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Aquileia (Ud). Nei nuovi depositi del museo Archeologico nazionale il suggestivo allestimento della mostra “Gli Dei ritornano. I Bronzi di San Casciano” con gli straordinari ritrovamenti effettuati nel santuario termale di San Casciano dei Bagni, quinta tappa (con qualche anteprima della campagna 2024) verso il realizzando museo Archeologico nazionale di San Casciano. Gli interventi di La Rocca, Osanna, Carletti, Montanari, Tabolli

4 dicembre 2025: taglio delnastro della mostra “Gli Dei ritornano. I Bronzi di San Casciano” al Museo archeologico nazionale di Aquileia: da sinistra, Emanuele Zorino, sindaco di Aquileia; Marta Novello, direttore Man-Aquileia; Massimo Osanna, dg Musei; Jacopo Tabolli, curatore e direttore scien. scavo; Marianna Bressan, direttore musei archeologici Venezia e laguna; Agnese Carletti, sindaco San Casciano dei Bagni (foto mic)

La mostra “Gli Dei ritornano. I Bronzi di San Casciano” arriva al Museo archeologico nazionale di Aquileia dopo le edizioni allestite nelle prestigiose sedi del Palazzo del Quirinale, del Museo archeologico nazionale di Napoli, del Museo archeologico nazionale di Reggio Calabria e della James-Simon-Galerie di Berlino. Dal 4 dicembre 2025 all’8 marzo 2026, al pubblico del museo Archeologico nazionale di Aquileia vengono presentati gli straordinari ritrovamenti effettuati nel santuario termale di San Casciano dei Bagni: il più grande deposito di statue in bronzo di età etrusca e romana mai scoperto in Italia. L’esposizione, a cura di Massimo Osanna e Jacopo Tabolli, permette di ammirare un nucleo di più di trecento reperti, frutto delle campagne di scavo condotte tra 2022 e 2024 nel sito archeologico del Bagno Grande dall’università per Stranieri di Siena, in collaborazione con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Siena Grosseto e Arezzo e il Comune di San Casciano dei Bagni. La mostra è stata promossa dal ministero della Cultura e realizzata dalla direzione generale Musei del MiC con il museo storico e parco del Castello di Miramare-direzione regionale Musei nazionali Friuli Venezia Giulia / museo Archeologico nazionale di Aquileia. Alla Fondazione Aquileia si deve la proiezione in videomapping che illuminerà la facciata del museo per tutto il periodo natalizio. Hanno inoltre contributo alla realizzazione della mostra il Comune di Aquileia, la Fondazione Friuli e Promoturismo FVG.

Allestimento della mostra “Gli dei ritornano. I brionzi di San Casciano” nei depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia (foto massmedia di Stefano Bergomas)

Il suggestivo allestimento all’interno dei nuovi depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia arricchisce il percorso espositivo con le novità delle ultime campagne di scavo, esposte per la prima volta in Italia. Gli straordinari reperti raccontano secoli di devozione e di preghiere in un luogo caratterizzato dalla presenza di acque calde, che ha significativamente mantenuto nel nome la memoria della vocazione termale di questo territorio: donne e uomini, adulti e bambini, di culture e lingue diverse, hanno frequentato e condiviso lo stesso santuario, la cui sacralità era strettamente legata alla presenza di acque termali dalle spiccate qualità terapeutiche. Proprio il tema del contatto, dello scambio e delle contaminazioni tra culture è la chiave di lettura della edizione aquileiese della mostra, che si inserisce nel quadro delle iniziative programmate nell’ambito delle celebrazioni di GO!2025 – Nova Gorica-Gorizia Capitale Europea della Cultura 2025, arricchendo il palinsesto degli eventi grazie all’alto profilo scientifico del progetto curatoriale e allo straordinario valore documentario dei reperti.

Il capo dipartimento per la Tutela del Patrimonio culturale, Luigi La Rocca, a Berlino (foto agnese sbaffi / mic)

Il Palazzo dell’Arcipretura a San Casciano dei Bagni (Si) futura sede del museo dei bronzi di San Casciano (foto mic)

Campagna 2024: panoramica dell’area di scavo del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni (foto SABAP-SI Comune di San Casciano dei Bagni Unistrasi)

Il capo dipartimento per la Tutela del Patrimonio culturale del Mic, Luigi La Rocca, sottolinea come “il rinvenimento dello straordinario contesto di Bagno Grande è il risultato di un lungo e altalenante percorso che affonda le sue radici nel Rinascimento, quando alcuni importanti rinvenimenti archeologici sono menzionati in occasione dei primi studi sulle proprietà terapeutiche e salutari delle abbondanti acque minerali che scaturiscono dal sottosuolo di San Casciano dei Bagni. Il rinnovato interesse per il sito si deve però alla attività di tutela e conoscenza condotta tra il 2016 e il 2017 dalla Soprintendenza che, sulla base di attente ricognizioni nell’area di Bagno Grande e della mappatura delle evidenze, allora quasi completamente nascoste dalla vegetazione, sollecitò più estese indagini affidandone poi la conduzione all’università per Stranieri di Siena. Così, dal 2019 un team coordinato dal prof. Jacopo Tabolli sta portando alla luce un contesto straordinario in cui ogni oggetto rinvenuto, di bronzo, di terracotta o di marmo, documenta la complessità delle pratiche rituali e votive legate alla guarigione e alla salute che si svolgevano nel santuario dedicato alla fonte calda, il “Flere Havens”, personificazione della sorgente termale, oggetto di venerazione e devozione accanto ad altre divinità, Esculapio, Igea, Apollo, Iside e Fortuna. Le scoperte del santuario del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni hanno già trovato spazio in mostre prestigiose in Italia e all’estero; quella di Aquileia rappresenta un’ulteriore tappa di un percorso di diffusione della conoscenza di questa straordinaria avventura, con l’obiettivo di condividere con il pubblico l’eccezionalità dei reperti e del contesto archeologico, in attesa del completamento del museo Archeologico nazionale di San Casciano, che avrà sede nel Palazzo dell’Arcipretura acquistato dal ministero della Cultura, e del parco archeologico Termale nell’area dello scavo”.

Il sindaco Agnese Carletti con il dg Massimo Osanna a Berlino (foto mic)

“L’arrivo ad Aquileia dei bronzi di San Casciano”, commenta il direttore generale Musei Massimo Osanna, “segna una nuova tappa in un percorso di ricerca e di valorizzazione che ha portato questa straordinaria scoperta a dialogare con alcuni dei più importanti musei e istituzioni italiane e internazionali: dal Quirinale ai musei nazionali di Napoli e Reggio Calabria, fino all’ultima tappa alla James-Simon-Galerie di Berlino. La nuova mostra permette ora di presentare al pubblico le acquisizioni più recenti delle campagne di scavo, mettendo in relazione il santuario del Bagno Grande con un territorio – quello di Aquileia – che condivide una lunga storia di incontri, scambi e connessioni culturali. Ciò che emerge da questo percorso non è soltanto l’eccezionalità del deposito votivo: è la capacità del patrimonio di generare conoscenza, di aprire prospettive, di costruire un racconto condiviso e partecipato. Ed è in questa direzione che si articola l’azione del Sistema Museale Nazionale, che fa della collaborazione tra i luoghi della cultura, in un’ottica di rete, uno strumento essenziale di valorizzazione. Mentre proseguono le attività per realizzare il nuovo museo a San Casciano dei Bagni per dare ai bronzi la loro casa, continuiamo così a promuovere e a condividere una scoperta che parla a tutti, rafforzando il ruolo dei musei come luoghi vivi: laboratori di ricerca e di partecipazione, capaci di interpretare le complessità del nostro passato e di renderle accessibili ai pubblici di oggi”.

