Milano. Al museo d’Arte della Fondazione Rovati apre la mostra “Tesori etruschi. La collezione Castellani tra storia e moda”: per la prima volta i capolavori archeologici insieme ai gioielli antichi e moderni della famosa famiglia di antiquari, collezionisti e orefici dell’800 lasciano il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia per un progetto itinerante

Collezione Castellani al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia: campagna fotografica della Fondazione Luigi Rovati per la mostra “Tesori etruschi. La collezione Castellani tra storia e moda” (foto pasquale de bellis)
Ottanta opere della celebre collezione Castellani del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, appartenenti sia alla raccolta archeologica che a quella dei gioielli antichi e moderni, da Roma hanno preso la via di Milano dove, alla Fondazione Luigi Rovati, il 25 ottobre 2023 apre la mostra “Tesori etruschi. La collezione Castellani tra storia e moda”, nata dalla collaborazione fra museo ETRU e Fondazione Rovati. Le opere resteranno a Milano fino al 3 marzo 2024 per prendere poi la strada di Hannover in Germania dove saranno parte di un nuovo progetto espositivo. “Per alcuni mesi i tesori della collezione Castellani”, ricorda Valentino Nizzo, direttore del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, “diverranno gli ambasciatori del Museo con un progetto espositivo originale che mira a valorizzarne anche la fama sul piano dell’influenza artistica che la famiglia di antiquari, collezionisti e orefici ha esercitato nell’800 divenendo un punto di riferimento a livello internazionale”. E continua: “Gli spazi liberati dai capolavori Castellani saranno occupati a novembre dalla grande mostra sulla città etrusca di Spina, proveniente da Ferrara”.
All’apertura della mostra, mercoledì 25 ottobre 2023, alle 18, Giuseppe Sassatelli, curatore della mostra, e Giovanna Forlanelli, presidente della Fondazione Luigi Rovati, terranno una conversazione su “Gli Etruschi nella collezione Castellani. Produzioni mediterranee: dèi ed eroi e vita femminile”. L’incontro è gratuito e a ingresso libero, fino a esaurimento posti disponibili. Si consiglia la prenotazione. Il biglietto per la conferenza non include l’accesso al Museo d’arte.

Lo Studio Castellani, Sala II “Ori antichi”, ai primi del ‘900 (foto archivio fotografico etru)
Tesori etruschi. La collezione Castellani tra storia e moda. La mostra apre mercoledì 25 ottobre 2023 il programma autunnale della Fondazione. Ospitare la più significativa collezione del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia, finora mai uscita nella sua completezza, è il risultato della collaborazione tra un‘istituzione pubblica e un‘istituzione privata che vede i due musei impegnati nel valorizzare il patrimonio etrusco e la storia del collezionismo che si sviluppa attorno ad esso. L’attività di Fortunato Pio Castellani e dei suoi figli Alessandro e Augusto, orafi, collezionisti e mercanti di antichità, s’intreccia con la stagione delle grandi scoperte di scavo nei territori anticamente abitati dalle popolazioni etrusche e italiche. La famiglia Castellani avvia e sviluppa anche un’intensa attività di collezionismo e promuove scambi di antichità provenienti dalla penisola, in cui interesse storico, esigenze di studio, sentimento nazionale e commercio internazionale s’intrecciano.

Gli Ori Castellani, i gioielli realizzati dai celebri orafi che nel XIX secolo inventarono la cosiddetta “oreficeria archeologica italiana” (foto da rivista Scientific Reports)
La mostra approfondisce la storia della famiglia Castellani, della sua bottega orafa, che lancia la moda della gioielleria antica, e della sua straordinaria collezione raccolta negli anni e donata in parte al Museo di Villa Giulia nel 1919 e in parte disseminata nei musei di tutto il mondo. I reperti in arrivo da Roma – oltre ottanta – si affiancano alla collezione permanente del Museo d’arte in un processo di contaminazione che segue il metodo espositivo della Fondazione. Le sei sezioni della mostra espongono numerosi gioielli antichi accanto a fedeli riproduzioni ottocentesche, come il pendente in oro a testa di Acheloo; ceramiche attiche, come la kylix attribuita al Pittore di Phrynos; e ceramiche mediterranee, come l’hydria prodotta a Caere e attribuita al Pittore dell’Aquila. La Sala azzurra ospita un dialogo tra l’oreficeria etrusca, affiancata alla produzione ottocentesca della bottega Castellani, con i gioielli contemporanei di Chiara Camoni. L’artista presenta una serie di sculture-gioiello ottenute fondendo oggetti preziosi con un processo inverso, che “dalla forma ritorna verso l’informe, e dal quale si genera inaspettatamente altra bellezza”.

Lo Studio Castellani, Sala IV “Ori moderni”, ai primi del ‘900 (foto archivio fotografico etru)
La Bottega Castellani. Nel 1814 Fortunato Pio, capostipite della famiglia Castellani, apre in via del Corso a Roma la propria bottega orafa. Trasferita poi in piazza Fontana di Trevi, diventa una tappa obbligata per intellettuali, politici, personaggi noti ed esponenti della nobiltà europea in visita nella capitale. Scambi di idee, conversazioni di contenuto politico e artistico animano le “sale di ricevimento” dello studio Castellani. Questi spazi sono vetrine per le creazioni, oltre che eleganti salotti in cui coltivare rapporti sociali e collezionare informazioni. La sede a Fontana di Trevi è suddivisa in un’anticamera e quattro ampie sale comunicanti, ciascuna dedicata a diverse categorie di gioielli. Una sezione è destinata agli “ori antichi” mentre un’altra agli “ori moderni”. Esposti su scaffali affollati e spesso integrati nell’arredamento, i monili illustrano “sopra tangibili, sicuri documenti, la vecchia tradizione della scuola degli orafi romani”.
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- - gennaio 9, 2024
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