delle popolazioni celtiche sottomesse all’impero romano, poi passati alle culture anglosassoni”, dichiara Maurizio Cannatà, responsabile dei servizi educativi. “Numerose furono le interazioni culturali con il mondo classico, romano in particolare, che assimilò queste credenze ancestrali ad alcune delle proprie celebrazioni in onore dei defunti, fino alla fine del paganesimo e all’istituzione della festa cristiana di Ognissanti”.

I Bronzi di Riace esposti in una speciale sala del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)

Domenica 31 ottobre 2021 il MArRC sarà aperto con orario continuato dalle 9 alle 20. Apertura straordinaria anche lunedì 1° novembre 2021, con lo stesso orario, per permettere ai tanti turisti di visitare le sale espositive e ammirare le ricche collezioni archeologiche, a partire dai magnifici Bronzi di Riace e di Porticello. Sarà anche possibile visitare, senza alcun sovrapprezzo, la grande mostra “Salvati dall’oblio. Tesori d’archeologia recuperati dai Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale”, allestita nel suggestivo spazio di Piazza Paolo Orsi. Martedì 2 novembre 2021, invece, il museo resterà chiuso al pubblico. Per l’accesso al Museo sono obbligatori il Green Pass sopra i 12 anni, il controllo della temperatura e l’uso della mascherina in possesso. Ai sensi dell’ultimo decreto anti Covid, la percentuale di capienza della struttura museale torna al 100%.

Il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria porta al salone “Restauro in Tour” di Bari il resatauro della Testa del Filosofo, capolavoro scoperto nel mare davanti a Porticello, uno degli esempi più alti della statuaria bronzea dell’età classica: ora esposto insieme ai Bronzi di Riace e alla Testa di Porticello

Lo stand del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria a Restauro in Tour di Bari, edizione speciale del Salone internazionale del Restauro di Ferrara (foto marrc)

La Testa del Filosofo del MArRC protagonista a “Restauro in Tour”, edizione speciale del Salone Internazionale del Restauro di Ferrara, che per la prima volta viene ospitata alla Nuova Fiera del Levante di Bari fino al 3 settembre 2021. Un evento cardine nell’ambito del restauro a livello internazionale, che assume un valore ancora più significativo per il periodo di pandemia in cui si svolge. Il Salone del Restauro, come di consueto, pone l’attenzione sull’importanza della conservazione dei beni culturali e paesaggistici. Ma quest’ anno, oltre ai tradizionali temi del restauro, un focus speciale è dedicato alla sostenibilità, uno degli assi portanti del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza, attraverso l’impiego di strumenti tecnologici, materiali e metodi innovativi nel campo del restauro.

Il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria partecipa alla manifestazione con la presentazione del restauro della Testa del Filosofo, capolavoro del MArRC che, insieme ai Bronzi di Riace e alla Testa di Porticello, costituisce uno degli esempi più alti della statuaria bronzea dell’età classica. Il restauro, sostenuto mediante l’Art Bonus, si è svolto nell’ultimo anno nel suggestivo spazio di Piazza Paolo Orsi, in un “cantiere aperto” che ha offerto ai visitatori la straordinaria opportunità di osservare il “dietro le quinte” dell’intervento. Tre diversi video raccontano il contesto di ritrovamento della Testa, rinvenuta nell’ambito del relitto sommerso dinanzi alla spiaggia di Porticello; il delicato intervento di restauro, eseguito dalla ditta “Mantella Restauri Opere d’Arte”; e, infine, l’accurato studio diagnostico, che ha visto la collaborazione del dipartimento di Scienza matematiche e informatiche, Scienze fisiche e della terra dell’università di Messina e del dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della terra dall’università della Calabria.        