Mostra “Gli dei ritornano. I bronzi di San Casciano”: da sinistra, Agnse Carletti, Massino Osanna e Jacopo Tabolli alla presentazione ad Aquileia (foto mic)

“I nostri Bronzi cominciano il loro ritorno verso San Casciano dei Bagni”, afferma il sindaco di San Casciano dei Bagni, Agnese Carletti, “facendo tappa ad Aquileia e accompagnarli in un luogo così importante per l’archeologia italiana e di tutto il mondo è un grande onore. Come sempre la mia presenza sta a rappresentare quella di una comunità intera, la comunità di San Casciano dei Bagni che ha fortemente voluto lo scavo del Santuario Ritrovato investendo il suo futuro in un progetto che mette al centro il suo passato. Mi piace ricordare come questo viaggio abbia trovato la sua prima tappa in mostra al Palazzo del Quirinale, fortemente voluta dal Presidente Mattarella, negli stessi giorni in cui il ministero della Cultura acquistava il palazzo destinato ad ospitare il museo di San Casciano. Siamo dunque felici ed onorati di essere oggi in questo luogo iconico che arricchisce il nostro progetto con un’occasione di valorizzazione straordinaria, ma sempre più impazienti di vedere i Bronzi tornare a casa”.

Allestimento della mostra “Gli dei ritornano. I brionzi di San Casciano” nei depositi del museo Archeologico nazionale di Aquileia (foto massmedia di Stefano Bergomas)

Il rettore dell’università per Stranieri di Siena, Tomaso Montanari, dichiara: “Il Bagno Grande con le sue acque calde ed accoglienti, dove si osservano tracce materiali di coesistenza tra Etruschi e Romani, è ormai entrato nell’immaginario internazionale e nazionale e anche nella quotidianità della comunità accademica dell’università per Stranieri di Siena, come un luogo caro, e familiare. Questa mostra ad Aquileia è prima di tutto il frutto di un lungo percorso di ricerca, vissuto da archeologhe e archeologi in ricerca assieme alla stessa comunità civica di San Casciano dei Bagni. La mediazione culturale tanto cara alla nostra piccola università non è, in questo caso, tra culture diverse di oggi, ma tra le comunità che ieri vivevano in quella terra e la comunità viva ai nostri giorni, che muove verso una profonda presa di coscienza della sua storia, e dunque di se stessa”.

Ad Aquileia esposta la straordinaria statua di infante con palla, che reca per la prima volta inciso nel bronzo il nome della città (e forse del dio) di Chiusi, scoperta a San Casciano nel 2024 (foto massmedia di Stefano Bergomas)

“Quest’ultima edizione della mostra”, sottolinea il direttore del CADMO dell’università per Stranieri di Siena Jacopo Tabolli, coordinatore scientifico dello scavo e co-curatore della mostra, “aggiunge un tassello fondamentale alla conoscenza del santuario del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni e soprattutto al suo carattere eccezionale di spazio millenario di multiculturalismo e plurilinguismo. Per la prima volta, ad Aquileia, si presentano in Italia i reperti delle ultime campagne, recuperati nel 2024 nella stratificazione più profonda della vasca: tre nuovi nuclei di offerte votive, deposti insieme a numerose uova direttamente nel fango, tra cui un raro torso maschile in bronzo con dedica votiva in latino alla Fonte Calda, una figura femminile di offerente e la straordinaria statua di infante con palla, che reca per la prima volta inciso nel bronzo il nome della città (e forse del dio) di Chiusi. Quasi sul fondo del deposito votivo sono emersi anche cinque serpenti in bronzo, che potrebbero alludere allo spirito della sorgente o rimandare a rituali che presso gli Etruschi e i Romani erano connessi alla pratica della divinazione”.

Ad Aquilreia esposto il raro torso maschile in bronzo con dedica votiva in latino alla Fonte Calda, scoperto a San Casciano nella campagna 2024 (foto massmedia di Stefano Bergomas)

Il progetto di allestimento è di Chiara Bonanni e Guglielmo Malizia, Decima Casa – studio di architettura, che ha reinterpretato gli spazi dei depositi museali recentemente rinnovati per inserirvi una mostra archeologica di respiro internazionale. I reperti della collezione aquileiese accolgono gli straordinari ritrovamenti di San Casciano dei Bagni entro un contesto di grande suggestione e potere evocativo, ideato per mettere il pubblico a stretto contatto con l’attività di ricerca che sta alla base di ogni esposizione museale. Il progetto della mostra inserisce il deposito votivo del Bagno Grande all’interno di un ampio contesto storico e territoriale: lungo il percorso il visitatore scopre una moltitudine di luoghi sacri che aiutano a comprendere la complessità di un vasto territorio collocato tra Toscana, Umbria e Lazio, spaziando dell’età del Bronzo Recente (fine del XIV secolo a.C.) al periodo tardoantico (IV sec. d.C.). Decine di statue e statuette raffiguranti le divinità venerate nel luogo sacro o i fedeli dedicanti, centinaia di monete in bronzo e gli ex-voto anatomici scoperti all’interno della vasca sacra, databili soprattutto tra il II e il I secolo a.C., narrano storie di devozione e di riti svolti per chiedere alle divinità la salute o per ringraziare di una guarigione. Di particolare interesse sono le lunghe iscrizioni in etrusco e latino presenti sulle statue, che restituiscono nuovi dati sul rapporto tra Etruschi e Romani, sui culti presso le sorgenti termali e sulle divinità qui venerate, in un periodo storico di grandi trasformazioni che vide la definitiva romanizzazione delle potenti città etrusche.

Chiusi – Sarteano (Si). Convegno “Del primo amor non ci si scorda mai. Ranuccio Bianchi Bandinelli: Clusium 100 anni dopo”: 24 relazioni a carattere scientifico che fanno il punto sullo stato dell’arte dell’archeologia della Valdichiana senese. Ecco il programma di tre giorni tra incontri e visite guidate

Del primo amor non ci si scorda mai. Ranuccio Bianchi Bandinelli, Clusium 100 anni dopo” è il titolo del convegno che si tiene tra Chiusi e Sarteano (Si) dal 28 al 30 novembre 2025. “Del primo amor non ci si scorda mai”, così Ranuccio Bianchi Bandinelli (1900-1975), archeologo e storico dell’arte senese di fama internazionale, esordiva nella prefazione al volume di Mauro Cristofani del 1975 sulle statue-cinerario chiusine di età classica, in ricordo della sua prima fatica scientifica: la tesi di laurea che tra il 1922 e il 1923 lo vide attivo nell’esplorazione delle campagne chiusine, fino alla pubblicazione nel 1925 con il titolo di “Clusium. Ricerche archeologiche e topografiche su Chiusi e il suo territorio in età etrusca”. La carta archeologica di Bianchi Bandinelli rappresenta ancora oggi la pietra miliare degli studi sull’archeologia dell’antica Clevsi/Clusium e del suo agro. Il moderno metodo della ricerca archeologica che unisce lo studio della cultura materiale, delle fonti storiche e della topografia antica, ma anche il ricorso ai documenti di archivio e alla memoria viva della comunità locale nelle ricognizioni dirette sul terreno, veniva per la prima volta applicato per ricostruire la fisionomia di una delle grandi metropoli dell’Etruria. A distanza di 100 anni, questo lavoro, pur con gli errori e le naturali revisioni che caratterizzano in ogni campo il progresso della scienza, resta oggi un’eredità imprescindibile, punto di partenza di ogni attività di ricerca, tutela e valorizzazione dell’archeologia del territorio che unisce i 10 comuni della Valdichiana senese.

