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Padova. A Palazzo Folco presentazione del libro “Spineda tra le acque del Musone – Un sito d’alta pianura dalla protostoria al tardo antico” a cura di Matteo Frassine, Valentina Donadel, Alberto Balasso

Per il ciclo di conferenze ospitate a Palazzo Folco, sede della Soprintendenza a Padova, con apertura straordinaria nell’ambito del Piano di Valorizzazione dei luoghi della cultura 2025, appuntamento alle 16.45 a Palazzo Folco in via Aquileia a Padova, per la presentazione del libro “Spineda tra le acque del Musone – Un sito d’alta pianura dalla protostoria al tardo antico” a cura di Matteo Frassine, Valentina Donadel, Alberto Balasso. Presenta il volume Franco Marzatico, già dirigente generale unità di missione strategica soprintendenza per i Beni e le Attività culturali della Provincia autonoma di Trento. Intervengono i curatori Matteo Frassine, funzionario archeologo soprintendenza ABAP per le province di Pd, Tv e Bl; Valentina Donadel, conservatrice museo Naturalistico Archeologico di Vicenza; Alberto Balasso, archeologo P.eT.R.A. Società Cooperativa. Dopo la presentazione del volume, seguirà una visita guidata a Palazzo Soranzo Cappello, a cura del personale della Soprintendenza.

In località Spineda (Riese Pio X, Tv), a seguito dei lavori per la realizzazione della Superstrada Pedemontana Veneta (SPV), è stato rinvenuto un notevole complesso archeologico pluristratificato, compreso tra la protostoria e l’epoca romana. La caratteristica principale del sito è la forte connessione con l’idrografia locale, in particolare con l’antico corso del fiume Musone e delle sue divagazioni. La principale fase di occupazione risale alla tarda età del Bronzo quando a Spineda nasce un grande insediamento costituito da capanne, fossati per la regolamentazione delle acque, piccole strutture a fuoco per le lavorazioni artigianali e aree dedicate all’allevamento e all’agricoltura. Questo grande villaggio viene abbandonato per alcuni secoli e rioccupato alle soglie dell’età del Ferro, quando l’area è dedicata ad attività artigianali, con la presenza di alcune piccole fornaci. Tra la metà del VI e la seconda metà del V sec. a.C. in un’area molto ristretta viene impostata una piccola area votiva a carattere campestre, con la presenza di fuochi su cui venivano bruciate offerte di animali e vegetali. L’ultima fase di occupazione antica è riferibile all’epoca romana e tardo antica quando le evidenze, se pur molto intaccate dai lavori agricoli moderni, sembrano rimandare ad una area destinata ad una qualche forma di attività produttiva. Queste evidenze rappresentano un tassello fondamentale per la ricostruzione del quadro generale dell’occupazione di un territorio finora pressoché sconosciuto e la cui storia sta emergendo in anni recenti proprio grazie alle ricerche condotte dall’allora Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso in relazione alla realizzazione di importanti opere pubbliche.

Belluno. A Palazzo Fulcis giornata di studi e apertura della mostra “Dolomiti e Pianura. Vita e culture a confronto 3.000 anni fa”: un focus sulla Circolazione di materie prime (rame) e trasmissione di idee tra le comunità a Nord e a Sud delle Alpi. Ecco il ricco programma

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Locandina della mostra “Dolomiti e pianura. Vita e culture a confronto 3.000 anni fa” a Palazzo Fulcis di Belluno dal 14 dicembre al 30 marzo 2025

L’attesa è finita. Sabato 14 dicembre 2024 per iniziativa della Fondazione Giovanni Angelini in collaborazione con il museo civico di Belluno apre a Palazzo Fulcis di Belluno la mostra “Dolomiti e Pianura. Vita e culture a confronto 3.000 anni fa”, con un lunghissimo sottotitolo “Circolazione di materie prime e trasmissione di idee tra le comunità a Nord e a Sud delle Alpi, tra la fine dell’Età del Bronzo e la prima Età del Ferro”, e la giornata di studi. Data la capienza ridotta del salone nobile di Palazzo Fulcis, per partecipare alla giornata di studi si raccomanda la prenotazione al numero del Museo 0437 913323 o via email prenotazionimuseo@comune.belluno.it.La mostra sarà visitabile con il biglietto d’ingresso al museo dal 14 dicembre 2024 al 30 marzo 2025.