La Testa del Filosofo, capolavoro della bronzistica classica, è conservata al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)

“Siamo orgogliosi di poter presentare, in una manifestazione di respiro internazionale, i risultati di un progetto complesso, frutto di un grande lavoro di squadra”, dichiara il direttore del museo, Carmelo Malacrino. “A partire dai fondi utilizzati, messi a disposizione da un mecenate calabrese tramite l’Art Bonus. Intorno al progetto, durato circa due anni, si è costituita un’équipe multidisciplinare di ricerca e d’intervento. Il restauro, affidato alla professionalità del calabrese Giuseppe Mantella e del suo staff, si è svolto sotto la supervisione dei funzionari restauratori e archeologi del MArRC, che ringrazio per il continuo impegno. Sono certo – conclude Malacrino – che la Testa del Filosofo, tornata a essere esposta nella sala dei Bronzi, con questo intervento conservativo e di ricerca scientifica assumerà anche una rinnovata forza attrattiva per il grande pubblico”. Particolarmente soddisfatti dei tanti risultati anche i restauratori e gli archeologi dello staff del Museo. “La Testa del Filosofo”, dichiara Barbara Fazzari, funzionario restauratore, “è tornata a essere esposta dopo un minuzioso restauro, che ha evidenziato come la collaborazione multidisciplinare di varie professionalità possa condurre a risultati tecnici e approfondimenti scientifici di notevole interesse. Attraverso queste iniziative operate nei “cantieri aperti” al pubblico si creano le opportunità per mostrare anche il dietro le quinte del funzionamento del Museo, in particolare le attività di catalogazione, studio e conservazione delle collezioni”.

Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale torna nella sala dei Bronzi dopo il restauro la Testa del Filosofo, capolavoro della bronzistica classica. E il 2 giugno, Festa della Repubblica, il museo è aperto

La Testa del Filosofo, capolavoro della bronzistica classica, è conservata al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)

La magnifica “Testa del Filosofo” da martedì 1° giugno 2021 torna a essere esposta nella sala dei Bronzi di Riace e di Porticello al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. L’opera è stata oggetto di un delicato intervento di restauro, nell’ambito dell’iniziativa Art Bonus voluta dal ministro Dario Franceschini per incentivare il mecenatismo privato a favore del patrimonio culturale. Si conclude così il progetto che, come si ricorderà, nel 2019 ha ottenuto il terzo podio al concorso nazionale “Progetto Art Bonus dell’anno 2019”, promosso dalla società Ales Spa e dalla Fondazione Promo Pa, finalizzato a premiare le migliori idee, scelte da pubblico, per valorizzare e conservare il patrimonio culturale italiano con il sostegno dei privati. “Un reperto incantevole, capolavoro della bronzistica di età classica, tornerà a essere ammirato dai visitatori”, commenta il direttore Carmelo Malacrino. “Nonostante l’emergenza sanitaria da Covid-19, non ci siamo fermati e, nel cantiere allestito in piazza Orsi, la Testa del Filosofo è stata al centro dell’attenzione di un’équipe multidisciplinare di ricerca e d’intervento. Il restauro, affidato alla professionalità di Giuseppe Mantella e del suo staff, si è svolto sotto la supervisione dei funzionari restauratori e archeologi del MArRC, che ringrazio per il continuo impegno. Sono certo – conclude il direttore – che la Testa del Filosofo assumerà ora una rinnovata forza attrattiva per il grande pubblico, al pari dei Bronzi di Riace e di altri prestigiosi capolavori che costituiscono il cuore della collezione permanente del Museo”.

Il “cantiere aperto” allestito per il restauro della Testa del Filosofo (foto MArRC)

Particolarmente soddisfatti dei tanti risultati del progetto i restauratori e gli archeologi dello staff del Museo. “La Testa del Filosofo”, dichiara Barbara Fazzari, funzionario restauratore, “torna a essere esposta dopo un minuzioso restauro, che ha evidenziato come la collaborazione multidisciplinare di varie professionalità possa condurre a risultati tecnici e approfondimenti scientifici di notevole interesse. Attraverso queste iniziative operate nei “cantieri aperti” al pubblico si creano le opportunità per mostrare anche il dietro le quinte del funzionamento del Museo, in particolare le attività di catalogazione, studio e conservazione delle collezioni”.

Bronzi di Riace al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria: il volto del bronzo A (foto MArRC)

Il museo da qualche giorno ha ripreso il normale orario di apertura, dal martedì alla domenica, dalle 9 alle 20 (ultimo ingresso 19.30), senza prenotazione. È tornata attiva, inoltre, la promozione del #mercoledìalMArRC, con la riduzione infrasettimanale del biglietto di ingresso.  Il MArRC resterà aperto al pubblico anche in occasione del 2 giugno 2021, festa della Repubblica, con il consueto orario dalle 9 alle 20, con ultimo ingresso alle 19.30. “Invito tutti i calabresi e i turisti che iniziano a giungere nell’area dello Stretto”, dichiara Malacrino, “a visitare il Museo, soprattutto in una giornata festiva così carica di significati per l’Italia. Sarà un’opportunità straordinaria per “riabbracciarvi” dopo i lunghi mesi di chiusura e contenimento imposti dalla pandemia, e offrirvi le meravigliose testimonianze archeologiche della Calabria antica”.