Al convegno vengono presentate 24 relazioni a carattere scientifico che fanno il punto sullo stato dell’arte dell’archeologia della Valdichiana senese. Ideazione e organizzazione: Mattia Bischeri, università per Stranieri di Siena – Centro CADMO.  Il 28 novembre 2025, alle 18, è prevista l’inaugurazione di una mostra ospitata nel museo nazionale Etrusco di Chiusi, dal titolo «Un giovane di belle speranze…». Ranuccio Bianchi Bandinelli 1922-1929: i primi passi di un archeologo, che propone un percorso inedito negli anni verdi di Ranuccio Bianchi Bandinelli, attraverso le tappe fondamentali della formazione che lo porteranno a diventare archeologo e storico dell’arte di fama internazionale. Il 30 novembre 2025 saranno invece organizzate visite guidate gratuite, un’occasione unica per fare un viaggio dalla preistoria all’età romana nell’antico agro chiusino, accompagnati direttamente dai direttori dei musei e delle aree archeologiche della Valdichiana senese (su prenotazione).

PROGRAMMA VENERDÌ 28 NOVEMBRE 2025. Al teatro Mascagni di Chiusi, alle 9.30, saluti istituzionali: Gianluca Sonnini, sindaco di Chiusi; Edo Zacchei, presidente Unione comuni Valdichiana; Agnese Carletti, presidente Provincia di Siena; Eugenio Giani, presidente Regione Toscana; Gabriele Nannetti, soprintendente Sabap Si; e Stefano Casciu, direttore regionale musei nazionali Toscana. SESSIONE i, modera Gilda Bartoloni (Sapienza, Roma). Interventi: alle 10.30, Alessandro Zanini “Il quadro del popolamento di Chiusi e dell’Etruria interna nella formazione dell’Etruria storica”; 10.50, Maria Chiara Bettini “Chiusi villanoviana… 100 anni dopo Clusium”; 11.10, Giulio Paolucci “Nella ricognizione fatta al tempo della mia carta archeologica vidi il Poggio Gaiella: qualche nuova osservazione sulle sepolture”. Dopo il coffee break, alle 11.50, Enrico Benelli “Le necropoli chiusine, cento anni dopo. Qualche osservazione sulla carta archeologica di Clusium 1925”; 12.10, Mattia Bischeri “La forma della città. Appunti per una anatomia urbana di Chiusi in età preromana”; 12.30, Fabrizio Vallelonga “Chiusi tardoantica e altomedievale: appunti per una ricerca”. Pranzo. SESSIONE II, modera Laura Maria Michetti (Sapienza, Roma). Interventi: alle 15, Barbara Arbeid “Ranuccio Bianchi Bandinelli e la scultura chiusina: riflessioni critiche intorno all’urna del Bottarone”; 15.20, Debora Barbagli “Bianchi Bandinelli e l’archeologia chiusina: note d’archivio sui materiali del museo Archeologico nazionale di Siena; 15.40, Marina Sciafani “I bronzi della collezione Casuccini del museo “A. Salinas” di Palermo. Da una prima ricognizione: materiali dall’età orientalizzante all’età ckassica”. Dopo il coffee break, alle 16.40, Andrea Martelli “Teseo, il Minotauro e la Potnia Theron. Analisi iconografica del motivo a cilindretto Valentini IX e considerazioni sul ruolo della Potnia nell’immaginario figurativo chiusino tardo orientalizzante e alto arcaico”; 17, Alessandro Maccari “Religiosità e riti funebri a Chiusi nell’età di Porsenna”; 17.20, Anna Rastrelli “Sulle orme di Ranuccio Bianchi Bandinelli”; 17.40, discussione; 18, al museo nazionale Etrusco di Chiusi inaugurazione della mostra “Un giovane di belle speranze… Ranuccio Bianchi Bandinelli 1922–1929” dedicata agli anni di formazione dello studioso, dal primo tirocinio sul campo alla definizione del metodo che avrebbe segnato un’epoca.

PROGRAMMA SABATO 29 NOVEMBRE 2025. Al Teatro degli Arrischianti di Sarteano, alle 9.30, saluti istituzionali: Francesco Lanci, sindaco di Sarteano; Giuseppe Sassatelli, presidente dell’Istituto nazionale di Studi etruschi ed italici. SESSIONE III, modera Giuseppe Sassatelli. Interventi: 10, Ada Salvi “Tra riletture e nuovi dati: ritorni e inediti da Chiusi e dal suo territorio”; 10.20, Marina Angela Turchetti “Poggio Renzo, scavi 2015–2016: le tombe a fossa”; 10.40, Paola Romi “Tra le incostanti acque del Clanis e il tranquillo specchio del Trasimeno. Il territorio chiusino orientale a 100 anni dalle ricerche di Ranuccio Bianchi Bandinelli”. Dopo il coffe break, alle 11.30, Jacopo Tabolli “Ranuccio Bianchi Bandinelli e San Casciano dei Bagni 100 anni dopo”; 11.50, Claudio Bizzarri “La villa di Claudio Tiberio Termodonte: sovrapposizioni culturali lungo il fiume Clanis”; 12.20, Franco Cambi “Amiata e Tinia: archeologia di un paesaggio immateriale”. Pranzo. SESSIONE IV, modera Luca Cappuccini (università di Firenze). Interventi: alle 15, Elisa Salvadori “Al confine etrusco: dalle ricerche di Ranuccio Bianchi Bandinelli”; 15.30, Paolo Binaco e Luca Pulcinelli “Contributi per una definizione dei Fines Clusinorum meridionali”; 15.50, Marco Pacifici “Progetto F.I.N.E.S. Un nuovo contributo per la definizione dei confini meridionali di Chiusi”. Dopo il coffe break, alle 16.40, Cynthia Mascione e Maria Gabriella Carpentiero “Valdichiana (Torrita di Siena). Insediamenti, viabilità e commerci nei periodi etrusco e romano”; 17, Giuliano Caracciolo “Identità e rango dei Clusini romani alla luce delle testimonianze epigrafiche (I sec. a.C. – IV sec. d.C.)”; 17.20, Stefano Bruni “Bianchi Bandinelli e le mostre etrusche degli anni Cinquanta (Firenze 1951 e 1952, Milano 1955)”; 17.40, discussione e conclusione dei lavori.

PROGRAMMA DOMENICA 30 NOVEMBRE 2025. “Chiusi e il suo territorio dalla preistoria all’età romana” visite tematiche gratuite ai siti e ai musei archeologici della Valdichiana (su prenotazione). Alle 10, “La preistoria sul Monte Cetona”, visita alla Grotta Lattaia e all’archeodromo del Parco di Belvedere di Cetona, a cura di M.T. Cuda”; 14.30, “Il santuario ritrovato tra culto e medicina termale”, visita agli scavi del Bagno Grande a San Casciano dei Bagni, a cura di E. Mariotti; 17.30, “I volti degli Etruschi”, visita al museo civico Archeologico di Chianciano Terme, a cura di G. Paolucci. Per info e prenotazioni: 0578 269221, staff@valdichiana2025.it

San Casciano dei Bagni (Si). In piazza Matteotti presentazione del libro “Il Santuario Ritrovato 3. Oltre il bronzo. Rapporto preliminare di scavo (2023-2024) al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni”, a cura di Emanuele Mariotti, Ada Salvi e Jacopo Tabolli (Sillabe editore). E anteprima dei risultati della campagna di scavo 2025 al Bagno Grande

Domenica 3 agosto 2025, alle 21.30, in piazza Matteotti a San Casciano dei Bagni (Si) presentazione alla comunità del terzo volume della collana “Il Santuario Ritrovato 3. Oltre il bronzo”, saranno presenti gli autori e la casa editrice Sillabe Editore. E anteprima dei risultati della campagna di scavo 2025 al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni con le archeologhe e gli archeologi che hanno scavato in questi primi mesi di lavoro. Intervengono Agnese Carletti, sindaco di San Casciano dei Bagni; Jacopo Tabolli, dell’università per Stranieri di Siena; Ada Salvi, soprintendenza Abap per le province di Siena Grosseto e Arezzo; Emanuele Mariotti, università per Stranieri di Siena e Comune di San Casciano dei Bagni. “Sarà anche l’occasione – anticipa il sindaco Carletti -per fare il punto sul progetto e come sta andando il giro per il mondo che i nostri Bronzi e i nostri studiosi stanno compiendo per raccontare San Casciano”.

