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Arona (No). Nel decennale dell’uccisione di Khaled al-Asaad riflessione di Anna Bernardoni, conservatrice dell’Archeomuseo intitolato dal 2016 proprio all’eroico direttore degli scavi e del museo di Palmira

L’archeologo siriano Khaled al-Asaad, decapitato dall’Isis il 18 agosto 2015

18 agosto 2015 – 18 agosto 2025: nel decimo anniversario dell’uccisione di Khaled al-Asaad, eroico direttore del museo di Palmira, Anna Bernardoni, conservatrice dell’ArcheoMuseo di Arona che nel 2016 è stato intitolato proprio a Khaled al-Asaad, fa una riflessione-ricordo del grande archeologo siriano. “Dieci anni fa – scrive Anna Bernardoni – veniva barbaramente ucciso da Daesh il prof. Khaled al-Asaad (1932-2015), archeologo di fama mondiale e direttore degli scavi e del museo di Palimira (Siria). L’amore per l’antico fu secondo solo a quello per la propria famiglia e per i suoi figli. La sua vita è stata dedicata a proteggere e preservare le antichità palmirene per le future generazioni, rendendo Palmira protagonista di una straordinaria stagione archeologica e “casa” per numerose missioni internazionali, tra cui quella italo-siriana co-diretta dalla prof.ssa Maria Teresa Grassi, mancata prematuramente e a cui va il mio pensiero ogni giorno. Durante la recente guerra in Siria mise in salvo innumerevoli reperti e testimonianze della storia di Palmira. Catturato e torturato dai militanti di Daesh, intenzionati a cancellare il passato e il patrimonio archeologico della Siria, si rifiutò di rivelare dove aveva nascosto i tesori della città.

I figli di Khaled Asaad, Waled e Omar, presenti all’inaugurazione dell’Arco di Palmira in piazza ad Arona nel 2017 (foto Attilio Barlassina)

“Dirigere l’ArcheoMuseo “Khaled al-Asaad” di Arona – continua Bernardoni – a lui dedicato significa mantenere la memoria dell’altissimo valore etico della sua intera esistenza e l’estrema drammaticità della sua morte quando, sacrificando la propria vita in nome dei più alti ideali di altruismo e di rispetto per la cultura e la tradizione, ha offerto al mondo intero un luminosissimo esempio di coraggio, amore per la conoscenza e per il prossimo e fedeltà estrema alla propria missione. Un esempio per tutti gli archeologi del mondo”.

Arona (No). All’archeomuseo “Khaled al-Asaad” al via la rassegna biennale “Viaggi nel tempo e nello spazio in una sera di mezza estate”: Marco Baioni con “Reperti eccezionali dal mondo palafitticolo” apre il ciclo “Archeo-Vita. 5 sere di mezza estate per scoprire abiti reperti e bevande dal profondo del tempo”

Al via la nuova edizione della rassegna biennale “Viaggi nel tempo e nello spazio in una sera di mezza estate”, il ciclo di archeo-conferenze estive dell’archeomuseo “Khaled al-Asaad” di Arona (No): cinque appuntamenti serali, gratuiti ed esperienziali, per esplorare, in un’atmosfera coinvolgente e suggestiva, frammenti di vita quotidiana del passato grazie alla voce di relatori d’eccezione. Il ciclo di conferenze di quest’anno si intitola “Archeo-Vita, 5 sere di mezza estate per scoprire abiti, reperti e bevande dal profondo del tempo” e si preannuncia un viaggio tra reperti sorprendenti, antiche tradizioni e sapori capaci di attraversare la storia, per scoprire insieme come si vestivano, cosa mangiavano e cosa bevevano i nostri antenati. Tutti gli eventi sono gratuiti. Per informazioni: archeomuseo@comune.arona.no.it. La prenotazione è obbligatoria per la conferenza con archeo-degustazione del 27 agosto 2025. La rassegna è realizzata con il contributo del ministero del Turismo – Fondo, nell’ambito del progetto Palafitte Unesco, in favore dei Comuni a vocazione culturale, storica, artistica e paesaggistica, nei cui territori sono ubicati siti riconosciuti dall’Unesco patrimonio mondiale dell’Umanità.

Si comincia mercoledì 23 luglio 2025, alle 21, con la conferenza “Frutti, semi e… porte di legno. Reperti eccezionali dal mondo palafitticolo” con l’archeologo Marco Baioni, direttore del museo Archeologico della Valle Sabbia (Gavardo, Bs) e degli scavi alla palafitta del Lucone (Polpenazze del Garda, Bs).

