Adria (Ro). Al museo Archeologico nazionale presentata la collezione archeologica di 88 reperti greci, magno greci ed etruschi (fine VII – prima metà II sec. a.C.) recuperata dai carabinieri TPC di Venezia e consegnati al MAN-Adria

Reperti sequestrati e consegnati al museo Archeologico nazionale di Adria. Da sx a dx: lekytos attica (460-450 a.C.); skyphos attico a figure nere (500-480 a.C.); punta di lancia con codolo in bronzo di età protostorica; pelike attica a figure rosse (380-360 a.C.); pisside siceliota con coperchio, 324-300 a.C. (foto sabap-pd)
Sul tavolo dei carabinieri del nucleo Tutela Patrimonio Culturale di Venezia, pronti per la repertazione, ecco una lekytos attica decorata con figura femminile alata in volo con fiaccole, 460-450 a.C.; uno skyphos attico a figure nere, decorato con scene dionisiache, 500-480 a.C.; una punta di lancia con codolo in bronzo di età protostorica; una pelike attica a figure rosse, decorata sul lato A con una grifomachia, sul lato B con tre figure maschili, 380-360 a.C.; una pisside siceliota con coperchio, 324-300 a.C. questi straordinari reperti sono solo alcuni della ricca collezione archeologica, formata da 88 pezzi, recentemente acquisita dallo Stato e consegnata ai museo Archeologico nazionale di Adria (Ro) in seguito all’attività svolta dai Carabinieri TPC di Venezia. La presentazione ufficiale, come annunciato (vedi Adria (Ro). Al museo Archeologico nazionale presentazione degli 88 reperti recuperati dal nucleo TPC dei carabinieri e acquisiti dal museo | archeologiavocidalpassato), il 19 giugno 2025 da parte di Maria Cristina Vallicelli della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le Province di Belluno Padova e Treviso, in un incontro al museo Archeologico nazionale di Adria (Ro) promossa dalla direzione regionale Musei nazionali Veneto, dalla soprintendenza A.B.A.P. per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno, Padova e Treviso, e dai Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale di Venezia.

Le autorità presenti alla presentazione dei reperti greci, magno greci ed etruschi, sequestrati dai carabinieri TPC e consegnati al museo Archeologico nazionale di Adria (foto sabap-pd)
La raccolta è composta principalmente da reperti vascolari in ceramica di notevole interesse culturale, provenienti da rinvenimenti sul territorio italiano, appartenenti a produzioni antiche attestate in Grecia, Magna Grecia ed Etruria, da inquadrarsi cronologicamente tra la fine del VII e la prima metà del II sec. a.C. La tipologia dei reperti e il loro ottimo stato conservativo suggeriscono una provenienza da ambiti funerari. I beni sono stati verificati e, successivamente sequestrati, nel luglio 2024 dal Nucleo Carabinieri T.P.C. di Venezia, nell’ambito di un’attività ispettiva della soprintendenza per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno Padova e Treviso, con cui i Carabinieri TPC collaborano strutturalmente. In particolare, a seguito dell’avvio del procedimento per la dichiarazione dell’eccezionale interesse culturale della raccolta dei beni, già nel maggio 2024 la Commissione regionale per il patrimonio culturale del Veneto aveva interessato il Nucleo TPC di Venezia per verificare i titoli di proprietà della collezione.

Kylix attica a figure rosse, bottega del pittore di Pentesilea, 460-450 a.C consegnata al museo Archeologico nazionale di Adria (foto sabap-pd)
La normativa vigente prevede sui beni archeologici provenienti certamente o presumibilmente dal territorio italiano una presunzione di appartenenza allo Stato. Il privato che intenda rivendicare la proprietà di reperti archeologici è tenuto a fornire la prova che gli stessi gli siano stati assegnati dallo Stato in premio per ritrovamento fortuito; o che gli siano stati ceduti sempre dallo Stato a titolo d’indennizzo, per l’occupazione d’immobili; o che siano stati in proprio, o altrui possesso, in data anteriore all’entrata in vigore della Legge n. 364 del 20 giugno 1909. Inoltre, per quanto previsto dal Codice dei Beni Culturali e del Paesaggio, le alienazioni, le convenzioni e gli atti giuridici in genere, compiuti in violazione delle previsioni in materia di tutela, proprietà e circolazione dei beni archeologici indicati nello stesso codice, sono nulli. Le indagini effettuate, coordinate dalla Procura della Repubblica di Padova, hanno permesso di accertare come mancassero tali titoli legittimanti la proprietà privata. Parte della raccolta è costituita da beni frutto di scavi clandestini e rinvenimenti fortuiti non denunciati, poi compravenduti da case d’asta; per un’altra parte dei reperti sono state raccolte informazioni, relativamente alla loro materiale detenzione, che arrivano sino agli anni ’70 del secolo scorso. Dirimente è stata la completa collaborazione alle indagini da parte dell’ultima detentrice in buona fede, una volta comprese lacune e criticità relativamente all’originaria provenienza clandestina dei reperti, in seguito confluiti nella raccolta. L’azione di polizia giudiziaria si è avvalsa necessariamente di esami tecnici sui beni, effettuati da funzionari archeologi della Soprintendenza suddetta, che hanno lavorato insieme ai Carabinieri TPC anche nella ricostruzione della storia della collezione.