Copertina del libro “Il Santuario Ritrovato 3. Oltre il bronzo. Rapporto preliminare di scavo (2023-2024) al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni”, di Emanuele Mariotti, Ada Salvi e Jacopo Tabolli (Sillabe editore)

“Il Santuario Ritrovato 3. Oltre il bronzo. Rapporto preliminare di scavo (2023-2024) al Bagno Grande di San Casciano dei Bagni”, a cura di Emanuele Mariotti, Ada Salvi e Jacopo Tabolli (Sillabe editore). La pubblicazione – 552 pagine con 445 foto e grafici – offre una panoramica sulle scoperte del Santuario ritrovato di San Casciano dei Bagni. Il percorso scientifico si articola in 41 contributi di oltre 70 autori internazionali e presenta un viaggio dal contesto allo scavo, ai rinvenimenti in bronzo e agli studi oltre il bronzo. Centinaia di reperti e migliaia di frammenti si ritrovano nel libro insieme alla ricostruzione stratigrafica di uno straordinario sito termale, con evidenze di riti e culti dal V secolo a.C. al V secolo d.C. e poi ancora dal tardo Medioevo alla comunità attuale di San Casciano.

Berlino. All’Isola dei Musei approdano “I Bronzi di San Casciano”, in mostra per la prima volta fuori dall’Italia: esposti bronzi anche della campagna di scavo 2024. Un viaggio tra passato e presente, tra scavi Ottocenteschi e i contesti attuali. Le reazioni del ministro Giuli, i dg Osanna e La Rocca, il direttore scientifico Tabolli, il sindaco Agnese Carletti

Il grande manifesto che alla James-Simon Galerie di Berlino annuncia la mostra “I Bronzi di San Casciano” (foto agnese sbaffi / mic)

La delegazione italiana in posa davanti all’Altare di Pergamo a Berlino: al centro, il ministro Alessandro Giuli, il sindaco Agnese Carletti e Martin Maischberger, il neo-direttore dell’Antikensammlung – Staatliche Museen zu Berlin (foto mic)

Il direttore scientifico di San Casciano Jacopo Tabolli, il sindaco Agnese Tabolli e il ministro Alessandro Giuli a Berlino (foto mic)

Dal cuore della Toscana all’Isola dei Musei di Berlino: dopo il successo al Palazzo del Quirinale, e le due tappe al museo Archeologico nazionale di Napoli (Mann) e al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, i Bronzi di San Casciano approdano per la prima volta fuori dall’Italia, alla James-Simon-Galerie di Berlino, dal 5 luglio al 12 ottobre 2025. La mostra “I Bronzi di San Casciano” di Berlino, a cura del ministero della Cultura italiano e dell’Antikensammlung – Staatliche Museen zu Berlin, è stata realizzata nell’ambito delle attività di scavo, ricerca e valorizzazione dei rinvenimenti archeologici di San Casciano dei Bagni, coordinate dal ministero della Cultura italiano, attraverso la direzione generale Musei, la direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio, la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le Province di Siena Grosseto e Arezzo, con l’università per Stranieri di Siena e il Comune di San Casciano dei Bagni. La mostra sarà accompagnata da un ampio programma di mediazione culturale, visite guidate, laboratori e da una pubblicazione bilingue (tedesco-inglese) edita da Schnell & Steiner. Il progetto è sostenuto dal Kuratorium Preußischer Kulturbesitz, con il supporto della società per eventi dei Musei Statali di Berlino “Museum & Location” e dell’associazione “Freunde der Antike auf der Museumsinsel Berlin e.V.”

La mostra “I Bronzi di San Casciano” allestita alla James-Simon-Galerie di Berlino (foto mic)

Frutto degli scavi condotti tra il 2022 e il 2024 nel santuario termale del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni (SI), il rinvenimento è stato definito dagli esperti come uno dei più significativi degli ultimi decenni. Statue e teste in bronzo di eccezionale stato di conservazione, accompagnate da migliaia di monete, ex voto anatomici e iscrizioni in etrusco e latino e bilingui, restituiscono un vivido spaccato della religiosità e delle pratiche votive in un luogo sacro dell’Antichità, che è rimasto attivo per dieci secoli, e che ha avuto un suo ruolo particolarmente significativo nel periodo di passaggio fra la cultura etrusca e quella romana. In un paesaggio collinare caratterizzato dalla presenza dell’acqua, e in cui ancora oggi sono presenti sorgenti termali, il culto si intrecciava alla medicina, e la devozione si esprimeva attraverso il dono, il gesto, la materia. Qui le statue rappresentanti divinità, offerenti e supplici, venivano deposte all’interno delle acque calde come offerte propiziatorie o votive.

Campagna di scavo 2025 al Santuario ritrovato di San Casciano dei Bagni: gruppo di lavoro con al centro Tabollli e Mariotti (foto unistrasi)

Le ricerche archeologiche condotte a San Casciano dei Bagni dall’università per Stranieri di Siena, in collaborazione con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Siena Arezzo e Grosseto hanno consentito di comprendere la storia e il funzionamento di un santuario termale tra IV secolo a.C. e V secolo d.C., anche grazie alla straordinaria presenza delle iscrizioni bilingui e di reperti sempre nuovi e di particolare rilevanza.

In mostra a Berlino Statua in bronzo di infante che tiene nella mano sinistra una palla (scavi 2024). La palla è un attributo che in ambito funebre e sacro veniva donato come segno di transizione verso un differente periodo della vita. Sulla coscia destra un’iscrizione in etrusco con il nome della città di Cleusi (Chiusi). II secolo a.C. (foto mic)

Fra i bronzi in mostra, rinvenuti nel corso della campagna del 2024, è possibile ammirare una statua di bambina con sfera in mano, un torso maschile, una testa maschile, una statua femminile di orante, una trachea e anche un serpente lungo 90 cm, oltre a gemme e gioielli, fra cui una tenia in oro, testimonianze tangibili della fede e delle speranze dei pellegrini. Inoltre, sono esposte per la prima volta in assoluto anche due teste maschili in bronzo provenienti dallo scavo del 2022. Il percorso espositivo è completato con opere della collezione di antichità classiche dei Musei di Berlino e con votivi moderni provenienti dal Museum Europäischer Kulturen di Dahlem, a creare un dialogo tra antico e contemporaneo. Fra questi oggetti, si distinguono i votivi metallici otto- novecenteschi provenienti dalla Baviera, dall’Austria e dall’Alsazia: essi illustrano che il fenomeno di chiedere guarigione a divinità, oppure di offrire piccoli doni per “grazia ricevuta”, si è perpetuato, in alcune confessioni religiose, dall’antichità fino ai giorni nostri.

All’inagurazione della mostra “I Bronzi di San Casciano”, da sinistra, il sindaco Agnese Carletti, il capo dipartimento Luigi La Rocca, il porf. Jacopo Tabolli e il ministro Alessandro Giuli (foto mic)

Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli: “Portare i Bronzi di San Casciano dei Bagni a Berlino rappresenta un grande orgoglio per il nostro Paese e un’opportunità per condividere con il mondo uno dei più rilevanti ritrovamenti archeologici degli ultimi decenni. Straordinariamente conservati, questi reperti testimoniano l’incontro tra civiltà etrusca e romana e raccontano storie di fede, cura e comunità. Sono patrimonio culturale non soltanto italiano, ma dell’umanità intera, e questa mostra ne è la dimostrazione plastica: Berlino è la prima tappa di una serie di esposizioni internazionali. Oggi omaggiamo la grande scuola archeologica tedesca, con cui l’Italia condivide una lunga tradizione di studio e tutela. Insieme offriamo un modello di cooperazione anche nella lotta al traffico illecito e nelle politiche di restituzione. Abbiamo la responsabilità di proteggere e valorizzare lo straordinario patrimonio culturale che condividiamo, fondamento della nostra identità di cittadini europei, ricordando che ogni investimento nella cultura non è mai fine a se stesso. È un investimento strategico per rafforzare il senso di identità plurale dei popoli, per educare i giovani, per creare sviluppo e progresso civile.”

