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Parchi archeologici di Crotone e Sibari: dal 1° febbraio 2025 la nuova PACS COMMUNITY CARD 2025

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In arrivo dal 1° febbraio 2025 la nuova PACS COMMUNITY CARD 2025: un’opportunità unica per diventare membri dei parchi archeologici di Crotone e Sibari. Con PACS COMMUNITY CARD, permetterà di avere accesso gratuito al museo Archeologico nazionale della Sibaritide, parco archeologico di Sibari, museo Archeologico nazionale di Amendolara, museo Archeologico nazionale di Crotone, Le Castella, museo e parco archeologico di Capo Colonna; ingressi gratuiti a mostre temporanee, rassegne estive, laboratori didattici e a tutti gli eventi organizzati dai parchi archeologici di Crotone e Sibari. Validità fino al 31 dicembre 2025. Prezzi: intero, 20 euro; ridotto (18-25 anni e over 65), 10 euro. La PACS COMMUNITY CARD si può acquistare al museo Archeologico nazionale della Sibaritide, il parco archeologico di Sibari e il museo Archeologico nazionale di Crotone.

Locri (RC). Al museo nazionale Archeologico la conferenza “Un fil di seta tra la Calabria e Napoli” con Bianca Stranieri (università della Campania “L. Vanvitelli”), ultimo incontro del ciclo 2024 della rassegna “Un caffè… storicamente corretto” promosso col Circolo di Studi Storici Le Calabrie

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Al museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri, si conclude la rassegna “Un caffè…storicamente corretto”, ultimo appuntamento del ciclo 2024 promosso il giovedì dal parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri con il Circolo di Studi storici “Le Calabrie” e il patrocinio del Comune di Locri, curato da Elena Trunfio e Marilisa Morrone. Giovedì 30 gennaio 2025, alle 17.30, si terrà la conferenza “Un fil di seta tra la Calabria e Napoli”. Dopo la consueta introduzione della direttrice Trunfio e della presidente del Circolo Morrone, interverrà Bianca Stranieri, università della Campania “L. Vanvitelli”. L’ingresso è gratuito e non è necessaria la prenotazione.

Taranto. Prorogata la mostra “Recuperati dagli abissi. Il relitto alto-arcaico del Canale d’Otranto” nell’ex Convento di Sant’Antonio a Taranto, sede della soprintendenza nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo con i resti del carico del relitto del VII sec. a.C. scoperto a 780 metri di profondità

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Locandina della mostra “Recuperati dagli abissi. Il relitto alto-arcaico del canale di Otranto” all’ex convento di Sant’Antonio di Taranto

Prorogata fino al 28 marzo 2025 la mostra “Recuperati dagli abissi. Il relitto alto-arcaico del Canale d’Otranto” nell’ex Convento di Sant’Antonio a Taranto, sede della soprintendenza nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo, con i resti del carico di un’imbarcazione datata ai primi decenni del VII sec. a.C., naufragata nel Canale d’Otranto a 22 miglia dalla costa, e rinvenuti durante i lavori per l’installazione del gasdotto TAP tra le coste albanesi e quelle italiane, a circa 780 metri di profondità nel 2021 (vedi Relitto del Canale di Otranto a 780 metri di profondità: i primi reperti studiati confermano che è un ritrovamento unico, che racconta le fasi più antiche del commercio mediterraneo agli albori della Magna Grecia. Franceschini: più fondi all’archeologia subacquea e si recuperi tutto il carico naufragato | archeologiavocidalpassato).

