Vigevano (Pv). Al museo Archeologico nazionale della Lomellina presentazione del catalogo scientifico della Collezione Strada, edito da SAP, e curato da Rosanina Invernizzi: la collezione esemplifica la cultura materiale del territorio nell’antichità e illustra i gusti dei collezionisti ottocenteschi
Sabato 16 novembre 2024, alle 15, al museo Archeologico nazionale della Lomellina di Vigevano (Pv) Rosario Maria Anzalone, archeologo e direttore regionale Musei nazionali Lombardia, presenta il catalogo scientifico della Collezione Strada, edito per i tipi di SAP Società Archeologica srl. Il libro “La collezione archeologica Strada. Catalogo dei materiali”, curato da Rosanina Invernizzi, già direttrice del museo che dal 2023 conserva ed espone la collezione, costituisce un altro importante tassello della complessa operazione di acquisizione, studio ed esposizione della collezione Strada. Esito del lavoro di un team di specialisti, il libro contestualizza i materiali nel quadro delle conoscenze archeologiche del territorio: comprende saggi introduttivi sulla figura del collezionista, sulla formazione della collezione, sui motivi dell’acquisizione al patrimonio dello Stato e presenta quindi il catalogo di tutti i reperti in ordine cronologico, suddivisi per materiali e classi. Un ricco apparato di disegni e fotografie illustra gli oggetti.

Copertina del libro “La collezione archeologica Strada. Catalogo dei materiali” curato da Rosanina Invernizzi
La collezione Strada, di recente acquistata dallo Stato e conservata presso il museo Archeologico nazionale di Vigevano, comprende reperti provenienti per lo più da ritrovamenti occasionali effettuati tra la fine dell’Ottocento e gli inizi del Novecento in Lomellina, che erano già parte di altre collezioni locali. Di notevole interesse perché costituisce una preziosa testimonianza di un patrimonio che sarebbe andato altrimenti disperso, la raccolta esemplifica, dal punto di vista cronologico e tipologico, la cultura materiale del territorio nell’antichità e illustra significativamente i gusti dei collezionisti ottocenteschi. Spicca, per abbondanza di presenze e qualità degli oggetti, la classe dei vetri, componente caratteristica della documentazione archeologica locale. La provenienza da corredi funerari è provata dall’integrità della maggior parte dei reperti. Il catalogo contestualizza i materiali nel quadro delle conoscenze archeologiche del territorio, evidenziando gli elementi di novità che emergono dallo studio delle provenienze.
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