Pozzuoli (Na). Riapre il percorso archeologico del Rione Terra, un viaggio nella colonia romana di Puteoli tra le antiche botteghe, i cardi e i decumani. Sul fenomeno del bradisismo e sulle azioni intraprese interviene Fabio Pagano, direttore del parco archeologico dei Campi Flegrei

Il percorso archeologico del Rione Terra a Pozzuoli (foto pafleg)

A Pozzuoli riapre il percorso archeologico del Rione Terra. Lo comunica il parco archeologico dei Campi Flegrei. Tutti i weekend di ottobre 2025 sarà possibile visitare l’antica città di Puteoli situata sotto la rocca che svetta sul mare del Golfo di Pozzuoli (Na). Un’occasione da non perdere per camminare tra le antiche botteghe romane percorrendo i cardi e decumani dell’antico insediamento. L’ingresso è gratuito e non c’è bisogno di prenotazione. Orari sabato: dalle 16.15 alle 20, ultimo ingresso 19.30. Orari domenica: dalle 10.15 alle 14, ultimo ingresso 13.30.

Il percorso archeologico sotterraneo del Rione Terra è un viaggio nell’antica colonia romana, Puteoli, fondata nel 194 avanti Cristo e divenuta presto porto commerciale di Roma. Il percorso è situato sotto la rocca di tufo che domina il golfo di Pozzuoli, tra Nisida e Baia, e si sviluppa lungo gli assi principali della città romana, cardini e decumani. Il visitatore, passeggiando lungo le strade dell’antica Puteoli, viene affascinato dall’architettura dei numerosi edifici, dai depositi di grano, dal forno per la lavorazione e la cottura del pane (pistrinum) con le macine quasi intatte, dai criptoportici, dalle botteghe e dai magazzini.

La rocca del Rione Terra a Pozzuoli (foto mic)

Il bradisismo ha causato nel Rione Terra un’elevazione del suolo di circa 1,5 metri tra il 2000 e il 2023, con conseguente sommersione e impatto sulla morfologia del promontorio. Nonostante i rischi, l’area è un esempio di convivenza tra la comunità e i fenomeni vulcanici e bradisismici, con testimonianze storiche e archeologiche che testimoniano secoli di interazione con il suolo instabile. Del fenomeno bradisismo e delle azioni messe in campo dal parco archeologico dei Campi Flegrei ha parlato ad archeologiavocidalpassato il direttore Fabio Pagano, incontrato al RAM film festival di Rovereto.

“Il Parco archeologico dei Campi Flegrei – spiega Pagano ad archeologiavocidalpassato – sta cercando di convivere con un fenomeno che si è acuito negli ultimi anni, quello del bradisismo e quello delle sollecitazioni, e quindi dei terremoti. Cosa stiamo facendo? Stiamo applicando ormai da anni un modello di monitoraggio costante, fatto di sensori ma anche di attività umana e di controllo, palmo per palmo, dei nostri luoghi, che si ripete ogni volta che c’è un sisma di grande intensità, di intensità importante. Questo ci consente di avere la sicurezza di poter ospitare le persone e accoglierle dopo le verifiche che vengono fatte dopo un sisma, appunto, che potrebbe aver arrecato danni. E questo – conclude – ci ha consentito con molti cantieri di restauro e messa in sicurezza, per ora e speriamo sia così anche a lungo, di non avere grossi problemi strutturali, ma semplicemente lesioni che stiamo controllando e monitorando”.

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