Ercolano. “Le Schegge del PAE”: nella quarta e ultima puntata il direttore del parco archeologico Francesco Sirano ci fa scoprire il meraviglioso tetto della Casa del Rilievo di Telefo, esposto alla mostra “Materia. Il legno che non bruciò ad Ercolano” nella Reggia di Portici

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Lacunare del soffitto in legno della Casa del Rilievo di Telefo a Ercolano (foto graziano tavan)

Quarta e ultima puntata de “Le Schegge del PAE”, la nuova serie social del parco archeologico di Ercolano dedicata alla mostra “Materia. Il legno che non bruciò ad Ercolano” in esposizione al MUSA – musei della Reggia di Portici fino al 31 dicembre 2023, dal martedì alla domenica dalla 9.30 alle 18, ultimo ingresso in biglietteria alle 16.30. I biglietti sono acquistabili alle biglietterie fisiche della Reggia e del Parco oppure online su https://materiainreggia.okticket.it/i… Sottotitoli a cura dell’Herculaneum Conservation Project. Dopo aver avere descritto lo sgabello della Casa dei due Atri, le tavolette di legno di Ercolano, e il larario della Casa del salone nero (vedi Ercolano. “Le Schegge del PAE”: nella terza puntata il direttore del parco archeologico Francesco Sirano ci fa scoprire il larario della Casa del salone nero, esposto alla mostra “Materia. Il legno che non bruciò ad Ercolano” nella Reggia di Portici | archeologiavocidalpassato), il direttore del parco Francesco Sirano ci porta alla scoperta del meraviglioso soffitto della Casa del Rilievo di Telefo.

“Sacra dimora chiusa da cardini altisonanti, io ti vidi quando ancora era in piedi la potenza barbarica con i soffitti intarsiati e intagliati, regalmente adorna d’oro e d’avorio. Mi trovo ora in una bella città, una vera bella città. I suoi palazzi si susseguono fitti. Passando per le vie si scorgono grandi soffitti patrizi, tutti dipinti e dorati”. “Per definire l’anatomia del lusso a tanti secoli di distanza l’uno dall’altro Quinto Ennio e Gustave Flaubert”, spiega Sirano, “usano gli stessi elementi per denotare questa caratteristica. Il soffitto della Casa del Rilievo di Telefo suggeriva una serie di piani sovrapposti, mano a mano che si guardava in alto disegni geometrici che erano resi ancora più spettacolari dall’uso dei tanti colori, colori vivaci tutti diversi, coronati poi dalla presenza di foglie d’oro al centro di ogni decorazione. La tecnica di realizzazione era estremamente raffinata e precisa, non si ammetteva errore. Doveva essere tutto calcolato al centimetro, e non si usavano chiodi ma solo una serie di incassi. Il senso della luxuria in questo caso nasceva dal soffitto di legno splendidamente intarsiato con applicazione in oro, dai marmi alle pareti e dal pavimento fatto di marmi policromi”.

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L’atrio corinzio della Casa del rilievo di Telefo a Ercolano (foto paerco)

Il direttore del parco archeologico di Ercolano si sposta sul cardo quinto dove si aprivano le porte della Casa del Rilievo di Telefo. “La casa apparteneva alla famiglia dei Noni Balbi, una delle più importanti della città antica”, continua Sirano. “Il lusso e la grandezza ricorreva dovunque: l’ingresso splendidamente decorato da colonne, i muri affrescati, i rilievi alle pareti”.

 

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Una risposta a “Ercolano. “Le Schegge del PAE”: nella quarta e ultima puntata il direttore del parco archeologico Francesco Sirano ci fa scoprire il meraviglioso tetto della Casa del Rilievo di Telefo, esposto alla mostra “Materia. Il legno che non bruciò ad Ercolano” nella Reggia di Portici”

  1. Avatar di italinabacciga
    italinabacciga dice :

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