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Bova Marina (RC). Al museo Archeologico si tiene la Chanukkà, la “festa delle luci”, che celebra il rinnovamento dei popoli, prevede l’accensione del candelabro rituale ebraico, la Hanukkiót

bova-marina_archeoderi_festa-delle-luci-al-parco-archeologico_locandinaNella splendida cornice del museo e parco archeologico di Bova Marina (RC), sede di una delle più antiche sinagoghe del mondo occidentale, il 29 dicembre 2024, dalle 16, si tiene la Chanukkà, la “festa delle luci”, manifestazione che celebra il rinnovamento dei popoli, e prevede (alle 17.30) l’accensione del candelabro rituale ebraico, la Hanukkiót. L’evento, gratuito e senza prenotazione, è promosso dalla direzione del parco e dalla sezione calabrese della Comunità ebraica, con la collaborazione del Comune di Bova Marina e della soprintendenza ABAP per le province di Reggio Calabria e Vibo Valentia. Introduce e coordina Elena Trunfio, direttrice del parco e museo di Bova Marina. Insieme al dirigente delegato della direzione regionale Musei Calabria Fabrizio Sudano, e all’archeologo Andrea Maria Gennaro della soprintendenza ABAP di Reggio Calabria e Vibo Valentia, alla cerimonia prenderanno parte i rappresentanti delle tre principali religioni monoteiste: oltre Roque Pugliese, referente per la Comunità Ebraica, saranno inoltre presenti l’Imam Ahmed Berraou, referente Ucoli in Calabria, e l’Arcivescovo della Diocesi Reggio Calabria-Bova Fortunato Morrone. Tale partecipazione è significativa per lanciare un messaggio di fratellanza, pace e di ripudio della guerra. “Il museo di Bova Marina è la testimonianza più significativa del sincretismo religioso della Calabria, un luogo che dimostra la felice convivenza di popoli con culture differenti nei nostri territori”, ha commentato la direttrice del museo Elena Trunfio. “Alla luce del contesto internazionale è fondamentale continuare a promuovere la tolleranza e i Musei devono farsi carico di creare occasioni di condivisione e conoscenza tra le diverse culture”.

Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale per la rassegna “Agorà: L’archeologia di Reggio in piazza” la conferenza “Il pithos di Polistena: dalla scoperta alla musealizzazione”

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L’allestimento della mostra “Intrecci. Trame preziose tra Reghion e Reggio” al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto marrc)

Nell’ambito della manifestazione “Agorà: L’archeologia di Reggio in piazza” martedì 5 marzo 2024 nuova tappa che racconta l’impegno del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria per la tutela e la valorizzazione del territorio in sinergia con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la città metropolitana di Reggio Calabria e la provincia di Vibo Valentia. Sinergia suggellata dalla recente firma del protocollo d’intesa per la condivisione di attività, iniziative, programmi di ricerca, conservazione, tutela, promozione e valorizzazione dei contesti archeologici provenienti dal Territorio di Reggio e custoditi presso i depositi di entrambi gli Istituti. Dopo l’inaugurazione del 23 gennaio 2024 della mostra temporanea sulle terrecotte architettoniche provenienti dagli scavi urbani di Reggio Calabria con annesso il laboratorio didattico di rilievo 3D a cura della Scuola Superiore Meridionale di Napoli e l’inaugurazione della mostra “Intrecci. Trame preziose tra Reghion e Reggio” curata in collaborazione con l’Accademia di Belle Arti di Reggio Calabria (vedi Reggio Calabria. In piazza Paolo Orsi del museo Archeologico nazionale l’evento “Agorà: L’archeologia di Reggio in piazza”: laboratorio sperimentale aperto al pubblico con attività scientifiche, solitamente riservate agli studiosi, in diretta. Apertura della mostra “Intrecci. Trame preziose tra Reghion e Reggio”, e lancio del progetto Farm | archeologiavocidalpassato), è l’ora di un altro appuntamento molto importante.

