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Roma. A Palazzo Massimo per il ciclo “Il Museo tra le righe. Studi e ricerche tra gli archivi e le raccolte del Museo Nazionale Romano” incontro con Agnese Pergola (reperti cristiani nel MnR) e Sara Colantonio e Carlotta Caruso (nuove scoperte alle Terme di Diocleziano)

Mercoledì 3 dicembre 2025, alle 17, a Palazzo Massimo, nuova conferenza del ciclo “Il Museo tra le righe. Studi e ricerche tra gli archivi e le raccolte del Museo Nazionale Romano” a cura di Giulia Cirenei e Antonella Ferraro, che presenta al pubblico gli studi e le ricerche condotte dal personale scientifico del Museo. Introduce Federica Rinaldi, direttrice del museo nazionale Romano; intervengono Agnese Pergola su “Per un censimento dei reperti cristiani del museo nazionale Romano: dai documenti d’archivio alla raccolta archeologica”; Sara Colantonio e Carlotta Caruso su “Nuove scoperte dal cantiere della “forica” delle Terme di Diocleziano”. Modera Antonella Ferraro. Ingresso libero nel limite dei posti disponibili. Prenotazione obbligatoria: www.ilmuseotralerighe.eventbrite.it.

Bolzano. Al Centro Trevi-TreviLab al via “ARTIFICES: i creatori dell’arte” terzo appuntamento del progetto “Storie dell’arte con i grandi musei”, dedicato alla produzione artistica del mondo antico: i reperti del museo nazionale Romano raccontano lo straordinario processo che trasforma l’artigiano in artista e il frutto del suo lavoro in arte

Raccontare lo straordinario processo che trasforma l’artigiano in artista e il frutto del suo lavoro in arte: ecco l’obiettivo di “ARTIFICES: i creatori dell’arte”, la mostra inaugurata venerdì 21 novembre 2025, alle 17, al Centro Trevi-TreviLab di Bolzano, dove rimarrà aperta fino al 12 aprile 2026, a cura di Carlotta Caruso, Sara Colantonio, Antonella Ferraro, Chiara Giobbe, Agnese Pergola; organizzata dall’Ufficio Cultura della Provincia autonoma di Bolzano – Alto Adige in collaborazione e a cura del museo nazionale Romano di Roma. Alla vernice sono intervenuti Marco Galateo, vicepresidente della Provincia e assessore alla Cultura italiana e Sviluppo economico; Antonio Lampis, direttore del dipartimento Cultura italiana e Sviluppo economico; Federica Rinaldi, direttore del museo nazionale Romano; e due dei curatori, Carlotta Caruso e Sara Colantonio.

Cratere con scene del mito di Ercole in ceramica invtriata, da un probabile mitreo, tra via Statilia e via G. Passalaqua, a Roma (tardo IV – inizi V sec. d.C.) (foto mnr)

La mostra rappresenta il terzo appuntamento del progetto “Storie dell’arte con i grandi musei”, dedicato alla produzione artistica del mondo antico. Dopo le esposizioni sugli Egizi (“Antichi Egizi: maestri dell’arte”, nel 2023, curata dal museo Egizio di Torino) e sugli Etruschi (“Etruschi. Artisti e artigiani” realizzata nel 2024 in collaborazione con il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia di Roma), è il momento dei Romani, raccontati attraverso i reperti del museo nazionale Romano che portano in mostra alcuni degli aspetti più rappresentativi della cultura artigianale romana e, insieme, temi meno noti al grande pubblico. La mostra rivela anche il senso e il valore delle “copie”, opere che richiedono finezza esecutiva e abilità artistica non inferiori alla creazione originale dalla quale derivano e si evolvono. I reperti concessi alla mostra bolzanina dal museo nazionale Romano documentano il livello raggiunto dalle botteghe romane dall’epoca repubblicana al tramonto dell’Impero. Opere, capolavori, realizzati da artigiani-artisti per una clientela “alta”, estremamente esigente, raffinata e con ampia possibilità di spesa. Persone che cercavano il meglio e lo trovavano proprio in questi atelier specializzati, dove si sapevano riprodurre, o riproporre, con assoluta maestria, modelli, greci, ma non solo: opere richieste per arredare domus e ville dell’alta aristocrazia imperiale o luoghi di funzione pubblica.