La mostra “I Bronzi di San Casciano” allestita alla James-Simon-Galerie di Berlino (foto mic)

Per il ministro di Stato per la Cultura e i Media tedesco, Wolfram Weimer, “i Bronzi di San Casciano dei Bagni testimoniano l’elevata capacità artistica di un’epoca di cui ci sono rimasti ben pochi reperti. Il loro ritrovamento costituisce un inestimabile arricchimento del patrimonio culturale italiano e pertanto del nostro patrimonio europeo comune. A tutti gli appassionati di arte in Italia che curano e tutelano questo tesoro spetta perciò la nostra massima gratitudine, come anche ai curatori della mostra alla James-Simon-Galerie che con la loro dedizione dimostrano ancora una volta: che arte e cultura, pur avendo una loro particolare origine, appartengono in fondo a tutti gli esseri umani, nello spirito e nel cuore”.

Il capo dipartimento per la Tutela del Patrimonio culturale, Luigi La Rocca, a Berlino (foto agnese sbaffi / mic)

“Esibire a Berlino, in questo magnifico edificio progettato da David Chipperfield e intitolato a James Simon (1851-1932), all’interno di un complesso di musei in cui si conservano alcune delle collezioni di antichità più importanti al mondo i bronzi di San Casciano, un piccolo paese adagiato su un colle alle pendici del Monte Cetona, in Toscana, è motivo di grande orgoglio perché esalta, laddove ce ne fosse bisogno, la profondità della storia delle radici storiche dell’Italia, la ricchezza e la diffusione capillare del nostro patrimonio archeologico e la capacità delle strutture tecniche del Ministero della cultura di orientare la ricerca e quindi di tutelare non solo i singoli siti, ma il patrimonio culturale e paesaggistico di interi, ampi, comparti territoriali. Io credo”, dichiara il capo dipartimento per la Tutela del Patrimonio culturale, Luigi La Rocca, “che esporre i reperti rinvenuti del Bagno Grande di San Casciano, in seguito agli scavi condotti dall’università per Stranieri di Siena in collaborazione con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per le province di Siena Arezzo e Grosseto, grazie agli interventi conservativi eseguiti dall’Istituto Centrale per il Restauro e con il contributo del Comune di San Casciano dei Bagni, in mostre temporanee quasi in corso d’opera, oltre che offrire al pubblico la possibilità di ammirare oggetti straordinari e sempre nuovi sia anche un modo per rendere conto dei risultati della ricerca, un work in progress di cui ringrazio tutti coloro che con il loro lavoro lo rendono possibile”.

Il direttore generale Musei Massimo Osanna a Berlino (foto agnese sbaffi / mic)

“Questa mostra”, dichiara il direttore generale Musei, Massimo Osanna, “rappresenta una tappa significativa nel percorso di valorizzazione dei bronzi di San Casciano, uno dei ritrovamenti archeologici più straordinari degli ultimi decenni. Fin dall’inizio, l’obiettivo del ministero della Cultura è stato quello di trasformare questa scoperta in un progetto culturale ampio, capace di restituire ai pubblici la bellezza dei bronzi e la complessità delle storie, delle relazioni e dei significati che essi portano con sé. Dopo le tappe in Italia, questa nuova esposizione, arricchita da ritrovamenti eccezionali dell’ultima campagna di scavo, mette in dialogo i reperti rinvenuti a San Casciano con quelli conservati nei Musei di Berlino e con testimonianze votive di epoche diverse, generando una narrazione che attraversa il tempo e i luoghi. Iniziative come questa sono fondamentali per accompagnare idealmente la progettazione del futuro Museo Archeologico Nazionale di San Casciano dei Bagni: un luogo aperto e coinvolgente, in cui il patrimonio si intreccia con i temi della cura, della memoria e dell’esperienza rituale, in dialogo con le comunità e il territorio”.

Il sindaco Agnese Carletti con il dg Massimo Osanna a Berlino (foto mic)

“Accompagnare i Bronzi di San Casciano in mostra è sempre una grande emozione”, afferma il sindaco del Comune di San Casciano dei Bagni e presidente della Provincia di Siena, Agnese Carletti. “Per la prima volta fuori dall’Italia ancora di più. Con loro portiamo a Berlino San Casciano dei Bagni e tutto il territorio della provincia di Siena. Questa mostra sarà infatti innanzitutto una immensa occasione di valorizzazione del nostro scavo archeologico, ma anche un’opportunità di visibilità grazie in particolare al lavoro congiunto con Toscana Promozione, che ha predisposto campagne promozionali mirate. In attesa che possano avere la loro casa a San Casciano quindi, spero prima possibile, siamo felici che anche una capitale europea conosca il nostro progetto e io sarò lì presente a raccontarlo e ad invitare tutti a visitare il Santuario Ritrovato”.

Il coordinatore scientifico a San Casciano Jacopo Tabolli a Berlino (foto agnese sbaffi / mic)

Per il coordinatore scientifico dello scavo, Jacopo Tabolli, “la mostra alla James-Simon Galerie di Berlino aggiunge un tassello fondamentale per la comprensione del potenziale archeologico di un santuario termale in età etrusca e romana. ‘Dietro le quinte’ della mostra si è mosso in questi mesi un team multidisciplinare di ricerca. I restauri sono stati occasione di entrare all’interno della ‘materia’ dei bronzi, con risultati eccezionali ed innovativi, che aprono la strada a nuove frontiere nelle scienze dell’antichità. La mostra è concepita così come un viaggio tra passato e presente: per la prima volta si ricuciono la traccia di scavi ottocenteschi a San Casciano dei Bagni, testimoniati da uno splendido cippo conservato proprio a Berlino, con i contesti provenienti dallo scavo del 2024. E mentre si inaugura questo percorso espositivo, studenti e studentesse di università da tutto il mondo, con il coordinamento del centro CADMO dell’università per Stranieri di Siena, stanno proseguendo nello scavo, che si amplia sempre di più, rivelando anche in questi minuti sorprese eccezionali. Saperi antichi, nuove tecnologie, formazione di giovani archeologhe e archeologi si confondono in un’esperienza unica di educazione al patrimonio culturale internazionale”.

San Casciano dei Bagni (Si). Iniziata la 10.ma campagna di scavo al Santuario etrusco-romano: partecipano in quattro turni di 3 settimane ciascuno ragazzi e ragazze dall’Italia e dall’Europa. Il sindaco Agnese Carletti: “Benvenuti a tutti e tutte, San Casciano è felice di accogliervi e vi ringrazia per quello che potrete fare nei prossimi mesi”

Al via la campagna di scavo 2025 al Santuario ritrovato di San Casciano dei Bagni (foto unistrasi)

Erano i primi di maggio 2025 quando si aprivano le candidature a partecipare alla decima campagna di scavo al Santuario Ritrovato di San Casciano dei Bagni (Si) (vedi San Casciano dei Bagni (Si). Annunciata la 10.ma campagna di scavo al Santuario etrusco-romano: sarà in quattro turni di 3 settimane ciascuno. Aperte le iscrizioni | archeologiavocidalpassato). Ora ci siamo. Il 23 giugno 2025: Pronti, partenza, via! Come si legge sulla tavoletta da scavo. La campagna 2025 è suddivisa in 4 turni di 3 settimane ciascuno: 1° turno: 23 giugno – 12 luglio, 2° turno: 14 luglio – 2 agosto, 3° turno: 25 agosto – 13 settembre, 4° turno: 15 settembre – 4 ottobre. Gli scavi sono in concessione al Comune di San Casciano dei Bagni dalla direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio del ministero della Cultura con la tutela della soprintendenza ABAP per le Province di Siena Grosseto e Arezzo. La direzione scientifica è del prof. Jacopo Tabolli, università per Stranieri di Siena, CADMO. La direzione sul campo è di Emanuele Mariotti.

