Farra d’Isonzo (Go). Al museo di Documentazione della Civiltà contadina friulana esposti per la prima volta alcuni blocchi del ponte romano alla Mainizza nella mostra “Percorsi di Pietra”, primo passo verso la realizzazione di un vero e proprio museo archeologico

I blocchi in pietra del basamento del ponte romano della Mainizza a Farra d’Isonzo (Go) affiorano quando il fiume è in secca (foto società archeologica friulana)
In località Mainizza di Farra d’Isonzo (Go) un grande ponte attraversava il fiume Isonzo in età romana. Il ponte si trovava sull’antica via di collegamento tra Aquileia ed Emona (attuale Ljubljana) e i suoi resti emergono periodicamente dalle ghiaie del fiume. Presso il ponte doveva sorgere anche una “mansio” (stazione di posta) e un piccolo centro abitato. Dal 24 giugno al 17 dicembre 2023 alcune delle pietre che componevano questo ponte, conservate da molti anni a Farra d’Isonzo, saranno esposte per la prima volta nella mostra archeologica “Percorsi di Pietra – Verso il museo Archeologico di Farra d’Isonzo”, realizzata dall’associazione culturale Lacus Timavi di Monfalcone al museo di Documentazione della Civiltà contadina friulana di Farra d’Isonzo , nell’ambito del progetto Strade & Incanti, in collaborazione con la soprintendenza Archeologia Belle arti e Paesaggio del Friuli Venezia Giulia. Anche Fondazione Aquileia ha collaborato per la realizzazione dell’inedito percorso espositivo, fornendo le ricostruzioni 3D del ponte e della stazione di sosta, importanti tasselli di storia che si intrecciano con quella di Aquileia. Grazie ad alcuni pannelli esplicativi il visitatore può ottenere informazioni sulle principali evidenze archeologiche dell’area. Si tratta del primo passo verso la realizzazione di un vero e proprio museo archeologico che saprà raccogliere e valorizzare tutto il ricco patrimonio antico di questo territorio. L’inaugurazione della mostra è prevista per sabato 24 giugno 2023, alle 18, al museo di Documentazione della Civiltà contadina friulana di Farra d’Isonzo, in strada della Grotta 8.

Ricostruzione del ponte romano sull’Isonzo alla Mainizza (foto fondazione aquileia)

Ricostruzione del ponte romano sull’Isonzo alla Mainizza (foto fondazione aquileia)
“Se proviamo a immaginare il territorio di Farra d’Isonzo in età romana, 2000 anni fa”, spiegano all’associazione Lacus Timavi, “dobbiamo pensare a un paesaggio umano e naturale molto diverso da quello odierno. Un elemento soltanto, oggi come allora, non ha mutato il suo impatto sull’ambiente intorno a noi: l’Isonzo con le sue acque turchesi, un tempo forse più tumultuose, lambisce le opere della natura e dell’uomo e ci racconta una storia affascinante. Durante il periodo romano per permettere ad una importante strada di superare la sua corrente impetuosa e il suo largo alveo qui venne realizzato un grande ponte, che più volte andò in rovina e fu ricostruito. In uno dei restauri vennero riutilizzate le lapidi di un’area funeraria, ormai in disuso, posta nelle vicinanze. Accanto al ponte sorgeva una stazione di sosta, indispensabile per chi affrontava il lungo viaggio sul percorso che da Aquileia portava all’antica Lubiana (Emona) e nei dintorni, probabilmente, si estendeva un piccolo abitato”.

Ricostruzione della mansio nei pressi del ponte romano sull’Isonzo alla Mainizza (foto fondazione aquileia)
“Tutto quel brulicare di vita – continuano – oggi non lo percepiamo più, ma è proprio per questo che è stata allestita la mostra Percorsi di Pietra. Al centro della sala, infatti, è ricostruito un piccolo segmento di strada con fondo in ghiaia su cui si affacciano alcuni monumenti sepolcrali in pietra, decorati o iscritti. Davanti ad essi ci trasformiamo nei viandanti che transitavano lungo la strada, passando attraverso la necropoli che era ubicata, come di norma, fuori dal contesto abitato. Ognuna di queste lapidi ci racconta una storia, ci narra qualcosa del defunto a cui era stata dedicata e ci aiuta a far rivivere vicende così lontane e così vicine a noi. L’esposizione è intesa come prima tappa verso la realizzazione dei un museo dedicato allo straordinario complesso archeologico della Mainizza in Farra d’Isonzo”.
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