Ercolano. Il parco archeologico lancia il 9 novembre “Le schegge”, quarta serie di video social dopo “I Lapilli”, “I Lapilli sotto la cenere” e “Magma”. Stavolta il direttore Sirano prende spunto dalla mostra “Materia. Il legno che non bruciò a Ercolano” in corso alla Reggia di Portici

“Le schegge”: Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, nella mostra “Materia. Il legno che non bruciò a Ercolano” alla Reggia di Portici (foto paerco)
La prima miniserie di video fu “Lapilli” e fu un successo. Poi fu la volta de “I lapilli sotto la cenere”. Quindi la terza serie di video “Magma”. Ogni volta riscuotendo l’apprezzamento dei social. Ora il parco archeologico di Ercolano lancia “Le schegge”, prendendo spunto dalla mostra “Materia. Il legno che non bruciò a Ercolano” in corso alla Reggia di Portici: serie incentrata su linguaggi, tempi, modi, forme espressive più rapide, immediate, veloci, rivolte ad un pubblico interessato anche a chiavi di lettura più fresche e innovative. Le Schegge, on line sui canali social del Parco a partire dal 9 novembre 2023, evocano anche nel titolo questa loro essenza, residui solo apparentemente inutili di una lavorazione che non perde mai di vista il prodotto finale.

“Le schegge”: Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, nell’antica spiaggia (foto paerco)
“L’archeologia si basa sulle parole e sulle immagini: di quante di ciascuna abbiamo bisogno per restituire ad un nostro interlocutore un’atmosfera, un’idea una conoscenza basate su studi molto settoriali e complessi? Questa è la sfida che ci siamo posti: sintesi, chiarezza, contenuti”, dichiara il direttore Francesco Sirano. “Ci muoviamo lungo un asse strategico che negli scorsi mesi ci ha portato alla triplice premiazione della identità visiva del Parco. La creatività si imposta su solide basi scientifiche di conoscenza, approfondimento e aggiornamento della letteratura di riferimento sulla comunicazione culturale, sulle tecnologie applicate al patrimonio archeologico, sui media e sui social come strumento di coinvolgimento e partecipazione dei pubblici a cui si rivolge. Con queste basi il Parco cercherà di coinvolgere in maniera semplice e diretta i visitatori reali e virtuali che invitiamo a essere parte di una comunità basata sulla condivisione di valori e trasformando i propri social in una piazza digitale dove i visitatori scambiano commenti, emozioni, curiosità, memorie prima durante e dopo la visita, ampliandola e arricchendola di ulteriori valenze”.

“Le schegge”: Francesco Sirano, direttore del parco archeologico di Ercolano, durante le riprese dei video social (foto paerco)
È così che ogni “Scheggia” prende spunto da uno dei reperti esposti alla Reggia di Portici per enucleare un tema, sia esso il rapporto degli antichi romani con il lusso, la religione, la scrittura. Il reperto si osserva ma poi se ne offre una immediata ricontestualizzazione accompagnando in pochi secondi il visitatore al luogo da cui proviene presso l’area archeologica del Parco. Si ricreano così anche visivamente le connessioni tra il Parco e i materiali in mostra alla Reggia, si leggono le stesse istanze culturali che sono alla base della nascita della mostra diffusa, una offerta integrata che tesse i legami di un territorio che non perde la memoria dell’epoca eroica degli scavi borbonici, che fecero della Reggia il primo deposito delle preziose memorie che emergevano dalle esplorazioni. Le rapide sequenze, sempre accompagnate dalle parole del direttore, ricongiungono reperto e suo contesto, ma soprattutto offrono il racconto di un passato che si scopre attuale e offre al pubblico dei social nuove occasioni per rispecchiarsi in un ambiente cognitivo multidimensionale, capace di evocare, suggerire, spingere ciascuno ad una propria esperienza emotiva individuale.
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