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L’allestimento della la mostra “Recuperati dagli abissi. Il relitto alto-arcaico del Canale d’Otranto” nell’ex Convento di Sant’Antonio a Taranto, sede della soprintendenza nazionale per il Patrimonio culturale subacqueo (foto patrimonio subacqueo)

La mostra “Recuperati dagli abissi. Il relitto alto-arcaico del Canale d’Otranto” è stata aperta al pubblico il 20 giugno 2023, e quasi un anno dopo è stato presentato il catalogo a cura di Barbara Davidde (vedi Napoli. All’università L’Orientale il prof. Valentino Nizzo presenta il libro “Recuperati dagli abissi: Il relitto alto-arcaico del Canale d’Otranto” di Barbara Davidde. In presenza e on-line | archeologiavocidalpassato). Il sito archeologico subacqueo consiste nei resti del naufragio di un’antica imbarcazione datata ai primi decenni del VII sec. a.C., naufragata con il suo carico nel Canale d’Otranto a 22 miglia dalla costa, a 780 metri di profondità. Esso è stato individuato nel corso delle attività di archeologia preventiva messe in campo negli anni 2018-2019 dall’allora soprintendenza ABAP per le province di Brindisi Lecce e Taranto, preliminari alla posa in opera della condotta sottomarina del gasdotto TAP e ha visto l’utilizzo di tecnologie innovative utilizzate in ambito industriale.

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Copertina del libro “Recuperati dagli Abissi. Il relitto alto-arcaico del Canale d’Otranto”

Il libro, curato dall’allora soprintendente Barbara Davidde Petriaggi, accoglie saggi dedicati alla storia e all’archeologia della Magna Grecia, con particolare riferimento alle rotte e ai commerci transmarini in età alto-arcaica. Vi sono ospitati, inoltre, i risultati delle analisi scientifiche condotte sul vasellame di manifattura corinzia e sul loro contenuto (vino e olive, attestate dai noccioli rinvenuti all’interno delle anfore) e i dati relativi al restauro e allo studio dei reperti archeologici recuperati, costituiti da contenitori da trasporto, quali pithoi, anfore, brocche e ceramica fine da mensa (skyphoi). Una parte del volume è dedicata all’analisi dei metodi e degli strumenti utilizzati per l’esplorazione dei siti archeologici sommersi, al recupero dei manufatti archeologici in alto fondale e all’uso delle nuove tecnologie per lo studio e la valorizzazione del patrimonio culturale subacqueo. Questo ritrovamento colma un vuoto nella documentazione dei relitti greci di età alto-arcaica attestati fino ad oggi nel Mediterraneo e getta nuova luce sui contatti che si irradiavano dalla Grecia, Corinto in particolare, verso le coste della Puglia.

Catania. A Palazzo Ingrassia, “L’archeologia egea nell’Università Italiana. Bilanci e prospettive di una disciplina”, in presenza e on line: il primo convegno sulla storia della archeologia egea con i docenti della disciplina delle università italiane e i direttori delle missioni archeologiche in Grecia. Ecco il programma della due giorni

catania_palazzo-ingrassia_l'archeologia-egea-nell-università-italiana_bilanci-e-prospettive-di-una-disciplina-accademica_locandinaA circa 50 anni dall’inizio dell’insegnamento di egea in Italia docenti e ricercatori si riuniscono per fare il punto sugli sviluppi e le prospettive future della disciplina. Martedì 28 e mercoledì 29 gennaio 2025, a Catania il primo convegno sulla storia della archeologia egea “L’archeologia egea nell’Università Italiana. Bilanci e prospettive di una disciplina”. Appuntamento, martedì 28 gennaio 2025, alle 16, in presenza, a Palazzo Ingrassia, Aula V. La Rosa, in via Biblioteca 4 a Catania. Si possono seguire i lavori da remoto registrandosi al link https://forms.gle/zBcsixcuTwL8eMCM8. Al convegno prenderanno parte i docenti della disciplina delle università italiane e i direttori delle missioni archeologiche in Grecia per fare il punto sullo sviluppo storico dell’Archeologia Egea in Italia, le acquisizioni scientifiche raggiunte e le prospettive per il futuro.