Campagna di scavo 2025 al Santuario ritrovato di San Casciano dei Bagni: gruppo di lavoro con al centro Tabollli e Mariotti (foto unistrasi)

“Una nuova campagna di scavo, la decima e di nuovo tanti ragazzi e ragazze pronti a mettersi al lavoro per riportare alla luce un pezzo di storia che giorno dopo giorno diventa più affascinante e importante per il nostro futuro”, scrive il sindaco Agnese Carletti. “Arrivano dalle università di Firenze, Milano, Padova, Pisa, Torino, Trinity, Leiden, Istanbul, Sapienza e Sorbona, guidati come sempre dal direttore scientifico Jacopo Tabolli dell’università per Stranieri di Siena, dal direttore di scavo Emanuele Mariotti e dalla funzionaria della soprintendenza Ada Salvi. Benvenuti a tutti e tutte loro – continua il sindaco -, a chi è già qui e a chi arriverà nelle prossime settimane, San Casciano è felice di accogliervi e vi ringrazia per quello che potrete fare nei prossimi mesi. Come sempre racconteremo a tutti cosa accadrà sullo scavo, il primo momento di restituzione alla comunità è già fissato per il 3 agosto 2025, alle 21.30”.

Roma. A Palazzo Mattei di Paganica l’incontro “La tutela del patrimonio culturale” con Agnese Carletti, Ilaria Miarelli Mariani e Massimo Osanna, ultimo appuntamento del progetto “L’Istituto Treccani Custode del sapere italiano”

Il 13 giugno 2025, alle 18, nella Sala Igea del Palazzo Mattei di Paganica, in piazza dell’Enciclopedia italiana a Roma, “La tutela del patrimonio culturale”, ultimo incontro del progetto “L’Istituto Treccani Custode del sapere italiano”, un’iniziativa promossa da Fondazione Treccani Cultura e sviluppata grazie al contributo di Struttura di missione anniversari nazionali ed eventi sportivi nazionali e internazionali. L’incontro dal titolo “La tutela del patrimonio culturale” sarà un’occasione per esplorare le sfide moderne legate alla protezione e valorizzazione dei beni culturali, che comprendono non solo la conservazione fisica degli oggetti, ma anche la loro trasmissione e fruizione da parte delle nuove generazioni, offrendo l’opportunità di riflettere su come il patrimonio non sia solo una testimonianza materiale del passato, ma anche un veicolo di identità, memoria e cultura per le future generazioni.  I relatori ospiti dell’ultimo incontro, saranno Agnese Carletti, sindaco di San Casciano dei Bagni; Ilaria Miarelli Mariani, consulente di Roma Capitale; e Massimo Osanna, direttore generale dei Musei del MIC. E la loro esperienza sarà cruciale per far comprendere come l’innovazione tecnologica, la cooperazione internazionale e la sensibilizzazione pubblica possano contribuire a garantire la sopravvivenza di questo patrimonio in un contesto globale in continuo cambiamento. L’ingresso è libero, ma è consigliato accreditarsi scrivendo a salaigea@treccani.it

Roma. All’Istituto centrale per il Restauro giornata di studi “Sulla conservazione dei bronzi di San Casciano dei Bagni: dialoghi tra tutela, ricerca e valorizzazione”. Ecco il programma

Santuario etrusco-romano del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni: primi interventi di pulitura e conservazione direttamente sul canteire di scavo (foto unistrasi / sabap-si)

Veduta zenitale sull’area di scavo archeologico del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni (Si) (foto sabap-si)

Giornata di studio “Sulla conservazione dei bronzi di San Casciano dei Bagni: dialoghi tra tutela, ricerca e valorizzazione” mercoledì 4 giugno 2025 nell’aula magna “Cesare Brandi” dell’Istituto centrale per il Restauro in via di San Michele 25 a Roma, dalle 9.30 alle 13. Dalle acque termali di San Casciano dei Bagni il rinvenimento più grande mai emerso in Italia si rivela essere un’occasione unica che apre prospettive del tutto nuove sulla storia dell’arte antica, offrendo l’opportunità di riscrivere le complesse dinamiche del passaggio tra il mondo etrusco e quello romano in Toscana. Il Santuario è oggi anche un vero e proprio laboratorio di ricerca, un centro vivo in cui si studia il più importante deposito di bronzi etruschi e romani mai scoperto nell’Italia antica e un contesto archeologico eccezionale, tra i più significativi del Mediterraneo, che continua a restituire scoperte sorprendenti e inaspettate. La giornata si propone di raccontare la fruttuosa sinergia tra tutti gli enti coinvolti nel progetto e l’Istituto Centrale per il Restauro in un impegno comune che ha come obiettivo lo studio, la tutela e la valorizzazione di quanto emerso dal sito. Il coordinamento scientifico e gli interventi in atto permettono oggi di condurre uno studio critico su questo straordinario contesto conservativo e sul cospicuo nucleo di bronzi rinvenuti, testimoni rari della cultura etrusco-romana. Protocolli condivisi, prassi operative rigorose e specifici procedimenti conservativi sono stati messi in atto per garantire la salvaguardia e la comprensione scientifica delle opere nel solco di un consolidato approccio metodologico interdisciplinare.

Bronzi di San Casciano dei Bagni: restauri in laboratorio (foto sabap-si)

PROGRAMMA. Alle 9.30 SALUTI ISTITUZIONALI: Luigi Oliva (direttore ICR), Luigi La Rocca (capo dipartimento per la Tutela del Patrimonio culturale), Tomaso Montanari (rettore università per Stranieri di Siena), Agnese Carletti (sindaco di San Casciano dei Bagni, SI), Gabriele Nannetti (soprintendente ABAP SI-GR-AR). Modera: Luigi Oliva (direttore ICR). INTERVENTI: alle 10, Vilma Basilissi (ICR) “La conservazione dei bronzi di San Casciano dei Bagni: protocolli condivisi di intervento e di monitoraggio”; 10.20, Ada Salvi (SABAP SI-GR-AR) “La tutela a San Casciano dei Bagni: tra ricerca, restauro e valorizzazione”; 10.40, Emanuele Mariotti (Comune San Casciano dei Bagni), Jacopo Tabolli (Unistrasi) “La ricerca nello spazio, oltre il tempo dello scavo”; 11, PAUSA. Modera: Ulderico Santamaria (università  della Tuscia); 11.20, Marco Giamello (università di Siena), Sonia Mugnaini (OPD) “Della superficie e dell’interno dei bronzi: patine e terre di fusione”; 11.40, Juri Agresti (CNR Nello Carrara), Salvatore Siano (CNR Nello Carrara) “Della materia: analisi e caratterizzazione dei bronzi archeologici”; 12, Paolo Piccardo (università di Genova), Roberto Spotorno (università di Genova) “Dentro la materia: comprendere e misurare i processi di corrosione dei bronzi archeologici”; 12.20, Vilma Basilissi (ICR), Laura Rivaroli (L Rivaroli Restauri) “Il restauro dei bronzi saturi d’acqua: da atto critico a prassi operativa”; 12.40 TAVOLA ROTONDA: Luigi Oliva, Ulderico Santamaria, Vilma Basilissi, Ada Salvi, Jacopo Tabolli, Marco Giamello, Paolo Piccardo, Salvatore Siano.