Kylix tra gli 88 reperti recuperati dai carabinieri del nucloe TC ed acquisiti dal museo Archeologico nazionale di Adria (foto drmn-veneto)
A termine degli accertamenti, nel febbraio 2025 il Tribunale di Padova ha decretato il dissequestro della collezione e la sua consegna alla soprintendenza A.B.A.P. per l’area metropolitana di Venezia e le province di Belluno Padova e Treviso. Come previsto dalla disciplina ministeriale, la direzione generale Archeologia Belle arti e Paesaggio del MiC, interessata in merito, in marzo 2025 ha disposto l’assegnazione definitiva della collezione al museo Archeologico nazionale di Adria. Il recupero di reperti archeologici facenti parte del patrimonio culturale dello Stato rappresenta una delle direttrici investigative che il Nucleo CC TPC di Venezia persegue, attraverso verifiche costanti presso gli esercizi commerciali di settore, mediante l’attenta raccolta di segnalazioni da parte di studiosi e appassionati, grazie alla collaborazione degli uffici centrali e periferici del MiC. La restituzione al patrimonio pubblico di questi beni, testimonianze materiali aventi valore di civiltà, riporta alla fruizione collettiva oggetti che narrano la storia di territori e di comunità.
Vieste (Fg). Al via il Vieste Archeofilm, V edizione, che apre il calendario del “Festival diffuso” del Firenze Archeofilm. Tre serate di grande cinema con ospiti speciali e il premio Venere Sosandra al film più votato dal pubblico
Il Vieste Archeofilm 2025, festival internazionale del cinema di archeologia, arte e ambiente, giunto alla V edizione, apre la ricca stagione di eventi del “Festival diffuso” promosso da Firenze Archeofilm tra giugno e ottobre 2025. Appuntamento dunque al Castello Svevo di Vieste (Fg), alle 21.15. dal 24 al 26 giugno 2025, con ingresso libero: tre serate di grande cinema per raccontare l’archeologia, l’arte e l’ambiente. Interviste a cura di Piero Pruneti, direttore di Archeologia Viva. Ospiti speciali tra cui Eugenio Farioli Vecchioli, Giuliano Volpe, Edoardo Tresoldi, Lorenzo Scaraggi, Franco Cardini. Il film più votato dal pubblico si aggiudica il Premio Venere Sosandra – Vieste 2025”. Vieste Archeofilm è organizzato da Città di Vieste, Polo Culturale Vieste, ArcheoLogica srl, Archeologia Viva, Firenze Archeofilm. Selezione filmi e archivio cinematografico: Firenze Archeofilm.
MARTEDÌ 24 GIUGNO 2025. Apre la serata il film “Come un fulmine nell’acqua. I bronzi di San Casciano dei Bagni” di Eugenio Farioli Vecchioli, Brigida Gullo (Italia 2023, 56’). Il racconto degli scavi del santuario etrusco-romano di San Casciano dei Bagni (Si), premiati come la scoperta archeologica dell’anno. Dal 2020 al 2022, la vasca sacra, cuore del santuario, ha restituito oltre 200 manufatti in bronzo e più di 5000 monete, ma soprattutto ci ha consegnato il racconto fedele di un passato solo apparentemente lontano dal nostro presente, che ci parla ancora di salute e fede. Segue l’incontro con l’ospite della serata, Eugenio Farioli Vecchioli regista e autore Rai, intervistato da Piero Pruneti. Quindi il film “Le donne del telaio” di Federico Ferrario (Italia, 23’). In un luogo remoto nel nord dell’Argentina, le donne portano avanti la tradizione dei manufatti creati con telai a mano. Il loro è un flusso di lavoro ispirato alla natura, scandito dal battito di un mondo totalmente al femminile. Chiude la serata il film “Il Serparo” di Alessio Consorte (Italia, 14’). Ogni primo maggio a Cocullo, un pittoresco borgo abruzzese, si celebra la festa di San Domenico Abate, il santo protettore dal morso dei serpenti. Questa tradizione, unica nel suo genere, vede i serpari catturare le serpi per rendere omaggio al santo, perpetuando un rito che si tramanda da secoli.
