Via libera al restauro dell’anfiteatro Arena di Verona. Sbloccati dopo 3 anni i 14 milioni stanziati con l’art bonus da Unicredit e fondazione Cariverona. Quattro inverni di lavori, alla fine si potranno visitare anche i sotterranei

Una suggestiva veduta dall’alto dell’ellisse dell’anfiteatro romano di Verona, l’Arena

Stavolta ci siamo: il restauro dell’Arena di Verona può partire con il finanziamento di 7 milioni di euro da parte di Unicredit e di altrettanti da fondazione Cariverona. E a lavori ultimati saranno aperti al pubblico anche i sotterranei dell’Arena dove – assicurano Sergio Menon (dirigente comunale per i monumenti, in pratica il “conservatore” areniano) e il prof. Claudio Modena (che ha curato il progetto di restauro) – non è mai entrato alcun turista e dove la presenza di reperti archeologici inediti arricchiranno l’offerta del monumento più amato di Verona. In realtà i soldi, vincolati al recupero del prestigioso anfiteatro romano, erano pronti da tre anni. Ma solo ora c’è l’accordo sul delicato, articolato e particolare progetto di intervento da complessivi 14 milioni  di euro da parte del Comune di Verona, proprietario del monumento; della soprintendenza Archeologia, belle arti e paesaggio per le province di Verona, Rovigo e Vicenza, che cura il restauro; e della fondazione Arena di Verona, che organizza il festival dell’opera lirica, la famosa e importante rassegna iniziata nel 1913.  È il “regalo di Natale 2017” che l’amministrazione scaligera ha posto sotto l’albero non solo dei veronesi, ma di tutti gli appassionati di musica e di archeologia. A dare l’annuncio il sindaco Federico Sboarina, al suo primo Natale alla guida di Palazzo Barbieri: “I lavori per la conservazione e la valorizzazione dell’anfiteatro Arena possono finalmente partire, dopo anni di attesa, con i milioni messi a disposizione dai privati”.

L’Arena di Verona d’estate diventa il tempio dell’opera lirica

Quando nel dicembre 2014 fu siglato l’accordo tra il Comune di Verona e gli sponsor nella sede di Unicredit in piazza Gae Aulenti a Milano si alzò un coro di plausi: all’Arena sarebbero bastati tre, massimo quattro anni, per “farsi bella”. “Saranno possibili interventi alla struttura che porteranno a risolvere i problemi dell’Arena per centinaia di anni”, aveva garantito l’allora vicesindaco, Stefano Casali, che, insieme all’allora sindaco Flavio Tosi, si era soffermato a illustrare i vantaggi dell’operazione “su una struttura che porta alla Fondazione Arena un fatturato di 25 milioni all’anno solo dalle vendite dei biglietti, 400mila spettatori per la lirica, 300mila per gli altri spettacoli e 6-700mila visitatori”.  E non erano da meno l’entusiasmo e la soddisfazione dell’allora ad di Unicredit, Federico Ghizzoni: “Un accordo importante, una delle poche belle cose che vediamo accadere in Italia, reso possibile grazie al nuovo strumento dell’art bonus che prevede una detrazione fiscale pari al 65%”.  Un mese dopo, nel gennaio 2015, furono indicati i nomi dei tre componenti del Comitato tecnico scientifico chiamati a controllare lo stato di avanzamento dei lavori e ad occuparsi della programmazione, progettazione e direzione del restauro: l’allora soprintendente ai Beni culturali e paesaggistici del Veneto Ugo Soragni, come presidente, l’architetto Stefano Gris in rappresentanza di Fondazione Cariverona e l’ingegnere Claudio Modena per il Comune.

Una galleria interna dell’anfiteatro romano di Verona

Dicembre 2017, l’accordo che risponde alle esigenze di tutela e conservazione da parte della soprintendenza, all’obiettivo di valorizzazione perseguito dal Comune di Verona, e al particolare utilizzo necessario all’ente lirico. Il restauro durerà quattro anni, in realtà si dovrebbe parlare di quattro inverni perché i lavori potranno essere eseguiti solo tra novembre e marzo.  Il progetto prevede – tra l’altro – il completamento della sigillatura delle gradinate (un milione e 50mila euro); il rifacimento degli impianti elettrici, manutenzioni speciali e antincendio (3 milioni e mezzo); il rifacimento dell’impianto elettrico di illuminazione scenografico esterno (161mila); il rifacimento dei servizi igienici per il pubblico  e per le maestranze (797mila); il restauro conservativo della galleria e di parte degli arcovoli interni (2 milioni 714mila); il riordino degli spazi in uso alla fondazione Arena, necessari alla realizzazione del festival dell’opera lirica, e la riqualificazione museale per fruire meglio il monumento d’estate e d’inverno (175mila).

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  1. Italina Bacciga dice :

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