PROGRAMMA DEL 28 GENNAIO. Alle 16, saluti istituzionali: Marina Caterina Paino, direttrice DISUM; Mauro Tulli, università di Pisa, consigliere CUN; Simona Todaro, presidente del corso di laurea magistrale in Archeologia, direttrice CEARC; 16.45, Pietro Militello (università di Catania), “Introduzione ai lavori”. Relazioni: alle 17, Pietro Militello (università di Catania), “L’archeologia egea nella Università di Catania: da Paolo Orsi a Vincenzo La Rosa”; 17.30, Simona Todaro (università di Catania), “Archeologia egea e preistoria nell’Università di Catania: il primo ventennio del XXI secolo”; 18, Massimo Cultraro (CNR-Istituto Scienze per il Patrimonio Culturale), “L’archeologia egea in Italia. Il ruolo del CNR”; 18.30, Luca Girella (università telematica internazionale UniNettuno), “L’archeologia egea nella manualistica italiana”; 19, Ilaria Caloi (università Ca’ Foscari, Venezia), “Le Civiltà Egee tra storia e archeologia”; 20.30, cena.

PROGRAMMA DEL 29 GENNAIO. Alle 9.30, Nicola Cucuzza (università di Genova), “Una Missione senza Scuola: destini delle ricerche minoiche in Italia”; 10, Luca Bombardieri (università di Siena), “Archeologia al crocevia. La preistoria e la protostoria cipriota fra problematiche e potenzialità didattiche e di ricerca sul campo”; 10.30, Gianpaolo Graziadio, Salvatore Vitale (università di Pisa), “L’archeologia egea a Pisa nel più ampio contesto delle dinamiche scientifiche nazionali e internazionali. Epistemologia di una disciplina tra passato, presente e futuro”; 11, Maria Emanuela Alberti (università di Firenze), “Una vita in bilico: lo studio delle Civiltà Egee tra ristrettezze disciplinari e normative”; 11.30, pausa caffè; 12, Elisabetta Borgna (università di Udine), “Gli studi egei presso le università di Trieste e Udine”; 12:30, Filippo Carinci (università Ca’ Foscari, Venezia), “Gli studi egei presso l’università Ca’ Foscari di Venezia”; 13, Dario Puglisi (università di Catania), “Archeologia egea: apologia di una disciplina”; 13.30, pausa pranzo; 15, interventi programmati; 16, discussione e conclusioni.

Roma. Al museo delle Civiltà la conferenza “Da CSI a Bones: l’Archeologia e l’Antropologia al servizio delle investigazioni forensi” con Alessandra Sperduti e Pier Matteo Barone per scoprire i segreti il ruolo dell’archeologia e dell’antropologia sulle scene del crimine

roma_muciv_conferenza-da-csi-a-bones_locandinaQual è il ruolo dell’archeologia e dell’antropologia sulle scene del crimine? Lo possiamo scoprire insieme ai segreti delle investigazioni forensi domenica 26 gennaio 2025, alle 17, al museo delle Civiltà a Roma-Eur, nella conferenza “Da CSI a Bones: l’Archeologia e l’Antropologia al servizio delle investigazioni forensi”. Incontro a cura di Alessandra Sperduti e Pier Matteo Barone, nell’ambito del ciclo di incontri del programma “Viaggi intorno al mondo e nel tempo: i giovedì e le domeniche al Museo delle Civiltà” insieme alle funzionarie e ai funzionari del Muciv. Ingresso con biglietto Amico a 5 euro. Prenotazione consigliata.

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Cella della tomba a grotticella cosiddetta della Vedova dalla necropoli di Ponte San Pietro a Ischia di Castro (Vt) e conservata al museo delle Civiltà di Roma (foto muciv)

Nel corso della conferenza verrà illustrata l’importanza dell’archeologia e dell’antropologia forense e come la loro collaborazione sulle scene del crimine possano aiutare le indagini forensi. Diversamente dall’archeologia e dall’antropologia “tradizionali”, l’archeologia e l’antropologia forense operano in un contesto legale, in molti Paesi, con diversi sistemi giuridici ma condividendo basi comuni. Il punto principale di queste discipline è la capacità di cooperare tra vari scienziati esperti e forze dell’ordine, al fine di collezionare evidenze e prove per risolvere un caso. Presentando casi saliti all’onore delle cronache nazionali ed internazionali, si cercherà di spiegare questo fondamentale lavoro di collaborazione in dettaglio, sia sul campo che in laboratorio, sfatando falsi miti e credenze con uno sguardo all’influenza di film e serie TV di maggior successo sull’opinione pubblica.