MERCOLEDÌ 25 GIUGNO 2025. Apre la serata il film “Diario di scavo. Archeologi a Siponto” di Lorenzo Scaraggi (Italia 2025, 65′). A Siponto, tra polvere, strumenti e sguardi concentrati, una giornata di scavo diventa occasione per raccontare non solo un sito archeologico, ma un mestiere. “Diario di scavo. Archeologi a Siponto” è un documentario osservativo che segue da vicino il lavoro quotidiano degli archeologi, mettendo in luce la fatica, la precisione, la cura, ma anche l’umana quotidianità di chi riporta alla luce la storia. Attraverso il racconto del sito prende forma il mestiere dell’archeologo e si evidenzia il ruolo dell’archeologia pubblica come pratica civile, dialogo con il territorio e strumento di restituzione. Senza retorica né mediazioni, il film si muove nel tempo reale di una giornata, ascolta il linguaggio dei gesti, mostra il rapporto tra persone e terra, tra scienza e comunità. Una narrazione silenziosa, ma carica di senso. Segue l’incontro con gli ospiti della serata: Giuliano Volpe, ordinario di Archeologia all’università di Bari; Edoardo Tresoldi, architetto; Lorenzo Scaraggi regista, intervistati da Piero Pruneti. Chiude la serata il film “Atto d’amore” di Lorenzo Lo Muzio (Italia, 15’). Nel 2020 sono stati avviati i lavori di scavo, studio e valorizzazione della Cripta delle Clarisse di Monte Sant’Angelo (Foggia). Il film, frutto del progetto portato avanti sotto la direzione scientifica della Soprintendenza ABAP, ci trasporta nel solitario e spirituale mondo senza tempo della clausura.
GIOVEDÌ 26 GIUGNO 2025. Apre la serata il film “Gargano Sacro” di Lorenzo Scaraggi (Italia 2025, 28’). Gargano Sacro” segue il viaggio a piedi del regista Lorenzo Scaraggi, che attraversa l’intero promontorio del Gargano, in Puglia, percorrendo 120 chilometri da Rignano Garganico a Vieste. Il documentario esplora un paesaggio di forti contrasti, fra boschi secolari, eremi scavati nella roccia e abbazie millenarie affacciate sull’Adriatico. Le tappe centrali – San Matteo, Pulsano, Monte Sant’Angelo e Monte Sacro – rivelano la profonda sacralità di un territorio dove storia, natura e spiritualità si intrecciano. Ogni passo diventa esperienza intima, grazie al silenzio e alla lentezza che accompagnano il cammino, mentre lo sguardo si posa su antiche pietre e panorami sconfinati. “Gargano Sacro” mostra come la memoria di queste terre possa offrire una rilettura del presente, invitando a sostare e ad ascoltare i ritmi più profondi della Puglia garganica. È un racconto che riconnette con l’essenza del viaggio a piedi, fondendo fede, tradizioni e meraviglia in un’unica, intensa narrazione. Segue l’incontro con l’ospite della serata, Franco Cardini storico del Medioevo e divulgatore televisivo. Chiude la serata e la V edizione del Vieste Archeofilm l’atttribuzione del Premio “Venere Sosandra” – V edizione al film più votato dal pubblico.
AL CINEMA CON ARCHEOLOGIA VIVA. Ben nove location per il Festival diffuso di Firenze Archeofilm 2025: Vieste (Fg) 24-26 giugno 2025 col Vieste Archeofilm; Cabras (Or) 2-5 luglio 2025 col Sardegna Archeofilm Festival; Grosseto 17-19 luglio 2025 col Maremma Archeofilm; Aquileia (Ud) 29 luglio – 1° agosto 2025 con l’Aquileia Film Festival; Cividate Camuno (Bs) 21–23 agosto 2025 col Civitas Camunnorum Archeofilm; Varese 3-6 settembre 2025 col Varese Archeofilm; Ustica (Pa) 17–19 settembre 2025 con l’Ustica Archeofilm; Catania 25-27 settembre 2025 col Catania Archeofilm; Cuneo 2-4 ottobre 2025 col Cuneo Archeofilm.
