Venezia. Mostra “Tutankhamon. 100 anni di misteri”: visita guidata col curatore prof. Damiano. 1. parte: il progetto espositivo e il ruolo delle repliche

La locandina della mostra “Tutankhamon. 100 anni di misteri. 1922-2022” aperta dal 29 ottobre 2022 a Palazzo Zaguri a Venezia
I numeri sono da record quelli proclamati per la mostra “Tutankhamon. 100 anni di misteri: 1922-2022” del trecentesco Palazzo Zaguri di Venezia, prodotta da Italmostre e allestita da Venice Exhibition: 3000 mq divisi in 36 stanze su 5 piani con più di 1250 tesori e oggetti esposti. E già si annuncia l’apertura straordinaria di Natale dal 26 al 31 dicembre 2022 e dal 2 all’8 gennaio 2023, dalle 10 alle 19 (ultimo ingresso alle 18), e domenica 1° gennaio 2023, dalle 14 alle 18 (ultimo ingresso alle 17). E allora cerchiamo di conoscere meglio questa esposizione con una guida speciale, il curatore della mostra il prof. Maurizio Damiano, uno dei massimi esperti di egittologia in Europa con 25 pubblicazioni tradotte in 50 lingue e collaboratore di molti programmi scientifici nelle più importanti emittenti televisive. Lo faremo a puntate con degli interventi “live” del prof. Damiano.
Il progetto. “Il progetto è un vecchissimo sogno”, spiega Damiano ad archeologiavocidalpassato.com. “In questi 43 anni di carriera tante volte mi sono trovato faccia a faccia con Tutankhamon e sognavo di fare qualcosa di grande ma anche nell’ottica di ciò che io faccio nel mio lavoro e con i miei allievi. Io nei corsi di Egittologia parto sempre dall’ambiente. E anche in questa mostra ho voluto inserire l’ambiente in un percorso che fosse di formazione mentale. Noi dobbiamo capire che siamo tutti figli della nostra storia. La libertà di pensiero è un’illusione. Noi siamo liberi di pensare in base agli input che ci sono arrivati nel corso della nostra vita. Quindi l’ambiente è fondamentale. Quella civiltà è così perché è nata lì. Qualche chilometro più in là, come in Mesopotamia, è totalmente diversa. Quindi per me è sempre importante partire da questo. Poi in mostra ho proposto una riflessione. Noi siamo così legati agli oggetti originali. Adesso che gli originali devono essere salvaguardati e non si muovono più, allora non vale più? No di certo. Questi oggetti, che siano repliche o originali, continuano a parlare. Continueranno sempre a parlare perché ci devono trasmettere il messaggio degli antichi egizi. Per questo – conclude – il progetto mi sta a cuore”.
Film “Tutankhamon, l’ultima mostra”. Prima di continuare nella visita guidata alla mostra di Palazzo Zaguri è bene fare un passo indietro. A maggio 2022 la promozione è stata massiccia. Parlo del film “Tutankhamon. L’ultima mostra” diretto da Ernesto Pagano e prodotto da Laboratoriorosso e Nexo Digital: un racconto straordinario con immagini ad altissima definizione, a cento anni dalla scoperta della tomba del faraone che ha rivoluzionato la storia dell’archeologia. Il film fa riferimento alla mostra “KING TUT. Treasures of the Golden Pharaoh” con 150 reperti provenienti dal corredo funerario del faraone della XVIII dinastia d’Egitto. La mostra, itinerante dal 2018 al 2020, era stata organizzata dal Consiglio Supremo delle Antichità egiziano in collaborazione con diverse istituzioni museali che ha visto come prima meta Los Angeles, seguita poi da altre dieci tappe nel mondo, sfruttando il fatto che in quel periodo ci sarebbe stato il trasferimento di una cospicua parte della collezione del museo di piazza Tahrir al Cairo (il museo Egizio storico) al GEM (il Grand Egyptian Museum realizzato sulla Piana di Giza), dove alla sua inaugurazione verrà esposto per la prima volta in assoluto l’intero corredo funerario di Tutankhamon. I profitti di questo tour sono stati investiti nella costruzione del GEM ed in parte destinati agli scavi di diversi siti archeologici in terra d’Egitto. Al termine della mostra i manufatti sono tornati nell’antica Kemet per non uscirne mai più; a dichiararlo è stato lo stesso Mustafa Waziry, segretario generale del Consiglio Supremo delle Antichità, il quale ha affermato che dopo questa lunga trasferta i reperti resteranno in Egitto “nei secoli dei secoli”.
Repliche sì o no? “La colonna portante della mostra”, spiega il prof. Damiano, “è proprio questo aiutare al salvataggio dei reperti originali e al contempo continuare a farli parlare. Anni fa il ministero egiziano ha stabilito che finita l’ultima mostra con i pezzi originali del tesoro di Tutankhamon questi sarebbero tornati in Egitto, sarebbero stati messi nel nuovo museo, il GEM Grand Egyptian Museum, e da quel momento non si muoverà più nemmeno uno spillo di Tutankhamon per sempre. Però il Governo egiziano ha finanziato milioni di dollari per creare un’impresa – adesso ce ne sono diverse – per fare delle repliche quasi perfette, perché per legge ci devono esserci piccoli dettagli diversi, riconoscibili solo dagli specialisti, altrimenti sarebbero classificati come falsi. Con queste repliche l’Egitto può continuare a dare il messaggio, e a Tutankhamon di girare il mondo. È bello vedere gli originali, però gli oggetti egizi, tutti gli oggetti egizi parlano, ci danno un messaggio. Quindi questo messaggio, con repliche perfette, deve continuare a girare per il mondo salvaguardando gli originali. E questo – conclude – ci permette di vedere qui a Venezia più cose di quante ce ne fossero esposte nel museo del Cairo. Ovviamente non nel Gem dove ci sarà tutto il tesoro di Tutankhamon, anche quanto era rimasto nei magazzini”.
3 risposte a “Venezia. Mostra “Tutankhamon. 100 anni di misteri”: visita guidata col curatore prof. Damiano. 1. parte: il progetto espositivo e il ruolo delle repliche”
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- dicembre 10, 2022 -
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insomma…la pubblicità della mostra fa pensare di vedere gli originali mentre sono solo repliche… questa la sostanza…