Taranto. Al museo Archeologico nazionale il concerto “Just Me” del Vincenzo Cipriani Quintet apre “Un anno di concerti al MArTa – Domeniche in concerto musica e aperitivo” con visita guidata

taranto_archeologico_un-anno-di-concerti-al-marta_26-gennaio_locandinaDomenica 26 gennaio primo appuntamento del 2025 con “Un anno di concerti al MArTa – Domeniche in concerto musica e aperitivo”: le matinée di Musica e Archeologia organizzata dal museo Archeologico nazionale di Taranto e l’associazione le Corti Taras. In programma il concerto “Just Me” del Vincenzo Cipriani Quintet con Vincenzo Cipriani, pianoforte; Francesca Faleo, violino; Alessandro Fiore, violino; Francesco Capuano, viola; Laura Ferulli, violoncello. Ingresso al museo da corso Umberto al costo di 10 euro. L’accesso sarà consentito dalle 10 per la visita guidata, con inizio visita alle 10.30. L’accesso per il concerto dalle 11, con inizio concerto alle 11.15. Per concludere l’aperitivo nella suggestiva cornice del chiostro del museo a partire dalle 12.15. Biglietti acquistabili alle Corti di Taras (via Giovinazzi, 28 – Taranto). Oppure su VIVATICKET qui https://www.vivaticket.com/…/just-me-un-anno-di…/259430

Alla scoperta dei luoghi della memoria: i parchi archeologici di Paestum e Velia, i musei Archeologici di Pontecagnano ed Eboli e il museo Itinerario della Memoria e della Pace – Centro Studi “Giovanni Palatucci” si uniscono per commemorare le vittime dell’Olocausto. Ecco il programma

paestum_celebrazioni-giorno-della-memoria_Paestum_Pontecagnano_Eboli_locandinaIn occasione del Giorno della Memoria, i parchi archeologici di Paestum e Velia, la direzione regionale Musei nazionali Campania con il museo Archeologico nazionale di Pontecagnano e il museo Archeologico nazionale di Eboli, e il museo Itinerario della Memoria e della Pace – Centro Studi “Giovanni Palatucci” di Campagna, per la prima volta propongono un calendario di eventi condivisi per commemorare le vittime dell’Olocausto. In programma, dal 24 gennaio al 1° febbraio 2025, una settimana di eventi nei diversi musei del territorio salernitano per ricordare uno degli eventi più aberranti della Storia: lo sterminio e le persecuzioni del popolo ebraico e dei deportati militari nei campi di concentramento nazisti. Tutte le iniziative saranno promosse in maniera congiunta per offrire una riflessione condivisa sull’importanza della memoria storica e sul ruolo fondamentale dei musei nel territorio, custodi e luoghi di memoria collettiva.

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Il calendario delle iniziative prende avvio venerdì 24 gennaio 2025 al museo Archeologico di Pontecagnano, che, in collaborazione con il Comune di Pontecagnano Faiano, il museo regionale della Memoria e della Pace – Centro studi “Giovanni Palatucci”, l’associazione Nuova Officina onlus e Avalanche 43, ospiterà alle 11 l’incontro “Memorie. Il ricordo attraverso l’arte”. L’evento si aprirà con i saluti istituzionali della direttrice, Serena De Caro; del sindaco di Pontecagnano Faiano, Giuseppe Lanzara; dell’assessore alla Cultura, Roberta D’Amico; e dell’assessore all’Istruzione, Gerarda Sica, che accoglieranno gli studenti degli istituti scolastici del territorio, I.C. “Picentia”, I. C. “A. Moscati” e Liceo “T. Tasso” – sezione di Pontecagnano Faiano. Seguirà l’opening dell’esposizione “Memorie”, a cura dell’associazione Nuova Officina Onlus, che prevede in mostra, tra le diverse forme d’arte, le illustrazioni di Graphic Novel ispirate all’ippocastano posto di fronte alla casa di Anne Frank, tratte dal volume “L’albero di Anne” di Irène Cohen-Janca. I partecipanti avranno la possibilità di ascoltare le testimonianze del direttore del museo regionale della Memoria e della Pace – Centro studi “Giovanni Palatucci” di Campagna, Marcello Naimoli, che racconterà la triste vicenda della cittadina salernitana, divenuta durante la Seconda Guerra Mondiale sede di due centri di internamento per prigionieri politici ed ebrei. L’esposizione sarà visitabile fino a domenica 16 febbraio 2025.