Festa della Musica 2025 ai parchi archeologici di Paestum e Velia: due eventi distinti e suggestivi che intrecciano suoni, immagini e racconto. Ecco il programma
Il 21 giugno 2025, i parchi archeologici di Paestum e Velia celebrano la trentunesima edizione della Festa della Musica, organizzata da AIPFM – Associazione Italiana per la Promozione della Festa della Musica, con il patrocinio del ministero della Cultura. La sera del solstizio d’estate, grazie al Piano di valorizzazione del MiC, i siti di Paestum e Velia aprono le loro porte in orario serale, offrendo al pubblico due eventi distinti e suggestivi che intrecciano suoni, immagini e racconto. Da una parte, la grande tradizione sinfonica italiana che risuona tra le colonne doriche del Tempio di Nettuno; dall’altra, l’eco del Mediterraneo che a Velia diventa suono, parola, visione.
Due modi diversi, ma complementari, di far dialogare il patrimonio con i linguaggi del contemporaneo. Biglietto serale “Festa della Musica” 15 euro. I concerti sono inclusi nell’abbonamento Paestum&Velia. Appuntamento alle biglietterie dei Parchi. Apertura serale straordinaria dalle 20 fino a mezzanotte (ultimo ingresso e chiusura biglietteria ore 23.15). Da Paestum è disponibile un servizio navetta gratuito: partenza da Paestum a Velia ore 19, rientro da Velia a Paestum ore 23. A Velia una navetta, messa a disposizione gratuitamente dai Parchi, accompagna i visitatori dalla biglietteria all’area del Teatro e un’altra navetta, messa a disposizione dal Comune di Ascea, accompagna i visitatori dalla biglietteria all’area del Teatro.
PAESTUM: LA GRANDE MUSICA SINFONICA TRA LE COLONNE DEL TEMPIO DI NETTUNO. A Paestum, l’appuntamento è alle 21, al Tempio di Nettuno con il primo concerto della rassegna “San Pietro a Majella en plein air”, realizzata in collaborazione con il Conservatorio di Musica San Pietro a Majella di Napoli, tra le istituzioni musicali più antiche e prestigiose d’Europa. Sul palco, l’Orchestra San Pietro a Majella, diretta da Leonardo Quadrini, con la partecipazione della pianista Floriana Alberico, in un programma che accende i riflettori su alcune gemme dimenticate del repertorio italiano tra Otto e Novecento: Ouverture per orchestra di Alessandro Vessella, pioniere della musica bandistica italiana; Concerto per pianoforte e orchestra di Alfonso Rendano, opera visionaria recentemente riscoperta; Tarantella op. 44 n.6 di Giuseppe Martucci, esempio perfetto di fusione tra folklore e raffinatezza classica; Vesuvius di Franco Alfano, poema sinfonico ispirato all’energia primordiale del vulcano partenopeo.
La rassegna musicale del Conservatorio proseguirà con altri tre appuntamenti, in programma sempre a Paestum: 5 luglio – Big Band del Conservatorio, diretta da Marco Sannini; 19 luglio – Orchestra San Pietro a Majella; 19 agosto – Ensemble di Flauti San Pietro (a Velia).
VELIA: “IL MEDITERRANEO E OLTRE. VIAGGI DI SUONI E DI PERSONE”. A Velia, la Festa della Musica diventa un viaggio culturale e sensoriale. Alle 20.30, il Teatro sull’Acropoli ospita un evento che intreccia arte e attualità, con uno sguardo aperto su storie, migrazioni e confini. A pochi giorni dalla Giornata Mondiale del Rifugiato, l’appuntamento si carica di significato, trasformando la musica e il cinema in veicoli di riflessione e racconto.
La serata si apre con la proiezione del cortometraggio “Elea – La Rinascita”, un progetto cinematografico, che reinterpreta la narrazione della fondazione della città di Elea, tramandata da Erodoto e approfondisce le scoperte ancora in corso dello scavo archeologico e della mostra “Elea – La Rinascita”, per riflettere su temi quanto mai attuali: migrazione, conflitti e rinascita. Nato da un’idea di Tiziana D’Angelo, direttore dei Parchi, con la regia di Luigi Marmo e la sceneggiatura di Luca Apolito, il corto è realizzato in collaborazione con il Giffoni Film Festival e co-finanziato dalla Regione Campania. Segue un dialogo pubblico che intreccia le suggestioni del film a testimonianze in diretta da alcuni luoghi, epicentri delle tensioni nel Mediterraneo.