Piccola erma di Dioniso in giallo antico di provenienza ignota (I sec. d.C.) (foto mnr)

Statua di Sileno, in marmo bianco, da Fianello Sabino (Rieti) (II a.C.) (foto mnr)

La narrazione è affidata ai materiali dei depositi del museo nazionale Romano, capaci di eguagliare per valore artistico e storico i grandi capolavori del Museo, pure presenti in mostra con riproduzioni digitali. Un ruolo di primo piano occupa il racconto delle produzioni urbane e del territorio di Roma, dall’età repubblicana alla fine dell’Impero, attraverso le diverse figure di artigiani specializzati, il cui ricordo è affidato alle epigrafi o agli strumenti del loro mestiere, e delle diverse tipologie di materiali, silenziosi testimoni delle trasformazioni culturali e delle condizioni di vita della città e dei suoi abitanti. Il racconto si sofferma quindi sulle produzioni in serie e di lusso, soffermandosi sul concetto di copia nel mondo antico, dedicando un particolare focus alle officine tardo antiche rinvenute nel contesto urbano della Crypta Balbi, una delle quattro sedi del MNR, dove la ricerca archeologica ha restituito l’immagine di una città ancora vitale, produttiva e interessata da importanti rotte commerciali. Chiudono l’esposizione le raffinate sculture della villa tardo-repubblicana di Fianello Sabino, realizzate nell’isola greca di Delos intorno al II secolo a.C. e interessante testimonianza di quelle ordinazioni collettive di opere d’arte più volte menzionate da Cicerone per la decorazione di ville suburbane e la celebrazione dell’otium, a cui proprie le ville erano destinate.

Mosaico con raffigurazione di un gallo (I secolo d.C.) (foto mnr)

“Il Centro Trevi-TreviLab, è uno spazio da anni impegnato nella diffusione di iniziative culturali e dell’arte, guidato dal direttore di ripartizione Antonio Lampis. Un luogo che”, come sottolinea Marco Galateo, vicepresidente della Provincia e assessore alla Cultura italiana, “si propone di stabilire una solida collaborazione tra il nostro territorio e le grandi istituzioni culturali nazionali per condurre cittadine e cittadini alla scoperta delle antiche e moderne civiltà attraverso l’arte e le grandi istituzioni che la custodiscono”.

Lucerna ad ansa plastica a carattere isiaco dal Palatino (Roma) (fine II – prima metà III secolo d.C.) (foto mnr)

“La curatela del museo nazionale Romano conferma il ruolo del Museo quale punto di riferimento nello scenario nazionale e internazionale per la conoscenza, la tutela e la valorizzazione del patrimonio archeologico della città di Roma e dell’Italia antica”, dichiara Federica Rinaldi, direttrice del museo nazionale Romano. “Le sue collezioni e i suoi depositi, in cui sono conservati milioni di reperti appartenenti a pressoché tutte le classi di materiali, quali statue, mosaici, affreschi, oggetti di vita quotidiana ed epigrafi, testimoniano l’evoluzione storica, artistica e sociale della civiltà romana, offrendo al pubblico un percorso di conoscenza che unisce ricerca scientifica e fruizione culturale”.

Riproduzione tattile del Discobolo “tipo Lancellotti” proveniente dal museo Omero di Ancona (foto museo omero)

La mostra, oltre a riunire e proporre reperti di grande livello e interesse, assume anche un rilievo sociale, meglio di inclusione sociale, e ciò grazie alla collaborazione del museo tattile statale Omero, istituzione marchigiana vocata al rendere fruibile l’arte anche ai non vedenti. Nel foyer del Trevi-TreviLab sarà così possibile ammirare la riproduzione tattile del Discobolo “tipo Lancellotti” proveniente dal museo Omero di Ancona, calco al vero della scultura custodita nel museo Pio Clementino – musei Vaticani, in un ideale dialogo con la copia più celebre del Discobolo Lancellotti conservata nella sede di Palazzo Massimo del museo nazionale Romano. L’opera sarà il fulcro di un percorso per ipovedenti, rivolto però anche a chi voglia capire come si possa percepire un’opera a occhi chiusi.

