Verona. Più di 200 persone per festeggiare i dieci anni di gestione da parte dell’associazione Archeonaute dell’area archeologica di Corte Sgarzerie con il criptoportico capitolino. La presidente Annarosa Tricomi traccia un bilancio di questa importante esperienza di divulgazione archeologica

Morena Tramonti, Annarosa Tricomi e Maria Rita Bertoncini di Archeonaute davanti all’ingresso dell’area archeologica di Corte Sgarzerie a Verona (foto graziano tavan)
Mancavano solo i calici con le bollicine. Ma domenica 3 marzo 2024 all’ingresso dell’area archeologica di Corte Sgarzerie la soddisfazione e l’entusiasmo erano palpabili nei sorrisi, nelle parole, negli sguardi di Annarosa Tricomi, Morena Tramonti e Maria Rita Bertoncini, anima cuore e motore dell’associazione Archeonaute – Archeologia a Verona, che ha voluto festeggiare i dieci anni di gestione dell’area ipogea, dove si conserva una parte del criptoportico del Capitolium, a un passo da piazza delle Erbe (il foro della Verona romana), nel cuore della città, aprendo le porte a tutti per una visita guidata gratuita. Era infatti l’8 febbraio 2014 quando fu possibile scendere nel sottosuolo di Verona e scoprire le tracce di uno dei monumenti più importanti della città antica che le tre archeologhe sono riuscite a far parlare, diventando con gli anni un nuovo punto di riferimento negli itinerari della Verona romana. E il successo è dato dai numeri: 40mila accessi in dieci anni, almeno 500 persone al mese. E domenica 3 marzo 2024 la risposta dell’affetto e dell’interesse che i veronesi e i turisti dimostrano per Corte Sgarzerie ha premiato l’impegno di Archenaute con più di 200 ingressi in poco più di due ore. Famiglie con i bambini, gruppi di appassionati, turisti anche stranieri, e passanti incuriositi dalle porte aperte all’area archeologica si sono avvicendati a piccoli gruppi, in un flusso continuo.
È Annarosa Tricomi, presidente di Archeonaute, a tracciare per archeolgiavocidalpassato.com un bilancio di questi primi dieci anni a Corte Sgarzerie. “Archeonaute è affezionatissima all’area archeologica di Corte Sgarzerie che rappresenta per noi il fulcro, il cuore di quello che poi è diventata la nostra attività quotidiana, la nostra missione in qualche modo la missione proprio della nostra associazione che è nata per portare l’archeologia fuori dall’ambito ristretto degli addetti ai lavori, dall’ambito degli accademici, perché noi da archeologi abbiamo un’enorme soddisfazione nel raccontare quello per cui nutriamo una passione sconfinata. Quindi Corte Sgarzerie è stato il primo punto di partenza da cui poi si sono diramate tutta una serie di attività che oggi rappresentano il nostro lavoro, il nostro pane quotidiano. È tato il motivo per cui ci siamo ancora di più aggregati, per cui abbiamo raccolto collaborazioni. Abbiamo cominciato a conoscere il pubblico, il pubblico ha cominciato a conoscere noi e abbiamo cominciato a manifestare il nostro grande entusiasmo verso la promozione, la divulgazione dei Beni culturali. Poi da qui sono nati progetti come la gestione di altre due aree sotterranee in città (villa romana di Valdonega e area archeologica di via San Cosimo, ndr), sono nate le visite a tema archeologico in città a Verona e in provincia, e i viaggi archeologici che portiamo avanti tutto l’anno. Quindi Corte Sgarzerie è un po’ la nostra casa, la nostra prima casa, il nostro luogo di aggregazione, ed è – penso – anche diventata un punto per la cittadinanza e per i turisti che arrivano di identità della città. Cioè è veramente una nuova area in cui Verona si riconosce. E quindi è tutta la nostra soddisfazione nella gestione che quest’anno compie 10 anni e quindi è un anniversario importantissimo”.
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