Mercoledì 30 luglio, alle 21, è il turno di Claudia Mangani, conservatrice archeologa del museo civico Archeologico “G. Rambotti” di Desenzano del Garda (Bs), per la chiacchierata archeologica “Antiche trame. Storie di tessuti e ornamenti dall’età del Bronzo”.

Il viaggio prosegue mercoledì 6 agosto, alle 21, con l’intervento di Cristiano Brandolini, conservatore del civico museo Archeologico e Paleontologico di Arsago Seprio (Va), Alle origini di una bevanda di successo: la birra nella storia.

Dopo una breve pausa, si riprendono gli appuntamenti mercoledì 20 agosto, alle 21, con Andrea Del Duca, archeologo e direttore dell’Ecomuseo del Lago d’Orta e Mottarone (No), che svelerà “I 4 segreti della lavorazione del latte. Viaggio tra storia e leggende della produzione casearia”.

Il ciclo si chiude mercoledì 27 agosto, alle 21, on una conferenza con archeo-degustazione di vini e antiche ricette a cura dell’archeo-gastronoma Laura Mussi, che accompagnerà i partecipanti alla scoperta de “Il Vino tra Celti e romani” (prenotazione obbligatoria).

L’ingresso dell’archeomuseo “Khaled al-Asaad” ad Arona (foto comune di arona)

“Anche quest’anno l’Archeomuseo prosegue con entusiasmo la propria missione portando l’archeologia fuori dalle vetrine e trasformandola in racconto vivo e coinvolgente”, dichiara Davide Casazza, assessore alla Conservazione e Valorizzazione dei Beni storici della Città di Arona. “Il nostro territorio vanta un patrimonio archeologico eccezionale, in particolare grazie al sito palafitticolo dei Lagoni di Mercurago, Patrimonio dell’Umanità UNESCO. Il ministero del Turismo ha scelto di premiare Arona con un importante finanziamento, riconoscendola come località turistica ad alta vocazione culturale, proprio per la presenza di questo sito unico e grazie a questo contributo possiamo “far prendere vita” all’archeologia attraverso un ricco programma di conferenze esperienziali. E non ci fermiamo qui: a breve l’Archeomuseo sarà rinnovato con un nuovo allestimento multimediale, pensato per rendere l’esperienza ancora più immersiva e innovativa. La cultura, per noi, è un motore di crescita, identità e partecipazione condivisa”. Anna Bernardoni, già conservatrice dell’Archeomuseo, aggiunge: “Invitiamo cittadini e turisti a venirci a trovare in occasione della Rassegna estiva per vivere l’archeologia con leggerezza e stupore, tra parole, immagini e degustazioni che ci guideranno alla scoperta della quotidianità nel profondo del tempo. Siamo particolarmente lieti che alcuni direttori impegnati in progetti di scavo, valorizzazione e musealizzazione di altri siti palafitticoli abbiano accolto il nostro invito: sarà un’occasione preziosa per ampliare lo sguardo verso una dimensione più ampia e condivisa del patrimonio UNESCO, creando connessioni tra territori, istituzioni e comunità”.

Arona (No). Per “I Giovedì in Biblioteca” presentazione del libro “ArcheologA. Storie di Preistoria: un’autobiografia” di Monica Piancastelli che dialogherà con Anna Bernardoni, conservatrice archeologa all’Archemuseo Khaled al-Asaad

arona_biblioteca_libro-ArcheologA-Storie-di-Preistoria-un-autobiografia_di-monica-piancastelli_presentazione_locandinaGiovedì 14 novembre 2024, alle 18, alla biblioteca civica di Arona (No), per il ciclo di incontri “I Giovedì in Biblioteca” presentazione del libro “ArcheologA. Storie di Preistoria: un’autobiografia” di Monica Piancastelli che dialogherà con Anna Bernardoni, conservatrice archeologa all’Archemuseo Khaled al-Asaad di Arona: Un punto di vista femminile su un mondo per lungo tempo maschile e un viaggio nei decenni che hanno cambiato il modo di fare archeologia ma anche la stessa società italiana.

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Copertina del libro “ArcheologA. Storie di Preistoria: un’autobiografia” di Monica Piancastelli