 

San Casciano dei Bagni (Si). Prima Tv (anche a teatro) del film “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni” di Brigida Gullo, seconda puntata sugli scavi al Santuario termale etrusco e romano che racconta le nuove scoperte e i nuovi filoni della ricerca, sempre più interdisciplinare

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San Casciano dei Bagni, scavi 2024: vasca sacra, recupero del serpente agatodemone in bronzo (foto ludovico salerno / SABAP-SI – Comune San Casciano – Unistrasi)

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Ci siamo. La nuova puntata del programma “Italia, viaggio nella Bellezza”, dedicata al Santuario termale etrusco e romano di San Casciano dei Bagni (Si) è pronta per la messa in onda. Era prevista per febbraio 2025. È slittata di un mese: in prima visione su RAI Storia lunedì 24 marzo 2025, alle 21.10; martedì 25, alle 9.45; mercoledì 26, alle 6.30; giovedì 27, alle 23; venerdì 28, alle 15. Con un titolo nuovo rispetto al trailer di dicembre 2024: non più “Oltre il bronzo, lo scavo di San Casciano dei Bagni” ma “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni” di Brigida Gullo, un programma di Eugenio Farioli Vecchioli a cura di Paola Principato, produttore esecutivo Sabrina Destito. E per gli abitanti (e gli interessati) di San Casciano dei Bagni il sindaco Agnese Carletti ha organizzato la proiezione del documentario alle 21.10, al teatro dei Georgofili Accalorati di San Casciano dei Bagni.

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San Casciano dei Bagni, scavi 2024: Emanuele Mariotti, Jacopo Tabolli e Ada Salvi con orante (foto claudia petrini / SABAP-SI – Comune San Casciano – Unistrasi)

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Il presidente Giovanni Laezza consegna aalla regista Brigida Gullo il premio Cinema archeologico RAM film festival 2024 per il film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” (foto graziano tavan)

Il film “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni” (Italia 2025), che segue quello del 2023 “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” che alla 35.ma edizione del RAM film festival di Rovereto, nell’ottobre 2024, ha fatto il pieno di consensi, racconta le nuove scoperte e i nuovi filoni della ricerca, sempre più interdisciplinare, che sta ricostruendo con sempre maggiori dettagli il passato sacro di questo meraviglioso paesaggio termale, a partire dalle nuove statue in bronzo: dai corpi femminili e maschili, tra cui una bellissima figura in preghiera, alcuni lasciati come dono nella loro metà esatta, fusa con la precisione di un taglio chirurgico, agli animali, come una serie di serpenti bronzei di forme e dimensioni diverse, come un serpente barbuto e crestato, lungo quasi un metro. È quello che gli antichi chiamavano agatodèmone, lo spirito buono e profetico della sorgente incarnato in un corpo di rettile. Non solo oggetti in bronzo, ma anche dei preziosissimi materiali organici perfettamente conservati. Centinaia di uova deposte nell’acqua. E ritrovate nel fango. Alcune intatte. Ciò che di più raro possa emergere da uno scavo, segno tangibile di un dono che forse allude anch’esso alle capacità generatrici della vasca sacra (vedi San Casciano dei Bagni (Si). Rai Cultura presenta in anteprima il trailer del film “Oltre il bronzo, lo scavo di San Casciano dei Bagni” di Brigida Gullo ed Eugenio Farioli Vecchioli, seconda puntata di “Italia, Viaggio nella Bellezza” con gli eccezionali risultati della campagna 2024: dal serpente agatodemone in bronzo alle uova di gallina, dagli ex voto in foglia d’oro alle statue in bronzo, dalle monete alle iscrizioni etrusche e latine | archeologiavocidalpassato).

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Veduta zenitale sull’area di scavo archeologico del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni (Si) (foto sabap-si)

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La regista Brigida Gullo segue le riprese della nuova puntata di “Italia nella Bellezza” dal titolo “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni” (foto sabap-si/unistrasi/comune-san-casciano)

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San Casciano dei Bagni, scavi 2024: bimbo augure, con iscrizione in etrusco sulla gamba destra, e nella mano sinistra una palla (foto claudia petrini / SABAP-SI – Comune San Casciano – Unistrasi)

Cosa succede quando l’emozione della scoperta archeologica, immediata e contagiosa, cede il passo all’emozione del produrre conoscenza? È la domanda alla quale tenta di rispondere la nuova puntata di “Italia. Viaggio nella bellezza” dal titolo “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni”, di Brigida Gullo con la regia di Eugenio Farioli Vecchioli, in onda in prima visione lunedì 24 marzo 2025 alle 21.10 su Rai Storia. L’ultima campagna di scavo nel sito archeologico del Bagno Grande, finita a ottobre del 2024, ha rivelato scoperte eccezionali. Ma la ricerca archeologica non è una caccia al tesoro. L’aspirazione più alta per uno studioso è infatti quella di produrre conoscenza: ovvero interrogare i reperti e restituire al pubblico la loro storia.  Il santuario etrusco e romano di San Casciano dei Bagni è una delle più importanti scoperte archeologiche degli ultimi decenni. La vasca sacra del Bagno Grande è il cuore centrale di un santuario dapprima etrusco e poi romano che ha accolto devoti per quasi 800 anni, dal III secolo a.C. al V d.C. Dal 2020 a oggi gli scavi hanno riportato alla luce uno straordinario deposito votivo intatto che l’acqua e il fango hanno conservato per più di duemila anni. Anche l’ultima campagna di scavo, nell’estate de 2024 ha colpito gli archeologi e l’opinione pubblica, per numero, varietà e stato di conservazione dei reperti. Una bellissima statua di bambino, che nasconde il suo segreto in una manina, un busto tagliato a metà con una posa regale, un serpente alato, il demone della vasca sacra e ancora monete, tante: sono solo alcune delle testimonianze fuse nel bronzo, che hanno chiamato a raccolta un gruppo di esperti.

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Una fase dei controlli dei bronzi di San Casciano alla fine della mostra “Gli dei ritornano” al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto marrc)

La ricerca archeologica, oggi, si avvale delle più svariate discipline. Il bronzo è un materiale misterioso che pone molte domande: quanto corre veloce la corrosione? Qual è il modo migliore per fermarla? E ancora: quando è stata fusa e dove una statua? Tutte le scienze applicate ai beni culturali mettono a disposizione i propri strumenti per offrire risposte a queste domande. Così fisici, chimici, geologi, storici dell’arte antica, numismatici, epigrafisti e restauratori si riuniscono tutti intorno ai reperti nel tentativo di tracciarne la storia. Ma il popolo dei bronzi non è l’unico oggetto di studio: l’approccio portato avanti dal gruppo di ricerca ha preso in considerazione anche il popolo dei vivi. L’archeologia, a San Casciano bussa così alla porta dell’antropologia, per compiere un’opera di scavo sul terreno della memoria. Ed ecco che insieme ai bronzi vengono a galla anche i ricordi di una comunità.

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Lo studio dei reperti da San Casciano dei Bagni ripreso nella nuova puntata di “Italia nella Bellezza” dal titolo “In carne e bronzo. Il santuario di San Casciano dei Bagni” (foto sabap-si/unistrasi/comune-san-casciano)

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Il Palazzo dell’Arcipretura a San Casciano dei Bagni (Si) futura sede del museo dei bronzi di San Casciano (foto mic)

Diffondere il prima possibile i risultati della ricerca multidisciplinare alla comunità scientifica, e al pubblico più ampio possibile, è il primo obiettivo del team. A San Casciano dei Bagni l’archeologia è un viaggio nel passato che dà nuova vita al presente: è proprio grazie alla ricerca e al suo racconto che la comunità dei vivi entra in contatto con la comunità dei bronzi. Il futuro dei reperti di San Casciano è ora nelle mani dei restauratori. Nei laboratori della Soprintendenza di Grosseto sta iniziando un lavoro certosino che riporterà i bronzi al loro antico splendore, pronti per essere esposti, probabilmente già nel 2026, nel nuovo museo di San Casciano, al palazzo dell’Arcipretura. Un edificio storico che grazie all’acquisto e all’intervento del ministero della Cultura, si prepara a diventare la nuova casa dei bronzi.