Reggio Calabria. Il museo Archeologico nazionale riapre il 12 maggio, per ora solo dal lunedì al venerdì. Quasi pronta la piattaforma per passare alla bigliettazione solo online

Il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria riapre il 12 maggio 2021

C’è grande attesa per la riapertura del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. Dopo la chiusura nel mese di marzo 2021, con il passaggio della regione in fascia gialla, mercoledì 12 maggio 2021 i quattro livelli dell’esposizione permanente del MArRC torneranno ad essere pienamente fruibili dai visitatori, che potranno tornare ad ammirare le meraviglie della Calabria antica, sempre nel rispetto dei protocolli di sicurezza anti-Covid. Al momento l’apertura settimanale è prevista dal lunedì al venerdì, dalle 9 alle 20 (con ultimo ingresso alle 19.30). A partire da metà settimana, dunque, le grandi sale espositive del MArRC potranno accogliere nuovamente i turisti che vorranno raggiungere lo Stretto attratti non solo dai magnifici Bronzi di Riace e di Porticello, veri e propri capolavori dell’arte greca, ma anche dagli oltre 4000 reperti che costituiscono la narrazione più preziosa dell’antichità della Calabria, dal Paleolitico alla tarda età romana. “Diventa finalmente realtà il nostro desiderio di poter riaprile le sale al pubblico”, commenta il direttore Carmelo Malacrino. “Dopo i mesi di chiusura forzata a causa della pandemia, l’idea di poter rivedere calabresi e turisti tra le vetrine del Museo, incantati dalla bellezza dei reperti esposti, ci riempie di gioia e di entusiasmo. In questo periodo – aggiunge – le attività degli uffici non si sono fermate e presto potremo anticipare qualche notizia sulle tante iniziative in programmazione per la stagione estiva. Le esperienze di questi mesi sui canali social sono state un successo e continueremo a valorizzare e promuovere le collezioni anche sul web, certi di poter raggiungere un pubblico sempre più vasto e internazionale”.

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Carmelo Malacrino, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto MArRC)

Intanto il Museo prepara una rivoluzione nei servizi offerti al pubblico. È quasi pronta la piattaforma per la prenotazione e l’acquisto esclusivamente online del biglietto di ingresso, con la quale il MArRC avvia la sperimentazione dell’abbandono della moneta contante, anche per accelerare gli accessi ed evitare la formazione di lunghe file di attesa nei mesi estivi. “Per qualche settimana”, afferma Malacrino, “il Museo resterà ancora chiuso nel weekend. Ma entro l’inizio dell’estate si potrà tornare nuovamente all’apertura dal martedì alla domenica in massima sicurezza e con ingressi contingentati grazie a una nuova piattaforma di prenotazione online. È un progetto al quale stiamo lavorando da diversi mesi e che permetterà di passare all’acquisto esclusivamente digitale del biglietto. Non solo – conclude il direttore – ma attraverso questa piattaforma saremo anche in grado di conoscere, nel rispetto della privacy, la provenienza, la fascia di età e altri dati dei visitatori. Ciò ci permetterà di monitorare l’affluenza e di migliorare i nostri servizi in un’ottica di maggior gradimento per il pubblico”.

Reggio Calabria. Il museo Archeologico nazionale riapre il 4 febbraio. Sarà il direttore Malacrino ad accogliere i primi visitatori. Nuovi orari e ingresso gratuito per tutto il mese

Il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria riapre il 4 febbraio 2021

Conto alla rovescia al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. Il Museo Archeologico Nazionale di Reggio Calabria riaprirà al pubblico giovedì 4 febbraio 2021. Questa la decisione del direttore Carmelo Malacrino alla luce delle nuove disposizioni governative che collocano la regione in “fascia gialla”. Pochi giorni di attesa, dunque, prima di poter visitare il patrimonio artistico e archeologico custodito al MArRC. Giovedì 4 febbraio si apre alle 10, poi dal 5 febbraio dalle 9 e sempre fino alle 20 (ultimo ingresso 19.30). L’ingresso sarà gratuito per tutto il mese di febbraio 2021 come supporto alla città e al territorio. Il MArRC accoglierà i visitatori in numero contingentato e nel rispetto dei protocolli di sicurezza elaborati per l’emergenza sanitaria.

