Roma. Al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia la conferenza “Tecnica e conservazione della pittura funeraria etrusca nel Parco Acheologico di Cerveteri e Tarquinia” di Maria Cristina Tomassetti, quarto appuntamento del ciclo “Chi (Ri)cerca Trova. I professionisti si raccontano al Museo”
Dalla sua istituzione, avvenuta 3 anni fa, il parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia ha avviato un’intensa attività che coinvolge i settori della ricerca, della conservazione, della valorizzazione. Per il ciclo “CHI (RI)CERCA TROVA” al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia la conferenza “Tecnica e conservazione della pittura funeraria etrusca nel Parco Acheologico di Cerveteri e Tarquinia”. Venerdì 18 aprile 2025, alle 16, in Sala Fortuna, Maria Cristina Tomassetti presenta le attività del parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia in relazione allo studio e alla conservazione dello straordinario patrimonio pittorico presente nei due siti. Ingresso gratuito fino ad esaurimento posti. Prenotazioni all’indirizzo mn-etru.didattica@cultura.gov.it. Verranno esposti i risultati conseguiti fino a oggi concernenti la tecnica esecutiva della pittura murale tarquiniese, le nuove strategie che si stanno progettando o attuando per il piano di conservazione programmata e per la protezione dei fragili ambienti ipogei, sempre più soggetti al rapido cambiamento climatico e quanto è stato progettato nel museo Archeologico per la valorizzazione e la diffusione della conoscenza della pittura etrusca.
Maria Cristina Tomassetti, funzionaria restauratrice – conservatrice parco archeologico di Cerveteri e Tarquinia. Funzionaria del MiC, dal dicembre 2018, alla galleria nazionale dell’Umbria di Perugia e, dal 2022, al PACT, ha svolto per 20 anni attività di restauro e conservazione. Laureata all’Istituto Centrale per il Restauro, è stata docente all’ICR e all’università della Tuscia di Viterbo per materiali lapidei e mosaici, ma ha lavorato in maniera particolare sulla pittura murale, interessandosi di pittura antica, da quella preistorica nei siti nel Sahara sud-orientale, alla pittura faraonica in Egitto e Sudan, a quella medievale in Giordania e Turchia. È attualmente all’ultimo anno di un dottorato di ricerca sulla pittura etrusca tarquiniese.


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