Gran finale con il concerto “Oltre i Confini del Suono” a cura del Quartetto Mediterraneo con Antonio Onorato – chitarre; Rosario Jermano – percussioni; Dario Deidda – basso e contrabbasso; Vincenzo Bavuso – synth e piano. Un live coinvolgente che fonde jazz, world music e sonorità ancestrali, trasformando la musica in un racconto collettivo, capace di superare confini e costruire ponti.
Firenze. Al museo Archeologico nazionale per la Festa della Musica visite guidate tra Antico Egitto e antica Grecia
Il 21 giugno 2025, in occasione della Festa della Musica, dopo il consueto orario di apertura del sabato, il museo Archeologico nazionale di Firenze effettuerà un’apertura straordinaria al pubblico dalle 15 alle 19, con visite guidate, in più turni, comprese nel biglietto d’ingresso (non è necessaria la prenotazione). Per il primo turno alle 15.15 Anna Consonni, curatrice della sezione “Museo Egizio” del museo Archeologico nazionale di Firenze, accompagnerà i partecipanti in un percorso dal titolo “Sulle note del passato: musica e musicisti nell’antico Egitto”. Seguirà alle 16 Gregorio Aversa, funzionario archeologo del museo Archeologico nazionale di Firenze, con un percorso dal titolo “Mousikē téchnē: musica greca per immagini”. Un secondo turno è previsto alle 17 (dott.ssa Consonni, “Sulle note del passato: musica e musicisti nell’antico Egitto”) e alle 18 (dott. Aversa, “Mousikē téchnē: musica greca per immagini”). L’appuntamento è per tutti all’ingresso del Museo.
Reggio Calabria. Al museo Archeologico nazionale apre la mostra “Francesco Cilea. Memoria e Musica”
Venerdì 20 giugno 2025, alle 10.30, in Piazza Paolo Orsi, al museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, inaugurazione della mostra “Francesco Cilea. Memoria e Musica”, realizzata in collaborazione con il Conservatorio di Musica “F. Cilea” di Reggio Calabria in occasione del 60° anno accademico dell’Istituto. Ad aprire la cerimonia – oltre ai saluti istituzionali del direttore del Museo, Fabrizio Sudano – i saluti del presidente del Conservatorio “F. Cilea” di Reggio Calabria, Eduardo Lamberti Castronuovo, e del direttore del Conservatorio Francesco Romano. Accompagnerà la cerimonia di inaugurazione l’intervento musicale di Marco Zema, chitarra del Conservatorio “F. Cilea”. Attraverso documenti, oggetti personali e testimonianze, la mostra – visitabile gratuitamente fino al 20 luglio 2025 – intende rendere omaggio alla figura del celebre compositore calabrese, restituendo un racconto vivo e partecipato della sua eredità artistica e umana. L’iniziativa rappresenta anche il risultato di una sinergia culturale consolidata tra due istituzioni cardine della città. Un’occasione per riscoprire, tra memoria e musica, il profondo legame tra Francesco Cilea e la sua terra. Ingresso all’inaugurazione e alla mostra gratuito.
Locri (RC). Per il quinto incontro di “Un caffè… storicamente corretto”, a cura di Elena Trunfio e Marilisa Morrone, al museo Archeologico nazionale conferenza “Gli Anglosassoni nel Mediterraneo e le relazioni con il Regno delle Due Sicilie” con Sebastiano Marco Cicciò, università LUMSA di Palermo, e Vincenzo Pintaudi, università di Messina
Il ciclo di incontri “Un caffè…storicamente corretto” al museo Archeologico nazionale di Locri (RC) è giunto al quinto appuntamento, il secondo di giugno. Il progetto, curato dalla direttrice del museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri, Elena Trunfio, e dalla presidente del circolo di Studi storici “Le Calabrie”, Marilisa Morrone, oltre che con il patrocinio del Comune di Locri, quest’anno si arricchisce del patrocinio del Comune di Portigliola e della Deputazione di Storia Patria per la Calabria e vuole, come di consueto, offrire al pubblico diversi spunti di approfondimento su temi ampi legati al mondo della storia, dell’arte e dell’archeologia, con il coinvolgimento di studiosi autorevoli, afferenti tra l’altro ai più importanti atenei italiani. Giovedì 19 giugno 2025, alle 17.30, al museo Archeologico nazionale di Locri, per “Un caffè… storicamente corretto” la conferenza “Gli Anglosassoni nel Mediterraneo e le relazioni con il Regno delle Due Sicilie” con Sebastiano Marco Cicciò, università LUMSA di Palermo, e Vincenzo Pintaudi, università di Messina. Introducono Elena Trunfio e Marilisa Morrone. L’ingresso è gratuito e non è necessaria la prenotazione.
