Sotto Palazzo Medici Riccardi a Firenze riemerge la storia della città dall’epoca pre-romana a Firenze capitale

Palazzo Medici Riccardi a Firenze sede della Amministrazione Provinciale

Palazzo Medici Riccardi a Firenze sede della Amministrazione Provinciale

Sopra, alla luce del sole, uno dei Palazzi più famosi di Firenze, il Medici Riccardi, capolavoro dell’arte rinascimentale italiana, realizzato da Michelozzo nel XV secolo; sotto, nelle viscere della terra, tra fondamenta moderne e strutture più antiche, pagine della storia più lontana della città quando Florentia era un municipio romano e questo quartiere, attraversato dal Mugnone, era caratterizzato da zone paludose e acquitrinose che costrinsero gli ingegneri romani, diciotto secoli fa, a massicci interventi di bonifica. È quanto sta emergendo dai lavori di scavo che la Provincia di Firenze, nell’ambito del programma di interventi per la conservazione, valorizzazione e potenziamento museale di Palazzo Medici Riccardi, sede dell’ente, sta realizzando al piano interrato, con il ritrovamento di alcuni reperti archeologici di notevole interesse scientifico che potrebbero costringere amministratori e tecnici a rivedere il progetto complessivo e pensare una nuova musealizzazione del palazzo con un percorso attraverso la storia di Firenze. Sono infatti riemerse importanti tracce della città dall’epoca pre-romana fino al periodo di Firenze capitale.

Una veduta generale degli scavi negli scantinati di Palazzo Medici Riccardi a Firenze

Una veduta generale degli scavi negli scantinati di Palazzo Medici Riccardi a Firenze

Gruppo di reperti in metallo riconducibili a strumenti chirurgici di un medico romano

Gruppo di reperti in metallo riconducibili a strumenti chirurgici di un medico romano

Tra i vari ritrovamenti è tornato alla luce anche un tratto dell’antico corso del torrente Mugnone deviato dagli antichi Romani. Lì in zona, quasi due millenni fa doveva esserci l’abitazione di un medico i cui materiali furono usati per interrare il torrente, un po’ come si fa ai giorni nostri con il materiale di riempimento. Ma quella “discarica” è diventata fonte preziosa di informazioni per gli archeologi moderni che hanno trovato numerosi oggetti dell’epoca, tra cui strumenti di medicina usati probabilmente dal proprietario della casa come la statuina usata per studi anatomici: un pezzo unico nel suo genere.

Ritrovata la deviazione del torrente Mugnone realizzata nel II sec. d.C.

Ritrovato l’antico letto del torrente Mugnone deviato nel II sec. d.C.

“Durante lo scavo dei vani scantinati”, raccontano i tecnici della Provincia di Firenze, “è stato individuato un livello limo-sabbioso archeologicamente sterile di origine alluvionale identificato con la sponda naturale del torrente Mugnone, che al momento della fondazione di Florentia scorreva in questa zona in direzione dell’Arno in cui si riversava all’altezza dell’attuale Ponte Vecchio. In piena epoca romana, intorno al II sec. d.C., tale corso è stato regimentato e l’intera zona, paludosa e acquitrinosa a causa della presenza del Mugnone, qui assai ramificato, è stata bonificata grazie all’apporto artificiale di strati di riempimento, terra presa per praticità da zone limitrofe antropizzate, ma ormai abbandonate”. I reperti recuperati sono molto frammentari ma sufficienti per darci un’idea dell’utilizzo di queste ceramiche romane: oggetti per il gioco e l’igiene personale, oltre che resti di pavimentazioni e di decorazioni parietali. C’è anche un piccolo gruppo di reperti in metallo che ci confermano la presenza in zona di un medico: sono oggetti riconducibili a strumenti chirurgici, oltre che ad una piccola statuina in rame, probabile modellino di studio e ad un cucchiaio/contagocce.

