Il museo Archeologico nazionale di Firenze protagonista di “San Giovanni x 3” con Torino, Genova e Firenze unite nei festeggiamenti del santo patrono: dalla sezione egizia con 14500 reperti ai capolavori delle sezioni greca e romana, come il Vaso François, la Chimera, l’Arringatore, la Minerva
Il museo Archeologico nazionale di Firenze tra i protagonisti di “San Giovanni x 3” per la prima volta Torino, Genova e Firenze unite nei festeggiamenti del santo patrono. Mercoledì 24 giugno 2020, nel rispetto delle norme anti Covid-19, le celebrazioni diventano un format nazionale “La Notte di San Giovanni”, in diretta tv su Rai Premium (canale 25 ddt) alle 21 circa, in streaming su RaiPlay e sulla piattaforma digitale http://www.sangiovannix3.it. Il museo Archeologico nazionale di Firenze sarà tra i protagonisti dell’evento con un focus sui suoi capolavori e sulla straordinaria raccolta di arte egizia in Italia, seconda per importanza solo a Torino e decima in tutto il mondo. Il museo vanta anche una delle raccolte pubbliche di monete più grandi d’Italia e il suo Monetiere espone un tesoretto di splendidi fiorini d’oro 24 carati, le monete coniate da Firenze a partire dal 1252, che raffigurano su un lato il giglio (il fiore della città, da cui fiorino) e sull’altra il protettore S. Giovanni.
“Visitare la sezione egizia – raccontano al Maf – è un viaggio nel regno dei faraoni alla scoperta di oltre 14500 reperti tra sarcofagi, stele, vasi, ushabti, amuleti e bronzetti con opere uniche al mondo come il Carro da caccia, quasi intatto in osso e legno appartenuto a un privato e non a un Faraone; un calice di faience con la bocca quadrata (il solo altro esemplare è al Louvre); il sarcofago di una nutrice di corte con il corredo, fra cui uno specchio con custodia; il rilievo dalla Tomba di Seti I, una delle più belle della Valle dei re, dalla qual proviene anche il bellissimo rilievo con la dea Maat”.
“Uniche e di fama mondiale le opere d’arte delle sezioni greca e romana, alcune provenienti dalle collezioni dei Medici e dei Lorena, tra i capolavori il Vaso François del 570 a.C. circa, uno dei più grandi crateri a volute attici a noi pervenuto, decorato con duecentosettanta figure mitologiche; le celebri sculture di bronzo della Chimera di Arezzo, mostro mitologico dal corpo multiforme con testa di leone, capra e coda di serpente (ca. 400 a.C.), l’Arringatore (150-100 a.C.), la Minerva di Arezzo (300-280 a.C.) e l’Idolino di Pesaro (ca. 30 a.C.). Tra gli straordinari spazi architettonici del museo è il Corridoio di Maria Maddalena de’ Medici, sospeso tra il museo e la Basilica della SS. Annunziata, oggi riallestito con 34 vetrine che mettono in mostra una parte delle gemme mediceo-lorenesi”.
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