Locri (RC). Al museo Archeologico nazionale la presentazione del libro “Calabria angioina (1266-1382). Novità gotiche e tradizione bizantina al tramonto del Medioevo” a cura di Stefania Paone, con il vescovo Parisi, primo incontro dell’anno di “Un caffè… storicamente corretto”

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È stato ampiamente annunciato e ora ci siamo al primo incontro dell’edizione 2025 di “Un caffè… storicamente corretto” al museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri (RC), il ciclo promosso il giovedì dal museo e parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri con il Circolo di Studi storici “Le Calabrie” e il patrocinio del Comune di Locri, curato da Elena Trunfio e Marilisa Morrone (vedi Locri (RC). Elena Trunfio e Marilisa Morrone annunciano l’edizione 2025 della rassegna “Un caffè… storicamente corretto”: ogni mese un appuntamento con ricercatori e studiosi per trattare temi di archeologia, storia, arte, museografia | archeologiavocidalpassato). Appuntamento giovedì 20 febbraio 2025, alle 17.30, al museo Archeologico nazionale di Locri Epizefiri, presentazione del libro “Calabria angioina (1266-1382). Novità gotiche e tradizione bizantina al tramonto del Medioevo” a cura di Stefania Paone, docente di storia dell’arte all’università della Calabria. L’incontro è gratuito e non è necessaria la prenotazione. Introducono Elena Trunfio, direttrice del museo e parco archeologico nazionale di Locri Epizefiri, e Marilisa Morrone, presidente del Circolo di Studi storici “Le Calabrie”. Interviene S.E. mons. Serafino Parisi, vescovo della Diocesi di Lamezia Terme, delegato della Conferenza episcopale calabra alla commissione per la Cultura e la Comunicazione sociale e alla consulta per i Beni culturali.

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Copertina del libro “Calabria angioina (1266-1382). Novità gotiche e tradizione bizantina al tramonto del Medioevo” a cura di Stefania Paone

“Calabria angioina (1266-1382). Novità gotiche e tradizione bizantina al tramonto del Medioevo”. La mostra Calabria angioina si concentra su un periodo poco battuto ma assolutamente unico e sorprendente: l’arte gotica (nei diversi ambiti dell’architettura, scultura, pittura e oreficeria) nella Calabria del tardo Medioevo che viene affiancata, esaltandone i contrasti, alla più nota arte bizantina già presente sul territorio da secoli. L’esposizione è allestita nel museo civico di Altomonte, che si trova nei locali dell’antico Convento dei Domenicani e che è attiguo alla chiesa di Santa Maria della Consolazione, edificio dalle forme gotiche che riprende i modelli delle chiese provenzali trecentesche. Ma la ricchezza della mostra non si esaurisce nella collocazione d’eccellenza, anzi si sostanzia nei numerosi manufatti esposti: non solo oreficerie, sculture, dipinti, ma anche monete, documenti e manoscritti, molti dei quali assolutamente inediti perché mai esposti in precedenza. A simboleggiare l’intera produzione di epoca angioina sono due opere in particolare: il Monumento di Isabella d’Aragona, nella cattedrale di Cosenza, e l’affresco con la Deèsis nella chiesa di San Zaccaria a Caulonia riprodotti in loco attraverso proiezioni digitali di grande efficacia realizzati da 3D Research, spin-off dell’università della Calabria, al quale spetta anche l’avvincente racconto immersivo all’interno della chiesa, fruibile attraverso l’uso di visori. Si tratta, quindi, di un’occasione davvero unica per conoscere e apprezzare tesori nascosti della nostra terra, presentati, in modo magistrale, grazie al sapiente e meticoloso lavoro di grandi Professionisti. Questo catalogo resterà come testimonianza scritta ed illustrata anche di questo grande lavoro, e siamo certi che il lettore continuerà a sfogliarlo nel momento assai prossimo nel quale i semi piantati ad Altomonte germoglieranno in tutta la Calabria.

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