Adria (Ro). Al museo Archeologico nazionale presentazione degli 88 reperti recuperati dal nucleo TPC dei carabinieri e acquisiti dal museo

Kylix tra gli 88 reperti recuperati dai carabinieri del nucloe TC ed acquisiti dal museo Archeologico nazionale di Adria (foto drmn-veneto)
Giovedì 19 giugno 2025, alle 11, al museo Archeologico nazionale di Adria presentazione della ricca collezione archeologica recentemente acquisita in seguito all’attività svolta dai Carabinieri Tutela Patrimonio Culturale del nucleo di Venezia. L’evento sarà moderato dalla direttrice del Museo, Alberta Facchi, e si svolgerà alla presenza di dirigenti degli uffici del ministero della Cultura, di Autorità civili e militari. La collezione di 88 reperti verrà illustrata da Maria Cristina Vallicelli della soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio per l’area metropolitana di Venezia e le Province di Belluno Padova e Treviso. Info e prenotazioni: 0426 21612; drm-ven.museoadria@cultura.gov.it
Reggio Calabria. Con il concerto dell’Ensemble Mediterranea sulla terrazza del MArRC si è aperta ufficialmente “Museo in Fest 2025” la rassegna estiva del museo Archeologico nazionale: concerti, incontri con autori, rassegne tematiche, conferenze e laboratori. Ecco il ricco programma

Il concerto dell’Ensemble Mediterranea sulla terrazza del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria (foto marrc)
Con il concerto dell’Ensemble Mediterranea sulla terrazza affacciata sullo Stretto si è aperta ufficialmente “Museo in Fest 2025” la ricca programmazione estiva del museo Archeologico nazionale di Reggio Calabria, un ricco programma di appuntamenti che accompagnerà il pubblico nei mesi estivi, all’insegna dell’arte, della musica e della condivisione culturale: un’ampia offerta di iniziative, concerti, incontri con autori, rassegne tematiche, conferenze e laboratori teatrali pensati per coinvolgere pubblici diversi, in un’ottica di accessibilità e pluralità. “Siamo felici di aver inaugurato la stagione estiva con un evento che ha saputo restituire al pubblico il senso più autentico della partecipazione culturale”, dichiara il direttore del MArRC, Fabrizio Sudano. “Il Museo vuole essere un luogo vivo, aperto al territorio, in cui la conoscenza del passato dialoga costantemente con il presente. L’Ensemble Mediterranea è l’espressione di una comunità che sceglie la musica come strumento di incontro, ascolto reciproco e crescita collettiva. La loro presenza qui al Museo è un segnale forte del valore dell’inclusione e della creatività condivisa”. La collaborazione con realtà emergenti e inclusive come l’Ensemble Mediterranea rappresenta un’opportunità per promuovere nuovi linguaggi espressivi e per valorizzare la creatività collettiva, incoraggiando forme di partecipazione attiva che coinvolgono cittadini, studenti e professionisti in un progetto culturale condiviso.