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I parchi archeologici di Paestum e Velia, invece, hanno instaurato una partnership con il museo della Memoria e della Pace di Campagna, luogo simbolo della memoria, in quanto ex-campo di internamento durante la Seconda Guerra Mondiale. Questa collaborazione prevede una giornata di dialogo e di confronto tra i due enti che si terrà il 28 gennaio 2025 al museo Archeologico nazionale di Paestum, a partire dalle 10. Sono previsti per la giornata gli interventi del direttore dei Parchi, Tiziana D’Angelo, sullo sbarco degli alleati lungo le coste salernitane e pestane del 1943, operazione denominata “Avalanche”. Nella stessa giornata seguiranno gli interventi di Matteo Luigi Napolitano dell’università di Roma “G. Marconi”, sull’internamento fascista e la figura di Giovanni Palatucci, e di Marcello Naimoli, direttore del museo itinerario della Memoria e della Pace – Centro Studi “Giovanni Palatucci”, che approfondirà gli aspetti legati proprio al campo di internamento di Campagna, situato in provincia di Salerno. Saranno, inoltre, proiettati dei documentari storici. Le iniziative sono incluse nel biglietto di ingresso ai Parchi e nell’abbonamento Paestum&Velia.

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La settimana dedicata al Giorno della Memoria si chiuderà sabato 1° febbraio 2025, al museo Archeologico nazionale di Eboli, dove, a partire dalle 17, sarà presentato lo spettacolo “Il dovere della memoria”, in collaborazione con l’associazione I Cantori di San Lorenzo e l’Asd L’Officina della Danza e con il patrocinio del Comune di Eboli – Assessorato alla cultura. Per l’occasione, a partire dalle 17, anche l’ingresso al museo sarà gratuito (ultimo ingresso ore 18.30). Con l’intento di sottolineare che ricordare è un dovere, poiché ancora oggi assistiamo impotenti a guerre, stermini e violenze di ogni tipo, lo spettacolo, partendo dalla Shoah, propone una riflessione sulle atrocità causate dalle guerre in ogni parte del mondo, come punto di partenza per costruire insieme un futuro di pace per l’umanità intera. La serata avrà come protagonisti gli attori Biancarosa Di Ruocco ed Emiliano Spira, il Coro I Cantori di San Lorenzo, diretto dal M° Alfonso Fiorelli, e le allieve dell’asd L’Officina della danza, con la direzione artistica di Elvira Vece, e alternerà momenti di danza, recitazione e musica. L’organizzazione artistica è curata da Filomena Sessa e i testi sono a cura di Alessandra Gallotta. Ad aprire l’evento, i saluti istituzionali della direttrice del Museo Ilaria Menale, del sindaco Mario Conte, dell’assessore alla cultura Lucilla Polito e della presidente dei Cantori di San Lorenzo Filomena Sessa.