reggio-calabria_archeologico_agorà-archeologia-di-reggio-in-piazza_il-pithos-di-polistena_locandinaMartedì 5 marzo 2024, alle 10, in sala conferenze del MArRC, la conferenza “Il pithos di Polistena: dalla scoperta alla musealizzazione”. Nell’ambito della proficua collaborazione tra il MArRC e la SABAP RC-VV, è nato il progetto di restauro di un pithos (vaso contenitore di grandi dimensioni), ritrovato fortuitamente nel territorio di Polistena nel 2019, che si concluderà con l’esposizione dello stesso nelle sale museali del Museo. Si tratta di un pithos di tipo reticolato che, per genere e forma, risale alla media età del Bronzo. Esso rappresenta un unicum archeologico in quanto è il ritrovamento della facies Thapsos/Milazzese più settentrionale che attualmente si conosce.

reggio-calabria_archeologico_agorà-archeologia-di-reggio-in-piazza_il-pithos-di-polistena_programma_locandinaAlla conferenza interverranno Fabrizio Sudano, direttore del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria e Filippo Demma, direttore ad interim della direzione regionale Musei Calabria, seguiti da Salvatore Fida, presidente del gruppo archeologico Altano di Polistena che ha collaborato con la SABAP RC-VV agli scavi, e Aldo Nasso, scopritore del pithos stesso. Il funzionario archeologo Daniela Costanzo, responsabile dell’Ufficio Collezioni del MArRC e il funzionario restauratore Barbara Fazzari, responsabile del Laboratorio di Restauro del Museo, illustreranno il progetto di restauro e gli approfondimenti scientifici di settore. In particolare, è in corso uno studio grafico ricostruttivo del pithos con osservazioni sulla tecnologia di fabbricazione a cura dell’archeologo esperto dell’età del Bronzo Carlo Veca, ed un approfondimento diagnostico sui resti organici per la classificazione funzionale del manufatto da parte di Enrico Greco, ricercatore del dipartimento di Scienze chimiche e farmaceutiche dell’università di Trieste. È prevista anche la caratterizzazione minero-petrografica dell’impasto per lo studio di provenienza curata da Mauro La Russa, professore del dipartimento di Biologia, Ecologia e Scienze della Terra dell’università della Calabria. Seguirà l’intervento del funzionario archeologo della SABAP RC-VV Andrea Maria Gennaro che affronterà i temi del recupero del manufatto e della sua contestualizzazione archeologica. Infine Giuseppe Mantella, restauratore responsabile della ditta esecutrice dei lavori, parlerà degli interventi conservativi a oggi realizzati, preliminari alle operazioni di ricomposizione e integrazione plastica.

reggio-calabria_archeologico_dietro-le-quinte_locandinaAlla conferenza verrà presentato un calendario di visite guidate al cantiere di restauro per dare al pubblico l’inedita possibilità di assistere al restauro del pithos, in continuità con il progetto di grande successo avviato a gennaio “Dietro le quinte: visita al laboratorio di restauro del Museo”. La manifestazione “Agorà: L’archeologia di Reggio in piazza” si arricchirà nei prossimi mesi con altri due appuntamenti da non perdere: la presentazione alla città degli affreschi provenienti dalle Terme Romane di Reggio Calabria restaurati dagli studenti del corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali dell’università della Calabria e del Busto Trapani Lombardo restaurato dai collaboratori esterni della SABAP Anna Arcudi e Francesco Lia.

Reggio Calabria. Il museo Archeologico nazionale apre il 2024 con il ciclo di tre conferenze “Reggio e oltre. Studi, ricerche e valorizzazione in Calabria” e con il progetto sperimentale “Dietro le quinte: visite al laboratorio di restauro del MArRC”

