Roma. Il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia lancia il progetto “Un anno con gli dei etruschi”: ogni mese un approfondimento su una divinità con l’invito a scoprirla in museo. Per giugno il focus è sulla dea Uni, la sposa di Tinia

roma_villa-giulia_un-anno-con-gli-dei-etruschi_locandinaNuovo mese e nuova divinità in un anno con gli dei etruschi: uno da scoprire per ogni mese dell’anno. Il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia ha deciso di ritmare il 2023 con il racconto degli dei etruschi. Sul sito del museo è stato inserito un approfondimento dedicato alle divinità venerate dagli Etruschi, una per ciascun mese dell’anno: dodici narrazioni curate dall’archeologa Vittoria Lecce che a gennaio sono partite con Culsans, il guardiano delle porte e dei cicli temporali; seguite a febbraio con Fufluns, il Dioniso greco; a marzo con Laran, il dio guerriero; ad aprile con Turan, la dea dell’amore; a maggio con Tinia, il dio della Luce (vedi Roma. Il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia lancia il progetto “Un anno con gli dei etruschi”: ogni mese un approfondimento su una divinità con l’invito a scoprirla in museo. Per maggio il focus è sul dio Tinia, il dio della Luce | archeologiavocidalpassato). Per giugno il focus è sulla dea Uni, la sposa di Tinia.

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Busto di Giunone in terracotta (380 a.C.) dal tempio dello Scasato II a Falerii Veteres (Civita Castellana, VT), conservato al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia (foto etru)

GIUGNO E LA DEA UNI. Presso gli Etruschi la regina degli dei era Uni, la sposa di Tinia. Fra le sue competenze rientrava la tutela delle donne e del matrimonio, in analogia con quanto accedeva per Giunone presso i Romani e per Era nel mondo greco. Le rappresentazioni giunte fino a noi sembrano influenzate dall’arte e dalla mitologia greca e mostrano una donna nella piena maturità, vestita con eleganti tuniche e mantelli ricamati, che porta i capelli raccolti in acconciature sobrie e raffinate e indossa preziosi gioielli. Un buon esempio di questa iconografia è la Giunone dello Scasato, generalmente considerata una statua di culto, esposta nella sala 36 del museo nazionale Etrusco di Villa Giulia. L’aspetto di Uni non doveva apparire troppo diverso da quello delle signore dell’aristocrazia etrusca, per le quali la dea doveva essere un modello: come lei, infatti, erano spose di uomini potenti.

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Lamine d’oro con iscrizioni in etrusco e fenicio dall’area monumentale del Tempio B (fine VI secolo a.C.) di Pyrgi (Santa Severa), conservate al museo nazionale Etrusco di Villa Giulia (foto etru)

L’ambito di azione della divinità non era limitato al mondo femminile e poteva riguardare sia la tutela della regalità e del potere politico in generale, sia la protezione dell’intero corpo cittadino. Non a caso il tempio di Uni più famoso finora rinvenuto è il Tempio B di Pyrgi (oggi Santa Severa, era uno dei porti di Caere, l’attuale Cerveteri). L’edificio venne donato alla dea da Thefarie Velianas, “re” o “tiranno” di Caere, il quale attribuiva il suo successo politico alla benevolenza di Uni e per questo le costruì un tempio monumentale. Queste informazioni sono contenute nelle celebri lamine d’oro di Pyrgi, redatte in etrusco e fenicio, che in origine erano affisse accanto alla porta del tempio. Le lamine inoltre contengono l’espressione “masan, il mese dell’Unia”, che potrebbe indicare quale mese dell’anno era dedicato alle feste di Uni.

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Statuetta in bronzo di Iuno Sospita (primi decenni del V secolo a.C.) conservata al museo Archeologico nazionale di Firenze (foto maf)

Diverse città etrusche riconoscevano Uni come divinità “poliadica” (“che protegge la città”). Il caso più famoso è Veio: lo storico Tito Livio ricorda che nel 396 a.C., per poter conquistare la città, i Romani dovettero per prima cosa “invitare” a Roma la divinità principale, definita “Giunone Regina” nel testo latino, e prometterle un grande tempio. Nella veste di divinità tutelare Uni poteva apparire simile alla Giunone Sospita (“che protegge”) dei Romani: armata di lancia e con una pelle di capra sulle spalle che copre anche la testa.

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2 risposte a “Roma. Il museo nazionale Etrusco di Villa Giulia lancia il progetto “Un anno con gli dei etruschi”: ogni mese un approfondimento su una divinità con l’invito a scoprirla in museo. Per giugno il focus è sulla dea Uni, la sposa di Tinia”

  1. Avatar di italinabacciga
    italinabacciga dice :

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