Le immagini di 180 reperti dai 13 Musei della Direzione regionale Musei Lombardia tracciano la “Linea del Tempo in Lombardia” dai Camuni al Novecento, ora on line sul sito della Drm con accesso gratuito
La storia della Lombardia dal Paleolitico alla Belle Époque narrata con 180 oggetti seguendo la Linea del Tempo: sono 180 immagini di altrettanti reperti esposti nelle tredici sedi museali statali che fanno capo alla Direzione regionale Musei Lombardia del ministero della Cultura, diretta da Emanuela Daffra. Un viaggio lungo migliaia di anni di storia e di arte che ora è disponibile on line, del tutto gratuitamente, all’indirizzo www.timelinemuseilombardia.org. “Quella proposta nella Linea del Tempo”, spiega Emanuela Daffra, “è una rete dettata dal patrimonio dei nostri musei, a maglie ora molto fitte ora più diradate, ma senza interruzioni. Ci offre così un filo conduttore preziosissimo per seguire e comprendere l’intera storia della regione. Naturalmente si tratta della primissima tranche di un lavoro che ha coinvolto Valentina Cane, Giulia Valcamonica ed Elisa Grassi, della Direzione regionale, organizzato all’interno di un sito sviluppato dalla società di comunicazione Viva! È un progetto che continuerà a crescere, fino ad abbracciare e rendere disponibile l’intero patrimonio affidato alla Direzione lombarda. I nostri siti consentono un viaggio nella storia dell’uomo e delle sue espressioni artistiche che prende avvio dalle incisioni rupestri della Valle Camonica, per passare alla romanizzazione, alle invasioni barbariche, all’epoca longobarda, al Medioevo, allo splendore del Rinascimento e via via sino ai primi decenni del Novecento, con la Cappella Espiatoria di Monza”, continua Emanuela Daffra. Che aggiunge: “È uno strumento di conoscenza semplice e forse desueto, ma efficace, per il quale abbiamo voluto un’interfaccia grafica intuitiva e contemporanea. Essa permette all’utente di accedere subito a un primo livello di informazioni importanti quali per esempio titolo, data, autore, periodo di appartenenza. Se il viaggiatore nel tempo desidera addentrarsi in un periodo specifico può utilizzare lo strumento Time Zoom e scoprire, per esempio, che Leonardo finì di realizzare l’Ultima Cena nell’anno in cui i francesi, sotto il comando di Gian Giacomo Trivulzio, conquistarono Milano e costrinsero Ludovico il Moro alla fuga”.
Alle 180 immagini sono affiancate schede sintetiche che consentono interrogazioni multiple attraverso parole chiave. Si potranno così creare percorsi di conoscenza e itinerari fisici, accontentare curiosità, scoprire accostamenti impensati, immaginare percorsi di ricerca alternativi. Uscendo dalla timeline, si accede alla pagina dedicata all’opera specifica con sette livelli di informazioni, che permettono all’utente di indagare l’oggetto sotto l’aspetto storico, materiale e di inserirlo in un contesto di eventi salienti sia storici che culturali. All’interno della scheda si possono selezionare le parole chiave per partire in un viaggio di scoperta potenzialmente infinito. L’esplorazione non si limita soltanto a ripercorrere il tempo ma, attraverso la navigazione della mappa interattiva dei musei della Lombardia, ci proietta nello spazio. Il sistema gestisce grandi volumi di informazioni in modo molto agile e comprensibile, ed è concepito per accogliere progressivamente l’intero patrimonio dei tredici musei. “Un impegno di lungo periodo, dunque. Fondamentale, in questa prima realizzazione ma anche per il futuro, l’impegno di tirocinanti di diverse università lombarde che hanno operato sotto la guida del personale tecnico-scientifico della Direzione. Un apporto, il loro, preziosissimo, che ci ha messo in contatto con giovani preparati ed entusiasti, i quali, a loro volta, hanno potuto sperimentarsi nell’arte difficile della sintesi precisa; nell’individuazione delle piste da intrecciare, attraverso le parole chiave, in funzione di una conoscenza accessibile ma rigorosa e mai banale”.
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Tag:direzione regionale Musei della Lombardia, Elisa Grassi, Emanuela Daffra, Giulia Valcamonica, Linea del Tempo musei della Lombardia, ministero della Cultura, Valentina Cane
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Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)
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