Il fascino dell’archeologia racchiuso in una pralina. Per la rassegna internazionale del cinema archeologico di Rovereto creata in esclusiva una pralina a strati (archeologici): dal cacao, dono divino per gli aztechi, al sale e mais, al miele d’acacia, al rosmarino di ovidiana memoria

Walter Tomio, titolare di Exquisita, mostra la pralina Rassegna internazionale del cinema archeologico di Rovereto (foto Graziano Tavan)
Il fascino dell’archeologia racchiuso in una… pralina. Chi frequenta Rovereto la prima settimana di ottobre da quasi trent’anni è abituato a coniugare la ricerca archeologica con la divulgazione scientifica attraverso il cinema. Ma per la 29.ma rassegna internazionale del cinema archeologico succede anche che un’eccellenza di Rovereto, la cioccolateria Exquisita, abbia realizzato in esclusiva per la rassegna una pralina che “racconta l’essenza del festival attraverso il cioccolato”. Sabato 6 ottobre 2018, dalle 11.15 alle 12.30, la pralina è presentata ufficialmente nella Sala Bar del teatro Zandonai di Rovereto, sede della rassegna, dove sarà possibile anche degustarla. “Racchiudere il concetto di archeologia e cinema in una pralina”, esordisce Walter Tomio, titolare di Exquisita, “è stata una bella sfida… Per me, che non sono un archeologo, l’archeologia ha la capacità di travalicare i confini del tempo e dello spazio, in una certa misura di rendere immortali le storie e le vicissitudini. Ho voluto quindi rappresentare questo aspetto, il tema dell’immortalità, declinandolo in un cioccolatino per narrare la capacità che ha il cinema di rendere fruibili temi complessi anche ai profani”.
I segreti della pralina “archeologica”. “Il guscio della pralina – spiega Tomio – è in cioccolato extra fondente 61%, da una miscela di cacao con una forte presenza di cacao del centroamerica, cacao originari. Quindi il guscio è dedicato alle civiltà precolombiane e alla leggenda azteca che faceva risalire l’albero del cacao a un dono del dio Quetzalcoatl. All’interno abbiamo creato delle stratificazioni, a rappresentare la stratigrafia di uno scavo archeologico. Nello strato superiore abbiamo utilizzato del mais salato macinato grossolanamente. Il mais è un’altra traccia delle civiltà precolombiane, uno degli elementi base dell’alimentazione e quindi della sussistenza. Il sale è stato uno degli ori dell’antichità a molte latitudini. La granulosità è dedicata alla parte manuale del lavoro dell’archeologo, il contatto con la terra. Nello strato inferiore abbiamo creato una ganache di cioccolato con il miele di acacia. Il miele inserisce un altro elemento di sostentamento degli antichi ma anche la dolcezza primordiale; non un miele qualsiasi, ma solo miele di acacia perché è molto pregiato, ha un gusto piuttosto neutro e quindi interferisce solo minimamente con la percezione gustativa, e perché l’acacia è il legno con il quale Dio ordinò a Mosè sul Sinai di costruire l’Arca dell’Alleanza, un legno straordinariamente duro ma anche elastico allo stesso tempo…. insomma il legno che secondo la tradizione ebraica avrebbe permesso di travalicare il tempo e proteggere il sacro”. “Il tocco finale – conclude Tomio – è un macinato di rosmarino. Utilizzato nei riti funerari dei popoli mediterranei (egiziani, greci, romani) per il suo simbolo di immortalità e memoria. Molte le leggende, su tutte quella collegata ad Ovidio nelle “Metamorfosi”, riferita alla morte della bella principessa Leucotoe. I raggi del sole, deviati da Apollo affinché la illuminassero nella sua tomba, la trasformarono in una pianta dalle foglie profumatissime nella quali la vulgata vi lesse proprio il rosmarino. La parte finale del lavoro è nell’abilità di dosare e miscelare questi molteplici e insoliti ingredienti per ottenere una pralina che oltre a aver messo in gioco molti concetti per rappresentare la bellezza di una Rassegna dedicata al Cinema Archeologico fosse anche buona…. Magari squisita… Questo lo giudicherà chi la assaggerà”.
Tag:cacao, dio Quetzalcoatl, Exquisita, Metamorfosi di Ovidio, rassegna cinema archeologico rovereto, Walter Tomio
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Graziano Tavan, giornalista professionista, per quasi trent’anni caposervizio de Il Gazzettino di Venezia, per il quale ho curato centinaia di reportage, servizi e approfondimenti per le Pagine della Cultura su archeologia, storia e arte antica, ricerche di università e soprintendenze, mostre. Ho collaborato e/o collaboro con riviste specializzate come Archeologia Viva, Archeo, Pharaos, Veneto Archeologico. Curo l’archeoblog “archeologiavocidalpassato. News, curiosità, ricerche, luoghi, persone e personaggi” (con testi in italiano)
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