reggio-calabria_archeologico_buon-anno_locandinaCome si scopre un sito? Come si studiano resti umani, strutture, reperti o manufatti artistici? Come si presentano i dati per mezzo delle nuove tecnologie? A queste e altre domande risponderanno studiosi e ricercatori affermati protagonisti del ciclo di tre conferenze “Reggio e oltre. Studi ricerche e valorizzazione in Calabria” ideato e curato dall’Ufficio Collezioni del MArRC nelle quali presenteranno i loro progetti, spesso condotti in stretta collaborazione con noi. Il 2024 inizia dunque nel segno dell’apertura e della divulgazione per il museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria. La partecipazione alle conferenze è gratuita e libera fino ad esaurimento posti. “Questo ciclo di tre conferenze”, spiega Daniela Costanzo, archeologa e funzionario responsabile dell’Ufficio Collezioni del Museo, “intende proiettare il Museo nel più ampio contesto della ricerca archeologica e storico-artistica nella nostra regione, proponendo al pubblico novità scientifiche sul doppio asse della ricerca e della valorizzazione del patrimonio”. E a gennaio il MArRC propone il progetto sperimentale “Dietro le quinte: visite al laboratorio di restauro del MArRC”. “Queste due iniziative”, interviene il direttore del MArRC, Filippo Demma, “sono le prime di un breve ciclo che occuperà i mesi di gennaio e febbraio 2024, ideato in queste settimane di lavoro per iniziare a riposizionare il Museo al centro del dibattito scientifico e aprire al pubblico spazi di conoscenza e riflessione, introducendolo anche nei luoghi finora meno accessibili o chiusi. L’idea alla base è che un museo Archeologico sia e debba essere un organismo vivo che alimenta la propria offerta culturale con lo sviluppo della ricerca e con la massima condivisione delle proprie metodologie di lavoro”.

reggio-calabria_archeologico_conferenze-reggio-e-oltre-studi-ricerche-e-valorizzazione-in-calabria_locandinaGiovedì 4 gennaio 2024, alle 17, in sala conferenze del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, si terrà il primo incontro, con la relazione di Dario Piombino Mascali, università di Vilnius, sul tema “Osteobiografie o ricostruire il profilo biologico degli antichi. Riflessioni a partire dalla necropoli reggina di San Giorgio Extra”. Introdurranno l’incontro Daniela Costanzo (MArRC) e Andrea Maria Gennaro, funzionario responsabile della tutela per l’area urbana di Reggio Calabria per la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio di Reggio Calabria e Vibo Valentia. Martedì 9 gennaio 2024, “La mostra Calabria angioina. Ricerca e tecnologie multimediali per valorizzare il patrimonio medievale”: si prosegue con le applicazioni multimediali per la valorizzazione del patrimonio: esperienze e potenzialità saranno indagate a partire dalla mostra curata da Stefania Paone (università della Calabria) al museo civico di Altomonte (Cs) e dedicata alla cultura artistica della Calabria Angioina, che espone anche un frammento di sarcofago in marmo del XV secolo raffigurante Maria Maddalena e Caterina d’Alessandria normalmente conservato nei depositi del MARC. Nell’ultimo appuntamento, martedì 16 gennaio 2024, “Ricerche archeologiche nella valle del Mercure-Lao: l’insediamento di Santa Gada di Laino Borgo”: Fabrizio Mollo dell’università di Messina, renderà noti i dati del suo scavo iniziato nel 2018 nel sito di Santa Gada di Laino Borgo (Cs): una scoperta recentissima che riscrive in parte la nostra conoscenza di un importante comparto dell’Italia antica, un punto di passaggio tra Jonio e Tirreno che collegava la Sibartitide con l’area del Vallo di Diano e del Lagonegrese, che ha visto avvicendarsi Enotri, Lucani e Romani.

