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Casalnuovo Monterotaro (Fg). Al Palazzo della Cultura inaugurazione dell’esposizione archeologica, grazie a università soprintendenza e Comune, e presentazione del libro “Archeologia e Storia dei Monti Dauni” di Maria Luisa Marchi e Italo Maria Muntoni

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Mercoledì 28 febbraio 2024 a Casalnuovo Monterotaro (Fg), alle 10.30, si inaugura l’Esposizione Archeologica del Palazzo della Cultura e dell’Accoglienza frutto della sinergia tra università di Foggia, dipartimento di Studi umanistici (prof. Maria Luisa Marchi), la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio BAT e FG e il Comune di Casalnuovo Monterotaro. Alle 10.30, saluti istituzionali: Pasquale Codianni, sindaco Casalnuovo Monterotaro; Giuseppe Nobiletti, presidente della Provincia di Foggia; Anita Guarnieri, soprintendente ABAP BAT-FG; Lorenzo Lo Muzio, magnifico rettore università di Foggia; Barbara De Serio, direttrice dipartimento di Studi umanistici. Il progetto espositivo: Stefano del Pozzo, architetto, “Il Progetto di allestimento della sezione archeologica”; Maria Luisa Marchi, università di Foggia, e Italo Maria Muntoni, SABAP BAT-FG, “I Paesaggi Raccontano: dalla Ricerca all’esposizione”; Domenico Oione e Donatella Pian, SABAP BAT-FG, “Nuovi dati dal territorio: gli scavi dell’archeologia preventiva”; Vito Carrassi, studioso indipendente, “La mostra etnografica”.

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Una sala della nuova esposizione archeologica al Palazzo della Cultura di Casalnuovo Montenotaro (Fg) (foto comune casalnuovo montenotaro)

Inaugurazione e visita guidata, alle 12. L’allestimento museale nel Palazzo della Cultura di Casalnuovo Monterotaro si snoda in un breve percorso cronologico che dalla Preistoria al Medioevo presenta gli oggetti più significativi provenienti da piccole collezioni private, da rinvenimenti casuali di contadini e appassionati e dalle ricerche archeologiche sistematiche condotte per lunghi anni dall’Università di Foggia, d’intesa con la competente Soprintendenza, nei comprensori di Casalnuovo Monterotaro, Castelnuovo della Daunia e Casalvecchio di Puglia. Alle 13, lunch – degustazione prodotti tipici.

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Copertina del libro “Archeologia e Storia dei Monti Dauni”

Presentazione, alle 15, del libro “Archeologia e Storia dei Monti Dauni” a cura di Maria Luisa Marchi e Italo Maria Muntoni, che raccoglie i contributi degli studiosi che hanno collaborato all’allestimenti museale (Antonella Frangiosa, Giovanni Forte, Magda La Trofa, Grazia Savino, Aglaia Piergentili, Vito Carrassi, Domenico Oione), ne parleranno Riccardo Di Cesare e Danilo Leone (docenti Unifg). Concluderà la giornata una tavola rotonda con la partecipazione di Angelo Bottini (già dirigente MiC), Anita Guarnieri (soprintendente ABAP BAT -FG), Italo Maria Muntoni (SABAP BAT-FG), Silvia Evangelisti, Pasquale Favia, Maria Luisa Marchi, Saverio Russo (docenti Unifg).

A Rocchetta Sant’Antonio (Fg) riportato alla luce un tratto della via Appia dall’indagine archeologica condotta dall’università di Foggia nell’ambito dei programmi previsti dal Mic per la candidatura Unesco della “Regina Viarum”

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Il tratto della Via Appia riportato alla luce a Rocchetta Sant’Antonio (Fg) (foto unifg)

Riportato alla luce un tratto della via Appia nel territorio di Rocchetta Sant’Antonio, in provincia di Foggia, grazie all’indagine archeologica – conclusasi all’inizio di gennaio 2024 – portata avanti dall’università di Foggia nell’ambito dei programmi previsti dal ministero della Cultura per l’avvio dell’Iter di candidatura della “Regina Viarum” per l’iscrizione nella lista del Patrimonio Mondiale dell’Unesco. L’obiettivo era infatti quello di individuare il percorso della strada presso il passaggio sull’Ofanto indicato dagli Itinerari antichi. Gli scavi archeologici sono stati commissionati alla società Archeologica srl e condotti dagli archeologi Andrea D’Ardes, Gianna Ferrara e Vincenzo Danese; le indagini di ricognizione da Grazia Savino, Antonella Frangiosa, Nicola Guglielmi e Giovanni Forte.

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L’indagine archeologica condotta a Rocchetta Sant’Antonio (Fg) dove è stato riportato alla luce un tratto della Via Appia (foto unifg)

“Grazie alla lettura delle foto aeree e alle ricognizioni topografiche curate da Angelo Valentino Romano, dell’università di Foggia”, spiegano al dipartimento di Studi umanistici dell’ateneo pugliese, “sono state condotte indagini geofisiche da Laura Cerri di Diagnostica archeologica di Pesaro che hanno evidenziato tracce della strada e di alcuni edifici contigui. I successivi scavi archeologici hanno evidenziato un tratto della strada glareata e numerosi reperti che documentano la frequentazione dell’area da età repubblicana fino a età tardoantica. Si è potuto confermare, così, che il Pons Aufidi si identifica nel Ponte Santa Venere”.