Palermo. Al museo Archeologico regionale “Storie di cielo nei reperti del Museo Salinas”, un affascinante viaggio tra astronomia, archeologia e miti dell’antichità attraverso i reperti del museo

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Il museo Archeologico regionale di Palermo propone “Storie di cielo nei reperti del Museo Salinas”, un affascinante viaggio tra astronomia, archeologia e miti dell’antichità attraverso i reperti del museo Salinas. Appuntamento mercoledì 22 gennaio 2025, alle 17, al museo Salinas, con ingresso libero, per scoprire le antiche connessioni tra cielo e terra attraverso i preziosi reperti del museo. Un’occasione per esplorare la percezione del Tempo nell’antichità e i miti astronomici nascosti nelle collezioni palermitane. Dopo i saluti di Giuseppe Parello (museo Salinas), Angela Ciaravella (INAF – Osservatorio astronomico di Palermo) e Gian Aldo della Rocca (Fondazione Della Rocca), i reperti verranno presentati da Maria Luisa Tuscano (associata INAF – OAPa; autrice del libro “URANIA PANORMITA” (Aracne) con un approfondimento sui miti legati agli astri e alla misura del tempo nell’antichità, con uno sguardo a reperti emblematici come l’orologio di Tindari, le metope e il gruppo scultoreo di Mitra. Quindi Manuela Coniglio (ricercatrice INAF – OAPa) interviene su Filippo Angelitti, con ritratto di un direttore dell’Osservatorio di Palermo appassionato di antichità e astronomia dantesca.

Sibari (Cs). Al via al museo Archeologico nazionale della Sibaritide la mostra “Reversio – recuperi da saccheggi e dispersioni del santuario Timpone della Motta”, che racconta le storie collegate ai saccheggi ed ai recuperi del santuario di Francavilla Marittima

sibari_archeologico_mostra-Reversio-Recuperi-da-saccheggi-e-dispersioni-del-Santuario-Timpone-della-Motta_locandinaAl via sabato 18 gennaio 2025 al museo Archeologico nazionale della Sibaritide dei parchi archeologici di Crotone e Sibari, alle 18, la mostra “Reversio – recuperi da saccheggi e dispersioni del santuario Timpone della Motta”, che racconta le storie collegate ai saccheggi ed ai recuperi del santuario di Francavilla Marittima (Cs). A partire verosimilmente dagli anni ’60 del Novecento una serie di sciagurati interventi clandestini portarono a un vero e proprio saccheggio dell’importante sito di Timpone della Motta a Francavilla Marittima. I tombaroli rivendettero in Svizzera il materiale trafugato che fu acquistato da diversi musei europei ed americani. L’eccellente lavoro dell’Arma dei Carabinieri portò a dimostrare il collegamento tra i reperti che “viaggiavano” sul mercato e quelli sicuramente provenienti dagli scavi regolari che si andavano svolgendo nel sito a cura di diverse équipes internazionali. Così, a partire dagli anni ’90 e poi a più riprese tra il 2001 ed il 2018, i reperti che rientrarono a Sibari furono sempre più numerosi, grazie al lavoro del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale dei Carabinieri coadiuvati da un gruppo di archeologi in particolare afferenti all’Istituto Danese a Roma, che continua gli scavi nelle zone depredate nel secolo passato. Raccontare le storie collegate ai saccheggi ed ai recuperi del santuario di Timpone della Motta di Francavilla Marittima è la mission di “Reversio”, la nuova esposizione archeologica del museo Archeologico nazionale della Sibaritide che sarà visitabile fino al 18 aprile 2025. L’esposizione invita a riflettere sulla responsabilità collettiva nella tutela del patrimonio culturale e sulla necessità di preservare la memoria delle nostre radici. Vi invitiamo a immergervi in questo viaggio emozionante, dove la storia, l’arte e la legalità si intrecciano in un racconto che appartiene a tutti noi. All’inaugurazione ingresso gratuito.