MUSEO IN FEST, PROGRAMMA 2025. 27 giugno, 18, piazza Paolo Orsi, “Cappuccetto Rosso Kamishibai”, compagnia Teatrop. Una rivisitazione scenica della fiaba classica pensata per i più piccoli, tra narrazione, immagini e partecipazione. 28 giugno, 18, Piazza Paolo Orsi, “Un Principe Piccolo Piccolo”, compagnia Teatrop. Spettacolo-laboratorio ispirato al “Piccolo Principe”, tra teatro, fiaba e creatività condivisa. 4 luglio, 21, terrazza del Museo, Stefano Di Battista Quartet feat. Nicky Nicolai, “Mille bolle blu”. Canzoni italiane iconiche reinterpretate in chiave jazz. Apertura straordinaria: 2024. 5 luglio, 21, terrazza del Museo, incontro con Carlo Verdone. A Reggio con papà. Intitolazione a Mario Verdone della sezione cinema associazione Anassilaos. L’evento è organizzato in collaborazione con l’associazione Anassilaos, il LIFF Lamezia International Film Fest, RCFF ReggioFilmFest. Apertura straordinaria: 20-24. 11 luglio, 18, piazza Paolo Orsi, “Una merenda da paura”, compagnia Teatrop. Spettacolo-laboratorio sull’alimentazione tra gioco, costumi e interazione. 12 luglio, 21, terrazza del Museo, concerto lirico “Musica sotto le stelle”, conservatorio F. Cilea. Le voci liriche del Conservatorio regalano un’esperienza musicale al tramonto. Apertura straordinaria: 20–23. 18 luglio, 21, terrazza del Museo, incontro con Federico Quaranta. Un racconto di paesaggi e radici culturali, tra memoria e identità. Apertura straordinaria: 20–24. 26 luglio, 21, terrazza del Museo, conferenza “L’apporto del monachesimo italogreco alla nascita della cultura umanistica nella Calabria Meridionale tra il XIV e XVI secolo”, AIPARC. Con Giacomo Oliva, uno sguardo sul ruolo dei monasteri nella Calabria tra Medioevo e Umanesimo. Apertura straordinaria: 20–23. 27 luglio, 21, terrazza del Museo, Federico Mecozzi Quartet. Un viaggio musicale tra classica, elettronica e world music. Apertura straordinaria: 20–24. 1° agosto, 21, terrazza del Museo. Stand-up comedy con Gennaro Calabrese. Una serata all’insegna dell’ironia e della comicità contemporanea. Apertura straordinaria: 20–23. 2 agosto, 21, terrazza del Museo, conferenza “Dalla Tebe di Sofocle alla Montréal di oggi Antigone parla ancora”, CIS Calabria. Paola Radici Colace riflette sul mito di Antigone tra teatro antico e attualità, con video proiezione. Apertura straordinaria: 20–23. 8 agosto, 21, piazza Paolo Orsi, Remo Anzovino, concerto solo piano. Musiche originali tra cinema, poesia e improvvisazione. Apertura straordinaria: 20–24. 9 agosto, 21, terrazza del Museo, conferenza “Donne, amanti, dei e il firmamento: quando il mito si fa luce”, Planetario RC. Ne discutono: Salvo Guglielmino, Fortunato Zappia, Angela Misiano. Osservazione del cielo a cura del Planetario della Città Metropolitana di Reggio Calabria. Apertura straordinaria: 20–23. 10 agosto, 21, terrazza del Museo, Quatuor Akilone – The Unexplored (Progetto MERITA), parte del Festival Musica con Vista, Dimore del Quartetto. Musica da camera di alto livello con giovani interpreti europee. Apertura straordinaria: 20–24. 16 agosto, 21, piazza De Nava, Orchestra Sinfonica Brutia, “Dance 70/80”. Classici della disco music reinterpretati in chiave sinfonica. Apertura straordinaria: 20–24. 22 agosto, 21, terrazza del Museo, incontro con Nino Frassica. Presentazione libro tra comicità surreale e racconti d’autore, un incontro imperdibile. Apertura straordinaria: 20–24. 23 agosto, 21, terrazza del Museo, conferenza “Bere vino nell’antica Grecia, versi, società, rotte mediterranee” con TCI RC, “Il simposio tra storia e poesia” con il prof. Andrea Filocamo, UniRC. Promosso dal Touring Club – sezione Reggio Calabria. Apertura straordinaria: 20–23. 28 agosto, 21, piazza De Nava, concerto Orchestra Delianuova. 29 agosto, 18, piazza Paolo Orsi, “Il Principe Ranocchio”, Compagnia Teatrop. Spettacolo interattivo con laboratorio creativo, ispirato alla fiaba. 30 agosto, 21, terrazza del Museo. Reading “Tre piccole ombre” di Massimo Barilla, con Salvatore Arena. Poesia e teatro civile si incontrano in un reading intenso e suggestivo. Apertura straordinaria: 20–23.
Bosa-Cabras (Or). Al via il Festival dell’Archeologia, quattro giorni di incontri e approfondimenti promossi dalla Fondazione Mont’e Prama. Ecco il programma
La Fondazione Mont’e Prama si prepara a inaugurare il Festival dell’Archeologia, che prende il via martedì 17 giugno 2025 con un calendario fitto di incontri e approfondimenti, tra la Planargia e il Sinis, fino al 20 giugno 2025. Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito.