Roma. A Palazzo Massimo conferenza di Antonella Ferraro (su collezione Ricciotti) e Marta Barbato (su ripostiglio di Utica) per il ciclo “Il Museo tra le righe: Studi e ricerche tra gli archivi e le raccolte del museo nazionale Romano”  a cura di Giulia Cirenei e Antonella Ferraro

Mercoledì 5 novembre 2025, alle 17, a Palazzo Massimo a Roma, una delle sedi del museo nazionale Romano, nuova conferenza del ciclo “Il Museo tra le righe: Studi e ricerche tra gli archivi e le raccolte del museo nazionale Romano”  a cura di Giulia Cirenei e Antonella Ferraro, che presenta al pubblico gli studi e le ricerche condotte dal personale scientifico del Museo. Dopo l’introduzione di Federica Rinaldi, direttrice del museo nazionale Romano, intervengono Antonella Ferraro su “La collezione “dimenticata” di Ricciotti Garibaldi al museo nazionale Romano” e Marta Barbato su “Un ritrovamento dimenticato: il ripostiglio di Utica (Tunisia) nelle carte d’archivio del museo nazionale Romano. Modera Chiara Giobbe. Ingresso libero nel limite dei posti disponibili. Prenotazione obbligatoria: ilmuseotralerighe.eventbrite.it

Lo Statuto del museo nazionale Romano indica tra i suoi compiti l’acquisizione e la conservazione delle collezioni di antichità ricadenti nella propria competenza, al fine della loro salvaguardia, valorizzazione e presentazione al pubblico, ma anche il perseguimento di finalità di ricerca, sia con risorse interne che in collaborazione con partner nazionali e internazionali, e la diffusione di queste ricerche presso la comunità scientifica ed il pubblico. Con questi obiettivi, il Museo promuove un ciclo di conferenze a cura di Giulia Cirenei e Antonella Ferraro dedicato agli studi e alle ricerche che hanno per oggetto o punto di partenza i reperti, la documentazione e le collezioni del Museo, per fare conoscere al pubblico, oltre alle opere esposte, anche il lavoro tecnico e scientifico condotto dal personale interno all’Amministrazione, in dialogo con la comunità scientifica, per promuovere e migliorare la conoscenza del patrimonio che conserva per tutta la collettività. Le conferenze affronteranno e presenteranno le attività attraverso le quali il Museo quotidianamente realizza le sue molteplici missioni: dalle acquisizioni che hanno permesso di ampliare e completare le collezioni, alle scoperte documentali che aprono nuove prospettive per la ricerca, all’applicazione di tecniche innovative per lo studio, la conservazione e il restauro delle opere. Tra ottobre e dicembre, ogni primo mercoledì del mese, la sede di Palazzo Massimo ospiterà alle 17 un incontro del ciclo “Museo tra le righe. Studi e ricerche tra gli archivi e le raccolte del museo nazionale Romano”.

Roma. A Palazzo Massimo (mnr) la conferenza “Nuove acquisizioni per le collezioni del Museo Nazionale Romano (2018-2025)” con Chiara Giobbe e Marta Barbato, che apre il ciclo di incontri mensili “Il Museo tra le righe: studi e ricerche tra gli archivi e le raccolte del Museo Nazionale Romano”, curato da Giulia Cirenei e Antonella Ferraro

Mercoledì 1° ottobre 2025, alle 17, a Palazzo Massimo alle Terme (museo nazionale Romano) la conferenza “Nuove acquisizioni per le collezioni del Museo Nazionale Romano (2018-2025)” con Chiara Giobbe, responsabile della sede di Palazzo Altemps e del Servizio inventario e Catalogo, e Marta Barbato, responsabile del Medagliere del museo nazionale Romano, incontro inaugurale del ciclo “Il Museo tra le righe: studi e ricerche tra gli archivi e le raccolte del Museo Nazionale Romano”, curato da Giulia Cirenei e Antonella Ferraro, tra ottobre e dicembre, ogni primo mercoledì del mese, per presentare le attività attraverso le quali il Museo realizza quotidianamente le sue molteplici missioni: dalle acquisizioni che hanno permesso di ampliare e completare le collezioni, alle scoperte documentali che aprono nuove prospettive per la ricerca, all’applicazione di tecniche innovative per lo studio, la conservazione e il restauro delle opere. Ingresso libero nel limite dei posti disponibili con prenotazione al link https://www.eventbrite.it/…/biglietti-il-museo-tra-le…. In occasione della conferenza saranno esposte al pubblico alcune recenti acquisizioni numismatiche del museo nazionale Romano e la Tabula Chigi.

