Gambolò (Pv). Il popolo dei nuraghi e le città dell’Eldorado hanno conquistato pubblico e giuria del Festival Internazionale del Cinema di Archeologia – Città di Gambolò: ecco i film premiati
Il popolo dei nuraghi e le città dell’Eldorado hanno conquistato pubblico e giuria del Festival Internazionale del Cinema di Archeologia – Città di Gambolò che si è tenuto l’8 e il 9 novembre 2025 al Castello Litta Beccaria di Gambolò (Pv), promosso dal museo Archeologico Lomellino e l’Associazione Archeologica Lomellina in collaborazione con RAM Film Festival e Comune di Gambolò.

Frame del film “Secret Sardinia, mysteries of the Nuraghi – Sardegna segreta, i misteri dei Nuraghi” di Thomas Marlier
PREMIO CITTA’ DI GAMBOLÒ al film più votato dal pubblico “Sardegna segreta, i misteri dei Nuraghi / Secret Sardinia, Mysteries Of The Nuraghi” di Thomas Marlier (Francia 2024, 53’). La Sardegna, una piccola isola del Mediterraneo – poco più grande delle Hawaii – custodisce i resti di un’antica civiltà comparsa quasi 4.000 anni fa. Mentre i faraoni d’Egitto costruivano le loro ultime piramidi, questa potente civiltà dava vita a torri-fortezza chiamate nuraghi, a santuari religiosi e a straordinarie tombe dalla forma geometrica. Chi era il popolo nuragico, costruttore di questi monumenti? Negli ultimi cinque anni, un’équipe internazionale di archeologi e scienziati studia questi resti come mai prima, contribuendo a svelare i segreti di una delle più straordinarie civiltà dell’Età del Bronzo del Mediterraneo.

Frame del film “Le città d’oro, il grande malinteso / Les cités d’Or, le grand malentendu” di Joséphine Duteuil
PREMIO MUSEO ARCHEOLOGICO LOMELLINO, al film scelto dalla giuria di esperti (Sabina Malgora, Antonello Ruggieri, Stefano Gregoriani) “Le città d’oro. Il grande malinteso / Les cités d’Or. Le grand malentendu” di Joséphine Duteuil (Francia 2024, 54’). Cinque secoli dopo la conquista delle Americhe, il documentario esplora la ricerca ossessiva dell’oro, motore principale della colonizzazione. Attraverso le testimonianze degli studiosi e gli scavi archeologici, il film indaga i miti delle leggendarie “Città d’oro” e l’idea di un Eldorado dalle ricchezze infinite. Per i popoli indigeni, l’oro non era una moneta, ma un materiale sacro e spirituale. Il film mette a confronto questa visione con quella dei conquistadores, ossessionati dalla ricchezza materiale. Rivela come questa brama abbia portato a immense violenze e alla distruzione di intere civiltà. Attraverso un viaggio in Colombia, Perù e Bolivia, gli scienziati riscrivono la storia, restituiscono dignità alle antiche culture e mettono in discussione i racconti tramandati dall’Europa. Un viaggio tra mito e realtà che fa luce sul vero rapporto con l’oro nelle Americhe precolombiane.

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