Monica Piancastelli è geoarcheologa specializzata in Preistoria. Ha lavorato per venti anni nei cantieri archeologici di numerose regioni italiane. Ha tenuto corsi di formazione per tecnici di scavo e lezioni specialistiche in Master universitario, come docente a contratto. È autrice di articoli scientifici, di una guida narrata su Malta preistorica e di due libri per bambini. Negli ultimi anni ha condotto laboratori ludodidattici nelle scuole, curato eventi espositivi e costruito giocattoli della tradizione popolare. I balocchi della tradizione popolare in legno e altri materiali non hanno un’origine sempre nota, talvolta occorre andare indietro di millenni, come nel caso della trottola. Le mie mani di archeologa che un tempo scavavano la terra, ad un certo punto della mia storia, hanno prediletto la realizzazione di questi giocattoli. Tra i tanti costruiti, ne sono nati una decina che, per forma o per motivi decorativi, si sono ispirati ad opere e sintassi dell’arte mobiliare e parietale preistorica, divenendo preziosi dispositivi per accostare bambine e bambini all’origine dell’Arte, le cui tracce risalgono a oltre 40.000 anni fa. Passi autobiografici raccontano le fatiche fisiche e psicologiche della professione negli scavi archeologici e le peculiarità di un mestiere poco conosciuto al grande pubblico. Un omaggio anche ai tanti giovani il cui lavoro sul campo è stato ed è ancora sottovalutato.

Roma-Eur. Il museo delle Civiltà ricorda Filippo Maria Gambari a un anno dalla sua scomparsa presentando il libro “Riscopriamo Angera. La collezione Pigorini Violini Ceruti”: evento esclusivamente on-line in diretta streaming

roma_muciv_libro-Riscopriamo-Angera_copertinaA un anno dalla scomparsa del direttore, Filippo Maria Gambari, Il museo delle Civiltà di Roma-Eur vuole ricordarlo presentando il volume “Riscopriamo Angera. La collezione Pigorini Violini Ceruti”: evento esclusivamente online venerdì 19 novembre 2021, alle 17, in diretta Streaming https://youtu.be/JLyPxjYVlSk. Il volume è dedicato alla collezione archeologica donata al Comune di Angera da Ugo Violini e Maria Grazia Ceruti nel 2017. Il patrimonio di famiglia, ora a disposizione della Comunità, comprende reperti archeologici, angeresi e non solo, appartenuti al celebre archeologo Luigi Pigorini, avo del donatore. A questi manufatti, che costituiscono il primo nucleo di beni archeologici di proprietà del Comune di Angera (VA), si aggiungono alcune lettere autografe di Luigi Pigorini, sconosciute ed edite per la prima volta in questo volume, pubblicate – tra i suoi ultimi contributi al campo degli studi – da Filippo Maria Gambari.

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Filippo Maria Gambari, direttore del Museo delle Civiltà di Roma-Eur, morto il 19 novembre 2020 (foto Muciv)

Filippo Maria Gambari, dalla primavera del 2017 è stato direttore del museo delle Civiltà, assicurando la complessa e ambiziosa creazione del museo autonomo dall’unione di quattro importanti musei: il Preistorico Etnografico “Luigi Pigorini”, Arti e tradizioni popolari “Lamberto Loria”, Arte orientale “Giuseppe Tucci”, Alto Medioevo “Alessandra Vaccaro” ai quali si è in seguito aggiunto l’Italo Africano, intitolato a “Ilaria Alpi”. Nella concretizzazione di questo museo si è speso fino all’ultimo sempre con sincero e quotidiano entusiasmo e con grande professionalità e fiducia nei suoi collaboratori, nella convinzione che la sua missione fosse quella di rendere possibile quello che per molti è ritenuta solo un’utopia: un museo che metta al centro l’uomo e la sua forza civilizzatrice.

Alcuni reperti della collezione Pigorini-Violini-Ceruti nel museo civico Archeologico di Angera (Va) (foto civici musei di angera)
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Filippo Maria Gambari al museo civico Archeologico di Angera (Va) (foto civici musei angera)

Programma. Saluti istituzionali di Loretta Paderni, funzionario delegato dalla direzione generale Musei alla direzione del museo delle Civiltà; e di Alessandro Paladini Molgora, sindaco di Angera. Interventi: Barbara Grassi, funzionario archeologo SABAP CO-LC, su “Filippo M. Gambari, Soprintendente in Lombardia”; Cristina Miedico, MUDEC – museo delle Culture (Milano), su “Filippo M. Gambari ad Angera, tra culti, menù, itinerari e donazioni”; Anna Bernardoni, civico museo Archeologico di Angera (VA), su “L’allestimento della Collezione Pigorini Violini Ceruti, tra ricerca, accoglienza e partecipazione”; Mario Mineo, funzionario archeologo, museo delle Civiltà, su “Quattro lettere inedite di Luigi Pigorini”; Paolo Boccuccia, funzionario archeologo, museo delle Civiltà, su “Un convegno per ricordare Filippo M. Gambari”; Gaspare Baggieri, funzionario demoetnoantropologo, museo delle Civiltà, su “Noi del MuCiv a Dakar- un video girato in presa diretta: Filippo Maria Gambari a gennaio del 2020 firma l’accordo di collaborazione col Musée des Civilisations Noires à Dakar”.