San Casciano dei Bagni (Si). Al teatro dei Georgofili Accalorati Fulvio Cozza (Cadmo – università per Stranieri di Siena) in “ABITARE IL MONDO. L’archeologia a San Casciano dei Bagni” presenta i risultati di una ricerca sul campo per studiare e ricostruire la memoria orale della comunità sancascianese, legata in particolare all’archeologia

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Fulvio Cozza è un antropologo del centro di ricerca Cadmo (Centro di Archeologia per le diversità e le mobilità preromane) dell’università per Stranieri di Siena che nel corso del 2024, in missione a San Casciano, ha effettuato una ricerca sul campo per studiare e ricostruire la memoria orale della comunità sancascianese, legata in particolare all’archeologia. Giovedì 20 marzo 2025, alle 17.30, al Teatro dei Georgofili Accalorati di San Casciano dei Bagni (Si) condividerà le prime riflessioni emerse dai suoi studi nell’incontro “ABITARE IL MONDO. L’archeologia a San Casciano dei Bagni”. Introducono Agnese Carletti, sindaco di San Casciano dei Bagni, e Jacopo Tabolli, pro-rettore alle relazioni con le istituzioni politiche e culturali dell’università per Stranieri di Siena. Durante questo periodo trascorso a San Casciano, Fulvio Cozza ha raccolto memorie e racconti sul passato di questo territorio con l’obiettivo di comprendere il punto di vista della comunità sul paesaggio, la percezione dei resti archeologici e della storia più recente, registrando continuità e mutamenti.

Siena. All’università per Stranieri il convegno internazionale “Oltre il Bronzo: comunità in trasformazione e mobilità nello scavo del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni”, in presenza e on line: due giorni di confronto con ottanta relatori che analizzano le nuove scoperte

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Il 29 e 30 gennaio 2025, in presenza nell’aula magna Virginia Woolf dell’università per Stranieri di Siena, in piazza Carlo Rosselli, e in streaming su http://live.unistrasi.it, il convegno internazionale “Oltre il Bronzo: comunità in trasformazione e mobilità nello scavo del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni”, organizzato dall’università per Stranieri di Siena dedicato alla presentazione delle nuove ricerche intraprese attorno agli scavi archeologici al Bagno Grande. Oltre ottanta relatori, distribuiti in sessioni interdisciplinari e in una grande tavola rotonda finale, analizzeranno le nuove scoperte. Dopo il convegno del 2021 organizzato dalla soprintendenza di Siena, e il convegno “Dentro il Sacro” del 2023, questo nuovo convegno propone un viaggio all’interno della complessità di materiali e contesti restituiti dalle indagini, che parte dai rinvenimenti in bronzo, ma poi spazia dall’acqua termo-minerale, al paesaggio e all’ambiente antico, alle comunità di ieri e di oggi legate al Bagno Grande. Il convegno anticipa l’uscita del terzo volume di pubblicazione scientifica dei risultati dello scavo, prevista per maggio 2025.

PROGRAMMA 29 GENNAIO 2025. Alle 10, saluti istituzionali: il rettore Tomaso Montanari, la sindaca di San Casciano dei Bagni Agnese Carletti, il capo dipartimento per la Tutela del Patrimonio culturale Luigi La Rocca e il direttore generale musei Massimo Osanna. SESSIONE 1: modera Giuseppe Sassatelli. 11, Jacopo Tabolli, “Oltre il bronzo. Per una stratigrafia della ricerca in corso”; 11.20, Emanuele Mariotti, “Bagno Grande 2023-2024: nuovi dati e contesti dalle campagne di scavo”; 11.40, Ada Salvi, “Infanzia sacra: ancora sulle rappresentazioni di bambini e fanciulli nel santuario di Bagno Grande”; 12, Adriano Maggiani, “Il dono di Arnth Fastntru, chiusino”; 12.20, Massimiliano Papini, “Tra ritratti e corpi a metà: le nuove scoperte in bronzo”; 12.40, Gian Luca Gregori, “Le iscrizioni latine su votivi in bronzo, altari, lamine”; pranzo. SESSIONE 2: modera Laura M. Michetti. 15, Mattia Bischeri, “Novità dai bronzetti a figura umana dal Bagno Grande”; 15.20, Marco Pacifici, “Sentirsi a pezzi: nuovi ex voto anatomici dal Bagno Grande”; 15.40, Barbara Arbeid, “Bestiario sancascianese, aggiornato. Una rassicurante presenza e molte striscianti sorprese”; 16, Jacopo Tabolli, “I doni in oro e altri gioielli preziosi”; 16.20, Giacomo Pardini, Federico Carbone, “Ritrovamenti e offerte monetali dal santuario del Bagno Grande”; coffee break. SESSIONE 3: modera Daniele F. Maras. 17.20, Marta Della Seta, Michele Delchiaro, Marco Giardini, Francesca Gori, Lucrezia Masci, Marco Petitta, Laura Sadori, “L’acqua termo-minerale, tra contesto geologico e ambiente al Bagno Grande”; 17.40, Angela Trentacoste, “Oltre il tempio: i resti faunistici dell’area del Bagno Grande”; 18, Edoardo Vanni, “Geografie termali. Quando il monopolio dell’acqua calda diventa ‘fonte’ di potere”; 18.20, Fulvio Cozza, “L’archeologia nella memoria culturale di San Casciano dei Bagni”. Concerto Quartetto Sincronie; cena.

PROGRAMMA 30 GENNAIO 2025. SESSIONE 4: modera Alessandra Piergrossi. Alle 9, Helga Maiorana, Barbara Lepri, Alessandro Vierucci, Claudia Petrini, Francesca Grassi, “Reperti ceramici e non solo. Nuovi dati crono-tipologici…”; 9.20, Chiara Fermo, Valentina De Simone, Caterina Rocchi, Martino Tosi, Ginevra Ghelli, Carmine De Mizio, Maria Vittoria Riccomini, “…Ancora sui reperti ceramici. Dati contestuali e aspetti di ritualità”; 9.40, Fabio Giorgio Cavallero, “Arae sacrae per il santuario di San Casciano dei Bagni”; 10, Alessandra Fortini, Francesca Grassi, “Dopo l’antichità al Bagno Grande”; coffe break. SESSIONE 5: modera Maddalena Bassani. 10.45, Wilma Basilissi, Laura Rivaroli, “La conservazione e il restauro dei bronzi dalla vasca sacra: da atto critico a prassi operativa”; 11.05, Teresa Bruni, Juri Agresti, Daniele Ciofini, Lorenzo Marzini, Andrea Azeglio Mencaglia, Salvatore Siano, “Il contributo della spettroscopia laser e infrarossa all’interpretazione diagnostica e archeometallurgica”; 11.25, Paolo Piccardo, Roberto Spotorno, Flavia Boragina, Matilde Pedemonte, “Il colore dei bronzi: dalla scelta delle leghe, alla resistenza alla corrosione”; 11.45, Marco Giamello, Fabrizio Antonelli, Mauro Brilli, Sonia Mugnaini, Marco Gozzi, Alessandro Terrosi, Andrea Scala, “Analisi materiche sull’Apollo Sauroctono in marmo. Stato dell’arte”; 12.05, Jannette J. Lucejko, Mauro Buonincontri, “Nel cuore del legno: analisi morfologica e chimica dei reperti del Bagno Grande di San Casciano dei Bagni”; 12.25, Beatrice Demarchi, Caterina Carlotta Koukzelas, Maria Codlin, “Studio paleoproteomico delle uova di Bagno Grande di San Casciano dei Bagni: primi risultati, spunti metodologici e prospettive future”; pranzo. 15.30, TAVOLA ROTONDA: modera Jacopo Tabolli. Interverranno le autrici e gli autori dei vari contributi e con loro dialogheranno Laura Ambrosini, Ilaria Benetti, Luca Cappuccini, Gabriele Carpentiero, Maria Anna De Lucia Brolli, Cesare Felici, Giulio Paolucci, Marina Piranomonte; Lisa Rosselli, Stefano Rebeggiani; coffee break.