Agrigento. Iniziate le potature delle piante del museo vivente del Mandorlo nel parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi. L’intervento del direttore Sciarratta

Mandorli in fiore nel parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi di Agrigento (foto parco valle dei templi)
Sono iniziati gli interventi straordinari di potatura al museo vivente del Mandorlo, istituito nel 1997 ai piedi della collina del tempio di Giunone, all’interno del parco archeologico e paesaggistico della Valle dei Templi. Una collezione realizzata con oltre 250 cultivar provenienti da tutta l’isola, che gli esperti della facoltà di Agraria dell’università di Palermo studiano per comprenderne e tutelarne la biodiversità. L’obiettivo del Museo Vivente del Mandorlo è quello di mantenere in vita le varietà di mandorle più antiche che rischiano di scomparire. Il lavoro di selezione svolta da tante generazioni di agricoltori è conservato e si rende disponibile a future necessità produttive e a mutati caratteri ambientali. Il museo è dedicato alla figura di Francesco Monastra, illustre studioso scomparso nel 1997, che aveva fatto del mandorlo la sua specie prediletta. I dettagli dal direttore del parco Roberto Sciarratta.
“Tra le attività che abbiamo messo in campo a partire da questi giorni”, spiega Sciarratta, “vi è l’attenzione particolare al museo vivente del Mandorlo, un museo che ormai vive da più di vent’anni e che abbiamo realizzato di concerto con l’università, ma che era bisognoso di attenzioni particolari. E proprio in questi giorni abbiamo iniziato delle potature ai numerosi alberi che compongono questo meraviglioso museo che conta più di 250 cultivar di mandorlo e che è un progetto che testimonia l’attività non solo laboriosa dell’amministrazione ma la possibilità che questa biodiversità e questo incantevole paesaggio possa raccontare sempre una storia importante. Ed è per questo che noi ci siamo rivolti con particolare attenzione al museo del Mandorlo perché lo vedevamo un po’ in sofferenza e aveva bisogno di cure che porteranno nella prossima stagione primaverile ad avere un’aria ancora più rigogliosa. Lo scorso anno già avevamo iniziato con innesti, soprattutto nella parte più a Nord dove erano presenti degli esemplari di pistacchio che abbiamo innestato proprio lo scorso anno a testimonianza che l’intera parte che contraddistingue quest’areale della valle dei Templi è un areale che noi abbiamo messo sotto la nostra lente di ingrandimento al fine poi di far parte del progetto di recupero del paesaggio cui tanto abbiamo pensato e investito nel corso di questi anni”.
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