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Un pannello didattico della mostra “Dolomiti e Pianura. Vita e culture a confronto 3.000 anni fa” a Palazzo Fulcis di Belluno (foto fondazione angelini / sabap-ve)

Le caratteristiche apparentemente ostili dell’ambiente montano hanno fortemente condizionato sin dall’epoca antica l’antropizzazione di valli e terrazzi alpini. Questa complessità ha portato l’uomo ad escogitare strategie di adattamento di cui è ricca la storia delle Dolomiti, non solo tra preistoria e protostoria ma anche in fasi ben più recenti. Ne sono testimonianza saperi e tecniche legati alle attività di sussistenza, che per questo ambiente sono anzitutto pastorizia e alpeggio, con forme integrate di agricoltura. Alla circolazione delle conoscenze tra le comunità a nord e a sud dei versanti montani, si unisce la trasmissione di materie prime e beni di pregio: in epoca protostorica il collegamento e il flusso di beni materiali tra opposti versanti sono stati accompagnati dalla trasmissione di modelli e idee, di cui abbiamo documentazione nei resti di cultura materiale, che hanno permesso di ricostruire la vita in territori montani tra loro confinanti. Il Bellunese rientra nel più ampio quadro del popolamento delle Dolomiti e dei contatti con l’area circumalpina e l’area padana nella fase conclusiva dell’età del Bronzo.

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Allestimento della mostra “Dolomiti e Pianura. Vita e culture a confronto 3.000 anni fa” a Palazzo Fulcis di Belluno (foto fondazione angelini / sabap-ve)

La mostra pone l’attenzione proprio sulla connessione continua tra queste tre regioni, le Dolomiti bellunesi, la fascia confinante tra Trentino orientale e Alto Adige / Sudtirol meridionale e la pianura padana centrale, attraverso aspetti della cultura materiale che consentono di apprezzare la fitta rete di scambi avvenuti tra II e I millennio a.C. Proprio nell’ambito di questi rapporti culturali e commerciali, di centrale importanza è il tema della circolazione metallurgica e dell’estrazione del rame, risorsa fondamentale per la comprensione delle dinamiche di popolamento del mondo dolomitico e alpino dell’età del Bronzo e delle complesse relazioni commerciali che lo avvicinano al mondo padano e, tramite il collegamento delle principali vie fluviali, al Mediterraneo.

belluno_palazzo-fulcis_giornata-di-studi_locandinaProgramma della giornata di studi. MATTINO Alle 10, saluti delle autorità: Vincenzo Tinè, soprintendente Archeologica Belle arti e Paesaggio Venezia Padova Treviso e Belluno; Giovanni Leonardi, senior full professor università di Padova; Andrea Cardarelli, presidente istituto italiano di Preistoria e Protostoria. CHAIR: Monica Miari; 10.30, Franco Marzatico: “ll Trentino e le aree limitrofe: uno sguardo sulla circolazione della produzione metallurgica”; 10.50, Umberto Tecchiati: “Dall’età del Bronzo all’età del Ferro in Alto Adige/ Südtirol. Aggiornamenti e nuove prospettive”; 11.10, Gerhard Tomedi: “Riflessioni sulla genesi della cultura Fritzens-Sanzeno nel Tirolo settentrionale/Reflections on the Genesis of the Fritzens-Sanzeno Culture in North Tyrol”; 11.30, coffee break; 11.50, Andrea Cardarelli: “Dalle Alpi alla grande pianura: rapporti fra le comunità delle terramare e mondo alpino tra Bronzo medio e recente”; 12.10, Michele Cupitò: “Spunti di riflessione sui rapporti tra l’area alpina e la pianura veneta sud-occidentale tra la fine dell’età del Bronzo e l’inizio della prima età del Ferro”; 12.30, Elena Silvestri: “Nuovi dati sulla tarda età del Bronzo e l’età del Ferro in Trentino dall’abitato di Lavis località Bristol”; 12.50, discussione sui lavori della mattinata; 13.10, buffet in Museo.

POMERIGGIO CHAIR: Umberto Tecchiati; 14.30, Gilberto Artioli, Ivana Angelini: “Dati d’insieme dalla ricerca di Alpine archeo copper project”; 14.50, Giovanni Tasca, David Vicenzutto: “Circolazione dei tipi metallici tra Alpi orientali e pianura veneto-friulana. Un focus sulle asce della tarda età del bronzo”; 15.10, Anna Angelini, Valentina Donadel: “Dal museo civico di Belluno agli scavi stratigrafici: circolazione di metalli e sistemi insediativi nelle Dolomiti bellunesi tra tarda età del Bronzo e età del Ferro”; 15.30, coffee break; 15.50, Mara Migliavacca, Valentina Donadel, Alberto Balasso, Silvia Bandera, Giuseppe Maltese: “Il sito fortificato di Monte Palazzo: un nodo strategico di scambi nelle Prealpi venete”; 16.10, Carlo Mondini, Aldo Villabruna: “L’età del Bronzo alla luce di quarant’anni di ricerche del gruppo Amici del Museo di Belluno”; 16.30, conclusione dei lavori e discussione.

Segue visita libera all’esposizione “Dolomiti e pianura. Vita e culture a confronto 3000 anni fa” nel lapidarium del Museo.