reggio-calabria_archeologico_progetto-dietro-le-quinte-visita-al-laboratorio-di-restauro-del-marrc_locandinaSempre nel mese di gennaio 2024 per la prima volta il Laboratorio di Restauro del MArRC apre le porte al pubblico per mostrare il dietro le quinte delle attività di restauro e conservazione che si svolgono al suo interno. Nelle mattine del 10 – 11 – 17 gennaio 2024 Barbara Fazzari, funzionario responsabile del Laboratorio di Restauro del MArRC, propone il progetto sperimentale “Dietro le quinte: visite al laboratorio di restauro del MArRC”. Gli incontri di “Dietro le quinte: visita al laboratorio di restauro del Museo” si terranno su quattro turni di 30 minuti per 5 persone con prima partenza alle 10 e chiusura alle 12. I posti sono limitati a causa della dimensione degli spazi e per misure di sicurezza, pertanto è obbligatoria la prenotazione mezzo mail all’indirizzo man-rc.comunicazione@cultura.gov.it entro e non oltre il 5 gennaio, comunicando numero, nominativo ed età del partecipante. La partecipazione alle visite guidate nel Laboratorio è inclusa nel costo del biglietto. “Un’occasione unica per capire come il museo si prende cura delle opere, con approfondimenti su aspetti di conservazione, diagnostica e restauro”, dichiara Fazzari. La responsabile del Laboratorio di Restauro accompagnerà i visitatori a conoscere da vicino e con dimostrazioni pratiche i metodi e i processi di un affascinante lavoro che si svolge tra arte e scienza. Durante il percorso sarà possibile assistere ai cantieri didattici degli affreschi provenienti dalle Terme Romane di Via Marina e delle lastre in stucco provenienti dalla chiesa di Santa Maria Terreti restaurati dagli studenti del corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni culturali dell’Università della Calabria sotto la guida della docente e restauratrice Anna Arcudi. Il pubblico potrà finalmente conoscere le attività conservative che si svolgono dietro le quinte del Museo, spesso poco note ai non addetti ai lavori.

Bova Marina (RC). Ad Archeoderi si celebra la Giornata Europea della Cultura Ebraica: tavola rotonda “La Sinagoga di Bova Marina. Spiritualità e bellezza”, visita guidata del parco e del museo a cura della direttrice Elena Trunfio

bova-marina_archeoderi_giornata-europea-cultura-ebraica_locandinaAd Archeoderi (Bova Marina, RC) si festeggia la Giornata Europea della Cultura Ebraica: l’11 settembre 2023, dalle 17, giornata dedicata all’unicità del Parco di Archeoderi che sorge sui resti della seconda sinagoga più antica in Occidente. Anche quest’anno, infatti, il museo e parco archeologico Archedoeri di Bova Marina celebra insieme alla Comunità ebraica di Napoli la Giornata Europea della Cultura Ebraica, un appuntamento annuale con lo scopo di presentare al pubblico, soprattutto non ebraico, le diversità e le ricchezze del patrimonio culturale e artistico ebraico, per promuovere il dialogo, i valori della convivenza e lo scambio di idee e cultura, anche come importante mezzo alla lotta all’antisemitismo. Il tema scelto quest’anno è la bellezza e quale migliore occasione per puntare l’attenzione sul patrimonio custodito all’interno del parco archeologico Archeoderi. “Anche quest’anno celebriamo la giornata nel segno della condivisione”, commenta la direttrice Elena Trunfio. “Il nostro Parco, oltre a custodire un bene archeologico eccezionale per tutto l’Occidente, è soprattutto il luogo del dialogo e dell’incontro tra culture diverse. Con la Comunità Ebraica di Napoli abbiamo avviato da tempo un rapporto sinergico e ringrazio ancora una volta Roque Pugliese per avere fortemente voluto questa giornata”. Lunedì 11 settembre 2023, alle 18, il momento clou: la tavola rotonda “La Sinagoga di Bova Marina. Spiritualità e bellezza”, organizzata dalla direzione del Parco con la collaborazione della soprintendenza ABAP di Reggio Calabria e Vibo Valentia, il Comune di Bova Marina, la Comunità Ebraica di Napoli e l’Unione delle Comunità Ebraiche Italiane. Ai saluti di Filippo Demma, direttore della DRM Calabria; Fabrizio Sudano, soprintendente ABAP RC VV; Saverio Zavettieri, sindaco di Bova Marina; Giulio Disegni, vice presidente UCEI; Roque Pugliese, delegato per la Giornata Europea della Cultura Ebraica; seguiranno due interventi di approfondimento sul patrimonio culturale della Bovesia e sulla sinagoga di Bova Marina a cura della direttrice Elena Trunfio e del funzionario archeologo Andrea Maria Gennaro. Modera la giornalista Enza Cavallaro. Gli interventi saranno preceduti dalla visita guidata del parco e del museo a cura della direttrice del sito Elena Trunfio, alle 17. “La sinagoga di Bova Marina lascia trapelare ancora visioni sognanti e pregnanti di vita”, chiude Roque Pugliese. “Rivedere gli antichi tesori custoditi nei musei prendere nuovamente vita è un’emozione unica, Archeoderi contiene un tesoro raro che ancora oggi riesce ad esprimere spiritualità”.

Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale per il ciclo “I restauri al MArRC” a cura di Barbara Fazzari incontro su “Gli affreschi provenienti dalle Terme romane di Reggio Calabria”

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Barbara Fazzari e Carmelo Malacrino nel Laboratorio di Restauro del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto marrc)

Nuovo appuntamento del ciclo “I restauri al MArRC”, voluto dal museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria e curato dal funzionario restauratore Barbara Fazzari e responsabile del laboratorio di restauro del Museo. “Questo ciclo di incontri”, dichiara Fazzari, “nasce dall’idea di condividere con la città e con i visitatori le attività conoscitive e gli interventi conservativi programmati dal laboratorio di restauro del MArRC sui reperti ivi conservati”. Martedì 13 giugno 2023, alle 17, si terrà una conferenza sul restauro degli affreschi provenienti dalle Terme Romane di Reggio Calabria, da poco presentato anche alla XXVIII edizione del Salone Internazionale del Restauro di Ferrara. L’evento, promosso dal Museo in collaborazione con il centro internazionale Scrittori della Calabria (CIS), sarà anche l’occasione per condividere un progetto di ricerca e tutela sul contesto archeologico di provenienza degli affreschi. L’idea si sviluppa nell’ambito di una proficua sinergia con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per la Città Metropolitana di Reggio Calabria e la Provincia di Vibo Valentia, il Comune di Reggio Calabria e altri enti di ricerca a vario titolo convolti. reggio-calabria_archeologico_incontri_restauri-affreschi-terme-romane_locandinaIntrodurranno i lavori i saluti istituzionali di Carmelo Malacrino, direttore del MArRC; Fabrizio Sudano, soprintendente ABAP RC-VV e segretariato regionale MIC della Calabria; Irene Calabrò, assessore alla Cultura del Comune di Reggio Calabria; e Loreley Rosita Borruto, presidente del CIS Calabria. Insieme a Barbara Fazzari (“Dalla diagnostica al restauro: gli affreschi provenienti dalle Terme romane di Reggio Calabria”) interverranno Andrea Maria Gennaro, funzionario archeologo della SABAP RC-VV (“Le Terme romane di Reggio Calabria: tra tutela e attività di ricerca”), Anna Arcudi, docente del corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni culturali dell’università della Calabria (“Il cantiere didattico con gli studenti del corso di laurea in Conservazione e Restauro dell’università della Calabria”), Rosina Celeste Ponterio e Dario Giuffrida, dell’istituto per i Processi chimico-fisici del CNR di Messina (“La ricostruzione 3D del sito e degli affreschi per la fruizione e la diagnostica”), e Francesco Armetta, del dipartimento di Scienze e Tecnologie biologiche, chimiche e farmaceutiche dell’università di Palermo (“Le indagini non invasive e il blu egizio invisibile”). “L’attività di restauro di questi anni al MArRC”, dichiara soddisfatto il direttore del Museo, Carmelo Malacrino, “non ha precedenti. Abbiamo lavorato su decine di migliaia di reperti, alcuni dei quali attendevano ancora i primi interventi conservativi dal momento della loro scoperta, oltre un secolo fa. Non si tratta solo di oggetti esposti, ma anche e in gran parte di collezioni normalmente conservate nei depositi. Tale ciclo di conferenze nasce dalla volontà di dare spazio e visibilità ad alcuni di questi progetti di restauro, presentando al pubblico i risultati ottenuti. Ringrazio la dott.ssa Fazzari, che coordina il nostro Laboratorio di Restauro, per l’impegno nel divulgare e far conoscere al più ampio pubblico le attività conservative svolte “dietro le quinte” del Museo”.