La planimetria della città romana di Florentia con il tracciato del torrente Mugnone e del fiume Arno

La planimetria della città romana di Florentia con il tracciato del torrente Mugnone e del fiume Arno

Interessante anche la struttura di fondazione ad anfore rinvenuta nel vano 1, costituita da sei anfore rinvenute in cerchio infisse in verticale, che trasportavano salse di pesce dalla Betica e dalla Lusitania (province romane dell’odierna penisola iberica) tra il I ed il II sec. d.C. “Si tratta sicuramente di un intervento di bonifica”, spiegano i tecnici, “volto ad impedire la risalita di acqua ed umidità dal terreno sottostante, formando uno strato di isolamento a intercapedine che aveva il vantaggio di preservare la struttura che vi era fondata sopra, struttura che nel nostro caso non si è conservata, ma che è stata asportata dalla costruzione dei vani interrati ed intercettata dallo scavo per le fondazioni del cortile di Michelozzo, ad opera di uno dei plinti di fondazione”.

Sotto Palazzo Riccardi a Firenze tracce della quinta cerchia muraria di Firenze medievale

Sotto Palazzo Riccardi a Firenze tracce della quinta cerchia muraria di Firenze medievale

Ma dallo scavo si ha testimonianza anche dell’epoca medievale cui probabilmente appartiene la struttura muraria rinvenuta in stato di fondazione al di sotto del muro di delimitazione Nord del vano 6, che poggia direttamente sul manufatto antico, sfruttandolo come sottofondazione. “Potrebbe trattarsi”, suggeriscono gli archeologi, “di una porzione della quinta cerchia muraria di Firenze, edificata tra il 1172 ed il 1175 e di cui una porzione è venuta in luce lungo via dé Gori durante uno scavo dei primi anni ’80. A svantaggio di questa tesi è però un eccessivo arretramento del suo corso verso Palazzo Medici Riccardi, spiegabile forse con un avancorpo esterno nei pressi della porta su via Larga. Il prosieguo dello scavo verso est potrà darci nuovi elementi per verificare l’esatta cronologia del manufatto”.

Un vasetto recuperato negli scavi sotto Palazzo Medici Riccardi a Firenze

Un vasetto molto diffuso nei secoli XVI-XVII trovato sotto Palazzo Medici Riccardi a Firenze

Infine, risalendo nel tempo e –fisicamente- verso la superficie, non mancano reperti dell’epoca riccardiana, cioè riferibile a uno degli ultimi grandi proprietari del Palazzo, come una delle strutture meglio conservate negli scantinati, ritenuta un forno sotterraneo fatto costruire dal marchese Giuseppe Riccardi per servire la cena alle persone di servizio (ben 250), in occasione della Festa da Ballo data a Palazzo in onore della visita a Firenze dell’Arciduca Ferdinando d’Asburgo, governatore di Milano e di sua moglie Maria Beatrice d’Este il 21 maggio del 1780. Il forno era ancora ben conservato quando il Palazzo fu venduto dai Riccardi al Demanio (1814), come si deduce dalla relazione di stima del palazzo fatta dall’architetto Marco Moretti per incarico dei giudici delegati nelle cause riguardanti il patrimonio del signor Vincenzo Riccardi. “Dai risultati preliminari delle campionature della malta utilizzata come legante della struttura e dell’intonaco che riveste completamente tutte le sue parti interne”, scrivono nella relazione finale i tecnici della Provincia fiorentina, “consegue trattarsi in tutti i casi della stessa composizione, indizio che il manufatto è stato realizzato nello stesso tempo e non per fasi successive, mentre la mancanza di annerimento delle pareti interne accerta il breve utilizzo della struttura”. Tra i reperti recuperati dallo strato di riempimento che la sigillava, spicca una forchetta a quattro rebbi, con manico a violino doppiamente filettato, tipico di un modello detto «Fiddle thread», ampiamente diffuso dalla fine del XVIII a inoltrato XIX secolo.

Il cortile quattrocentesco di Michelozzo

Il cortile di Michelozzo

Il proseguimento dello scavo è ora molto atteso, soprattutto per la presenza di due dati interessanti da verificare: il primo riguarda un vano adibito molto probabilmente a stalla, a giudicare da una porzione di basolato individuata al momento; il secondo riguarda una pavimentazione coeva alla costruzione medicea del palazzo o addirittura preesistente.

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Una risposta a “Sotto Palazzo Medici Riccardi a Firenze riemerge la storia della città dall’epoca pre-romana a Firenze capitale”

  1. Avatar di Tienda Online Timberland
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