L’apertura è prevista a Bosa, martedì 17 giugno 2’25, alle 20, nell’ex Convento dei Cappuccini, con una serata dedicata alla storia antica del territorio e all’eredità medievale del castello Malaspina. Dopo i saluti delle autorità, interverranno gli studiosi Attilio Mastino e Antonio Corda su “Bosa e la Planargia in età antica”, seguiti da Franco Giuliano Rolando Campus, con una riflessione sulle fortificazioni medievali sarde “Rocche fortificate medievali della Sardegna e il castello Malaspina di Bosa”. Presenta e conduce Ambra Pintore. La conclusione dell’incontro, alle 22, sarà affidata al Quintetto Atlantico, con Enzo Favata, Daniele di Bonaventura, Marcello Peghin, Salvatore Maltana, U.T. Gandhi.
Da mercoledì 18 giugno 2025, il Festival si trasferisce al museo civico “Giovanni Marongiu” di Cabras per tre serate tematiche. La prima, con inizio alle 20.30, è dedicata alle grandi mostre internazionali della Fondazione Mont’e Prama, con la partecipazione dei curatori di alcuni dei principali musei europei: Carme Rovira Hortalà, curatrice museo Archeologico della Catalunia di Barcellona; Manfred Nawroth, curatore Neues Museum di Berlino; Natalia Demina, curatrice museo Ermitage di San Pietroburgo; Paolo Giulierini, già direttore del museo Archeologico nazionale di Napoli. Presenta e coordina Nicoletta Buffon, amministratore delegato di Villaggio Globale International. Verranno inoltre presentate le esposizioni realizzate in Sardegna, tra cui “Il ritorno dei Giganti”, a cura di Anthony Muroni; “Aristocrazie sarde ed etrusche nel mondo mediterraneo”, a cura di Paolo Giulierini; una mostra su Tharros al museo Diocesano Arborense di Oristano, con Silvia Oppo, Luca Cheri, Ilaria Orri, Nicoletta Camedda, Viviana Pinna, Maria Mureddu; “Sulle spalle dei Giganti. La Preistoria moderna di Costantino Nivola”, con Luca Cheri e Giorgio Murru. Presenta e conduce Ambra Pintore. La serata sarà introdotta da un intervento musicale del duo Federica Urracci & Alessio Sanna.
Giovedì 19 giugno 2025, il Festival affronta i temi di identità, narrazione storica e accessibilità. Alle 20.30, lo scrittore Francesco Grasso dialogherà con l’archeologa Maria Emanuela Alberti sull’immaginario mediterraneo nei romanzi storici “Isole nella storia. Le radici della Sicilia nei romanzi storici”. Seguirà “La Carta di Ustica e la collaborazione tra la Fondazione Sebastiano Tusa e la Fondazione Mont’e Prama” con Anthony Muroni, Valeria Li Vigni, Massimo Cultraro e Giorgio Murru; per poi concludere con l’incontro “Non toccarmi. Uso e accessibilità del corpo nelle opere d’arte” a cura di Claudio Pescio e Roberta Scorranese. Presenta e conduce Ambra Pintore. Introduzione e intervallo musicale a cura di Chiara Effe.
Il Festival si chiuderà venerdì 20 giugno 2025 con una serata interamente dedicata all’archeologia sarda e mediterranea. Alle 20.30, “Relazioni tra Sardegna nuragica, Egeo e Mediterraneo orientale” con Massimo Cultraro, Raimondo Zucca, Carlo Tronchetti e Anna Paola Delogu; “Prospezioni archeologiche nella laguna di Cabras” con Rita Auriemma, Piergiorgio Spanu e Maria Mureddu; “Indagini archeologiche nel nuraghe Cannevadosu di Cabras” con Raimondo Zucca, Nicoletta Camedda e Maura Vargiu; “Spazi di lavoro, spazi di preghiera. La vita quotidiana a Tharros attraverso le ricerche dell’Università di Bologna” a cura di Anna Chiara Fariselli; “Città e paesaggio costiero: le ricerche dell’Università di Cagliari” a cura di Carla Del Vais. Presenta e conduce Ambra Pintore. Introduzione e intervallo musicale a cura di Ilaria Porceddu e Emanuele Contis.





















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