Carmelo Malacrino, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto unirc)

reggio-calabria_museo-archeologico_Logo-MArRC-def“Siamo felici di poter accogliere di nuovo al Museo i suoi tanti visitatori”, commenta il direttore Carmelo Malacrino. “È una notizia che aspettavamo da tempo, consapevoli della forte richiesta da parte degli utenti di poter ammirare e rivedere i magnifici tesori della Calabria antica, oltre, naturalmente i capolavori dei Bronzi di Riace e di Porticello. Ringrazio tutto il personale che in questi mesi ha consentito la tutela delle sale e ha garantito la sicurezza delle collezioni. E naturalmente il mio pensiero va anche a tutti i nostri sostenitori, che hanno continuato a seguirci sui nostri canali social. Giovedì alle 10 – prosegue Malacrino – avrò l’onore di riaprire gli spazi del Museo e accompagnerò i primi ospiti in piazza Orsi dove continuerà ancora per qualche giorno l’allestimento della mostra “Philía. Restauri sostenuti dai privati con Art Bonus”. Siamo certi che non solo i visitatori provenienti da altre regioni, ma anche la città di Reggio e calabresi sfrutteranno questa occasione per recuperare il legame “fisico” con il Museo. Per tutto il mese di febbraio, infine, l’ingresso sarà gratuito, proprio a supporto della ripresa della città e del territorio dopo questi mesi estremamente difficili”. Alcune novità riguarderanno, invece, le modalità di accesso al MArRC, rimodulate dal lunedì al venerdì dalle 9 alle 20, con ultima possibilità di accesso prevista alle 19.30. Saranno fruibili tutti i livelli delle collezioni permanenti fino al raggiungimento della capienza massima di 500 persone prevista dai protocolli di sicurezza, contingentata su base oraria.

Museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria: con agosto aperti in sicurezza tutti i quattro livelli espositivi, dalle collezioni preistoriche e protostoriche, alle ricche sezioni dedicate alle città e ai santuari della Calabria greca fino alla magnifica sala dei Bronzi di Riace e di Porticello

All’inizio erano stati solo i Bronzi di Riace. Quando il 26 giugno 2020 il direttore Carmelo Malacrino ha riaperto al pubblico il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria dopo il forzato lockdown erano stati proprio i celebri Bronzi protagonisti della prima fase sperimentale all’insegna del felice binomio di cultura e salute. Il successo di partecipazione ha convinto tutti: con agosto il MArRC ha aperto alle visite tutti i livelli espositivi per raccontare la meravigliosa storia della Calabria antica attraverso i suoi “testimoni materiali”. il direttore Carmelo Malacrino ha deciso di passare alla seconda fase del servizio di fruizione nello stato di emergenza sanitaria nazionale, aprendo alle visite anche i livelli A e B del percorso espositivo permanente, che ospitano le collezioni preistoriche e protostoriche, nonché le ricche sezioni dedicate alle città e ai santuari della Calabria greca. “Il MArRC ha una missione importante, di promozione culturale del territorio e di memoria storica della Magna Grecia”, spiega Malacrino. “In un percorso su quattro livelli espositivi racconta l’affascinante storia della Calabria antica, concludendo con la magnifica sala dei Bronzi di Riace e di Porticello. Il bilancio della prima fase di riapertura è più che positivo – continua il direttore – in termini non solo di presenze, ma anche di attenzione dei visitatori al rispetto delle regole di sicurezza, elaborate in un dettagliato protocollo anti-COVID. Insieme a tutto lo staff ho voluto dare un ulteriore segnale per la ripresa del territorio con l’apertura straordinaria nelle giornate dei lunedì di agosto con maggiore affluenza di turisti”. Le visite al museo sono contingentate per gruppi di 10 persone al massimo, in turni di ingresso ogni 15 minuti. La prenotazione obbligatoria può essere effettuata inviando una mail a info@koresrl.it, oppure chiamando al numero di telefono: 320.7176148, o direttamente presso il desk di biglietteria del Museo. È possibile acquistare il biglietto online.