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Un reperto trafugato e recuperato e ora esposto nella mostra “Reversio” al museo Archeologico nazionale della Sibaritide (foto drm-calabria)

 

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Un reperto trafugato e recuperato e ora esposto nella mostra “Reversio” al museo Archeologico nazionale della Sibaritide (foto drm-calabria)

La mostra presenta reperti ricomposti da frammenti illecitamente trafugati e da frammenti rinvenuti negli scavi, unendo storie di saccheggio e recupero. I frammenti di arte e cultura rientrati in Italia da prestigiose istituzioni museali (l’Institut für Klassische Archäologie di Berna, il J. P. Getty Museum di Malibù e la Ny Carlsberg Glyptotek di Copenaghen) ritrovano il loro contesto e vengono accostati a quelli rinvenuti durante gli scavi regolari per ricomporre in una splendida unità oggetti unici, antichissime testimonianze dei primi contatti tra gli Enotri che abitavano la Regione nella prima età del Ferro ed i coloni Greci. L’arte, l’artigianato, la religione, il commercio, ma anche la moda dell’alta età arcaica, sono tutte materie che risultano illuminate dalle nuove conoscenze che questi rientri apportano.

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Un reperto trafugato e recuperato e ora esposto nella mostra “Reversio” al museo Archeologico nazionale della Sibaritide (foto drm-calabria)

 

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Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Sibari e Crotone (foto drm-calabria)

“Uno dei danni più gravi prodotti dagli scavi clandestini è la distruzione dei contesti di provenienza, che rende definitivamente irrecuperabili le informazioni storiche di cui gli oggetti sono portatori”, dichiara Filippo Demma, direttore dei parchi archeologici di Crotone e Sibari e curatore della mostra. “Il caso che si presenta a Sibari è importante anche perché costituisce un recupero di conoscenze, reso possibile dall’infaticabile lavoro dei Carabinieri e di colleghi come Jan K. Jacobsen ed il suo gruppo. È importante anche sottolineare che il tema dell’indagine e dei conseguenti rientri, e tutte le storie di arte, commercio, religione, moda, che possiamo raccontare attraverso i reperti si avvalgono di un allestimento che sfrutta molto la comunicazione visuale: ricostruzioni virtuali ed animazioni contenute in brevi e curatissime animazioni video collegate a ciascuna vetrina spiegano al visitatore le principali tematiche, rendendo il percorso stimolante ed anche divertente”.

Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia la conferenza “Pittori di miti. Vasi, racconti e ritorni” di Claudia Lucchese con visita alla mostra “Miti greci per principi dauni” apre la terza edizione di “Chi (Ri)cerca Trova. I professionisti si raccontano al Museo”, dieci incontri tra gennaio e dicembre

roma_villa-giulia_chi-ricerca-trova_2025_17-gennaio_locandinaCon la conferenza “Pittori di miti. Vasi,

racconti e ritorni” di Claudia Lucchese si apre il nuovo ciclo di incontri di “Chi (Ri)cerca Trova” che torna per il terzo anno a presentare la ricerca scientifica e i progetti di studio che coinvolgono il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia. Appuntamento venerdì 17 gennaio 2025, alle 16, in Sala Fortuna con ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. Prenotazioni all’indirizzo mn-etru.didattica@cultura.gov.it. Claudia Lucchese parlerà di “Pittori di miti. Vasi, racconti e ritorni”, illustrando la mostra “Miti greci per principi dauni” in corso nelle sale del Museo, al piano nobile di Villa Giulia (vedi Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia la mostra “Miti greci per principi dauni”: 25 reperti trafugati, importante gruppo di vasi apuli e attici a figure rosse, recuperati dai Carabinieri del Tpc e provenienti dall’Altes Museum di Berlino. Destinazione finale il costruendo museo della Legalità a Foggia | archeologiavocidalpassato).