Lo Statuto del Museo Nazionale Romano indica tra i suoi compiti l’acquisizione e la conservazione delle collezioni di antichità ricadenti nella propria competenza, al fine della loro salvaguardia, valorizzazione e presentazione al pubblico, ma anche il perseguimento di finalità di ricerca, sia con risorse interne che in collaborazione con partner nazionali e internazionali, e la diffusione di queste ricerche presso la comunità scientifica ed il pubblico. Con questi obiettivi, il Museo promuove un ciclo di conferenze a cura di Giulia Cirenei e Antonella Ferraro dedicato agli studi e alle ricerche che hanno per oggetto o punto di partenza i reperti, la documentazione e le collezioni del Museo, per fare conoscere al pubblico, oltre alle opere esposte, anche il lavoro tecnico e scientifico condotto dal personale interno all’Amministrazione, in dialogo con la comunità scientifica, per promuovere e migliorare la conoscenza del patrimonio che conserva per tutta la collettività.

Roma. Apre al pubblico, ogni sabato, il cantiere di Crypta Balbi con un percorso di visita immersivo e partecipato per permettere a tutti, studiosi, cittadini e appassionati, di vedere con i propri occhi i lavori in corso

“Crypta Balbi: cantiere aperto”; percorso guidato tra lo scavo archeologico e il restauro architettonico (foto mnr)

“Crypta Balbi: cantiere aperto” (foto mnr)

“Crypta Balbi: cantiere aperto”; percorso guidato tra lo scavo archeologico e il restauro architettonico (foto mnr)

Antonella Ferraro, responsabile di Crypta Balbi e direttrice scientifica dello scavo (foto mnr)

“Crypta Balbi: cantiere aperto”: parte sabato 12 luglio 2025 il percorso di visita immersivo e partecipato per permettere a tutti, studiosi, cittadini e appassionati, di vedere con i propri occhi i lavori che si stanno svolgendo in questa sede del museo nazionale Romano: il cantiere della Crypta Balbi. Il sito è infatti chiuso al pubblico dal gennaio 2023 per consentire lo svolgimento di un imponente piano di scavi archeologici e restauri architettonici: nove interventi, di cui cinque inseriti nel progetto “Urbs. Dalla città alla campagna romana”, finanziati per 50 milioni di euro mediante i fondi del Piano Nazionale Complementare (PNC) al PNRR (vedi Roma. Al museo nazionale Romano al via a gennaio il progetto “Urbs, dalla città alla campagna romana”. In quattro anni saranno restaurati, ampliati e riorganizzati gli edifici storici di competenza: Terme di Diocleziano, Palazzo Massimo, Palazzo Altemps e Crypta Balbi. Ecco tutto il programma dei lavori | archeologiavocidalpassato). “Crypta Balbi: cantiere aperto” è un’occasione irripetibile per camminare nella storia mentre essa riaffiora, letteralmente, dalla terra: la prima visita è stata svolta il 9 luglio 2025 da Antonella Ferraro, responsabile della sede e direttrice scientifica dello scavo, in occasione della presentazione del progetto da parte di Alfonsina Russo, capo dipartimento per la Valorizzazione del Patrimonio culturale, e di Edith Gabrielli, direttrice generale dell’istituto ViVe – Vittoriano e Palazzo Venezia e delegata per il museo nazionale Romano. Le visite guidate si svolgeranno ogni sabato alle 10.30 e alle 12. È obbligatoria la prenotazione al link https://www.eventbrite.it/…/biglietti-crypta-balbi… Le visite si attiveranno con un minimo di 15 partecipanti (verrà inviata una conferma via mail) con un numero massimo di 25 persone alla volta.