Napoli. Restaurate le fontane del Giardino orientale del museo Archeologico nazionale: un nuovo passo verso un museo sempre più accogliente e sostenibile

Una delle fontane restaurate nel giardino orientale del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)
Nel cuore verde del museo Archeologico nazionale di Napoli le tre fontane sono tornate a funzionare. Non si tratta soltanto di un intervento tecnico, ma di un progetto che riflette una visione rinnovata del museo come luogo di benessere, accoglienza e relazione. Con la conclusione dell’intervento di restauro delle fontane storiche del Giardino orientale, il museo Archeologico nazionale di Napoli restituisce alla città un altro dei suoi spazi evocativi, dove collezioni e architetture verdi si intrecciano in un dialogo armonico. Un intervento reso possibile grazie a un’erogazione liberale di Acqua Campania SpA (Nepta – Gruppo Italgas), attraverso lo strumento dell’Art Bonus. Un giardino che torna a vivere nel segno della cura e dell’accessibilità. Un passo ulteriore verso un museo sempre più aperto, sostenibile e partecipato.

Una delle fontane restaurate nel giardino orientale del museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)
Le operazioni di pulitura hanno rimosso i rifacimenti cementizi, le patine biologiche e le croste calcaree che alteravano la leggibilità delle superfici, restituendo coerenza alle strutture. In particolare, una delle tre fontane – frutto della commistione tra elementi di epoca romana e integrazioni moderne – ha restituito una scoperta significativa, che sarà oggetto di futuri approfondimenti: sulla piccola colonna centrale del bacino superiore, realizzata in marmo bianco di Paros, è emerso un fiore scolpito con foglie aggettanti e decorazioni naturalistiche a rilievo di estrema finezza. Grande attenzione è stata riservata anche alla sostenibilità ambientale. Tutti gli interventi sono stati eseguiti con materiali a basso impatto e prodotti atossici: per il trattamento biocida, ad esempio, si è scelto di non ricorrere a soluzioni chimiche convenzionali –efficaci ma potenzialmente dannose – optando invece per un’essenza naturale derivata dalla pianta di origano, pienamente compatibile con la flora del giardino. Il restauro, progettato dal laboratorio di restauro del Mann (responsabile Mariateresa Operetto, con Manuela Valentini), insieme all’architetto e paesaggista Silvia Neri e al RUP arch. Amanda Piezzo, è stato eseguito da Pantone Restauri srl, e rappresenta, grazie al sostegno di Acqua Campania, un esempio virtuoso di collaborazione tra pubblico e privato.

Mirella Barracco e Marco Lombardi all’inaugurazione delle fontane restaurate dek museo Archeologico nazionale di Napoli (foto mann)
“Anche i giardini fanno pienamente parte della nostra idea di museo”, commenta il direttore generale musei, Massimo Osanna. “Sono spazi di incontro e di sosta, capaci di offrire un tempo diverso, più intimo, in dialogo con la bellezza. Questo restauro restituisce non solo la funzionalità delle fontane, ma anche il senso profondo di un luogo pensato per essere vissuto. Ringrazio Acqua Campania, l’Advisory Board e tutti i professionisti del Museo che hanno reso possibile questo intervento”. E la presidente dell’advisory board del Mann, Mirella Barracco: “La donazione di Acqua Campania è frutto del lavoro dell’Advisory Board, che presiedo da anni con l’obiettivo di tutelare e valorizzare il patrimonio del Museo. Ringrazio l’allora direttore Paolo Giulierini, che ha dato avvio al progetto, e l’attuale direttore Massimo Osanna, con cui i lavori sono stati conclusi. Promuovere la cultura del verde e della sostenibilità è uno degli obiettivi che anche le istituzioni museali devono proporsi”. “Siamo orgogliosi di aver contribuito alla valorizzazione di un luogo simbolico come il Giardino orientale del Mann”, dichiara Marco Lombardi, amministratore delegato di Acqua Campania. “Come società del territorio, Acqua Campania è fortemente impegnata nella creazione di valore per le comunità, non solo attraverso la gestione efficiente della risorsa idrica, ma anche mediante iniziative che permettano di coniugare responsabilità sociale e tutela del patrimonio storico-culturale. In questo senso, restituire funzionalità alle fontane storiche significa non solo preservarne la memoria, ma anche restituire bellezza e quindi benessere alle comunità”.
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Tag:Acqua Campania SpA, Amanda Piezzo, Artbonus, Giardino delle fontane del Mann, Manuela Valentini, Marco Lombardi, Mariateresa Operetto, Massimo Osanna, Mirella Barracco, museo archeologico nazionale di Napoli, Pantone Restauri srl, Silvia Neri
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Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)
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