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Rientrati dall’Altes Museum di Berlino lo scorso giugno, a seguito di una complessa operazione di diplomazia culturale, i preziosi vasi a figure rosse decorati con scene mitologiche e di vita quotidiana tratteggiano uno degli aspetti più importanti dell’immaginario delle popolazioni apule del IV secolo a.C. Esposti durante il funerale e deposti poi nel corredo funebre, questi vasi monumentali erano scelti per la loro capacità narrativa e simbolica. La conferenza mira a far conoscere una delle più importanti operazioni di rimpatrio condotte dal ministero della Cultura e dai Carabinieri del Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale, grazie alla quale questo importante nucleo di reperti è stato riportato in Italia per tornare definitivamente nel territorio di provenienza. L’incontro si concluderà nella sale espositive dove potremo ammirare gli interessanti miti greci, scelti da alcuni dei più importanti pittori apuli, come i celebri Pittori di Dario e dell’Oltretomba, per decorare i grandi vasi e accompagnare i ricchi defunti della Daunia, la regione settentrionale della Puglia, nel viaggio verso l’aldilà.

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L’archeologa Claudia Lucchese (drm-puglia)

Claudia Lucchese, archeologa classica, è funzionaria archeologa alla direzione regionale Musei nazionali Puglia. Si occupa, fin dagli studi accademici, di ceramica apula a figure rosse, in particolare del significato che le immagini e le scene dipinte potevano rivestire per antichi utenti dei vasi. Dal 2018 è direttrice del museo nazionale Jatta di Ruvo di Puglia.

CHI (RI)CERCA TROVA. I professionisti si raccontano al Museo, il ciclo di incontri a cura dei Servizi Educativi anche nel 2025 apre il mondo della ricerca alla conoscenza e alla fruizione del grande pubblico. Un ciclo di appuntamenti di approfondimento sugli studi condotti intorno al museo di Villa Giulia: ci occuperemo dei vasi apuli rientrati dalla Germania, di Veio, Agro Falisco, Cerveteri e Tarquinia, di tutela e conservazione delle pitture etrusche, di novità emerse dagli studi d’archivio e di molto altro ancora. Da gennaio a dicembre 2025, 10 conferenze più un appuntamento speciale extra calendario con esperti e studiosi di diverse discipline che presentano la loro ricerca scientifica e i progetti di studio che vedono il Museo e Villa Giulia grandi protagonisti. Esperienze, indagini, approfondimenti che rendono la ricerca condivisa, partecipata, quindi utile, a beneficio del pubblico di curiosi, studenti e specialisti.

roma_villa-giulia_chi-ricerca-trova_2025_locandinaCALENDARIO 2025. Venerdì 17 gennaio, ore 16: Claudia Lucchese “Pittori di miti. Vasi, racconti e ritorni”; venerdì 21 febbraio, ore 16: Luca Mazzocco “Lucio Mariani e Villa Giulia: storie di persone e di capolavori”; venerdì 28 marzo, ore 16: Laura Michetti “Veio Lost City? Ricerche in corso su una città che riemerge”; venerdì 18 aprile, ore 16: Maria Cristina Tomassetti “Tecnica e conservazione della pittura funeraria etrusca nel Parco Archeologico di Cerveteri e Tarquinia”; venerdì 16 maggio, ore 16: Carla Tulini “Donare agli dei: le terrecotte votive da Veio. Storie di dispersione e nuove domande di ricerca”; venerdì 20 giugno, ore 16: Claudia Carlucci “Sul tetto e non solo: dei ed eroi nei templi di Veio e Falerii”; venerdì 19 settembre, ore 16: Chiara Mottolese “Tornando a Nepi, centro di confine: nuovi dati dalla necropoli di S. Paolo”; venerdì 17 ottobre, ore 16: Manuela Bonadies “Morire bambini. Testimonianze dall’Agro Falisco”; venerdì 21 novembre, ore 16: Fernando Gilotta, Martin Benz, Alessandra Coen, Marina Micozzi “Il cantiere della necropoli di Monte Abatone a Cerveteri. Quattro Università al lavoro”; venerdì 19 dicembre, ore 16: Antonietta Simonelli “Fuori dell’ordinario. Scoperte e ricerche negli archivi di Villa Giulia”. APPUNTAMENTO SPECIALE: venerdì 3 ottobre, ore 16, John N. Hopkins “Nuovi approfondimenti sull’ecologia creativa di terrecotte in Italia centrale: “Antefixa Project” a Villa Giulia”.